venerdì 4 ottobre 2024

LIBERA NOS A MALO

  Di nuovo, un lutto per la comunità del Paesello mio.

Ne scrivo perché mi sento coinvolta, dato che ci siamo spesso incrociati lungo i corridoi di quel reparto dove la speranza pretende lunghe sedute e pesanti effetti collaterali, gli accompagnatori sostano in silenzio e preghiera oltre la porta di vetro sbalzato. Eravamo vicini di nonne alla Rocca: la Peppa e la Marghirita sedevano vicine sugli scalini, la Zoca era una maestra formidabile con i ferri e quando c'era da riprendere una maglia o recuperare un disastro ci pensava lei, attorniata dalla nidiata di nipoti.

 La famiglia è conosciuta, anzi le famiglie: per il nucleo numeroso, per il lavoro artigianale, per l'impegno sportivo e rionale. Me li ricordo bene tanti anni fa i due fidanzati nella più classica delle coppie sorianesi: lo spadaccino e la tamburina, bianconeri. Sono diventati una famiglia, una bella famiglia che tanto ha combattuto.

 Non doveva capitare ad un marito giovane, un padre, un figlio, un fratello, uno zio; invece capita e ti arriva la notizia come uno schiaffo, quello che non vorresti mai leggere tra i commenti social.

 Il dolore della perdita, poi, in questo periodo dell'anno assume anche un sapore beffardo quando ti si stringe il cuore e vorresti urlare ma in lontananza arrivano il ritmo rullante gli applausi e la campana della Torre dell'Orologio de' Piazza.

 Non resta che stringere chi resta in un abbraccio forte forte, le parole sono quasi inutili, ma uscite dal cuore.

mercoledì 2 ottobre 2024

I MIGLIORI IN SALVO

  È mia abitudine dedicare un articolo al corpo docente in Salvo, ogni anno una nuova squadra, un nuovo inizio, una sfida.

 Mi sembra dunque giusto che si rinnovi la tradizione, che vi presenti i miei colleghi disciplinari e la nuova collaboratrice: un equilibrio da ristabilire ad opera di ognuno, col massimo sforzo. 

 Le lezioni sono cominciate mercoledì 11 settembre, non tutti sono arrivati "in tempo", per colpa di algoritmi, chiamate, appelli, convocazioni, incroci, innesti, assestamenti... Però poi il quadro si è delineato, l'orario ha trovato la chiusura tanto agognata grazie al sapiente incastro attuato da Alessandra con Gioia, sempre.

 Dunque oltre i conosciuti, qualcuno è proprio nuova leva, qualcuno in altra veste, qualche altro ha accettato perché lontani da Faleria non si può assolutamente stare ed io li ringrazio uno ad uno. Per i sorrisi, i consigli che mi chiedono, la serietà con cui ascoltano, la professionalità, lo scambio di impressioni e opinioni: gente fantastici, squadra fortissimi. Che siano pure giovani non depone a mio favore, rimango cattiva e megera.

 Caffè all'occorrenza, dolcetto a giorni alterni, scartoffie dalla sede centrale, manualità e orario come cruciverba; benvenuti e bentrovati Maria Teresa, Enrica, Cristina, Martina, Giuliano, Daniele G, Tiziana, Eleonora, Daniele B, Gianni, Giulia, Sara, Samuele, Silvia e Gloria. Un ringraziamento a parte al nostro "angelo custode" Liana. 

 Sarà matematico, artistico, geostorico, sostenuto, europeo, scientifico, tecnico, ginnico, letterario, insomma bellissimo.

martedì 1 ottobre 2024

TORNARE A SCRIVERE

  Mi andava proprio sì, scrivere un pezzo, dedicarmi al mio blog che ultimamente ho trascurato un po'.

 Quando sono impegnata con la scuola, quando sono intrecciata di volontariato, quando leggo e, non ultimo, quando vesto i panni di donna-angelo del focolare domestico mi capita di non "ragionare" per iscritto. 

 Ho condiviso giornalmente letture e uscite, ma certo non sono più assidua come quando non tenevo lavoro, quando cercavo la fama mediatica, quando credevo che fossi vicina vicinissima al Premio del Paesello, quando incubavo il mio libello. 

 Illusioni belle e buone: ancora mi tocca pedalare, non sono abbastanza famosa o adatta a ritirare premi. E poi spesso ho cercato tramite articoli di ingraziarmi parenti strette e strette amiche, forse credendo di poterle così conquistare. Sempre per il solito discorso dell'inadeguatezza, del non essere capita, ma esclusa e sottovalutata.

 Invece urge reinventarsi, sbloccarsi, arieggiare il cervello: scrivere e dedicarmi ad ogni attività che mi permetta di stare bene, lettura, ascolto di buona musica, camminata. Non devo cercare l'approvazione delle altre, non devo sentirmi inferiore a chi non mi si fila, posso dialogare confidarmi sostenermi a chi mi dimostra solidarietà e affetto.

 Ho letto a tal proposito un paio di ottimi libri, ora finita la testimonianza della Maraini ho intenzione di formarmi per supportare i miei ragazzi, ne hanno veramente bisogno, per l'autostima e il coraggio di credere in sé stessi.

 Sarò in grado di portare a termine tutte queste buone intenzioni? Di certo la prima a crederci devo essere io, difficile che l'aiuto venga dall'esterno se non si è convinti in prima persona del proprio valore.