martedì 29 ottobre 2024

CORSI, RICORSI E CORSISTI

  Siamo a Viterbo, al corso di greco con la professoressa Palombi e ci piace crogiolarci con temi verbali, radici e infissi, grammaticali.

 Coniugazione in omega, ma poi sopraggiungono le labiali, con un pizzico gutturale e jod cade, lasciando tutti aspirati, sottoscritti e dubbiosi sul raddoppiamento.

 A volte capita di perdersi in un verso giambico tra una battuta pergiove e uno scudo abbandonato, povere donne che non potevano dedicarsi all'istruzione, per fortuna che poi è arrivata a noi Saffo a soffrire d'amore, gli uomini si spingono anche ad attaccare amici e sodali di simposio.

 Il greco non puoi non amarlo, è in ogni frase dentro di noi, eretici o epicurei che coltiviamo l'arte della parola, del soffio vitale, dell'anima pura, tra la scienza epistemica e la doxa di bassa lega; ci innamoriamo di Achille in lacrime sulle rive del mare ed eleviamo inni a sprovvedute fanciulle che cadono nella rete di amanti senza scrupoli.

 Per chi volesse ogni martedì l'anima si invola sul sacro Parnaso, mentre per fine novembre si preparano letture e citazioni che hanno attraversato secoli e nostoi.

 Grazie.

Botero, RATTO DI EUROPA 

lunedì 28 ottobre 2024

BAMBINI AL MUSEO

 Tema dibattuto, complesso e ahimè scottante.
 Mattino di domenica, mostra romana su Botero che si apre in un grande ambiente con divanetti rossi, schermo gigante a parete su cui scorrono immagini e parole di interviste all'artista, buio quasi completo. Arriva un gruppo di infanti con genitori al seguito, correndo.
 Seconda sala, i bimbi si posizionano a semicerchio davanti alle opere ed una delle signore comincia a descrivere, domandare, indicare ad alta voce colori forme soggetti.
 Terza sala, c'è anche un nutrito gruppo adulto con guida umana che spiega con voce dolce, equilibrio precario.
 Arriva la sicurezza, un giovanotto che chiede rispettoso silenzio agli adulti, genitori degli infanti. Cambia poco e più avanti al secondo avviso, i padri chiedono di parlare con il direttore perché i bimbi devono poter visitare, innamorarsi dell'arte, trascorrere dei momenti in famiglia indimenticabili...

 Giusto portare i pargoli alle mostre, io l'ho sempre fatto, ma quelle adatte a loro e non in gruppo stile classe infanzia, credo. Un'esposizione del genere con luce soffusa, soggetti anche cruenti non mi sembra il massimo per i piccoli, all'aria aperta, fattorie didattiche o percorsi natura, ad esempio.
 Museo assolutamente sì, ma non gruppo del calcetto, perché poi si rischia di chiacchierare del più e del meno, noi adulti intendo, senza apprezzare i pezzi esposti, ma spingendo il passeggino come al mercato rionale.
 Adulti redarguiti che si offendono, alzano ancora di più la voce, pretendono rispetto...e tutti gli altri che hanno pagato il biglietto, vorrebbero godersi il percorso in pace e concentrazione? Senza dimenticare che i figli ci guardano e ci prendono a modello.
 Dopo tutto il trambusto, si sono collocati nella sala multimediale, dove poter ballare e muoversi in libertà guardandosi allo specchio su cui venivano proiettate immagini dei quadri esposti.

 A riprova del parere che è fattibile affronttare un percorso museale con piccoli principi è entrata poi una signora con due nanerottoli armati di audioguida attaccata al collo, cuffiette e sorriso.
 

giovedì 24 ottobre 2024

DM 19, UN PRIMO ASSAGGIO

  Riunione informale, veloce, pratica, esplicativa, in ufficio dal Capo, ore 15 di giovedì.

 Si tratta del DM 19: quest'anno quanto a decreti e numeri non si trema, prima la formazione dei ragazzi e degli adulti, ora si pensa ad un altro tipo di intervento, che sia incisivo e profondo per migliorare le prestazioni e fortificare gli studenti, quelli a rischio abbandono.

 Le statistiche nazionali parlano chiaro: non solo rinuncia agli studi appena oltre il limite consentito, anche l'acquisizione di un diploma che poi non "aiuta", di un pezzo di carta non spendibile o lasciato in un cassetto. 

 Ecco il Capo ha intenzioni serie, come sempre, e ha elaborato un progetto importante con i suoi collaboratori, poi sarà il momento di attuarlo, concretizzarlo, adattarlo ai singoli.

 Sono coinvolti i ragazzi e le loro famiglie, le abilità e le competenze di base per migliorare le prestazioni e saper superare le difficoltà quotidiane, scolastiche e no, prevedere un tutoraggio mirato. 

 E questo la scuola può e deve farlo.

 Eravamo in cinque a ragionar di questo, oltre al Capo le mie colleghe centrali e periferiche, matematiche e linguistiche europee, in una varietà tanto casuale quanto azzeccata.

 Tutto questo per rendersi conto che l'aspetto disciplinare, di materia in lezione, è solo uno dei tanti aspetti, o spigoli, della realtà, della Scuola attuale.

 IC XXV APRILE, CIVITA CASTELLANA. 

venerdì 11 ottobre 2024

COLTIVIAMO INDIVIDUI

  Ovvero talee in Salvo.

Venerdì di espressione tecnica e anche un po' agraria, agricola, agreste, verde.

 C'è la professoressa Sara Forliti armata di contenitore tutta intenzionata a mostrare come si effettua una talea, ma anche un innesto.

 "Bastoncini " di rose, con poche foglie, ma tanti nodi, almeno quattro; terra bruna, vasetto e sottovaso bianchi, forbici da potatura, fuscelli di vite e altro necessario. 

 Tutto per i ragazzi delle seconde.

 La lezione del fare, la ricerca delle radici, lo studio di antiche tecniche tramandate dai nonni, l'osservazione dell'esperimento. 

 E per assicurarsi una buona riuscita, in pausa ricreazione è sceso in campo anche il docente di matematica di prima Samuele Maestri, agronomo esso stesso, che ha spiegato l'importanza di una copertura trasparente della piantina per abbassare la traspirazione, la dispersione di acqua, la troppa azione insomma che seccherebbe il tutto.

 Insomma ora teniamo due piantine sul davanzale delle classi, che attendono l'apparato radicale, che le trasformi in piantine vere e proprie che un giorno a Faleria la Forliti portò. 

 Ragazzi, studenti, birboni, individui in vaso si dice. Talee e quali.

 Grazie colleghi, ogni anno un bel gruzzolo di conoscenze.




giovedì 10 ottobre 2024

CONSIGLI DI OTTOBRE, I PRIMI

  Consigli di Salvo, quattro classi quattro ore pomeridiane in sede centrale con il Capo. Ci sistemiamo in biblioteca  ambiente ampio e spazioso, ogni docente ad un banchetto.

 Il primo appuntamento dell'anno unico e condiviso non si scorda mai, alcuni colleghi neanche si sono mai incontrati di persona tra sedi differenti e orari dissociati.

 La DS snocciola nomi e ipotesi di lavoro, decreti ministeriali da attuare e strategie da livellare: casistica, discipline, oppositivi, ambienti di apprendimento, PDP e nuova nomenclatura tra relazioni e diagnosi. Coordinatori pronti, segretari armati di computer o di carta e penna, serve poi il verbale. 

 Alcuni professori sono giovani ma esperti, altri alla prima esperienza, ma il clima è disteso e ci scappa pure qualche battuta sulla efficacia di insegnamento. Chi preferisce le ore accorpate, chi divise, chi si dedica alla teoria chi predilige la pratica per valorizzare il meglio: quante fotocopie di compito occorrono?

 E poi le scaffalature, le pietre e i minerali, la biblioteca: tutto potrebbe assumere nuova vita con piccoli accorgimenti e grandi spostamenti. Noi siamo pronti, che il sacro fuoco del sapere ci illumini.

 Un'intera giornata di lavoro tra lezione frontale, tradizionale, esercizi di scrittura e artistiche tavole, un ghiaccio senza canestro, mentre la terza era in uscita; un GLO iniziale che sintetizzi e il pomeriggio di confronto. 

 Non ci si annoia mai, figuriamoci in quel di Faleria.

martedì 8 ottobre 2024

GRECO, TU NON BASTI MAI

  Mai avrei creduto possibile, invece.

Lezioni di greco settimanali, due ore, gratuite, tenute proprio dalla professoressa di greco del Liceo, trent'anni azzerati: stesso modo di gesticolare, stessa inclinazione della testa, modo di toccarsi i capelli identico.

 Per caso siamo venute a sapere degli incontri a Viterbo, ne abbiamo discusso per messaggio e poi eccoci lì sedute in postazione Donatella ed io. Donatella veramente ha partecipato pure al primo incontro, per curiosità, io l'ho seguita una volta appurato la fattibilità. 

 La nostra professoressa, un tempo temutissima da noi alunni come solo un'insegnante di latino e greco che ti prepari alla maturità classica può essere. Il fatto è che a diciassette anni sei proprio tenera e "indifesa", erano i primi anni Novanta; oggi siamo adulte e professioniste. Da liceale ho sofferto certe situazioni, ho vissuto momenti difficili e studiato tanto, ma proprio tanto, anche se non sembrava mai abbastanza. Ho numerosi ricordi, trascritti parecchi: quella che sono adesso dipende anche da quelle esperienze. 

Comunque un poco impacciate e in soggezione, abbiamo seguito e ascoltato, di spiriti accenti e dittonghi: la mastico bene la lingua antica, mi sono sempre allenata, e sono convinta che tutti dovrebbero conoscerla, quantomeno per l'etimologia di tante parole, modi di dire e opere d'arte e di ingegno.

 Prossima settimana altro incontro, a cui probabilmente per questioni di lavoro non potrò partecipare. Tra quindici giorni quasi certamente.


venerdì 4 ottobre 2024

LIBERA NOS A MALO

  Di nuovo, un lutto per la comunità del Paesello mio.

Ne scrivo perché mi sento coinvolta, dato che ci siamo spesso incrociati lungo i corridoi di quel reparto dove la speranza pretende lunghe sedute e pesanti effetti collaterali, gli accompagnatori sostano in silenzio e preghiera oltre la porta di vetro sbalzato. Eravamo vicini di nonne alla Rocca: la Peppa e la Marghirita sedevano vicine sugli scalini, la Zoca era una maestra formidabile con i ferri e quando c'era da riprendere una maglia o recuperare un disastro ci pensava lei, attorniata dalla nidiata di nipoti.

 La famiglia è conosciuta, anzi le famiglie: per il nucleo numeroso, per il lavoro artigianale, per l'impegno sportivo e rionale. Me li ricordo bene tanti anni fa i due fidanzati nella più classica delle coppie sorianesi: lo spadaccino e la tamburina, bianconeri. Sono diventati una famiglia, una bella famiglia che tanto ha combattuto.

 Non doveva capitare ad un marito giovane, un padre, un figlio, un fratello, uno zio; invece capita e ti arriva la notizia come uno schiaffo, quello che non vorresti mai leggere tra i commenti social.

 Il dolore della perdita, poi, in questo periodo dell'anno assume anche un sapore beffardo quando ti si stringe il cuore e vorresti urlare ma in lontananza arrivano il ritmo rullante gli applausi e la campana della Torre dell'Orologio de' Piazza.

 Non resta che stringere chi resta in un abbraccio forte forte, le parole sono quasi inutili, ma uscite dal cuore.

mercoledì 2 ottobre 2024

I MIGLIORI IN SALVO

  È mia abitudine dedicare un articolo al corpo docente in Salvo, ogni anno una nuova squadra, un nuovo inizio, una sfida.

 Mi sembra dunque giusto che si rinnovi la tradizione, che vi presenti i miei colleghi disciplinari e la nuova collaboratrice: un equilibrio da ristabilire ad opera di ognuno, col massimo sforzo. 

 Le lezioni sono cominciate mercoledì 11 settembre, non tutti sono arrivati "in tempo", per colpa di algoritmi, chiamate, appelli, convocazioni, incroci, innesti, assestamenti... Però poi il quadro si è delineato, l'orario ha trovato la chiusura tanto agognata grazie al sapiente incastro attuato da Alessandra con Gioia, sempre.

 Dunque oltre i conosciuti, qualcuno è proprio nuova leva, qualcuno in altra veste, qualche altro ha accettato perché lontani da Faleria non si può assolutamente stare ed io li ringrazio uno ad uno. Per i sorrisi, i consigli che mi chiedono, la serietà con cui ascoltano, la professionalità, lo scambio di impressioni e opinioni: gente fantastici, squadra fortissimi. Che siano pure giovani non depone a mio favore, rimango cattiva e megera.

 Caffè all'occorrenza, dolcetto a giorni alterni, scartoffie dalla sede centrale, manualità e orario come cruciverba; benvenuti e bentrovati Maria Teresa, Enrica, Cristina, Martina, Giuliano, Daniele G, Tiziana, Eleonora, Daniele B, Gianni, Giulia, Sara, Samuele, Silvia e Gloria. Un ringraziamento a parte al nostro "angelo custode" Liana. 

 Sarà matematico, artistico, geostorico, sostenuto, europeo, scientifico, tecnico, ginnico, letterario, insomma bellissimo.

martedì 1 ottobre 2024

TORNARE A SCRIVERE

  Mi andava proprio sì, scrivere un pezzo, dedicarmi al mio blog che ultimamente ho trascurato un po'.

 Quando sono impegnata con la scuola, quando sono intrecciata di volontariato, quando leggo e, non ultimo, quando vesto i panni di donna-angelo del focolare domestico mi capita di non "ragionare" per iscritto. 

 Ho condiviso giornalmente letture e uscite, ma certo non sono più assidua come quando non tenevo lavoro, quando cercavo la fama mediatica, quando credevo che fossi vicina vicinissima al Premio del Paesello, quando incubavo il mio libello. 

 Illusioni belle e buone: ancora mi tocca pedalare, non sono abbastanza famosa o adatta a ritirare premi. E poi spesso ho cercato tramite articoli di ingraziarmi parenti strette e strette amiche, forse credendo di poterle così conquistare. Sempre per il solito discorso dell'inadeguatezza, del non essere capita, ma esclusa e sottovalutata.

 Invece urge reinventarsi, sbloccarsi, arieggiare il cervello: scrivere e dedicarmi ad ogni attività che mi permetta di stare bene, lettura, ascolto di buona musica, camminata. Non devo cercare l'approvazione delle altre, non devo sentirmi inferiore a chi non mi si fila, posso dialogare confidarmi sostenermi a chi mi dimostra solidarietà e affetto.

 Ho letto a tal proposito un paio di ottimi libri, ora finita la testimonianza della Maraini ho intenzione di formarmi per supportare i miei ragazzi, ne hanno veramente bisogno, per l'autostima e il coraggio di credere in sé stessi.

 Sarò in grado di portare a termine tutte queste buone intenzioni? Di certo la prima a crederci devo essere io, difficile che l'aiuto venga dall'esterno se non si è convinti in prima persona del proprio valore.