martedì 19 marzo 2024

I VALORI NEL PENSIERO DI DON MILANI

 Ognuno di noi ha diritto all'assoluta Verità.
Non ci nascondiamo dietro le ombre, dietro gli alberi, dietro i pilastri, siamo sinceri.
La Parola fa eguali perché se io acquisisco la Cultura, sviluppo la parola, per mettermi seduto a chi ne potrebbe sapere più di me, perché le leggi diseguali diventino uguali a tutti a quelli ultimi. La Parola a Barbiana veniva spezzettata perché su quel tavolo c'erano tre libri, il primo era il vocabolario.
 Quando affrontavano un tema, analizzavano grammaticalmente ogni parola dal titolo in poi.
 Il secondo libro era il Vangelo: per essere un buon cittadino bisogna avere la facoltà della parola che si acquisisce con la cultura, ma per essere un buon cristiano devi sapere anche il Vangelo. Di ogni argomento affrontato nella settimana troviamo un brano del Vangelo o del Vecchio Testamento che parli anche del tema affrontato. Il terzo libro allo stesso pari: per essere un buon cittadino la parola, per un buon cristiano il Vangelo e per essere cittadino sovrano la Costituzione.
 Il terzo valore è il Tempo: il buon Dio te lo ha dato e tu non lo puoi sprecare, è prezioso il tempo. Non si gioca a carte, si legge il giornale perché ti stanno prendendo in giro. A Barbiana tutti i giorni dopo pranzo si legge il giornale, leggi, ti stanno prendendo in giro, entra nelle fabbriche, lotta, studia la Costituzione italiana, difendi i diritti. Il tempo è prezioso, è una bestemmia sprecarlo.
"A me manca sempre il tempo", lo diceva, lo ha scritto: "Non mi riesce mai di leggere un libro in santa pace perché il tempo mi manca".
 Il quarto è la non rassegnazione, io non mi sono rassegnato, sono venuto quassù, niente strada, niente acqua, niente d nulla e che facevo? Mi muravo, facevo l'eremita, prendevo la pistola e mi sparavo. No! Ho messo a disposizione gli strumenti che avevo, la cultura.
 Ultimo, è meraviglioso e senza questo valore non possiamo andare avanti, è l'Amore, l'amore immenso che lui ha avuto per i suoi bambini, i suoi figlioli, non li chiamerà mai né allievi né scolari, i miei bambini i miei figlioli, li ha amati così immensamente che li ha messi su un altare, ha fatto fare il monachello meraviglioso, tutto colorato in mosaico e lui lo battezza Santo Scolaro perché erano dei santi, l'amore lo esplicita sul testamento: "Ho amato più voi che Dio, ma penso che Lui non stia attento a queste sottigliezze".
 La grande pedagogia del Priore di Barbiana è l'amore, l'amore immenso, l'obbedienza alla Chiesa, essere al centro della Chiesa, obbedire ciecamente, essere al servizio degli ultimi, essere testimone vero del Vangelo.

 Dall'intervento di Annalisa Mensi alla Giornata di studi su don Milani, Sala Cicuti XXV APRILE, Civita Castellana, 18 marzo 2024.

CITTADINI DI SERIE A, SEMI

 Lunedì 18 marzo, una giornata di studio, racconti, storie, ricordi, confronto e tanto Amore che ricorderemo per lungo tempo.

 Amore per il prossimo, per gli ultimi degli ultimi, per la parola e il sapere, per la Scuola, per l'obbedienza, per la Storia, per la Saggezza contadina, per sé stessi e gli altri pari: don Milani.

 È venuta a raccontarcelo, a farcelo apprezzare, a commuoverci Annalisa Mensi della Fondazione Don Milani di Barbiana, nostra ospite per tutto il giorno a disposizione degli alunni e degli adulti.

 In Sala Cicuti una concentrazione e un'attenzione diversa, curiosa dei nostri ragazzi che hanno ascoltato di un prete che amava i suoi "figlioli" e li faceva studiare dodici ore al giorno, tutti i giorni, anche festivi, che li mandava a cercare notizie nelle biblioteche pubbliche, che sezionava la parola insieme a loro e che con la scrittura collettiva ha contestato la scuola italiana del '62, quando i ragazzi di Vicchio sono stati respinti.

 La Costituzione, arma per lo sciopero e la richiesta di un ponte per attraversare un torrente che un giorno ha quasi ucciso un bambino che lo attraversava per raggiungere la scuola: conoscere attraverso la lettura perché solo la Parola rende liberi, rende uguali.

 Immenso Don Milani, poliglotta, fissato con il tempo e la necessità di non sprecarlo, l'insegnamento del progettare e del fare, del costruire e scoprire, del rispondere ad ogni domanda e del soddisfare ogni richiesta: perché bisogna avere a cuore i propri ragazzi, averne cura.

 Mi sono commossa nel considerare la realtà sociale, il livello di analfabetismo, le sofferenze materiali e morali a cui sono state sottoposte quelle famiglie, quelle persone prima che un prete di trentuno anni bussasse alla loro porta a chiedere dei loro figli e della possibilità di un'istruzione che cambiasse la loro vita. Don Milani ha letto negli occhi dei suoi figlioli e ha saputo capire il dono di ognuno, il desiderio da rincorrere: così noi ancora oggi e a maggior ragione dobbiamo guidare i giovani attraverso i mille tentativi della modernità di abbandonare, lasciare, mollare.

 Ora ancor più forte è l'esigenza di aiutare a trovare la propria strada, a valorizzarsi e distinguersi.

 Noi abbiamo sotterrato un seme oggi in ognuno dei bambini incontrati, abbiamo riflettuto con gli adulti sull'importanza del prendere una decisione e dello schierarsi.

 Per far sbocciare i cittadini di domani, il nostro Futuro, cittadini di serie A: che nessuno sia lasciato indietro.

 Grazie ancora ad Annalisa Mensi della Fondazione di Barbiana, grazie alla Dirigente Simona Cicognola che ha organizzato il tutto e ci ha permesso di condividere tante emozioni e naturalmente grazie a chi ha partecipato raccogliendo l'invito a "crescere".







domenica 17 marzo 2024

CI SONO CADUTA DI NUOVO

 Questo è un articolo di riflessione, quindi se non volete leggere di film mentali e considerazioni personali che tendono all'infinito fate prima a tornare indietro e concentrarvi su altro.
 Sono disperatamente dipendente da dimostrazioni di affetto, piccole o grandi che siano, e non essere al centro delle attenzioni di alcune persone per me importanti mi causa instabilità emotiva.
 Mi spiego.
 Se scrivo un articolo che ti riguarda, attendo trepidante una tua approvazione, un messaggio, un complimento, una condivisione.
 Se abbiamo deciso di vederci, ma poi procrastini, allunghi i tempi, accampi scuse più o meno sensate, l'attesa mi logora.
 Se ti comporti in modo squilibrato, secondo l'umore, dalle stelle alle stalle, tu ne esci vincente io sotto un treno.
 Se organizzi una serata ed io resto fuori, l'indifferenza mi distrugge.
 Se ti chiedo un consiglio o un parere su un'idea o un lavoro non puoi illudermi con un "ci penso io" e poi dileguarti, dimenticarti, soprassedere.

 Quando capita sono dolori per la mia autostima, perché la teoria mi è nota e tu nella mia vita hai tutta l'importanza che io decido di concederti, ma sulla pratica faccio fatica.
 

sabato 9 marzo 2024

L'ABBRACCIO DI CALCATA

  Presentazione del libello, emozioni ed attesa delle grandi occasioni: mi aspettano a Calcata, alla Biblioteca Comunale.

 Doppia fila di sedie colorate in un ambiente spazioso e disegnato, artistico alle mie spalle. Mi affiancano come moderatrici Patrizia Peron e Alessandra Sanna, fa gli onori di casa nel presentarci ed accoglierci il Sindaco Sandra Pandolfi.

 Il pubblico arriva composto, silenzioso e inatteso: ci sono i miei alunni attuali e qualche vecchia guardia, amici e familiari; batte il cuore ancora più forte e più veloce.

 Un conto a scuola, nelle mie vesti istituzionali, un conto in libera uscita, informale e "messa a nudo".

 Dialogo a tre, esperienze e ricordi, letture scelte e richiesta di delucidazioni o approfondimenti: fasi della vita, aspettative, bocconi amari e TIGNA. Tanta, tutta quella che serviva per arrivare partendo svantaggiata, per affermarmi ed essere accettata, per scrivere ed essere letta.

 Il blog: che sia il quarto figlio, una fregatura o l'intuizione geniale che mi ha fatto conoscere al mondo, comunque uno strumento "di successo ".

 Un pomeriggio speciale per il calore e l'affetto, le domande e le confessioni a cuore aperto davanti ai ragazzi, per le copie firmate e le strette di mano, i sorrisi e le coccole.

 Sono tornata alla base soddistatta, sorridente, come non mi capitava da diverso tempo e con un regalo speciale: un quaderno dalla copertina arabescata e una penna, per continuare a crederci. Nella scrittura, nelle parole, nelle emozioni.

 Ancora grazie al Sindaco, a chi mi ha affiancato con garbo e signorilità, ai ragazzi del Servizio Civile e al pubblico intervenuto, un vero onore per me.




venerdì 1 marzo 2024

DON MILANI, INCONTRIAMOCI

 In vista della giornata di studi che si terrà il prossimo 18 marzo, continua il mio viaggio attraverso i vari plessi del grande Istituto Comprensivo in cui presto servizio per raccontare un poco vita e opere di Don Milani. 
 Ed oggi, grazie all'organizzazione della fiduciaria Valentina Tizi, sono approdata alla sede centrale per incontrare le classi terza e quinta primaria del XXV APRILE: bellini loro, e attenti!
 Aula di terza, accesa la Lim i bimbi si sono disposti in due file a semicerchio, i grandi dietro, i piccoli davanti, gomiti sui banchi: attenzione ma anche interventi, riflessioni e considerazioni azzeccate, ho anche scoperto che gli alunni di terza stanno approfondendo la figura del Priore di Barbiana con letture a tema e video storici, bello!
 Si parla di povertà materiale e culturale, dei lavori del bosco e della campagna, dell'infanzia dei fortunati e di chi invece era addetto a raccogliere uova o governare gli animali.
 Ho raccontato un poco di me, dell'esperienza della visita con Agostino, il chierichetto che ha accolto il nuovo curato in un lontano pomeriggio piovoso di dicembre che ora è il Presidente della Fondazione che mantiene intatto il ricordo di don Lorenzo.
 Abbiamo letto le testimonianze degli alunni "originali" e qualche pagina dal mio libello, piccola grande soddisfazione.
 Ed è volata via così veloce un'ora e passa di approfondimento e piacevole chiacchierata tra alunni ed insegnanti di ieri e di oggi.
 Grazie ancora alla maestra Valentina e alle sue colleghe per avermi contattatae ospitata, proprio un'esperienza importante.