giovedì 31 dicembre 2020

PRESENTAZIONE ON LINE

  Allora afferrate il nuovo calendario e scrivete un appunto per il pomeriggio di martedì 5 gennaio: una presentazione video, da seguire su qualsiasi dispositivo vogliate, una diretta in cui si parlerà di una nuova pubblicazione, un libro di racconti brevi con l'autrice B. M. Sarlo.

 Cosa c'entro io? Chiedetelo alla mia ex professoressa del glorioso Liceo Classico M. Buratti di Viterbo, che mi ha contattata e mi ha chiesto di far parte del quartetto, insieme ad Elisa Spinelli e Sofia Barbanti.

 La mia professoressa di italiano, ormai in pensione, dedica parte del suo tempo alla stesura di impressioni, ricordi, frammenti di vita: mi ha scritto in privato la scorsa estate, ci siamo incontrate e abbiamo cominciato a tessere qualche filo d'idea, poi mi ha presentato la giovane Sofia, altra sua ex alunna classica.

 La decisione è stata ponderata, perché non ama esporsi al pubblico né mettersi in vetrina; in una tavola rotonda in presenza - come si definisce ora la realtà - non si sarebbe sentita a suo completo agio, da qui la scelta del mezzo informatico, della diretta social, dello schermo distanti ma vicini.

 Ho letto gli undici racconti, ho preso appunti, ho selezionato alcuni passi interessanti da leggere e commentare, ho elaborato qualche domanda, curiosità, chiarimenti- la situazione si è capovolta prof!

 Intanto vi invito a lasciarvi liberi per un'oretta martedì 5 gennaio per scoprire insieme ATTIMI DI STORIE, per dialogare con l'autrice come si dice in questi casi: una situazione per me nuova e poco controllabile, non vi nascondo la mia ansia, sono più bravina dal vivo, davanti ad una platea che posso scrutare, di cui leggere lo sguardo e sentire il respiro.

 Spero di far bene, non vorrei deludere chi ha riposto in me la sua fiducia letteraria.

https://criticaleora.blogspot.com/2016/01/racconti-visionari-la-mia-recensione.html

https://criticaleora.blogspot.com/2016/01/recensione-cercasi.html

mercoledì 30 dicembre 2020

FILOSOFIA DI FINE ANNO

  Ultime ore, sgoccioli, scampoli, ritagli, conto alla rovescia.

 E allora riaffiora la vena filosofica che è in me, sopita e mai neutralizzata.

 Chi sono diventata e cosa ho concluso di buono quest'anno?

 Infantile, con slanci esagerati, quando ho un'idea meravigliosa, quando trovo l'ispirazione, quando mi propongono un progetto o mi chiedono una partecipazione.

 Adolescente quando scrivo i messaggi, infarciti sempre di faccine; lunghi e accorati quelli vocali.

 E ancora adolescente quando pretendo gesti d'amore e stima incondizionata dall'altra metà del mio cielo.

 Sempre liceale secchiona quando leggo, tanto e di tutto, scorte di testi presi in prestito dalla biblioteca comunale e qualcosa ora che posso anche acquistare con stipendio indipendente.

 Vecchia brontolona al telefono con mia sorella, con lei sfogo bene i malumori quotidiani, del resto a che servono le sorelle, quelle che ti amano incondizionatamente nonostante gli sbalzi d'umore e i ripensamenti improvvisi?

 Vecchia megera quando mi confronto con i miei pargoli, non sia mai che pensino di potermela fare sotto al naso.

 Insopportabile filosofica quando ragiono di famiglia, affetti, legami, Amicizia.

 Bulimica, a tratti anoressica, a fasi alterne perché il passato non si perde mai.

 Questa sono io, non tutta, ma una buona parte con tante spigolature. E allora mi chiedo, e vi chiedo, come possiamo noi giudicare gli altri? Eppure spesso mi capita, dovrò mordermi la lingua.


lunedì 28 dicembre 2020

LETARGO?


 Non sono sparita, non sono emigrata, non mi sono stancata di scrivere, no.
 È vero non digito più con fare quotidiano, non riporto più sensazioni d'animo o azioni umane, mi sono anche stancata di star dietro al Paesello mio che con me è duro e indifferente.
 In questi giorni di chiusura controllata, di movimenti impediti, di respiri domestici, mi sono dedicata con passione alla lettura, a succhiare come un vampiro le pagine di libri che mi hanno rubato l'attenzione e allontanata dallo scorrere del tempo.
 Mi sono immersa in vicende non mie, mi sono calata nella vita di donne forti o fragili, giovani o coetanee, in gamba o frustate dalla vita. Comunque sono stata altrove, in un altrove ogni volta diverso e per questo meraviglioso.
 Trascorro così i giorni miei migliori, in solitudine letteraria che tanto mi piacerebbe riempire anche con un mio libro.
 Per il 2021 continuerò a leggere femminile, perché ho ancora molto da scoprire, da condividere, da analizzare.
 Ora ad esempio sono alle prese con quello che sembra il racconto della vita della mia famiglia attuale, capita a volte di ritrovarsi nelle pagine di un libro ed è bellissimo.

martedì 22 dicembre 2020

AUGURI DALLA SALVO

  Ebbene sì, siamo giunti all'ultimo giorno di lezione in presenza, sempre.

 Come mio solito, scrivo per raccontarvi la vita intorno a me: non potevo certo mancare questo appuntamento importante, in questo momento blindato, in questo anno strambo.

 La scuola in cui insegno ha sempre tenuto aperti i battenti, eccettuati due giorni per sanificare gli ambienti a seguito dei primi casi riscontrati tra gli alunni, poi sono stati avviati gli aggiornamenti per la linea internet, sono state piazzate le preziose LIM, ora stanno procedendo con i lavori in palestra: ne abbiamo affrontati di buoni cambiamenti!

 Questa mattina all'alba l'automobile della fiduciaria, sempre lei, ci ha lasciate a piedi nel bel mezzo di una valle, ma fortunatamente ci sono venuti in aiuto ben due samaritani e abbiamo risolto in poco tempo. Già perché quando operi in una sede distaccata sei abituato a risolvere al volo le criticità, coprire le assenze, sostituire, reinventarti un ruolo, parola di responsabile COVID.

 I ragazzi erano stati avvertiti il giorno prima con un semplice messaggio e all'entrata hanno rispettato il "gioco": ognuno indossava un capo o un accessorio a tema natalizio, insegnanti comprese; non si possono organizzare concerti, recite, calorosi scambi di auguri, ma non per questo non si assapora l'aria di festa.

 Orario completo, sei ore, pure belle toste perché tutti i docenti hanno interrogato spiegato torchiato, senza esclusione di colpi, considerando sempre in agguato la famigerata DDI.

 E poi il libera tutti, al suono dell'ultima campanella.

 È questo il nostro modo di porgere gli auguri a tutti gli alunni, dai cuccioli ai grandi passando attraverso i più numerosi e confusionari, alle loro famiglie indispensabili per l'organizzazione delle lezioni da remoto, i certificati, i controlli, la redazione dei documenti... Non è stato un inizio di anno scolastico semplice, tra regole e igienizzanti, ma siamo lo stesso riusciti a portare avanti il compito di insegnare, educare e crescere i ragazzi, comunità educante dicono.










venerdì 18 dicembre 2020

QUELLI IN CONTINUITÀ

 Primo appuntamento con i bambini delle elementari o primaria che dir si voglia.
 Siamo in fase iscrizioni, come ben sapete, per il prossimo anno scolastico e gli Istituti si organizzano in multiformi e colorati modi per presentare i propri corsi, i docenti, i laboratori, i progetti, insomma il meglio che si possa offrire alle famiglie per una formazione completa e moderna, sempre con un occhio alla tradizione, sempre.
 La scuola secondaria dove insegno ha accolto questa mattina da remoto, con l'applicazione Meet, il gruppo in uscita appunto: sono ben diciotto alunni "pronti" a salutare le maestre per il salto nella scuola dei grandi; siamo solo un cancello più su, ma la differenza è tanta, specie nell'organizzazione oraria e nello studio di nuove materie.
 Collegamento, dicevo, in classe seconda nell'ora di tecnologia, con la professoressa Morelli alle prese con la costruzione di una decorazione natalizia: cartoncini colorati, forbici e cucitrice, non serve molto materiale per divertire, appassionare e coinvolgere gli alunni, anche se non saprei dire se si sono divertiti più quelli della Matteucci o quelli della Salvo, bellini loro composti e intimoriti.
 Secondo tempo di presentazioni e domande con la maestra Julia nel ruolo di moderatrice: qualcuno ha salutato il fratello o la sorella, qualcuno ha chiesto della scansione oraria, quelli delle medie hanno tenuto a precisare che la scuola non è poi così spassosa né interessante, capito come...
 Un veloce saluto anche da parte della fiduciaria, professoressa Spiriti, per poi lasciare spazio ad auguri e grandi sorrisi di abbracci, virtuali, ma comunque sentiti e vivaci.

 Il prossimo incontro? A gennaio, naturalmente e qualcos'altro bolle anche nella pentola letteraria.










domenica 13 dicembre 2020

PAROLE DA ILLUSTRARE, PENSIERI D'ARTISTA

 Ho incontrato un'artista giovane, capace, natia del paesello mio, trasferita da poco in altro Comune.
 Ci legano l'interesse per l'arte, le manifestazioni contemporanee e altre perle di saggezza.
 Ho un sogno, che cullo da tanto tempo: gliel'ho descritto e ho chiesto il suo parere, a cui tengo particolarmente.
 Veronica, che ha lavorato in tanti campi artistici a trecentosessanta gradi, ha scelto ora di dedicarsi ad un tipo di illustrazione, con determinate tecniche da studiare, affinare, proporre al pubblico perché ha deciso la sua strada, ha deciso cosa vuole diventare da grande.
 Bene.
 Abbiamo discusso di acquerelli, di panorami, di formato: regali.
 E poi la questione vera e propria, meticolosa, particolareggiata: pubblico, impaginazione, illustrazioni, bozzetti, parole, casa editrice, auto promozione, librerie, presentazioni, letture.
 
 Ho in mente di realizzare finalmente il mio desiderio, perché ho un lavoro che mi permette un piccolo investimento sia di tempo che di fatica, oltre che di denaro senza temere catastrofi familiari.

 Storia, mi serve una storia; un pubblico di lettori anche.
 Posso contare su qualche anno di preparazione, qualche esperienza di lettura non mi manca, certo non basta la buona volontà, anzi.

 Gira un vortice di frasi in testa, ma poi sarò in grado di trasformare il tutto in un albo, illustrato da Veronica?


venerdì 4 dicembre 2020

COSA AVETE FATTO, LO SCORSO ANNO?

  Dunque la mia fiduciaria, sempre lei, mi ha chiesto di riassumere brevemente in un articolo tutte le attività, gli incontri, i lavori che abbiamo pensato, progettato e affrontato lo scorso anno scolastico in presenza prima e a distanza poi.

 Non è stato difficile reperire il materiale, perché porto ogni evento nel cuore - e non lo dico per piaggeria - perché nonostante la sede distaccata, lontana e poco attrezzata abbiamo comunque costituito un ottimo gruppo di lavoro coeso e collaborativo che ha dato vita a tante idee, pensieri e parole.

 Ecco allora che ritornano alla mente gli esperti invitati da musei, archivi, biblioteche e studi di artisti, ma anche i docenti del consiglio di classe e la terra natia, le interviste ai genitori che per origine, lavoro o scelta del cuore hanno cominciato la loro esistenza in un luogo e proseguita in un altro.

 Direttore di museo, storico, autrici di libri, artiste, professori, musicisti, genitori europei ed extraeuropei tutti hanno concorso a costruire un anno tanto faticoso quanto importante, diverso ed anche per questo indimenticabile.

 Alla realizzazione del piccolo progetto "La biblioteca che non c'è" hanno collaborato in tanti, che ho poi ricordato negli articoli del blog, che ora vi ripropongo, con l'auspicio che nulla vada dimenticato, tutto sia diventato parte della formazione dei nostri alunni e, sicuramente, di noi adulti, che con loro ogni giorno ci confrontiamo.

 Quest'anno realizzeremo ancora tanto e meglio, perché siamo in gioco e abbiamo accettato la sfida.