mercoledì 30 marzo 2022

MUSICA IDEALE: IDEE E IDEOLOGIE

  Così abbiamo intitolato l'attività svolta in compresenza, con l'aiuto fondamentale di colleghi pazienti, il tutor, la neofita, i docenti di musica inglese e sostegno: Ratano, Troncarelli, Bannella, Creta e Pianura, grazie. 

 Quelli di terza, quelli grandi che studiano argomenti profondi da capire e interpretare, niente di meglio che parole in musica universale che attraversa l'Oceano e i decenni.

 Da Lennon a Guccini, dal Soldato innamorato a Piero sepolto sotto i papaveri: quanti idee sono passate sotto i ponti umani e umanitari, quando i nonni di questi giovani indossavano le scarpe a zeppa e i pantaloni a zampa di elefante.

 Un mondo nuovo, possibile, senza guerra e odio, quando si cerca se stessi negli altri: analisi dei contenuti, oltre che testuale, la strofa e la rima baciata, un aggettivo desueto e l'emozione esagerata.

 Con pochi mezzi tecnologici, ma tanta buona volontà, un ritmo a cui è difficile resistere per raggiungere gli obiettivi, tagliare i traguardi e testare le competenze, su conoscenze pregresse.

 Ci siamo divertiti, non lo nego: ma se non fossimo i primi noi a innamorarci di ciò che insegniamo ai ragazzi, come potrebbero loro scoprire il bello della scuola?

 Non tutto è facile, specie la parte finale di verifica che inevitabilmente ritorna: con il voto, senza, con un giudizio, una sufficienza strappata? Quando, in questo caso, ad essere sotto "giudizio " è la docente. 

"Ragazzi, che dite sarò promossa?"

"Be' sì, professore', dai."

Con non troppo entusiasmo, però dovrei andare bene come insegnante, secondo il loro giudizio. 


TI OSSERVO, MI OSSERVI

  Ultimo atto.

Siamo giunti alle ultime ore di lavoro e collaborazione orizzontale, il mio tutor ed io anche oggi ci siamo dati appuntamento per spunti e riflessioni su e con i ragazzi.

 Si lavora di terza, ma anche di prima: da Benito a Ercole del Lago di Vico è un attimo, geo-storico.

 Lim attiva, foto d'epoca e video, l'emulazione e il ridicolo, il comportamento fuori dagli schemi che diventa poi archetipo. Prima guardiamo con sospetto, ci avviciniamo di sottecchi dunque imitiamo: nella vita, a scuola, con una nuova compagna strana e magari in passato con un capo di movimento che aveva in tasca un biglietto ferroviario per la Svizzera, se per caso fosse andato storto qualcosa. 

La classe numerosa da gestire e organizzare: i meritevoli da far emergere, chi vuole emergere, i dotati in altri campi, i timidi, gli indecisi, i taciturni, il sostegno. Casi ne abbiamo?

 Facciamo un gioco: scrivi come ti comporteresti, su questo foglietto in forma anonima per la maggiore libertà di espressione, poi discuteremo delle soluzioni emerse. E già perché questo insegna la scuola, ad esprimersi, al meglio, a capire e a farsi capire, a riflettere sull'altro, a fare gruppo di idee buone.

 Poi una puntatina anche in prima, i cuccioli geografici in cerca di pubblico per i loro lavori lacustri. Presentazione colorata, variegata e variopinta, multiforme, più o meno riuscita: gruppo.

 Una parte del compito del tutor è tracciare una possibile direzione, fornire spunti e cercare il confronto: che sia collaborazione poi tra docenti/colleghi/referenti, giornalisti? Non oso tanto, so' blogger io.






martedì 29 marzo 2022

ASCOLTO, BISOGNI E FORMAZIONE

  Al secondo incontro pomeridiano, di martedì, gruppo misto: docenti dei tre ordini del nostro Istituto Comprensivo sotto il segno dell'educazione emotiva, del dialogo e del confronto.

 La formatrice, nonché psicologa in forze a scuola, è la dottoressa Rossetti che organizza le due ore di incontro su test e discussione e una carrellata di teorie interessanti sull'arte empatica.

 Il test riguarda il contesto comunicativo, il nostro metterci in gioco rispetto a chi abbiamo davanti, da cattedra a banco, da collega a collega, da docente a discente, da adulto a bambino, da insegnante a genitore: efficacia, mettersi in gioco, comunicazione e attitudine mentale. non sono pochi i fattori che entrano in gioco quando si ha il bisogno di arrivare a tutti, con più forza e impronta possibili, con i gesti che guardano negli occhi.

 A seguire i bisogni da soddisfare, quando si passa a livelli superiori che non siano quelli basici: una piramide che passa dall'auto-realizzazione ai bisogni estetici, per realizzare se stessi fino in cima all'altruismo. A parole, in teoria siamo tutti convinti e decisi a scalare la piramide per raggi=ungere l'apice, quando poi ci si cala nella realtà del gruppo classe, del quotidiano diventa tutto un poco più difficile e complicato.

 Comunicazione non violenta, empatia e richieste chiare: le chiavi della buona riuscita di un trasmissione di messaggi, dell'essere capiti e del rispetto di se stessi oltre che degli altri.

 Ci si forma, ci si confronta tra colleghi e in verticale, ma si arriva alla stessa conclusione della difficoltà di far fronte a tanti stimoli, tanti impegni, tante ore di organizzazione che esulano dalla didattica. Il bisogno di ascoltare e di ascoltarsi, la necessità di capire chi abbiamo seduto davanti, il linguaggio del corpo e le richieste di aiuto, oltre a lezioni, materiale, emergenza, scartoffie e uno spiraglio di vita privata.

 Al prossimo terzo incontro, in presenza: e saremo bellissimi.


GENERALE, I RAGAZZI E LA STORIA

  Continua il nostro cammino nella scoperta e lo studio dei testi importanti di musica italiana e internazionale, dal punto di vista storico, linguistico e di costume, oltre che ideologico naturalmente,  con la classe terza della Salvo.

 I ragazzi si dimostrano sempre interessati a queste attività "fuori dall'ordinario", armati di parole e concentrati sullo schermo dove scorre il video o anche il testo: che certi brani siano vere e proprie poesie, ballate, messaggi profondi che attraversano gli anni e i decenni addirittura lo si capisce subito, dalla prima battuta. Certo abbiamo scelto testi universali che cantavano i loro nonni, i loro genitori e quindi i ragazzi hanno dimestichezza, ancor più perché molte musiche accompagnano ancora video e meme.

 La scelta di autore, cantautore e testo cioé ricaduta sullo sviluppo del Novecento, coinvolgendo quanti più docenti possibile, che con somma pazienza e dedizione assecondano il nostro desiderio canoro conoscitivo.

 E oggi abbiamo prima cantato sulle note di Francesco De Gregori e la notte crucca, crucca che? Quelli di terza non conoscevano questo aggettivo, ad esempio. In terza ora poi è entrato in campo il professore di musica, Giuseppe Troncarelli munito del giusto armamentario strumentale per dirigere il coro entusiasta. E allora La guerra di Piero, profondo e sensoriale pezzo di De André, dalle mille sfumature.

 La musica arriva diretta, inutile negarlo, i ragazzi si sentono coinvolti sia come esecutori che come analisti di pensieri e parole; che arrivi il messaggio di umanità sofferente, in crisi, schiacciata dai fatti luttuosi e purtroppo ricorrenti è la nostra grande speranza come educatori.

 Non solo quindi articoli di attualità, non solo capitoli di storia, ma anche parole di immensi autori.

 Grazie sempre a chi ci aiuta a comprendere un testo attraverso il suo Sapere, che sia lingua inglese o educazione musicale, la scuola è una grande famiglia.




domenica 27 marzo 2022

DIVENTARE FAMOSA

  Non vi preoccupate eh, non mi sono dimenticata affatto del mio primo desiderio, del mio sogno da rincorrere con tutte le forze psico-fisiche.

 Un giorno diventerò famosa, come scrittrice s'intende, perché per tutto il resto non ho la stoffa - e mia madre è un'artigiana sarta da più di cinquant'anni.

 Sono molto ordinaria, quasi comune, passo inosservata, scialba direi, per strada: capello regolare, abbigliamento neutro simil-sportivo quando non mi reco al lavoro, a volta anche macchiato o liso dal tempo.

 A scuola anche sto lì, niente capo di marca o accessorio social connesso, anzi il mio cellulare ha il coprivetrino crinato per dire.

 Automobile: da anni mi scarrozza una Punto bianca, ribattezzata in famiglia Scassopunto, una di noi praticamente.

 Poi all'occorrenza, esce fuori la mia voce, ma solo per chi vuole ascoltare, per piccoli amici nel bosco in biblioteca nel parco in giardino in libreria, dove mi vogliono dove mi chiamano.

 E in classe, ovvio. Sono in sede distaccata, un piccolo mondo "antico", dove mi sento bene.

 Dicevo, rincorro la fama, la gloria di parole scritte da leggere ad alta voce o nel chiuso di una poltrona.

 Proprio ieri sera al telefono l'amica mia mi suggeriva di chiudere la questione anno di prova/docente arruolata, per dedicarmi poi portatile in mano al mio primo vero libro.

 Ecco.

 Come si mette insieme e si pubblica un libro?

 E comunque per colpa di codesto blog famosa già sono, nel paesello, in sede centrale e zone limitrofe. Telefonare ore pasti, solo interessati.

mercoledì 23 marzo 2022

E POI L'OSSERVAZIONE DEL CAPO

  Il mio Capo è il Dirigente Scolastico di un Istituto Comprensivo impegnativo, la dottoressa Cicognola ed per oggi ha preso appuntamento con me, i miei ragazzi di terza, la mia lezione della quinta ora.

 Ansia a parte che ti può prendere sapendo di dover organizzare un discorso serio e articolato che convinca chi ascolta e osserva a giudicarti in modo positivo, si è aggiunto anche l'incontro di formazione con la psicologa a rincasare la dose dell'importanza della comunicazione non verbale e para-verbale: in parole povere l'uditorio è maggiormente attratto e concentrato su gesti, modulazione della voce, espressione del viso, movimento del corpo. 

 I ragazzi sapendo dell'importanza dell'appuntamento e un poco intimoriti hanno pensato di defilarsi da interrogazioni o analisi testuali, non sia mai che capitasse qualche domanda imbarazzante.

 Alla fine considerate tutte le strade e le possibili soluzioni, è venuto in mio aiuto il libro che sto leggendo con un certo sforzo, un romanzo della Serrano sulla situazione sociale e politica della zone più difficili del Messico.

 Intanto per me una scoperta amara, di realtà lontane nel tempo e nello spazio: diritti civili inesistenti, istruzione inesistente, culto tra il missionario e le pratiche maya, donne mai considerate bambine e sfruttate come animali.

 Allora che lezione di Educazione Civica sia, perché il nostro progetto considera proprio l'importanza dell'istruzione, della scuola, dell'alfabetizzazione nel mondo. 

 Alla lettura ad alta voce di alcune tristi pagine è seguito un buon dibattito, uno scambio di opinioni e vedute: dalla mancanza di servizi igienici alle spose bambine, dai prodotti agricoli del quattromila a.C. al visto per entrare negli USA.

 Nascere donna, in molte parti del nostro pianeta, ancora è considerata una disgrazia, la peggiore. 

M. Serrano, Quel che c'è nel mio cuore.

Come usano dire le donne maya quando concludono una storia. 





NEO IN AULA, IMPARA

 Tre ore di lezione da neofita, come una studentessa seduta tra i banchi ad ascoltare il professore, prendere appunti, capire il discorso. 

 Si tratta dell'incontro previsto dalla formazione, una parte di incontri in presenza, in aula durante il normale svolgimento del lavoro. 

 Il mio tutor oggi era impegnato in terza per due ore di storia e italiano e poi per una lezione di geografia in prima: intanto la differenza tra i due gruppi di ragazzi è abissale. Dall'esterno guardarli impostati e riflessivi, coinvolti nella dissertazione su Palazzeschi sono grandi, mentre gli altri si "divertono a fare caciara", chiedono e si interrompono e prendono la parola, mentre organizzano un lavoro di gruppo assegnato sui laghi.

 Imparare dal confronto, vedersi riflesso nel collega, cercare lo spunto, pensare a come proporre la stessa lettura, trattare l'argomento e cercare di indovinare cosa avrebbero risposto i tuoi alunni.

 Impegni continui, multiformi attività che se da un lato coinvolgono dall'altro ti lasciano punti interrogativi, piccole crisi di identità di intelligenza o nel saperci fare.

 Tutto questo per sottolineare che nulla è casuale, inventato, vinto alla lotteria: una gran bella fatica per meritare di insegnare ai ragazzi.

 E poi sempre che sia idonea.





martedì 22 marzo 2022

DINAMICHE RELAZIONALI, 1 MODULO

  Siamo in continua formazione, non ci si ferma mai. Oggi a distanza con la dottoressa Rossetti, la psicologa in forze nel nostro Istituto Comprensivo. 

 Comunicare in modo efficace, entrare in sintonia con il discente, mettere in campo varie strategie per mantenere alta l'attenzione: siamo noi adulti in cattedra e davanti la platea di alunni, ognuno con un proprio vissuto, una particolare situazione momentanea/socio/economica, un diverso sentire e, soprattutto, dai più svariati interessi.

 Il gruppo di insegnanti è differenziato per ordine di scuola, ma l'approccio della dottoressa parte comunque dalla nostra impostazione come adulti che comunicano con le parole, i gesti, il tono della voce...

 Intanto bisogna rendersi conto che non arrivano tutte e subito le nostre frasi, anzi: un dato allarmante per chi lavora di spiegazione e lettura, quindi meglio è prenderne atto ed escogitare.

 Intanto frasi motivante, sorriso e accento posto sul positivo piuttosto che calcare la mano sul risultato negativo; elaborare mappe concettuali o schemi personali calibrati sulla classe tutta, sull'argomento affrontato e discusso.

 Tenere sempre a mente che il nostro corpo, gli occhi e ogni movenza comunicano il vero meglio di una frase per quanto giusta ed elaborata; altro punto nodale gli incoraggiamenti ed eventuali prese di posizione, sempre sul gesto o il caso relativo mai sulla persona.

 Ci sono i cinque assiomi della comunicazione a supporto del nostro lavoro, anche quando un ragazzo risulta poco collaborativo, distaccato o addirittura mantiene un atteggiamento oppositivo/provocatorio: è sempre l'adulto chiamato a scegliere la mossa giusta, ad interagire, intervenire o lasciar calmare la burrasca di sentimenti.

 Non è semplice, parliamoci chiaro: conoscenze da affrontare, valutazione in itinere, competenze da sviluppare, abilità da trasformare in compiti di realtà con un linguaggio corretto, adeguato e al passo con i tempi social connessi, da complementare.

 Quando poi i tuoi interlocutori sono fortemente attratti da un mondo parallelo, virtuale, dorato e modaiolo: bisogno di dialogo, di attenzione sì ma l'arricchimento lessicale, lo sviluppo storico e la tecnica di studio?

 Alla prossima settimana, al prossimo incontro. 




lunedì 21 marzo 2022

IMAGINE: UN MONDO POSSIBILE?

  Lunedì di compresenza, educazione civica e inglese: raccontare la storia, la scuola e un mondo migliore ai ragazzi di 3 con piglio filosofico, distaccato quanto basta degli anni in cui i loro nonni contestavano, chiedevano amore universale e manifestavano per i diritti civili delle donne.

 Già, immaginare un mondo senza paradiso o inferno, in cui sia possibile l'uguaglianza senza beni o "sovrastrutture ", in un non abbiamo bisogno alcuno se non la pace.

 Si fa presto ad arrivare a definire edonismo, convenzione o capitale, secondo le loro conoscenze e in base agli argomenti svolti di Storia, di rivoluzioni russe e lotte di biennio, quando i nostri giovani hanno assaporato il superfluo, le mode, l'apparenza dei social e l'educazione condivisa, obbligatoria e alla pari.

 Studiamo di guerre di religione, di lotta allo sfruttamento, di idee di libertà e grandi pensatori che hanno cambiato il mondo, ma poi li abbiamo convinti della necessità del superfluo e della competizione tra coetanei.

 Sarò anche un sognatore, ma un mondo migliore, il migliore dei mondi loro lo possono ancora realizzare, a cominciare da scuola, naturalmente. 

 Grazie alla professoressa Chiara Bannella per la consulenza poliglotta e a quelli di terza che partecipano sempre in modo costruttivo ai dibattiti. 



domenica 20 marzo 2022

INIZIO STAGIONE: BOSCO DI ERBE NE ABBIAMO?

  Il Bosco Didattico del Cimino nella tenuta della famiglia Benedetti, la squadra dei ragazzi che lavorano in Tenuta e Sascia Trevisan: quanto serve per la prima giornata di primavera. 

Come valorizzare il nostro patrimonio boschivo, di verde e aromi selvatici; passeggiare e inerpicarsi zaino in spalla fino all'eremo del beato Lupo, alla scoperta di Rottezzia dopo aver ammirato il bianco marmo cinese.

 Domenica di sole primaverile, è vero sarebbe dovuto piovere nei giorni passati, la terra appare un poco riarsa: ci guidano Cristina e Sascia alla scoperta delle bellezze paesaggistiche, storiche, naturalistiche, archeologiche...

 Sascia è l'esperta che di occupa del riconoscimento e della divulgazione delle piante, Cristina la biologa del bosco: insieme sono una garanzia di scienza e gentilezza, sapere e sapori.

 Conosciamo il Bosco di Egidione, lo frequentiamo spesso, ma ogni volta appare sotto una luce diversa, una fioritura cromatica, un addensarsi di notizie, un viaggio nel tempo.

 Fiori commestibili, bacche edibili, radici che si grattugiano, foglie essiccate, polveri sottili, olio e aceto in parti calcolate, di caramellatura, confetture, sott'olio che è un piacere, sbriciolare nel risotto, aromatizzare la carne e addensare la salsa: la natura ci offre tanto e tanto c'è da scoprire, primula possibile!

 Prima passeggiata della nuova stagione, nuovi lampascioni e vecchi bulbi, dal sapore agliato che vischioso non è. 

 Grazie a chi ci ha accolto, coccolato, spiegato, sorriso: è stato un gradito ritorno e una amata conferma.

Ritorneremo, magari per leggere con i bambini?

















giovedì 17 marzo 2022

CORSO FORMATIVO, DI ISTITUTO

  Pomeriggio, dalle 16:30 una parte di docenti da remoto, altri in presenza, in sede centrale. Siamo in 9 in un'aula con Lim e vecchia lavagna, oltre al formatore che si destreggia tra messaggi, telecamere e compito assegnato.

 Il gruppi di lavoro sono presto fatti: quattro di lettere, tre di lingue e due maestre di primaria, si lavora partendo dal traguardo. 

 Come coinvolgere gli alunni ad apprendere facendo: strategie, compito di realtà, metodologie, strumenti. 

 Ci separiamo per materie e campi di esperienza, individuiamo dalle Indicazioni Nazionali un obiettivo interessante, a tratti motivante che sia una sfida reale alla portata del nostro interesse e del loro sapere abile.

 Noi ci spostiamo su storia e le fonti, il discernimento del vero e del falso, del raccontare ciò che si vuole e come si vuole, del capire dove sta la realtà.

 In tempi globali, di interessi particolari, in campo internazionale con accesso illimitato: come si comportano i nostri ragazzi, come interpretano e capiscono la realtà storica?

 Due ore e mezzo di progettazione collettiva, con confronto tra le parti e la prossima settimana si ritorna. Il bello di questi incontri, oltre al valore fi aggiornamento, sta nel confronto gomito a gomito tra pari insegnanti esperti e nuove leve, tra chi ha maturato consapevolezza e occhio lungo e chi inizia appena ad affilare le armi del mestiere. Sempre con un sorriso ed una battuta, tra pari.


mercoledì 16 marzo 2022

PRESENTAZIONE FINALE

  Per l'ultimo incontro di formazione, in totale sei da tre ore ciascuno, il compito consisteva nel creare una presentazione da sottoporre ad altri corsisti, dimostrare quanto appreso durante una lezione a scelta e illustrare un lavoro/progetto/Uda.

 Ho pensato di raccontare delle competenze trasversali, dell'ambiente di apprendimento, della lezione di geografia in 3 condivisa. 

 La globalizzazione, spicchi di vita quotidiana allargata al globo: dal cinema ai nobel, dal panino alle moto. Ognuno dei venti alunni è stato chiamato ad approfondire un aspetto congeniale, tutti con lo scopo di analizzare il logo e la valenza universale. 

 Ho messo insieme 5 pagine con immagini scattate a scuola, all'interno della nostra sede distaccata e un'apertura verso il giardino, un respiro rosa.

 Alcuni durante l'incontro hanno potuto parlare di progetti, idee e intenzioni, altri come me sono rimasti in sospeso.

 Lascio qui, sul blog, il mio contributo al Sapere, che poi condividerò anche sulla pagine Instagram, in modo che anche i miei alunni possano constatare come procede il mio lavoro. 

 Trasparenza.

 Il DS del Paolo Savi ci ha salutati con un augurio meraviglioso, secondo me: mantenete sempre vivo l'entusiasmo che state dimostrando durante questo anno di prova.

 Sempre.

 Devo essere io la prima a stare bene e a "divertirmi" in classe, altrimenti diventerei un grigio burocrate che riempie carte.


VISITE, TUTOR E DS

  Mercoledì, ultime due ore.

 Potrebbe essere un momento di tranquillità geografica in terza, invece ci siamo tutti, alla sede distaccata, visite di un certo livello, di ansia.

 Avevo già preso appuntamento con il tutor, per assistere ad altre due ore di lezione, sempre nell'ambito della prova insegnante.

 Si discute di globalizzazione, di logo e clienti, scelte social e algoritmo, Premio Nobel e meritati riconoscimento di anni di lavoro. 

 Discutere con i ragazzi di studio matto e disperatissimo per una gloria futura, cercare di entrare nell'ottica di seguaci e messaggi fasulli, pericoli di cibo spazzatura non è per niente semplice. 

 Ci si anima, si pesano le realtà e si bilanciano i pro e i contro: nulla è per cado perché il cellulare ci spia, ci tiene sotto controllo, poi le foto, il gruppo e la vita privata.

 E poi a sorpresa è arrivata anche la Dirigente, un saluto fugace, un appuntamento da segnare in agenda e qualche parola di incoraggiamento. 

 Peccato che il mio viso abbia cambiato colore e che il cuore abbiamo cominciato a battere a ritmo alterato. Che strano effetto che mi fa il Capo in classe, inatteso ma sorridente...

 Se ne sono accorti anche i ragazzi, lo sanno bene loro quanto mi agiti la situazione! E per la prossima settimana già sto in pensiero.