sabato 31 marzo 2018

ANCHE A TE E FAMIGLIA

 E dunque anche la Pasqua 2018 si sta apprestando, mancano poche ore alla veglia in Duomo, non posso mancare, mi aiuta a riflettere e mi riconcilia con il mondo.
 Per tutta la settimana sono girati sui social messaggi, video, frasi, uova, colombe, pulcini e rami di ogni colore e forma, da domani mi mancheranno...
 Ho ricevuto gli auguri da chi non mi si fila per tutto l'anno e si rammenta della parentela solo in prossimità delle feste, non ho invece avuto alcun segnale da chi credevo e speravo si ricordasse di me e della mia famiglia; nuovi contatti, nuove espressioni di felicità e gioia a tutti i cari, pace.
 Quella appena passata non è stata una settimana facile per tanti: ad ognuno la sua Croce, ad ognuno la propria sofferenza, ma qualche volta il Signore potrebbe anche guardare da un'altra parte: mia madre mi perdonerà per i miei pensieri poco ortodossi.
 E allora buona Pasqua a quella famiglia stretta nel dolore del letto di ospedale, senza più lacrime da versare, in attesa di un miglioramento che probabilmente non arriverà più.
 Auguri a quei genitori stanchi e anziani che stringono la mano del figlio ancora incosciente, in lenta ma positiva ripresa.
 Auguri anche a quei genitori che hanno perso una parte importante di loro stessi, una ragione di vita ed hanno in cielo una stellina tutta per loro.
 Auguri a chi soffre, a chi spera, a chi lotta e non vuole mollare.
 Auguri a mia cugina e a suo marito, sempre più vicini al terzo anniversario dello stravolgimento della loro esistenza.
 Auguri a chi ha poco, di cui gioisce; auguri a chi dona e non chiede nulla in cambio; auguri a chi non nega mai un sorriso.
 Auguri a chi questa notte e domani lavorerà e a chi porterà conforto a chi soffre.
 E naturalmente auguri a tutti gli altri.
https://www.youtube.com/watch?v=eoiUOqk6auY
 Proteggi i nostri figli puri nella vita quotidiana
e salvali dall'odio e dal potere
come il primo giorno come nella fantasia
occhi azzurri per vedere.

FERMATE LA FAMIGLIA...

 Siamo alle solite, ma ditemi un po' anche a voi capita di cucinare con amore pensando di essere Canavacciuolo e poi a cena scoprire qualcosa che non piace, il primo non interessa o stanno a dieta?
 Trovate mai la porta del bagno chiusa, occupati i servizi fino a data da destinarsi, soffrire le pene infernali e quando finalmente riuscite ad impossessarvi di un attimo di meritata solitudine, sentire battere alla porta con una feroce richiesta di velocizzare il tutto?
 E le materie scolastiche? A voi piace italiano? Agli altri, la matematica; l'inglese non vi appartiene e vi sentite impediti.
State sempre in movimento, indaffarati, poi prendete in mano il cellulare per cazz@%$ social e vi incolpano di non ascoltarli, di essere distratti e di pensare solo agli altri...
 Il telefonino poi, di che utensile si tratta? Si blocca, non scatta foto, la mail impazzisce, non ricordate la parola chiave e quando entrate nel pallone non azzeccate neanche il cognome da nubile di vostra madre... E tutti gli altri? Presi, occupati, fenomeni tecnologici che ti viene una rabbia...
 A voi capita di urlare ordini che nessuno rispetta, dare disposizioni e vedere tutti dileguarsi nel nulla?
 A voi interessa l'ordine, loro giocano; tu chiedi aiuto per sistemare, loro accendono la tv e quando proprio non possono farne a meno, subentra il problema compiti.
 Comprate dolcetti e dolciumi che poi mangiate oppure spariscono in men che non si dica, spazzolati, come cavallette e a voi non rimangono che gli integrali?
 Non siete sportivi, non capite molto di regole e regolamenti, ma dovete partecipare, tifare, sostenere e esultare anche quando vorreste rimanere a casa al caldo, in silenzio.
 Dovete lavare i pavimenti e tutto sta a terra; vorreste alzare le sedie, ma loro devono sedersi e concentrarsi.
 E il marito? Lasciatelo stare, è stanco lui...

NON SOLO SUI MURI

 Stavo cercando qualche citazione importante per attaccare il pezzo sulla scrittura, quando mi sono imbattuta in questa di Kafka, non che sia il mio scrittore preferito, anzi diciamo pure che mi sta indigesto, però queste parole sono proprio interessanti...
 Scriviamo, lasciamo testimonianza di ciò che abbiamo passato, vissuto, sentito, provato e poi a distanza di tempo, rileggendo, ritroveremo un'altra persona che magari ci colpirà, ci sembrerà strana e diversa. Consultare il diario segreto, ad esempio, alcune volte provoca uno smarrimento, uno shock quasi: pensate solo a qualche messaggio inviato di getto, in un momento di rabbia, di tristezza, di ansia; quando poi la situazione migliora e l'emergenza rientra, potremmo anche ridere e prenderci in giro da soli.
 Ecco, l'importante però sta nel registrare quelle emozioni che ci hanno permesso di ridere, piangere, annotare quando siamo innamorati o delusi dall'Amore; proprio quello che manca oggi a molti: la comunicazione mordiefuggi lascia poco o niente in mano, la spunta azzurra non soddisfa la mancanza di una persona in ascolto e poi non si scrive solo per gli altri o solo per sé stessi, si scrive e si può condividere, si scrive o si lascia tutto sul fondo del cassetto, in attesa.
 Sono anni che rifletto sulla pubblicazione di un'opera mia, un libro di storie, ma anche le filastrocche non mi dispiacerebbero, poi non trovo il tempo, i soldi, la forza di impormi, perché penso di essere sbagliata, impreparata, una delle tante scrittrici. Codesto blog, nato nel dicembre 2013 sopperisce in qualche modo a tale mancanza, un surrogato, molto impegnativo senza dubbio, per me importantissimo diario di bordo, social, di costume e viaggi, lavoro, riflessioni in tutte le direzioni. Martedì 4 aprile per le ore 18:00 è stato organizzato un incontro, vi aspettiamo per parlare delle parole scritte, quasi scritte, pensate e rimaste in memoria, scansate, annebbiate, in rima, versi sciolti e liberi, d'amore e ombra, di sfogo, di confessioni impossibili, di solidarietà...
Scrivere significa aprirsi a dismisura; perciò uno che sta scrivendo non sarà mai solo abbastanza, e mentre scrive non ci sarà mai silenzio abbastanza intorno a lui, e la notte non sarà mai notte abbastanza. Franz Kafka

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venerdì 30 marzo 2018

MOMENTI DI GLORIA

 Ragionavo con altri genitori di amichetti sportivi sull'importanza della competizione, dell'impegno, della gara, della partita...
 Premetto che di mio non sono mai stata una sportiva agonistica devota, ho praticato alcune discipline in giovane età, ma amatoriale, tranquillamente, serena e comoda; non credo nello sport competitivo, mi piace più pensare al divertimento, alla socializzazione, alla compagnia e allo stare insieme tra amici, senza guardarsi in cagnesco. Probabilmente ragiono così anche perché i miei figli - pur ginnici sin da piccoli - non sono punte di diamante, i primi del gruppo o eccellenze in campo, si divertono, partecipano sempre, ci credono, si impegnano ma non raggiungono risultati strabilianti, a me sta bene anche così. Non chiedo la luna né un incontestabile primo posto.
 Però discutendo, ci si rende conto che l'agonismo non è una passeggiata, non siamo al "volemose bene", a certi livelli non si scherza né si gioca più...
 Allora, mi chiedevo: in questi casi, l'allenatore deve selezionare, scegliere, portare solo i migliori, schierare una rosa sferzante oppure partecipano tutti al gioco, essendo comunque un gruppo? Si gioca per vincere, inutile negarlo, lo sa bene anche il piccoletto di casa, che dopo una partita persa ci sciorina tutto il discorso dell'allenatore, interrotto sempre dal grande che ribadisce che solo i fiacchi pensano che l'importante sia esserci e divertirsi e non primeggiare!
 Si festeggia la vittoria, si ricordano i campioni, si osannano i primi posti; allora gli altri, i gregari, i secondi, le leve?
 Discorso non facile, mi rendo conto che se il risultato non decolla, se si soffre, se si punta in alto, non si può tenere conto di chi non assicura il successo, ma allora li lasciamo a casa gli altri, per loro basta il riscaldamento? E poi, per superare il livello schiappa, è sufficiente la responsabilità, la tenacia, lo sforzo o con la Natura non si scherza? Inutile mettere una toppa là dove non si è dotati sin dalla nascita?
 Credo che il lavoro, l'allenamento, il rispetto degli orari e delle regole siano da premiare sempre, premio che però mal si concilia con obiettivo, vittoria, supremazia, me ne rendo perfettamente conto.

giovedì 29 marzo 2018

E A PASQUETTA CHE SI FA?

 Ecco, uno non fa in tempo a riprendersi dalle feste comandate invernali con tutti gli annessi e connessi della bilancia malefica, uno non trova il tempo di smaltire l'ultimo pandoro della stagione spelacchiando tutti i pezzetti di uva passa e candidi, che già impera la domanda infingarda, curiosa, intrigante...
 E sarà per il tempo incerto, oppure sarà per il portafoglio vuoto o sarà la nostalgia, comunque per il Lunedì dell'Angelo ci accontenteremo di navigare a vista. Sia ben chiaro non che non mi interessi una lunga vacanza, meglio se internazionale, ma come si fa con tutti gli impegni economici in vista? E sì perché le spese non vengono mai sole e anche quest'anno si parte il prossimo per Londra, che porcamiseria proprio mi piacerebbe visitare...
 Comunque si cerca una meta a breve gittata, nelle vicinanze di tasche e chilometri; così la mia malsana mente ha cominciato a concentrarsi, pensare, verificare, leggere e consultare i social, arrivando a qualche papabile evento.
 Ne parliamo, poi discutiamo sulla fattibilità e aspetto da voi notizie e consigli, conforto ed opinioni, magari organizziamo insieme, che non si sa mai... Se vi fa piacere frequentarci, scoprire il meglio della diretta, scansare le apparenze e arrivare al sodo...
 Intanto il paesello mio offre un'occasione meravigliosa, da cogliere al volo: apertura - a seguito di un lungo restauro - della casa si Benedetto Brin, personaggio storico realmente ospitato, grazie alla lungimiranza della famiglia, attuale proprietaria dell'appartamento, che apre le porte e le meravigliose stanze alla popolazione tutta.
 Ho sbirciato un po' e ho scovato un posticino niente male, che aveva attirato la mia attenzione anche lo scorso anno, Vignanello Castello Ruspoli, una buona occasione per lasciare scavallare i pargoli, se il tempo permette.
 Ma anche il mare, un meraviglioso classico, quando ancora non ci si spoglia e si passeggia piacevolmente gustando un dolce e colorato cono gelato; passeggiata in collina sempre gradita.
 Vi svelo subito che difficilmente frequentiamo locali per il pranzo che presentino solo il menù fisso adulti, per il semplice fatto che spostandoci tutti dobbiamo prenotare per tutti, mangiando meno i piccoli e molto di più i grandi, per non lasciare gli avanzi perché si pagano e scialacquare non si può... Il menù fisso mi spaventa sempre un poco: prenotare per famiglia numerosa e poi consumare per meno del numero non risulta giusto per chi lavora.
 Sono bene accette indicazioni, proposte e commenti, prego!
https://www.facebook.com/castelloruspoli/




mercoledì 28 marzo 2018

LABORATORIO DI SCRITTURA, PROVIAMOCI

NEL MEZZO DEL CAMMIN DI NOSTRA VITA
MI RITROVAI IN UN LABORATORIO DI SCRITTURA
OVE LA VOGLIA DI IMPARARE ERA NUTRITA...

 Il padre Dante mi perdonerà di cotanto affronto, ma sappiatelo...
 A me piacciono un mondo questi giochi di parole, i trabocchetti e le citazioni che richiamano alla mente i grandi del passato, le loro opere e le parole immortali fatte non foste a viver come bruti...
 Allora questo oggi è il mio compito: invitarvi ad un incontro tra amici, colloquiale, sereno e divertente.
 Il primo - spero - di tanti appuntamenti settimanali; si comincerà mercoledì prossimo, il 4 aprile ore 18:00, appena passate le vacanze di Pasqua per vederci e confrontarci tra appassionati, curiosi, studenti e studiosi: mettere per iscritto tante emozioni, ricordare per sempre un momento che tanta importanza riveste, occuparsi di un blog, appassionarci ad un diario segreto, ma anche inventare storie e animarle con i più piccoli, insomma tutto ciò che riguarda l'immaginazione, la fantasia, le storie e la mente creatrice e creativa.
 Ogni volta sarà un confronto di idee e riflessioni; varie tipologie a seconda dei partecipanti, sempre tenendo conto delle esigenze e dei desideri di composizione; ad esempio un laboratorio di letture animate e conseguente invenzione di una storia per i più piccoli, invece lettura e analisi per i più grandi e a seguire un testo a misura di lettore tutto inventato e scritto di pugno motu proprio.
 Mi galvanizza questo impegno, mi agita, mi trasmette tanta emozione: vorrei incontrarvi e parlare con voi, capire le aspettative di chi legge ma vorrebbe scrivere,
 per chi non si sente in grado,
 per chi l'ha sempre voluto e mai provato,
 per chi ama leggere ma crede che sia arrivato il momento anche di scrivere,
 per chi non trova mai le parole giuste al momento giusto,
 per chi pensa ma non parla.
 E poi tanto altro, tutto dipende da quanti ci ritroveremo a ragionare, ridere, parlare e naturalmente leggere, insieme è meglio!

https://www.facebook.com/apsliberamente16/

“Chi non legge, a 70 anni avrà vissuto una sola vita: la propria! Chi legge avrà vissuto 5000 anni: c’era quando Caino uccise Abele, quando Renzo sposò Lucia, quando Leopardi ammirava l’infinito… Perché la lettura è un’immortalità all’indietro”.
U. ECO

APRI LE TUE ALI

 Oggi durante le ore di lezione il Dirigente scolastico è passato per un saluto agli alunni e agli insegnanti; sono vicinissime la vacanze pasquali ed ha voluto ricordare a tutti come lavorare in una sede distaccata offra i suoi privilegi e nessun inconveniente.
 Alcuni potrebbero pensare, altri credono veramente di essere dimenticati, si sentono figli di un dio minore e sgomitano per attirare l'attenzione, alzano la voce, battono i piedi.
 La Preside ha tenuto a sottolineare che i ragazzi nati e vissuti in un piccolo centro, studenti lontani dalla sede centrale non debbono ritenersi né sfortunati, né abbandonati o peggio negletti e dimenticati da chi comanda. I ragazzi, specie quelli svegli, intelligenti, pronti a captare ogni minimo suggerimento non mancano di nulla, non sono svantaggiati e non partono con un carico inferiore, anzi: abitare in un paesino di provincia facilita il rafforzamento delle radici familiari, ci si sente sempre parte di una comunità forte, che certo alcune volte soffoca e controlla, ma proprio per questo vigila ed è presente, aiuta e soccorre al momento adatto chi sbanda, devia, si smarrisce.
 I ragazzi possiedono comunque tutte le carte per affrontare nel migliori dei modi gli anni adolescenziali: scuole, corsi di perfezionamento di lingua, diversi sport, vita all'aria aperta, gruppo, amicizia, legami forti, tutto un bagaglio che poi andrà a completarsi con viaggi di studio, soggiorni all'estero, anni universitari lunghi e travagliati ma comunque affrontati quando si hanno le spalle grosse, forti, tali da reggere l'urto, sopportare e andare avanti.
 Buono, mi piace questo spunto di riflessione: siamo minori, minorati, infelici o cosa?
 Adoro, lo sapete, vivere nel piccolo: il paesello mio offre molto e tutto quello che posso recepisco e contribuisco ad arricchire. Troppo facile lamentarsi, snobbare, paragonare e poi scrivere sui social: quel che abbiamo non va disprezzato, ma valorizzato, fa parte della nostra cultura, del nostro modo di essere, ragionare e confrontarsi con gli altri; poi da grandi si decide cosa scegliere, dove lavorare quando ormai le radici sono forti, e l'albero si tiene forte al terreno degli affetti.
 Conosco molti giovani che hanno tentato al fuga e poi sono ritornati; altri  - come mia sorella - che non intendono neanche parlarne; bene in qualsiasi caso, l'importante vivere sereni e forti, integrati? Non mi piace questo aggettivo/verbo, no.
 Siamo tutti esseri umani, di razza, animali sociali, diceva qualcuno famoso.

lunedì 26 marzo 2018

SIAMO NATE PRINCIPESSE...

 E siamo cresciute per diventare regine... della casa!
 Per le scale, rientrando nell'umile e sporca dimora dopo una lunga giornata, ho incontrato la mia coinquilina con un carico pesante da sistemare in cantina, ci siamo scambiate uno sguardo e poi è scoppiata una grossa e fragorosa risata...
 Ma non c'eravamo sposate per essere coccolate e viziate?
 Il Principe Azzurro, il cavallo bianco, il bacio, il castello e vissero tutti felici e contenti?
 Dov'è finito tutto?
 E quando eravamo fidanzate ci guardavano con occhi sognanti a cuoricino, ora ti guardano e ti dicono di toglierti da davanti il televisore; quello che bolle in pentola, puzza; quello che cuoce in forno, si brucia; quello che friggi, fa male al fegato.
 Se rispondi al telefono, stai sempre impegnata con le tue amiche; se ti distrai con i social, trascuri la famiglia; se vai in bagno, ti devi sbrigare perché sembra che crolli il palazzo...
 E quando si devono vestire tutti o cambiare l'intimo? Inizia la caccia al tesoro, perché nessuno trova niente e pare che tutto sia sotterrato meglio della pentola dalle monete d'oro.
 I cavalieri senza macchia erano pronti a combattere contro il drago, la strega malvagia, la matrigna, l'orco, il gelo, il ghiaccio, il mare, le montagne, la lava del vulcano, quelli moderni si fermano davanti ad un pannolino salutesua; vogliamo parlare di come tengono la macchina? Non sporcare, non lasciare cartacce, pulisci i piedi prima di entrare... E di come invece riducono il bagno dopo la doccia?
 E tutte le imprese coraggiose, energiche, virtuose e impossibili? Niente al confronto di tre linee di febbre, che stendono anche il migliore dei mariti, chiuso nella vestaglia, bianco in volto, sfatto, senza forze e pressoché sordo...
 Tu hai in mente, visualizzi il corso e gli impegni di tutta la settimana, almeno; la tua dolce metà pensa per traguardi: ora si cena, poi un po' di tele, poi tutti a letto.
 Tu vedi sporco e polvere ovunque, lui non cerca altro se non il piatto a tavola...
 Tu abbini i pargoli dalla camicetta ai lacci delle scarpe, lui prende dal cassetto la prima maglia che trova e non va bene, causa capricci si passa alla tuta dal mucchio selvaggio dei panni non ancora stirati.
 Tu conosci e socializzi con tutti i genitori e gli amichetti della classe, del gruppo, dello sport, della parrocchia, dentista, pediatra, meccanico, idraulico, farmacista, assicurazione; lui distingue a malapena tra Coso/Cosa e Cosetti, al massimo la madre e il padre dei Nanetti Amichetti...
 Ciao Marco guarda come mi diverto!

domenica 25 marzo 2018

IL SEGNO D'AMORE

 La più alta dimostrazione d'amore che un uomo possa concedere alla propria donna  - credo - sia accontentarla e trascorrere l'intero pomeriggio domenicale alla fiera cittadina.
 Ma li avete visti questi poveri uomini con quale espressione girano sperduti per la fiera, tra le bancarelle, in attesa che la compagna si decida a comprare le nuove tendine per la cucina? E se poi bisogna abbinarci anche i cuscini delle sedie, allora è finita: minuti a ponderare, girare, misurare i teli di mille colori, per poi fermarsi alla stessa fantasia, diverso colore, uno che sta bene con i barattoli del sale/zucchero/caffè, l'altro che ricorda i tendaggi della casa dell'amica tanto carucci...
 Questi, gli uomini, sono lì con il corpo, ma la loro mente viaggia alla partita, al campionato, alla prima gara di Formula 1; controllano senza dare nell'occhio il cellulare, chiamano l'amico, che  - beato lui - è celibe/singolo/zitello e sta seduto al tavolino del bar, bicchiere in mano e collo alzato verso il televisore.
 Essi - i mariti - non credono sia importante cambiare le tendine, i copricuscini, le federe, il copridivano, a loro sta bene tutto così com'è, ma non lo possono affermare, rischierebbero la ramanzina, i rimbrotti e qualche lacrima da vittima della moglie.
 Le scarpe, l'intimo, l'ennesima camicetta, bene solo se ci si ferma a comprare i cimaroli, le piante officinali, aromatiche ma con un vasetto abbastanza grande...
 Essi, vorrebbero fermarsi a guardare i lucidi arnesi e attrezzi da lavoro, giardinaggio fai-da-te che splendono al sole, ma poi sanno la scusa delle donne: accumulano, comprano, magari sistemano anche sui pannelli in ordine di colore o grandezza, ma poi tutto rimane lì, a posto, a prendere polvere, perché pigri non si azionano.
 E poi le dimostrazioni? Spremiagrumi, panno che non lascia aloni, affettaverdure, aspirapolvere senza batterie, piastra dei capelli, va bene anche il trattamento unghie; tutto piace agli uomini, ogni minimo dettagli e se poi arriviamo davanti al banco della padella antiaderente/griglia con coperchio offertafieraimperdibile, è finita, non si avanza di un passo, anzi si gusta la spremuta fatta con melograni della Turchia, spremuti però con un prodotto 100% italiano.
 Credo che la peggiore delle situazioni sia accompagnare la moglie alla fiera con la madre - o suocera, dipende dai punti di vista: l'uomo rimane indietro, si isola, si estrania, si perde tra la folla e lo si ritrova in caffetteria, beato, con una coppa di gelato consolatoria, che certo non vale quanto il divano tutto solo in salotto, ma ci può stare...

LO SCEMPIO DI PIAZZA

 E sto parlando della piazza principale del paesello mio, quella dove un tempo si articolava il mercato settimanale, dove si recitava e si cantava d'estate, dove si vince a tombola e si ascolta l'unico concerto annuale per la festa patronale.

 Domenica delle Palme, secondo tradizione, si svolge la processione: dalla chiesa all'interno del Rione Rocca Sant'Eutizio, giro della chiesa di Sant'Antonio e ingresso in duomo, semplice, facile, indolore in poco più di venti minuti si scende dall'arco del Ponte, si passa davanti ai bar, si effettua una giravolta alla fontana del Madruzzo e poi si entra in San Nicola per la celebrazione; a mezzogiorno si sta tutti fuori, più o meno quando la sirena annuncia lo scoccare delle dodici.
 Ecco, per questo evento paesano, oggi, niente: abbiamo percorso un efficace slalom tra le autovetture parcheggiate, secondo la legge, proprio davanti al sagrato, senza minima possibilità di trovare un varco un po' più ampio di un singolo pedone. E vogliamo parlare di quelle in doppia fila? Senza neanche la scusa della farmacia aperta, no!
 Tante persone, di ogni età, carrozzine, passeggini, bastoni, badanti e via in evidente difficoltà anche solo per raggiungere la passerella per evitare i gradini alti e difficili; che fare alla fine della messa? Tutti stretti stretti tra il sagrato e le scale, appena fuori le porte, perché le macchine parcheggiate non lasciano tanto il respiro di una sana chiacchierata, due giretti di sfogo dei bambini educati in chiesa, un sorriso da una parte all'altra dei portali minori.

 Non voglio entrare in discussioni lunghe e sterili, non sono un architetto, un urbanista, né ricopro cariche istituzionali di decisioni e scelte importanti, però... Direi semplicemente che così non va e mi appello al sano e costituzionale senso civico dei cittadini, al buonsenso comune e magari ad un piccolo innocuo divieto di novanta minuti - due ore massimo, magari solo per espletare i riti religiosi dell'inizio della Settimana Santa, per poi tornare alla solita, usuale e canonica accozzaglia.


sabato 24 marzo 2018

FACCIAMO IL PUNTO

 Allora, eccomi a raccontarvi le cose mie, come se foste di famiglia, quando i panni sporchi si lavano tra intimi, cari, parenti e affini.
 Dunque, questa sera ho voglia di serrare le fila, stringere i denti, contare uno ad uno i miei affezionati, dolci, carucci, interessati lettori, che poi sareste voi.
 Non che meriti la vostra generosa compagnia, siete veramente troppo gentili a seguire dopo quattro anni, tre mesi e quindici giorni i miei ragionamenti, le frasi, le critiche, le considerazioni, i dubbi e le perplessità che mi contraddistinguono in quanto donna, femmina, madre di famiglia, cuoca imperfetta, casalinga disperata, insegnate a metà, studentessa infinita, amica rompipippi, affetta da logorrea acuta, perennemente affamata e fiduciosa di trovare la forza per una dieta miracolosa.
 Dunque, passando a questioni serie e importanti, vorrei aggiornarvi sui dati di codesto blog, la più alta forma di comunicazione che sia riuscita a organizzare in più di quarant'anni di vita:
  • 1622 articoli pubblicati, con questo che state consultando, 1623.
  • Circa 304.000 visualizzazioni.
  • Il pezzo più letto di sempre quello su Antonello.
  • Grazie a questa casalinga attività, ho guadagnato dalle mani del Sindaco un diploma.
  • Ho portato avanti con qualche buon risultato impegni vari di volontariato, di cui ricordo con passione gli incontri in biblioteca, con i piccoli e grandi lettori, invernali ed estivi - vorrei riprendere prima o poi questi appuntamenti.
  • Non ci dormo la notte per scrivere e di giorno studio quello che potrebbe piacere, interessare, intrigare chi legge.
  • Partecipo, guardo, rifletto, penso e scrivo cogito ergo scribo.
  • Da grande sarà la mia attività più importante, lo so, ci devo sperare almeno io, penso che non mi creda neanche mia madre comunque...
  • Sto lavorando ad un laboratorio di scrittura creativa per autori di tutte le età, mi manca solo di trovare i possibili partecipanti, ci verreste?


LE ULTIME...

 Sapete che, stavo per andare a ninne, poi ci ho ripensato, perché non volevo lasciarvi senza qualche parola. Ecco, la parola, sempre al centro della mia vita: martello i miei figli, scrivo alla mia metà, comunico con il mondo social, leggo ad alta voce e pretendo lo stesso dai miei poveri alunni, passo per il cappuccino e due chiacchiere al bar di mamma o di zia, appuntamento con cugine ed amiche, confronto diretto con i colleghi...
 Come rinunciare a comunicare? C'è chi risulta bravo con il corpo, con i movimenti e l'espressione della faccia, c'è chi passa attraverso foto, chi canta, ma alla fine se tutto ciò non fosse accompagnato da versi, frasi, testi o titoli e sottotitoli cosa sarebbe mai?
 Questa sera sono andata a teatro con i piccoli, non posso affermare che lo spettacolo mi sia piaciuto, anzi, ho trovato la prima parte un poco noiosa e la seconda divertente, ma non esaltante: in questo caso rinuncio alle parole.
 Qualcuno mi chiede di inventarmene per un'occasione, altri per blandire o per pavoneggiarsi, chi ha ragione o ha torto? Arma potente la parole, specie per chi sa usarla per raggiungere i propri obiettivi.
 Vogliamo parlare dei mille messaggi social, a raffica, bottaerisposta che ti fanno stramazzare a terra se per caso hai lasciato spento o in disparte il cellulare?
 Sapete cosa mi fa rabbia? Incontrare una persona con cui ho una buona confidenza e sentirla fredda e distante, salutarla e ricevere un mezzo sorriso, una sola parola CIAO, come questa sera a teatro, per esempio...
 E le discussioni in famiglia, le richieste esagerate degli eredi al trono, il marito che non ti ascolta all'ennesimo lamento?
 Poi dici che una scrive di notte al portatile, ci credo... Sono un'incompresa, alla fin fine...
 E il prof oggi mi ha rimbeccato, perché mi lascio trascinare dalle emozioni, sono una emotivamente fragile e immersa nella vita scolastica dei ragazzi, mah!
 L'ho sempre affermato, da grande sarei diventata una che vive delle sue parole, dei suoi pensieri messi nero su bianco. Quando ciò avverrà sarete i primi ad essere informati, intanto tenetevi pronti per un laboratorio di scrittura, un modo divertente di giocare con le parole, di comunicare con il mondo, anche quando il mondo non vuole ascoltarci.

mercoledì 21 marzo 2018

QUANDO NON ARRIVI...

  Dove arrivi arrivi, poi metti il cappello!
  Oggi ragionavo con la mia amica/angelo custode in macchina all'andata e al ritorno sul tragitto casa-lavoro-casa tanto lungo quanto impervio e costellato di buche da evitare ad ogni costo automobilistico; si parla, si soppesa e si arriva ad una conclusione, qualche volta, non sempre...
 Ringrazio ogni giorno il Cielo per avere un lavoro che adoro, impegnativo, di responsabilità, non sempre rispettato, anzi; poi passano quei giorni con la Luna storta, in cui si vede tutto grigio e non intendo solo il tempo meteorologico.
 Esistono momenti più intensi, altri più difficili, certi di calma piatta e parecchi di ansia da prestazione; ecco, cosa si fa allora in quei frangenti? Dipende, si passa dal sorriso alla rabbia, dalla battuta alle lacrime in un nanosecondo. Almeno le donne hanno sempre una scusa buona: ciclo, pre-ciclo, post-ciclo, allattamento, ovulazione, post partum, menopausa, devo continuare?
 Comunque, dicevo dello scambio di opinioni, di sensazioni e di punti di vista, splendide le donne in questo! Mi capita di pensare di non essere capace abbastanza, di non riuscire, di voler raggiungere uno scopo impossibile per le mie capacità, ecco...
 Sensi di colpa, frustrazione, stress, vacillante organizzazione familiare, tenere tutto sotto controllo, possedere una risposta per ogni domanda, dover avere una risposta per ogni domanda, qualcuno riesce a capire le donne e ad intuire dove vogliano andare a parare?
 E poi non bastano i pensieri e le parole che riescono a far germogliare nel chiuso del cuore e della mente, no! Si attaccano al telefono, si confidano, cercano consolazione, confabulano con le amiche e trovano altri lati oscuri della forza per torturarsi, abbattersi e avere la scusa buona per un caffè, due chiacchiere, tre biscottini e quattro chiarimenti... Le donne non si limitano al qui ed ora, costruiscono piani e macchine organizzative enormi, registrano mentalmente le parole pronunciate-dette-ascoltate, interrogano il compagno nel lettone già sprofondato nel sonno, sulla giornata, il lavoro, le colleghe e il capo e poi piangono, molto facilmente, si commuovono, si impressionano, si immedesimano e soffrono con le amiche, per solidarietà e amore incondizionato.

martedì 20 marzo 2018

LA VITA, ADESSO

 Sapete cosa sto facendo, in questo momento a tarda notte, invece di correre sotto il caldo piumone e riposare gli stanchi occhi cerchiati e segnati da due nuove rughe? Sto mangiando una pera, a pezzi, senza sbucciarla e intanto digito, scrivo sul mio portatile seduta in sala. Tutti dormono, da un bel pezzo, stanchi loro; ho finito da poco di ordinare la cucina, perché prima ho provveduto alle incombenze burocratiche. Sono tornata a casa tardi e bastonata: vi capita mai di pensare di aver svolto ogni compito nel modo giusto, appropriato e poi invece vi rivelano, vi fanno notare, vi sottolineano che anche no, non va bene, si poteva lavorare meglio...
 Ecco, la palpebra sinistra sta cedendo, per fortuna la pera è grande, mi accompagnerà per tutto il pezzo; qualche volta vorrei sparire, riposare, chiudere gli occhi e riaprirli quando tutto è finito, magari dopo la comunione, dopo gli esami, a giugno. Forse è colpa della mia ansia, del finto perfezionismo - ho uno strato di polvere che non attende altro se non di essere rimosso dallo scaffale della cucina ed io sto qui a lamentarmi via telematica con voi, poveri diavoli, che leggete...
 Dovrei anche studiare un poco, sai quando vorresti insegnare ti sobbarchi anche di un continuo perfezionamento, aggiornamento, crediti e formazione mai appagati.
 Ho le paturnie - meraviglioso questo termine non credete? - da quando mi sveglio, poi passa, però l'ansia da prestazione ti massacra, inutile negarlo e se poi mi imbatto in cuochi alla masterchef, in mogli di mastrolindo, in casalinghe stiraeammira allora a salire è l'angoscia...
 E poi mi ritrovo ogni tanto, così di rado, a pensare a ciò che è stato e non sarà più, a ciò che dovrebbe o potrebbe essere, sì insomma quei se e ma che rovinano la vita; amici andati, testimoni passati, compari da rispolverare, rapporti da ricucire, vacanze sospirate e mai organizzate...
 Tutto in così poco tempo? Devo proprio volermi male se invece di pensare positivo, mi ritrovo a filosofare dell'improbabile, del difficile e dell'inaspettato... Forse ha ragione mio marito - una volta tanto - sarà arrivato il momento di smetter di scrivere fregnacc€£!
 NO!

domenica 18 marzo 2018

CARTA BIANCA

 Un modo di dire, ma anche la realtà di questa sera per me e le mie idee: Francesca e Valeria, mi hanno concesso carta bianca per un corso da organizzare dal nulla, come mia prima esperienza, sulla scrittura creativa.
 Scrivere, emozionare, cercare la giusta parola e l'espressione che possano indicare esattamente ciò che provo, sento, ammiro; non che sia particolarmente brava o dotata di chissà quali capacità, però mi piacciono le sfide, il mettersi in gioco e poi lo trovo anche un meraviglioso modo di confrontarsi, scambiarsi qualche idea, impressione, segreto.
 Secondo il mio calendario delle attività, il giorno più indicato sarebbe il mercoledì nel tardo pomeriggio, per incontrare le esigenze di tutti, per permettere a tutti di rientrare dal lavoro e dedicarsi alla passione delle parole, per aspettare gli studenti che hanno concluso i compiti e vogliono cimentarsi con qualcosa di divertente e appassionante.
 Prime idee da mettere in pratica:
- lezione teorica, ma non troppo, seguita dalla parte pratica con produzione di testi e correzioni;
- lettura animata di grandi classici di ogni tempi e di ogni luogo;
- confronto con chi fa delle parole una ragione di vita, un pilastro della propria esistenza;
- scambio di idee e impressioni.

 Mi sembra che ci sia proprio tutto, a questo punto mancano solo i vostri nomi, gli interessati al corso: grandi piccoli, medi, ottimi, belli, buoni, grandi o grandicelli, giovani e giovanissimi.
 Potete chiedere notizie, informazioni, trattamenti ad hoc, lasciare lamentele, commenti o spunti riflessivi direttamente a me, sulle mie pagine social oppure a questo indirizzo:

https://www.facebook.com/apsliberamente16/
 Sarei felice di poter portare avanti un simile progetto, anzi orgogliosa, aspetto vostre notizie!

DI DOMENICA POMERIGGIO

 Se piove, se le temperature si sono abbassate, se il pranzo domenicale ci ha lasciati appesantiti, che fare? Uscire con l'ombrello e arrivare al chiostro del Comune per salutare vecchie e nuove conoscenze, per supportare le amiche che affrontano la giornata dietro alla bancarella, per sbirciare qualche deliziosa novità tra gli accessori di ogni forma, colore e materiale.
 Mercatino che gira lungo i portici del palazzo, buon affiatamento tra gli espositori, tanti oggetti e poi ci sono i libri in più della biblioteca, quelli del fondo dei donatori che vengono messi a disposizione del pubblico a prezzo di un'offerta libera: ne faccio man bassa, portandone via cinque, per la biblioteca scolastica, quella che pian piano prende forma e volumi... Siamo arrivati ad una sessantina, ne sono fiera.
 E quando arriviamo c'è ad aspettarci un volto noto, solare, la nostra Luisa, splendida voce narrante della lettura per bambini nello spazio giovani della biblioteca comunale appunto. I miei pargoli prendono posto, ascoltano le parole musicali di Luisa, si alternano alla scoperta di storie fantastiche e poi disegnano, con pastelli e colori a spirito alla mano.
 La pioggia intanto non cessa di scrosciare e quando finalmente sembra arrendersi, l'intervallo dura poco troppo poco e si ripiomba nel freddo inverno.
 Buona l'idea, discreto il numero dei partecipanti, anche il pubblico non sembra sia stato inoperoso e distratto, anzi; purtroppo la pioggia inclemente non ha aiutato l'arditezza dei visitatori, non li ha spronati all'azione, non li ha spinti in massa a visitare le creazioni, ma ci saranno altre occasioni...





MERCATINO DOMENICALE

 E se la primavera, il sole, il caldo, le belle giornate tardano ad arrivare, i colori allegri e vivaci li "costruiamo", li inventiamo, li assembliamo, li incolliamo, li decoriamo con la giusta creatività.
 Al paesello mio, nel chiostro del Palazzo Comunale, a due passi dalla piazza principale, in questa piovosa domenica di metà marzo si sta svolgendo una buona iniziativa: tanti artigiani e produttori espongono i loro tesori sotto i portici e non li ferma nessuno, neanche la pioggia battente.
 Molti i partecipanti, i creativi di ogni età che lavorano tanti materiali diversi: dal legno ai sassolini, dalle carte alla lana, nelle loro sapienti mani anche un semplice oggetto di riuso si trasforma in opera d'arte o opera artigianale unica e irripetibile; se state cercando addobbi per la Pasqua imminente, oggetti per abbellire la vostra casa, regali per la festa del babbo, cornici, segnalibri, contenitori in cotone ma anche idee e spunti per la vostra fervida immaginazione con la voglia di provarci, non potete non andare, non lasciate scivolare questa occasione.
 Ci sono anche le ragazze della biblioteca comunale con tanti libri da adottare e portare a casa, il fondo a disposizione dei privati, da prendere lasciando un obolo di offerta, per le attività e le necessità della biblioteca appunto,
 E poi ho trovato il buon olio delle nostre campagne, le marmellate, le granaglie, le farine...
 Si tratta di nostri concittadini, di un buon progetto, di una sana e gustosa iniziativa, sempre per valorizzare chi lavora e produce nella nostra piccola e meravigliosa realtà, chi vive della propria iniziativa eno-gastronomica.
 Nel pomeriggio, per le 15:30 é stato organizzato un laboratorio per i più piccoli e belli, con letture animate e disegni; come non approfittare?
 Bravi loro che non si lasciano spaventare, sta al pubblico partecipare, numeroso e sorridente come si dice in questi casi...




sabato 17 marzo 2018

NON BENE

 Cosa vi racconto oggi? Di un lungo pomeriggio difficile.
 Il calcio chiama, alle 13:15 al parcheggio al paesello e i genitori rispondono, anche se è sabato, anche se si è lavorato e la strada è lunga, bisogna arrivare a Montalto, almeno un'ora di macchina e i padri pistano, come si dice... Purtroppo sbagliamo strada, campo sportivo, imbocco, insomma un'odissea d'asfalto; comunque si arriva e ci si riscalda al volo, tenuta gialla, in campo pronti alle 15:30 per cominciare le danze; peccato che i nostri non siano mai entrati in gara nel primo tempo: trentacinque minuti difficili, arrancati, sofferti con poca tattica e qualche confusione, tanto che ci si ferma a rifiatare sotto di due reti, pesanti.
 Il secondo tempo migliora leggermente: bene ma non benissimo e il portiere avversario non rischia mai grosso, si alternano alcuni giocatori, ma la situazione non cambia. Fortuna il sole che bacia gli spalti, tra i genitori pochi scambi di battute spiritose; le mamme si ritrovano per chiacchiere e consigli di ogni tipo, dalla cucina ai vestiti, dai fidanzamenti alla pulizia domestica passando per la salute e la cura del corpo.
 Finisce la partita e i nostri escono a testa bassa, peccato.
 Anche per il ritorno verso casa qualche piccolo inconveniente al bivio, imbranata io.
 E allora scatta la riflessione filosofico-esistenziale: ci prepariamo, ci sacrifichiamo, ci crediamo e può andare bene o male, però la rassegnazione non si può accettare, lasciare correre e non provarci non va bene; vale la pena tutto questo per pochi minuti di gioco? I pargoli si assecondano nelle esperienze, si supportano e - in molti casi - si sopportano, d'accordo, ma...
 La squadra, gli amici, il gruppo, il lavoro, l'unione: valgono sempre?
 Questa sera mi sento così, sfinita e un poco delusa, ma poi passa.
https://www.facebook.com/PolisportivaMC/

TEATRO, INTRECCI

 Serata dedicata allo spettacolo teatrale gratuito al paesello, presso il Cinema Florida, dove lavorano i miei amici Antonio e Cinzia; terzo appuntamento, per noi il secondo, si comincia quasi in perfetto orario, dopo una semplice introduzione di ringraziamenti.
 Abbiamo partecipato alla prima, il 2 marzo e siamo tornati questa sera - io e i miei dolci pargolotti - non ben consapevoli della trama, di origine statunitense, dello spettacolo.
 Si tratta di una commedia incentrata sulla vita di due amici/coinquilini/ex compagni di scuola sempre al verde, uno genio della macchina da scrivere, l'altro alle prese con i conti e le bollette, vessati da una padrona di casa "invisibile" che attraverso il telefono impartisce ordini categorici per partecipare a feste e uscite in cambio dell'affitto. Il fatto che spezza la monotonia e la quotidianità della vita a due è l'arrivo di una dolce vicina, atletica e indipendente, di cui si innamora lo scrittore, che in continue azioni pressanti di dimostrazioni d'affetto perde la vena artistica.
 Il divertente sta nelle battute tra i due, nella mimica, nelle smorfie e nelle movenze dei corpi; la scena rimane per tutto lo spettacolo la stessa, molto rossa diciamo.
 Per le scenate dell'innamorato, la donna perde il lavoro, ma viene assunta proprio dai vicini per calmare i bollenti spiriti: non merita lo stipendio, non conclude molto e alla fine si incapriccia del profumo di chi sin dall'inizio la evita; capita sempre così: ti innamori di chi non ti capisce, non ti apprezza e non ti guarda con i giusti occhi.
 Sembra che la campionessa olimpionica sia destinata ad andarsene, a coronare il sogno d'amore con il marine quando...

 Semplice la trama, simpatica la riuscita, un po' scontato il triangolo amoroso; battute spiritose: tra il folto e attento pubblico anche diversi piccoli spettatori che hanno ben gradito il tutto, specie gli scontri corporei, gli scherzi e le scaramucce.
 Appuntamento settimanale, gratuito, non abbiamo scuse per non partecipare ed educarci all'arte, che Apollo ci assista!
https://www.facebook.com/Fita-Viterbo-571536849590193/




venerdì 16 marzo 2018

SIAMO TUTTI UN PO' SCRITTORI

 Esattamente così, in tempi social abbiamo tutti qualcosa da scrivere per commento, ripicca, accordo o disaccordo, specifica, ripasso, sottolineatura, attacco o difesa, ricordo o eliminazione...
 Diciamoci la verità: io, per esempio, mi ergo a blogger, pontifico seduta al tavolo della sala, davanti al mio portatile e scrivo, scrivo, scrivo e vi inondo di pensieri e parole, riflessioni più o meno consone, strampalate, assurde o burlesche. Mi piace, mi è sempre piaciuto - lo sapete ormai - solo che dal dicembre 2013 ad oggi ho trovato questo strumento meraviglioso; non sapete quanto sia contento mio marito, sempre lui, che non è più costretto a sentire i miei lamenti verbali e non penso che vada a leggere le facezie scritte... SCHERZO, forse.
 Comunque, dicevo che mi è venuta un'idea malsana, l'ho proposta a Francesca e Valeria, che mi hanno accordato ascolto e incoraggiamento ed eccomi qui a proporvela: una serie di incontri di scrittura creativa/fantasiosa/semplice/amichevole, come meglio ci piacerà organizzarli, serve solo il vostro aiuto e la vostra partecipazione, voi verreste ad ascoltarmi?
 Appuntamenti settimanali, da organizzare in base alle esigenze dell'uditorio, comunque tardo pomeridiani, lontano da impegni e lavoro, aperti a tutti: giovani, giovanissimi, nontantogiovani ma pronti a mettersi in gioco, amici, parenti, compagni di scuola, pensionati, casalinghe, insegnanti o professionisti, per liberare la fantasia, leggere insieme, conoscere la letteratura - specie quella italiana - trovare le parole giuste al momento giusto, cercare di mettere per iscritto le emozioni e le sensazioni.
 Ho qualche spunto, qualche lampadina accesa, ma tutto dipende dalla vostra partecipazione... Fatemi sapere se e quando potreste partecipare; intanto vi anticipo che presto sarà organizzato un incontro per delineare i termini e conoscerci, per illustrare le modalità di intreccio di mente e penna, diciamo.
 Che ne dite, sareste interessati?
Incontri settimanali pomeridiani, aperti a tutti, strutturati in base alle esigenze dei partecipanti, divertenti e mai noiosi... Impossibile resistere!

giovedì 15 marzo 2018

EMOZIONIAMOCI

 Trascorso anche l'ultimo dei pomeriggi dedicati agli incontri in biblioteca con le due dottoresse Taddei e Del Sordo, appuntamenti gratuiti, graditi e molto interessanti, quelli organizzati dall'Associazione Apice, per discutere di problemi e situazioni reali e problematiche.
 Seminario senza video, malefici macchinari tecnologici, solo qualche foglio e una penna per descrivere la curva del picco di emozione.
 E Giuliana Taddei ci ha illustrato le emozioni primarie, distinguendole dalle secondarie; non solo, a turno ci siamo anche cimentate nella mimica facciale di tali stati d'animo un po' per ridere un po' per coinvolgere tutte le partecipanti.
 Ottimi questi incontri per confrontarsi, scambiare opinioni e strategie di sopravvivenza nella quotidianità; parliamo ma spesso non ascoltiamo, sottovalutiamo le richieste di aiuto degli altri o peggio non diamo loro la giusta importanza.
 Certo non esistono formule magiche, il dolore o la situazione non possono cambiare, ma di sicuro si prende consapevolezza di un determinato stato d'animo, si chiama per nome quella strana sensazione che invade corpo e spirito in casi di pericolo o di malessere.
 Sbagliamo quando impediamo ai piccoli di non dimostrarsi arrabbiati: tutte le emozioni vanno espresse e non represse, bisogna sì controllare la reazione, il fisico e le stupidaggini commesse a seguito di uno scatto di rabbia, ma lo sfogo ci deve stare e guai a ridere dei sentimenti altrui, ogni emozione risulta importante e seria, per loro come per tutti. Cambia il modo di rapportarsi all'offesa o al complimento, ognuno di noi parte da una diversa considerazione di ciò che accade, di un atteggiamento riscontrato negli altri, ma tutti reagiamo nella vita sociale, impossibile rimanere impassibili.
 Ho capito anche che le emozioni non si contengono a tavolino, non si può decidere di non pensare, la mente è fatta apposta, possiamo spaziare e muoverci tra le emozioni, tutte importanti che contribuiscono al benessere della persona, ci sono e si affrontano i problemi, le difficoltà, mai soffocarle, mai metterle da parte per non rischiare di esplodere, di subire una destabilizzazione.
 E comunque, riconosciamo e chiamiamo per nome qualsiasi nostra difficoltà, senza timore.
https://www.facebook.com/centroapice/


mercoledì 14 marzo 2018

COSADICIMAI

 È che non vi volevo lasciare prima di aver scritto le mie solite quattro righe di riflessione, così perché ci sono affezionata, perché nella mia infinita modestia penso che interessino a qualcuno, addirittura ho la convinzione che prima o poi qualcuno le legga e interessato mi contatti per diventare famosa!
 Intanto sorbitevi il mio solito articolo da salotto, quelle parole sonnacchiose, farfugliate, intrigate che riesco a digitare, ormai così tardi e tarda VT io...
 Scrivere con la tastiera, che sia essa fredda, senza vita, senza sentimenti purtroppo per raggiungervi così devo operare, altrimenti dovrei condividere le foto della mia agenda personale su cui da brava amanuense annoto peso ideale, buoni propositi, idee per il futuro...
 Scrivere, come dice il dirigente, ora tutti scrivono, ma cosa? Ci capiamo? Quando leggiamo, riusciamo a cogliere il vero senso del pensiero dell'autore? Non lo so, dico solo che correggere certi temi diventa una prova di analisi psicofisica, interpretare i gomitoli di pensieri e parole senza punteggiatura risulta problematico...
 Parliamone.
 Eccomi, sono a vostra completa disposizione, davanti ad un cappuccino, sono comunque ben disposta a scendere a patti verbali, non con tutti però: lo sapete che alcuni mi hanno eliminato dal gruppo degli amici social? E certi, devo confessarvelo, li ho eliminati io, quelli che mi hanno presa in giro, quelli che mi hanno ingannata con lusinghe e mi hanno sfruttata per il loro guadagno, ecco, ora non li vedo più, pace e bene, di pari passo. Se poi si faranno vivi, con tante scuse, forse potrei rivedere le mie posizioni...
 Lo so che la seconda vita, quella da schermo, quella fasulla dei telefonini non vale, specie quando devi affrontare i problemi seri, altro che pollice o lacrimuccia; andiamo avanti, dunque che siamo già arrivati a metà marzo: Pasqua, ponte lungo, recite, esami, fine della scuola... ODDIO!
 Ed ora che mi sento una miracolata con un contratto lungo - a tempo determinato, ma lungo - per insegnare a quei poveri bambini la mia materia preferita - che Dante abbia pietà di me - sta per scoccare la mezzanotte di Cenerentola? E mi ritroverò con i soliti stracci...
 Urge che qualcuno si faccia avanti, mi incoraggi, mi porti sulla retta via del Sapere... Intanto se e quando vi piace quel che scrivo, confabulo, intesso, curo, pasticcio, incastro e arricchisco, datemi un segno, grazie per l'attenzione!


martedì 13 marzo 2018

BASTA PIANGERSI ADDOSSO

 Imprevedibile la vita: un giorno sei amico stretto intimo unico di una persona, il giorno dopo magari neanche ti guarda; pensi di essere l'unico sulla faccia della terra a provare certi sentimenti, poi guardi un documentario di Alberto Angela e scopri che prima dell'eruzione del Vesuvio già si rappresentavano certe situazioni. Magari ti senti importante, pensi che senza di te certe persone neanche riescano a respirare poi apri gli occhi e li incontri in giro, belle e abbronzate, rilassate, soddisfatte...
 Altre situazioni invece in cui credi di non piacere ad anima viva, quando un'amica non aspetta che di farsi notare; pensi di non aver importanza nell'esistenza altrui, quando poi ti cercano e ti incoraggiano a continuare.
 Chi siamo noi per giudicare l'esistenza degli altri, chi ci crediamo di incarnare per gli altri?
 Rilassiamoci tutti, assaporiamo la vita, con calma, con partecipazione sì ma che non sia soffocamento; ciò che per noi può sembrare importante, vitale, per chi ci circonda invece potrebbe risultare banale, scontato o peggio inutile...
 Ragionavo proprio l'altro giorno con mia sorella, la spagnola: ognuno può spendere i soldi che guadagna con fatica e sudore della fronte come meglio crede, chi in biancheria e arredo della casa, chi in viaggi, chi in  gioielli, chi in soprammobili e ninnoli, poi ci sono i tirchi, i taccagni, gli avari che preferiscono tenerselo il denaro, accumularlo... Non esiste una via di mezzo, non credo almeno e più si avanza nell'età, peggio si esaltano i difetti, le mancanze.
 E quando non sai che pesci pigliare?
 Quando ti lasci vivere, ma vorresti essere altrove?
 Quando quello che pensi, scrivi, condividi e commenti ancora non ti appaga in pieno?
 L'importante non perderci mai e casomai, ditemelo...

domenica 11 marzo 2018

VASANELLO, IL CASTELLO APERTO

 E questa mattina siamo andati alla scoperta di un gioiello a pochi chilometri da casa, il Castello Orsini sulla piazza principale di Vasanello, comodo da raggiungere, parcheggio libero a poca distanza. Le note dell'evento parlavano di apertura continuata per tutta la giornata e quindi siamo andati sicuri: all'ingresso dei giovani ragazzi per il biglietto, solo adulti i paganti, ci hanno informato che la visita si effettuava esclusivamente con una guida, meglio, da attendere un poco.
 Ci ha accompagnati Marco, un giovane studioso veramente preparato, esaustivo e chiaro nell'illustrare ed elogiare i particolari e le bellezze sia architettoniche che d'arredo all'interno dei due piani visitabili del maniero.
 Stanze nobili decorate, sala delle armi più spartana, studiolo, Giulia Farnese la Bella, ma anche i Barberini, i Caetani, camere, un cembalo - pezzo forte lì conservato di valore inestimabile - e l'esterno, il giardino medievale, in pratica un ottimo esempio del verde organizzato dall'uomo nel modo e nei termini precedenti alla scoperta del Nuovo Mondo, con tutte piante autoctone, di ornamento, officinali, di sostentamento...
 Veramente interessante, la visita è durata quasi due ore; mai banali o pesanti le parole dell'accompagnatore, dall'ingresso fino alla fucina della terracotta, ai cocci artistici, al maestro d'arte che ha illustrato le tecniche di lavorazione e cottura dei vari prodotti.
 Più volte sono stati ricordati gli incontri futuri, alla scoperta di percorsi naturalistici, dei personaggi illustri del paese legati alla lavorazione ceramica e non solo, credo che siano ottime occasioni di scoperta a portata di famiglia.
 E per rifocillarci dallo sforzo storico-artistico abbiamo gustato qualcosa di veramente buono presso una trattoria in stile shabby chic nelle vicinanze, in cui avevo prenotato a naso... A primo impatto, entrando, ho avuto il timore di essere capitata in un locale troppo in per le nostre tasche, invece ne siamo usciti bene...
https://www.facebook.com/vasanelloturismo/