giovedì 30 settembre 2021

LA DIASPORA, DA FALERIA VERSO L'INFINITO E OLTRE

  Questa la definizione Treccani

dïàspora s. f. dal gr. «disseminare». In generale, dispersione, specialmente di popoli che, costretti ad abbandonare le loro sedi di origine, si disseminano in varie parti del mondo.

 Ora sembrerà ai più un'esagerazione utilizzare cotanto termine per un articolo disimpegnato, ma ho le mie buone ragioni, abbiate la pazienza di leggere.

 La sede distaccata, ai margini della provincia viterbese, potrebbe apparire alla maggioranza un baluardo difficoltoso, lontano, estremo di resilienza; una postazione di non facile scelta. Infatti spesso viene schifata, un poco sottovalutata per diverse arcane ragioni. Invece succede da tre anni a questa parte che sia diventata la mia scelta del cuore, lavorativo, e non solo la mia.

 Mi spiego.

 La forma di reclutamento delle supplenze di tre anni scolastici fa prevedeva la chiamata diretta dalla segreteria e una sorta di contrattazione, per cui qualcuno declinava l'invito o arricciava il naso. Poi per varie scelte ministeriali qualcosa è cambiato, risultati concorsuali inclusi.

 Comunque sia, ci siamo ritrovati nel lontano settembre 2019 tutti inesperti, supplenti a tempo determinato, appassionati della propria materia, poi il virus e la chiusura forzata. Altro gruppo, altri colleghi nel settembre 2020: vari cambi, avvicendamenti, completamenti di orario, malattia.

 Insomma per una serie di circostanze ho incontrato sulla mia strada - Flaminia - tanta bella gente operosa, artistica, geniale, intonata, colorata, poliglotta, giovane e giovanile, con cui si è instaurato un ottimo rapporto: gruppo costituito mai chiuso, ogni volta.

 E poi per graduatoria di merito, classe, master, assunzioni, punti e punteggio ognuno ha imboccato la propria strada, ma tutti sono rimasti legati alla sede, piccola e nera.

 Chi si è avvicinato al Tevere, chi ha preso la strada del mare, chi oltre il Lago di Bolsena, chi al serale, chi all'ombra del Palazzo, chi in altra provincia addirittura, chi in grande stile, chi...

 La Scuola fatta dai miei colleghi, ognuno con la peculiarità di materia, di progettazione: mi hanno aiutata, supportata, hanno aderito ai progetti, hanno organizzato festeggiamenti di ruolo durante gli esami finali, caffè in piazzetta, riciclo creativo, musiche e video, concorsi comunali e tanto altro.

 Torneremo a fare squadra, io lì sto e vi aspetto, irresistibile.

mercoledì 29 settembre 2021

CAMBIO DI REGISTRO, MITICO

  E allora in questo inizio di anno scolastico dalle tante novità e dai mille cambiamenti, si procede anche con l'abbandono del vecchio sistema di RE al nuovo: lasciamo da parte il portale obsoleto, meno aggiornato per passare ad altro sistema. Corso di aggiornamento sia, dunque, per il registro elettronico.

 Questo per sottolineare che ad ogni passo, ad ogni mutamento per quanto lieve della vita scolastica corrisponde un impegno formale del corpo docente, tutto. Quindi sotto con le ore di formazione obbligatoria, consigliata, di passaggio, di ambito o autoregolata che sia: impossibile fermarsi, il mondo ruota a folle velocità.

 Ora, le informazioni sono tante, una di seguito all'altra: tendine che si aprono, pulsanti che si illuminano, area che si ingrandisce, planning che scalpita e così via che stare dietro ad ogni passaggio della nostra formatrice diventa arduo, specie per chi da neanche un'ora ha lasciato la cattedra in presenza per correre a casa a collegarsi. Però ci si riesce, dallo schermo, dagli scambi di messaggi, dalle raccomandazioni dei colleghi: un supporto psicologico ci vuole per il neofita, sempre, il docente che si trasforma in discente, tecnologico, informatico, navigante, non nativo digitale ma immigrato digitale, come dice il collega Daniele Gatti.

 Oggi intanto un'infarinatura mediatica, da applicazione, in remoto, poi ci sarà un secondo passaggio in vista degli scrutini.

 Argo, Arianna e ogni filo torna al suo posto, casella, cartella, ordine e dividendo e sottraendo.

lunedì 27 settembre 2021

ORGOGLIO BIBLIO, AGENDA 2030 E QUELLI DI TERZA

  Siamo solo all'inizio della terza settimana di scuola e già cominciano gli impegni con le varie iniziative così interessanti da non poter passare inosservate: biblio-orgoglio, organizziamo con quelli grandi, quelli di terza, quelli che hanno più dimestichezza con progetti - lettura - agenda e goals.

 Si tratta di uno spunto importante: l'Agenda 2030 con i vari impegni globali che i nostri ragazzi hanno imparato a conoscere dallo scorso anno, complici le lezioni di Educazione Civica; tre ore di lezione, di cui due passate a discutere di diritti, inclusione e integrazione. Bello!

 Una prima parte in aula in cui con l'aiuto della docente di inglese Chiara Bannella abbiamo affrontato da diversi punti di vista l'omosessualità di Wilde e il suo Ritratto, la condizione di sfruttamento di Oliver e la situazione sociale inglese di fine Ottocento: i libri della nostra biblioteca scolastica si sono prestati a supportare le "chiacchiere" e gli scambi di opinioni.

 Una seconda parte in giardino, all'aria aperta e distanziati per cercare di cogliere spunti interessanti dal libro di antologia: la Bronte con Jane Eyre è diventata un buon trampolino di lancio di provocazioni sulla condizione femminile, le differenze di genere e l'importanza dello studio.

 E siamo convinti noi docenti della bontà della lettura, siamo discepoli di Pennac che invita alla lettura ad alta voce senza tener conto dell'età degli alunni, per il solo piacere di ascoltare, capire e stuzzicare la giovane curiosità. Il lavoro con i ragazzi ripaga, ripaga sempre: sono loro stessi a confessare però che i loro adulti di riferimento, i familiari invece, come dire, si applicano poco, pochino.

 Ma noi non molliamo e già stiamo elaborando altre proposte.

https://www.facebook.com/events/4595320050518692



giovedì 23 settembre 2021

IN UNA VITA PRECEDENTE ERO MASCHIO

  Ieri pomeriggio nel gruppo della famiglia, quello grande e variegato, il più grande dei miei cugini paterni ha pensato bene di condividere le foto d'annata del suo matrimonio, Anno Domini 1985, quando erano tutti molto giovani, magri alcuni, sbarbati, infanti in braccio, mio padre e tanti altri cari. E poi ci sono io.

 Allora, vogliamo parlare della moda bimbi anni '80?

 Mia madre non ammetteva repliche: capello corto, cortissimo, nonostante le orecchie a sventola, c'erano i pidocchi, non aveva tempo di stare lì a combattere con cerchietti, elastici, codine e poi ero insofferente a spazzole e arnesi vari.

 Occhiali da vista nei giorni feriali, per i festivi giravo senza, ma non ci vedevo bene, e taccio.

 Altezza esagerata, corporatura robusta, scarpe: da ortopediche blu a massicce di cuoio, modello stivaletto.

 Abbinamento colori, formato, modello giubbotto? Azzurro, dal jeans al panno, per non parlare del materiale "acetato", un tripudio.

 Nessun colore di trucco, nessuna collanina o altro ciondolo evidente, nessuna mollettina/fiocchetto, manco la borsetta a tracolla.

 E poi per gli altri giorni? Comoda, sempre, ma mia madre per tutte le elementari ha insistito per le gonnelline che mi cuciva lei, di scampoli e colori impossibili, a portafoglio, con la spilla di osso a chiudere il quadrettato stile scozzese kilt e giù fino alla tuta da ginnastica da colori primari con le strisce laterali bianche. Una chicca.

 E i pargoli a guardare la foto si sono impressionati: Ah ma', ha detto il grande, me paro io...

 Giusto così per raccogliere un poco di compassione.

 

mercoledì 22 settembre 2021

AUTUNNO, PRIMO GIORNO

  E allora siamo in modalità coorte, nel senso che il corpo docente ci sta tutto: la sede distaccata, l'avamposto, l'ultimo baluardo viterbese prima della provincia romana è al completo.

 Hanno preso servizio tutti i docenti, ora si sta a scuola sui banchi distanziati ma felici per sei ore al giorno per cinque giorni a settimana. E noi ne siamo entusiasti, anche i ragazzi. Forse. Peccato una leggera punta di ansia per i grandi che rischiano di non godersi fino in fondo questo ultimo loro splendido anno alle medie, proprio loro che hanno affrontato la chiusura inaspettata e prolungata, la rivoluzione digitale della DAD, la quarantena, i tamponi...

 Ieri pomeriggio, dopo una leggera occasione conviviale (sembra proprio che ci piaccia riunirci, sederci a tavola, discutere e confrontarci su professione/missione, esempi morali, vecchie glorie e nuove colleghe), ci siamo riuniti per i dipartimenti secondo atto, per elaborare i saperi: eravamo dislocati nelle varie aule della sede centrale divisi per materie, ogni gruppo ha prodotto un documento imprescindibile, buono.

 Cominciamo a fare sul serio: orario interno, prime pagine del libro nuovo spiegate a dovere - ma le dobbiamo studiare? - prendete il quaderno - ma dobbiamo copiare quello che sta scritto alla lavagna? - carucci loro.

 E poi si fanno strada le idee geniali, le intuizioni, le associazioni professionali: progetti, formazione, prove strutturate, il libro del mese, l'ora di lettura e i diritti del lettore secondo Pennac, che quelli bisogna proprio conoscerli e analizzarli.

 E il titolo del progetto della biblioteca scolastica da presentare appena possibile? Pensateci e votiamo il migliore.

 Per fortuna che poi si apre una pagina a caso di R. Dahl da Versi Perversi e si declama ad alta voce:

E dice allora Cappuccetto Rosso:
<che splendida pelliccia hai addosso!>>.
<<ma no!>> protesta il Lupo. <<cosa fai?
Dovevi dire: “Che gran denti hai…”
Comunque è irrilevante la questione,
perché ora ti mangio in un boccone!>>

lunedì 20 settembre 2021

LASCIAMOLI SOGNARE

  Immancabile, come ogni inizio di terza media, la discussione circa l'anno in fieri, l'ultimo, il più difficile/imprevedibile/ansiogeno/temuto... e la scelta dell'indirizzo superiore, da compiersi a breve.

 Già perché ai ragazzi tredicenni si chiede di concretizzare la pre-iscrizione tra dicembre e gennaio, di compiere il giro degli istituti, soppesare proposte, valutare offerte e corsi, insomma programmare il proprio futuro, o almeno indirizzarlo.

 Le emozioni più gettonate dell'ora di discussione di oggi sono state ansia, paura, timore, angoscia: insomma nulla di positivo se non la certezza - per loro - di cambiare aria, di chiudere una parte della loro esistenza. Bene, anzi male.

 Scegliere la strada non è cosa facile: che sia la scuola voluta dai genitori, magari da loro frequentata trent'anni prima, che sia uno scartare il peggio per cercare il meglio - come si fa con le foglie di carciofo - che sia la considerazione del presente, dello stipendio, della possibilità di trovare un lavoro... Non tutti i ragazzi sono pronti, anzi dalle loro parole sembra che non lo sia nessuno.

 Passione, inclinazione, forte sentire, predisposizione, abnegazione, tecnica, carisma: a mio modesto parere queste sono le voci da tenere in considerazione per una valutazione "superiore", non l'attualità dell'ufficio di collocamento o i movimenti bancari.

 Un liceo già ti ammazza se sei cosciente, un istituto tecnico pretende una certa dimestichezza, così come una professione o l'estro creativo: che sia almeno il sacro fuoco della passione a spingerci giù dal letto ogni mattina, a muovere i fili del discorso, a manovrare dispositivi, almeno proviamoci.

 Che un figlio di dottore diventi dottore quando in cuor suo vorrebbe curare un roseto, che un ingegnere abbia più dimestichezza con la crema pasticcera che con i materiali edili: ne va della vita delle persone, dei malati, dei fruitori del servizio. E non possiamo neanche ricercare lo stipendio, perché ho portato questo esempio: nessuno potrebbe mai essere operato da una come me che si impressiona con il sangue, neanche dietro la promessa di uno stipendio milionario, le professioni sanitarie non fanno al caso mio, quale che sia la retribuzione. Magari c'è chi mi compatisce per la scelta dell'insegnamento, poco considerato o sottopagato, troppe responsabilità o scarsa stima sociale, non so cos'altro.

 Ultima questione: la dignità e l'unicità di una persona non dipendono dal suo lavoro, ma dall'onestà con cui opera, con il sorriso che porta, con la fierezza di esserci; un professionista disonesto, un impiegato fannullone, un venditore altezzoso sono il male della società, il motivo di certi disservizi, niente di cui vantarsi.



venerdì 17 settembre 2021

SETTIMANA PRIMA

  E allora siamo già alla fine della prima settimana di scuola, di lezione, di ritorno a quei banchi singoli distanziati buccali. Le regole ci sono, le facciamo rispettare, ci controlliamo quotidianamente e registriamo tutto.

 Abbiamo seguito un orario ridotto, per diverse motivazioni: non siamo ancora compagine completa, ranghi serrati, coorte magica, ma abbiamo retto bene l'impatto, alcuni sono colleghi nuovi altri vecchie conoscenze o felici ritorni. Tecnicamente manca ancora qualcosa, qualche filo staccato, qualche dispositivo dormiente, ma basta veramente poco per imbastire una lezione, come andare nella biblioteca scolastica a incantare i "piccoli" con la nostra collezione a loro disposizione.

 Siamo in un posto sperduto se non quasi dimenticato da Dio, secondo alcuni: invece stiamo in una sede distaccata di un Istituto Comprensivo che si sta rinnovando, che ha in mente grandi idee, imprescindibili a volte. Stiamo elaborando i progetti da presentare, i colleghi si sono acclimatati, nonostante i posti auto ballerini: questo per affermare che non sono i muri e la velocità del motore di ricerca a determinare la bontà della Scuola, o almeno non solo quelli. La Scuola è fatta di persone, di professionisti a cui affidarsi, di colleghi a cui chiedere un parere per un confronto alla pari, senza sentirsi inferiore/bollato/scomodo.

 Dopo alcune riunioni iniziali, abbiamo già approntato un piano d'attacco per contenuti e obiettivi, uscite didattiche, prove scritte sempre nel rispetto e nella libertà di insegnamento, un punto cardinale.

 Ho conosciuto i miei alunni "nuovi", ho ritrovato i "vecchi" anche se non ho sentito quel friccico ner core iniziale che ho sognato tanto durante l'estate, forse perché sono cresciuti, accaldati, assonnati, impacciati, timidi, ritrosi... Aspetto la seconda settimana, magari andrà meglio.

 Aspettiamo ancora le convocazioni ultime, gli aggiustamenti di orario, le idee geniali per le gita, i suggerimenti disinteressati, il tecnico, millemila riunioni per il curricolo ma siamo partiti ed io ho tutta l'intenzione di scrivere un diario di bordo di questo anno importante. Casomai seguo da lontano, con lo scuolabus, ma ci sono.

L'immagine dell'articolo mi è stata gentilmente fornita dalla docente di Tecnologia, Laura Sbernini.



mercoledì 15 settembre 2021

DIPARTIMENTI, IMPRESCINDIBILI

 Orario provvisorio, riunione pomeridiana, bisogna comunque attendere senza tornare nella propria casa e allora meglio in un ristorante per la pausa pranzo, un primo semplice, che comunque a casa non si prepara facilmente: ci siamo incontrati per caso, in dieci, affamati e di buona compagnia.
 Si assapora, si degusta, si disquisisce di territorio, sostenibilità, chilometri zero, uscite: i discorsi intorno alla tavola sono tanti e variegati, meglio se semifreddi al pistacchio; si ragiona anche seriamente di esperienze pregresse, di metodologia, di colleghi più o meno di larghe vedute.
 Si comincia poi in sede centrale, perché i punti all'ordine del giorno sono tanti a partire dalla formazione per inclusione, lettura, sicurezza, emergenza sanitaria, che sia volontaria o obbligatoria, per ambito o di Istituto, ci illumina il professor Gatti.
 Poi si passa ai corsi pomeridiani per gli alunni, che vanno dall'italiano per stranieri, alla scoperta del territorio, da DL 41 a PON un attimo di ore, passioni, speranze di coinvolgimento.
 Siamo in presenza, ci piace: si discute, si prende la parola, ci si sovrappone, ognuno che desidera intervenire, chiedere, specificare perché gli argomenti sono molteplici, le indicazioni dalle sentenze confuse.
 Poi la seconda parte del pomeriggio prevede la divisione dei saperi, la scissione delle discipline: obiettivo redigere un documento di saperi o contenuti imprescindibili, quanto effettivamente i ragazzi al termine di ogni anno scolastico devono conoscere, saper padroneggiare in ogni materia.
 Facile trovare un focus, un substrato, un punto di partenza e arrivo, no? No!
 Ognuno ha un punto di vista, una passione, una preferenza che ritiene imprescindibile, immancabile, unica: siamo insegnanti, siamo professionisti seri (cit.). Lo scontro sul campo della conoscenza è appena cominciato, alla prossima settimana per la delineazione finale.

martedì 14 settembre 2021

DECALOGO, PER TUTTI UN POCO

  Questa mattina sono entrata di soppiatto nella classe di seconda mentre stava tenendo lezione la professoressa di matematica: Sabrina Mercatelli era impegnata a dettare e discutere con i ragazzi delle regole matematiche che però ho intercettato e interpretato come valide in ogni campo e in ogni tempo.

  Tutti possono imparare.

  Impariamo dagli errori.

 Comunicare, discutere e confrontarsi - che in questo momento sembra veramente difficile se non impossibile, tenere una discussione di alto livello senza violenza o insulti.

 Impegno.

 Divertimento e creatività, direi che sono i pilastri della scuola e della vita anche adulta.

 Condivisione e partecipazione: il gruppo, la classe, l'aiuto.

 Attenzione massima e ragionamento: non seguire la massa, ragionare con il proprio cervello, ponderare ogni possibilità.

Rispetto dell'altro e del materiale, aiuto e collaborazione: insieme sarà più piacevole e si può gioire dei piccoli successi di tutti.

 Poi il nono punto si adatta ad ogni passaggio della vita, ad ogni insuccesso nel campo lavorativo o affettivo: non arrendersi, non demordere, non abbandonarsi alla disperazione. Da adulti dobbiamo spesso rimetterci completamente in gioco altrimenti come affrontare e superare la crisi globale, le avversità, le storture?

 E, infine, la bellezza del creato, dell'imparare, dello scoprire.

 Insomma scorpacciata di ottimismo, partendo dalla constatazione che le difficoltà esistono, non si possono negare, sarebbe sbagliato privare i ragazzi degli ostacoli o cercare di eliminare il negativo del loro mondo: la fatica, l'impegno, le caduta costano e minano la nostra autostima, qualcuno potrebbe pensare anche di arrendersi e rinunciare a rimettersi in gioco, rinunciare a cercare lavoro o a formarsi per trovare un'occupazione completamente nuova.

 A me, come a molti altri, è capitato proprio questo: si torna a studiare, si approfondiscono materie, si cambia visione, qualcuno emigra, qualcuno trasloca; non sono insuccessi, si tratta di esperienza allo stato puro.

lunedì 13 settembre 2021

E FU SERA E FU MATTINA, PRIMO GIORNO

 Primo giorno di scuola, praticamente un successo.

 Siamo arrivati presto presto in sede, tutti noi docenti carichi di ansia per ingresso scaglionato, controllo pass, saluto ai genitori, ritiro delle deleghe, uscita sorvegliata, pulmino - a piedi - da soli - con un adulto e sto.

 C'era già Sabrina ad aspettarci, saluto e neanche il tempo di una rimpatriata da dover controllare elenchi, registri, LIM, pc, biblioteca, materiale dallo scorso anno. E come assorbiti in un vortice di emozioni e ricordi, sorrisi e saluti arrivavano i ragazzi con gli accompagnatori. Prima un gruppo, poi i pendolari, prima i grandi poi i piccoli e in classe distanziati in banchi singoli e mascherina protettiva.

 I più carini sempre quelli di Prima, i nuovi, i piccoli emozionati e attenti, gli unici che quando componi una domanda non alzino lo sguardo al cielo, non si grattino il naso o distolgano lo sguardo sul risvolto dei pantaloni o le scarpe da pulire.

 Anche la Seconda non male: effervescenti, caciaroni, voci sovrapposte nel rispondere, prese in giro bonarie.

 E la Terza? Addormentata un poco, sonnacchiosi, sguardo fisso. Sono cresciuti, non tanto fisicamente quanto nell'umore serio e composto, attenti a non mostrare il fianco alla battuta, loro grandi e navigati nel mare dell'attesa dell'ultimo anno, dello sforzo finale. Abbiamo assaporato ad alta voce il capitolo di Mio fratello insegue i dinosauri, in cui Giacomo racconta il suo orale degli esami, una forma di buono auspicio.

E le letture estive? Sembrava che non ci fossero libri nelle vicinanze, invece poi piano piano sono sbucati fuori, timidi, alcuni in carta e copertina, altri dai racconti dei dispositivi lasciati a casa: La fattoria degli animali, Anna, Achille, Le dee reincarnate, I giochi...

 E la borsa da cui sono usciti tanti nuovi arrivi per la biblioteca scolastica? Mai alcun regalo fu meno gradito, manco i fumetti hanno degnato di uno sguardo.

 Devo escogitare qualche sortilegio letterario, un paio di miracolose lezioni che donino nuova vita alle storie narrate.

Sia la luce!

E la luce fu. 

Dio vide che la luce era cosa buona 

domenica 12 settembre 2021

VIGILIA, SI STA COME D'AUTUNNO

 Strano silenzio in casa mia e fuori, nessun motorino truccato o vociare di passanti in allenamento, i pargoli dormono o almeno tentano.

 Domani si riparte, si ricomincia, si torna alla normalità scolastica, più o meno: orari sfalsati, entrate differenziate, seguire la segnaletica, niente adulti nei locali scolastici, mezzi di trasporto da cercare con applicazioni, andata/ritorno quando si riesce a salire. Ognuno al suo ordine, grado, classe, sede: ah, la sede anche quella risulta "precaria" per il biennio dell'Artistico, lavori in corso.

 E l'estate appena trascorsa ha visto grandi restauri in diversi Comuni: cambio di colore, nuovi arredi e infissi: bello, bene, finalmente! 

 Torniamo in classe.

 Tornerò in quel di Faleria per il terzo anno, alla Secondaria I grado, alla Salvo: ci saranno nuovi colleghi, altri confermati, ritorni; non sarà con noi "la Fiduciaria", oggi ci siamo salutate, momentaneamente le strade si dividono, ma in un prossimo futuro chissà...

 E i ragazzi? Cresciuti, maturi, assonnati, spettinati i maschi, perfette le femmine, forse. Mi guarderanno di sbieco, valuteranno abbinamento colori - taglio - sporta di stoffa carica di libri per la biblioteca - macchina - occhiali - corpo docente; di solito non sfugge loro neanche il minimo particolare.

 Avrò come alleati per le tre ore di lezione amici libri da leggere ad alta voce, discuteremo di letture estive e vecchi ricordi, quantificheremo tutto ciò che non è più memorizzato e delineeremo il programma, che non si dice, insomma argomenti/competenze/abilità/obiettivi e traguardi ecco.

 Intanto oggi ho avuto uno scambio di opinioni con il docente responsabile della formazione: novità in vista? Probabile, le idee sono tante, gli argomenti da approfondire non finiscono mai e poi tutta la parte della normativa nuova direttamente dal Ministero, per esempio.

 Buon lavoro per domani a chi comincia e buona fortuna a chi ancora attende un messaggio, arriverà presto una convocazione, una mail, una telefonata.


 

sabato 11 settembre 2021

LIBRO AD ALTO POTENZIALE

 Sabato mattina in biblioteca, presentazione di un libro di cui conosco solo uno dei coautori, ma si tratta di un albo illustrato per bambini, non posso mancare.

 Siamo in giardino, ci sono Lillo e Maria di pietra peperino al centro, intorno le panchine colorate e un cagnolone in carne ed ossa dal pelo fulvo, si chiama Cloe e accompagna Debora.

 Gli ospiti arrivano man mano, si predispongono i tre esperti che hanno realizzato i testi: prende la parola Mariangela Tripiedi che narra le vicissitudini della nascita dell'idea, la scelta delle collaborazioni e l'impegno a coinvolgere il naturalista Gianfranco Pisa e il fisico Andrea D'Aquino, si parte dalla definizione di alto potenziale e plusdotazione.

 Incontro interessante che verte sulla costruzione della narrazione, la combinazione dei personaggi e la loro caratterizzazione, i dialoghi e i fondamentali apporti per arricchire il tutto con la presenza di Darwin con il suo taccuino di disegni e la porta del tempo.

 Dopo la chiacchierata e uno scambio di opinioni sulle conseguenze del viaggio nel tempo, i bambini presenti hanno potuto toccare con mano la fruizione del testo ad alta voce con accanto Cloe, un momento particolare, diverso da tanti altri a cui abbiamo partecipato: ascolto, gioco, silenzio, tranquillità, concentrazione, una leccata di benvenuto e il croccantino come premio al riporto della pallina.

 Bene, un settore che ancora non avevo preso in considerazione, una storia interessante da conoscere per portare in classe altri punti di vista: stavo infatti valutando di raccontare la storia in terza, magari con l'aiuto e il supporto dell'insegnante di scienze. E si alleano così la lettura ad alta voce, la fisica raccontata in modo semplice, la natura con i suoi abitanti, la divulgazione scientifica.

 Ma, per esempio, una giornata di manifestazioni o giochi scientifici in cui inserire anche la lettura, questo albo, un esperto di alto potenziale al BOSCO DIDATTICO DELLA TENUTA DI SANT'EGIDIO? Pensiamoci.

 E sempre grazie alla Biblioteca Comunale che ospita queste iniziative, tanto interessanti e particolari, una continua formazione.

https://www.facebook.com/minibrilibreria

https://www.facebook.com/gianfranco.pisa.10





venerdì 10 settembre 2021

TANTI AUGURI A CHI TANTI AMANTI HA

  Salve, mi chiamo Alessandra, il mio colore preferito è il giallo ed oggi compio 46 anni.

 Sono nata e cresciuta in un angolo della Tuscia tra campagna e paesello, dalla Rocca al Pisciarello, sono sempre caduta durante l'estate dei giochi nel vicinato, mi sono sbucciata di tutto un po' e mia madre non si è mai affacciata alla finestra o alla porta per avere mie notizie.

 Famiglia tradizionale, bigotta a tratti comunista, in cui il sesso è sempre stato argomento tabù; mia madre quinta di cinque figlie femmine, mio padre secondo di quattro figli, due maschi e due femmine; ho tanti cugini di cui mi vanto, alcuni sono giovani nonni, una sorella spagnola di Madrid. 

 Alcune esperienze hanno segnato per sempre la mia esistenza, alcune si possono raccontare, per altre rimando a futuri scritti. Questo è l'articolo 2318 del mio BLOG, nato nel dicembre 2013 per descrivere la mia quotidianità, i miei interessi, l'Arte intorno a me, compresa la famiglia che ho costruito con Marco.

 Da grande sarò una famosa scrittrice, quando non sarò impegnata a gestire la mia libreria dagli scaffali di legno, le poltrone di stoffa e una tazza fumante sempre pronta per gli amici che verranno a trovarmi, per discutere di libri, conoscere autori e leggere albi illustrati. Certo viaggerò anche un poco, mi manca da visitare tante città, prima fra tutte Londra.

 Mi piace leggere, sono una forte lettrice, anzi una lettrice forte e gajarda, perché condivido la mia passione ad alta voce nei boschi, nei locali, nei parchi, ma soprattutto nelle biblioteche, attorniata da piccoli amici e dai loro adulti accompagnatori.

 Alle elementari e alle medie ero la più alta, scatolona e poco aggraziata delle bambine, vittima predestinata di bullismo, non poteva essere altrimenti.

 Ho studiato al Classico di Viterbo, che mi ha cambiata per sempre, ho sofferto di disturbi alimentari - da cui non si guarisce mai - quando ancora neanche si conoscevano, ho manifestato al Ginnasio per la Guerra nel Golfo, sono stata una degli occupanti della scuola, facevamo il quinto e ultimo anno. Alla maturità ho tradotto latino e parlato di Italiano e Greco, la prima domanda verteva sul passero solitario e la torre; sapevo l'Alcesti a memoria.

 Insegno lettere da qualche anno, credo nell'insegnamento e nella scuola pubblica; in classe discuto di foibe, di Liliana Segre, di amicizia e bullismo, di Benito e di Coco Chanel e costringo quei poveri alunni a leggere un libro al mese - a scelta loro però. Il nostro progetto scolastico si chiama "La biblioteca che non c'è" e quest'anno traghetterò agli esami di Stato la classe del 2008.

 Conto pochissimi amici, ma importanti per me e per i miei cari, un angelo custode a cui chiedo di aiutarmi, sempre, e ancora non mi ha disconosciuto. Ho parecchi difetti e ancora tanti sogni da realizzare: vorrei piacere a tutti, anche se non tutti piacciono a me.

 AD MAIORA, SEMPER.

giovedì 9 settembre 2021

QUELLE DOLCI DELLE COLLEGHE

  Giovedì 9 settembre, pranzo.

 Non potevamo non organizzare un pranzetto di buon auspicio, di inizio anno, di rivediamoci prima di cominciare con gli impegni, di diaspora lavorativa che ci porta in giro per la provincia e anche oltre regione.

 Appuntamento a Civita C. che raccoglie un poco tutti, lì dove ci siamo conosciute, firmatarie. Ognuna con la sua storia familiare, domestica, vitale, lavorativa; le ferie alle spalle più o meno corpose: la montagna che disossa, il mare di Casa che regala una frittura ineguagliabile al di qua del Tirreno, le città d'arte, la campagna.

 Ci riuniamo per tirare le somme, aggiornare le nuove sedi, gli incarichi, confrontare le segreterie, capire a che punto sono arrivati su GPS a chiamata, posta, piccione viaggiatore e segnali di fumo. Provincia di Viterbo e di Rieti, dall'Umbria alla Sardegna, si parlano lingue europee, si elabora un nuovo progetto.

 E poi si spettegola di vecchie conoscenze, lasciapassare, convocazioni, algoritmo impazzito, incarichi e solo qualche piccolo accenno all'anno di prova, argomento spinoso se siamo lontane e non colleghe.

 E l'inno, la nota vocale lunga come un audio-libro, i genitori, i ragazzi cresciuti, le paure, l'ansia che sale sale su...Gli esami? Gli esami non finiscono mai, con le classi, il concorso ordinario, il TFA sostegno di grado superiore, il ruolo, lo strumento, una nuova classe di concorso magari.

 E ci ritroviamo attorno alla tavola, simpatiche al punto giusto, informate e pettegole poco poco, tutte belle loro, ma lasciatemelo dire le docenti di francese comunque sempre con una marcia in più di eleganza.

 E poi un grosso, grande, profondo respiro per tornare a casa e prepararsi per il collegio, il GLH, i consigli di classe o i dipartimenti di ogni sede ci sia stata assegnata, sul sostegno o su posto comune che sia.

 Faleria ci ha unite e noi non abbiamo alcuna intenzione di perderci.

mercoledì 8 settembre 2021

DUE GIORNI DI RIUNIONI

  Ci ritroviamo per capire, per riscrivere, per concordare, tutti i docenti della Secondaria in presenza.

 All'ordine del giorno ci sono vari punti e alcuni saltano fuori strada facendo. Il curricolo verticale, orizzontale, condiviso, di istituto o per ordini e grado, ad esempio, ma anche il Patto, lo Statuto, il giudizio finale e il comportamento ci portano via parecchie forze espressive.

 Si parla di livelli di apprendimento, si discute di comunicare con le famiglie, si cerca la formula migliore che corrisponda ad un voto quantificato.

 In tutto questo ci guidano, come nocchieri in mari perigliosi, il braccio destro del Capo e le responsabili; ad un certo punto sembra che si stia svolgendo una battaglia navale, perché si sposta Alessandra in A 3, Maria in C 1 e così via: si tratta dell'assegnazione degli incarichi di coordinamento, segreteria, fiducia e referenza, che non sono pochi, ma sempre con Gioia!

 Poi arriva il Capo in persona e si stabiliscono anche gli abbinamenti per docenti di sostegno e classi in cui operare, considerando le esigenze, la continuità, la specializzazione, il monte ore.

 Il gruppo si aggrega, si organizza, si compatta: si passa a discutere di formazione, di inclusione, di lettura e iniziative a cui aderire. Si esprimono pareri, si sottolineano impressioni, si ricordano esperienze pregresse ed esperimenti andati a buon fine o, viceversa, ci si lamenta del tempo andato perduto per corsi inutili o poco "spendibili".

 Ed io? Ascolto, scrivo per prendere appunti e lancio qualche battuta: ma quanto mi piace il nostro gruppo di lavoro, da parzialmente adeguato ad adeguato e responsabile è un attimo, di competenza e progresso.

lunedì 6 settembre 2021

CI SIAMO, FUORI LA LISTA

  E giunge nel tardo pomeriggio il prospetto ufficiale dell'assegnazione delle classi: ad ogni docente la propria con indicazione della materia. La decisione finale naturalmente è spettata al Capo, che ha tenuto conto in prima istanza del criterio della continuità, laddove si sono presentati i presupposti certo.

 Così il docente che è potuto - o dovuto - ritornare in sede, si è visto abbinare le classi dello scorso anno, poi via via i nuovi arrivi. Bene, dunque ci siamo.

 Ormai conosciamo il gruppo, la disciplina, l'orario di entrata e uscita, i collaboratori, il piano annuale delle attività, mancano solo piccoli dettagli che si sveleranno entro venerdì quando poi ci sarà la riunione plenaria, somma.

 Sono emozionata, lo posso dire? Molta adrenalina in circolo, l'unica in famiglia sia chiaro, l'unica entusiasta dell'apertura delle scuole.

 Devo concentrarmi su qualche lettura, qualche buon libro da portare i primi giorni, da leggere ad alta voce ai miei alunni, per mettere subito in pratica consigli e sortilegi tratti dai vari saggi estivi che ho consultato.

 Ripartiremo con le attività legate alla biblioteca scolastica, i progetti: ho un paio di idee da vagliare con i colleghi e poi subito subito qualcosa per Salvo D'Acquisto, il carabiniere - eroe a cui è dedicata la nostra sede.

 Che il Patto sia con noi, che l'offerta formativa ci aiuti e il curricolo dia i suoi frutti.


sabato 4 settembre 2021

MEGLIO TARDI CHE...

  Rispondo così a tutti coloro che in questi giorni mi hanno contattata, mi hanno scritto in pubblico e privato, mi hanno fermata per strada: grazie! Veramente non mi aspettavo tutto questo calore da persone anche estranee che mi hanno augurato buon lavoro in vari modi, tutti dolci e carinissimi.

 Comincia un nuovo anno scolastico, sono sul fronte che mi ha visto impegnata negli ultimi due e sono felicissima di tornare, non sarà facile o - come dice la Dirigente, senza usare il negativo - sarà impegnativo e importante.

 Per tanti che si sono ricordati di me e delle mie gesta, alcuni invece si sono eclissati, non li ho sentiti per niente, in nessuna modalità, peccato.

 E allora perché sono preoccupata e un poco rabbuiata?

 Perché qualche volta, a fasi lunari, nei giorni dispari e in alcuni gironi infernali, a targhe alterne o in ZTL del cervello probabilmente, mi sento poco adeguata, non adatta, alquanto imperfetta e anche un tantino vecchia.

 E già perché il mio percorso non è stato semplice, lineare, omologo agli altri: studi - università - lavoro - famiglia, no. Ho saltato gli ostacoli, sono corsa avanti e sono tornata indietro, ho imboccato la strada sbagliata, poi invece della scorciatoia ho preso il giro lungo e, per farmi veramente del male, mi sono fidata dei venditori di fumo, alcuni che mi hanno promesso e invece si sono rivelati tutt'altro o forse sono stata io a interpretare male i loro discorsi e i loro proclami. Quando si dice la sfortuna di certe "amicizie".

 Poi qualcosa è cambiato, ho incontrato la persona giusta al momento giusto, mi sono fidata di lei e del suo fare fraterno e disinteressato, volto solo ad aiutarmi a trovare un poco di serenità, ma il tempo trascorre, si sa.

 E allora invece di sottolineare quanto manca, quanto sto indietro, quanto ho perso, la prossima volta considerate quanto sono stata tenace, avvinghiata alla riuscita, mi sono rimessa in gioco, sono tornata a studiare e a formarmi con il terzo pancione per esempio.

 Si sbaglia spesso, gli errori di valutazione costano già, ammetterli diventa una manifesta espressione di maturità, nello studio, nel lavoro, nella vita privata, in amicizia, insomma nella VITA.

 Ho accumulato esperienza in questi anni: ho letto libri e manuali, ho frequentato conferenze e tavole rotonde, ho scritto tantissimo, ho cresciuto i pargoli, mi sono fatta le ossa insomma sia in senso reale che figurato. Non ditemi più "Meglio tardi che..." non è così che si aiuta una persona e il suo amor proprio.


giovedì 2 settembre 2021

SI RIUNISCONO

  Ogni ingresso deve essere monitorato, con il pass non si scherza.

 Questa mattina riunione per ordine di scuola, così ci si ritrova nell'atrio di un edificio scolastico ben arieggiato, luminoso e moderno; dato che alcune sedi sono ancora cantiere, ci si "arrangia" con spazi e sedioline.

 Due le nostre guide, di curricolo e documento del giudizio globale.

 Le indicazioni del Capo sono precise, bisogna lavorare su determinati settori: dallo scorso anno la valutazione della primaria è cambiata in livelli base, intermedio e avanzato, anche per la secondaria bisognerà procedere a qualche esplorazione.

 Ci si confronta su competenze, linee guida, eccellenze, capacità imprenditoriale: tanti i punti di vista per esaltare al meglio le peculiarità dei ragazzi, scegliere le formule più adatte per comunicare con le famiglie e descrivere in poche righe un preadolescente.

 Ci siamo ritrovati in presenza, seppure con le mascherine e distanziati, come si conviene: bello rivedersi, confrontarsi, un sorriso di benvenuto e un gomito a gomito un tempo impensabile per signore tuttounpezzo. Le nomine procedono, nonostante un algoritmo impazzito, l'organico si va rimpolpando: alcune conferme, alcuni ritorni, volti nuovi e colleghi a metà o addirittura con un terzo dell'orario.

 Sono tutte occasioni formative, perché quando parlano le insegnanti con più esperienza non puoi che ascoltare e imparare: registro, scrutini, calendario attività e in poche mosse ci si ritrova a fine giugno con le date degli esami, accidenti ancora dobbiamo partire...

 Il gruppo della sede distaccata ancora non sta al completo: ci cerchiamo, ci scambiamo numeri telefonici e piccoli grattacapi familiari.

 Sembriamo giocatori di scacchi, in semicerchio, oppure i Musicanti di Brema: tutto il bello della preparazione settembrina.

 Secondo giorno - prova.

mercoledì 1 settembre 2021

DOVE ERAVAMO RIMASTI?

  Mercoledì 1 settembre, appuntamento a scuola, sede centrale per le 8:10, sveglia all'alba naturalmente: non voglio rincorrere l'orologio, devo passare da mia madre, trovare posto al parcheggio e scovare gli altri convocati, ma niente assembramenti.

 Ci siamo ritrovati in tanti davanti al portone, in attesa, sia chi era convocato da tempo sia gli ultimi arruolati - e per ultimi si intende quelli che hanno ricevuto una mail nel pomeriggio del 31 agosto, tutti in allerta.

 Via via si affacciano i collaboratori dall'apertura e chiamano, docenti di ogni ordine e grado e personale ATA: la fila scorre mentre ci si intrattiene.

 Quando tocca a me, sono su di giri, scorgo la Dirigente e faccio ciao con la manina, viene ricambiato il mio entusiasmo, ma in modo molto più signorile, che bello! Ma c'è poco tempo, ad ognuno il proprio fascicolo da compilare con indirizzi, date, firme, si tratta della presa di servizio, per il momento. Il bello sta nell'opzione tempo determinato/indeterminato.

 Prima documento pass, poi il resto.

 Tutto veloce e poco romantico, giusto il tempo di salutare volti amici, per riprendere la strada di casa e collegarsi al collegio dei docenti, il primo del nuovo A.S.

 Calendario attività, funzioni strumentali varie, prossimi impegni e linee guida della Dirigenza; appuntamento a domani mattina per cominciare a lavorare a gruppi, secondo l'ordine di scuola, in sedi sparpagliate sia per questioni di aggregazione sia perché gli edifici scolastici di appartenenza sono cantieri dei lavori al ritorno alla normalità.

 E allora, sembra che sia stata associata alla scuola degli ultimi due anni: bene. All'inizio del mio percorso appariva una scelta avventata, incerta, oggi sono contenta di averla operata.

 Ho preparato qualche libro per rimpinzare la biblioteca scolastica, ho salutato la collaboratrice storica, ho accumulato anni di esperienza da poter mettere a frutto.

 Comincia un anno importante, primo giorno - prova.