Ieri pomeriggio nel gruppo della famiglia, quello grande e variegato, il più grande dei miei cugini paterni ha pensato bene di condividere le foto d'annata del suo matrimonio, Anno Domini 1985, quando erano tutti molto giovani, magri alcuni, sbarbati, infanti in braccio, mio padre e tanti altri cari. E poi ci sono io.
Allora, vogliamo parlare della moda bimbi anni '80?
Mia madre non ammetteva repliche: capello corto, cortissimo, nonostante le orecchie a sventola, c'erano i pidocchi, non aveva tempo di stare lì a combattere con cerchietti, elastici, codine e poi ero insofferente a spazzole e arnesi vari.
Occhiali da vista nei giorni feriali, per i festivi giravo senza, ma non ci vedevo bene, e taccio.
Altezza esagerata, corporatura robusta, scarpe: da ortopediche blu a massicce di cuoio, modello stivaletto.
Abbinamento colori, formato, modello giubbotto? Azzurro, dal jeans al panno, per non parlare del materiale "acetato", un tripudio.
Nessun colore di trucco, nessuna collanina o altro ciondolo evidente, nessuna mollettina/fiocchetto, manco la borsetta a tracolla.
E poi per gli altri giorni? Comoda, sempre, ma mia madre per tutte le elementari ha insistito per le gonnelline che mi cuciva lei, di scampoli e colori impossibili, a portafoglio, con la spilla di osso a chiudere il quadrettato stile scozzese kilt e giù fino alla tuta da ginnastica da colori primari con le strisce laterali bianche. Una chicca.
E i pargoli a guardare la foto si sono impressionati: Ah ma', ha detto il grande, me paro io...
Giusto così per raccogliere un poco di compassione.
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