Questa mattina sono entrata di soppiatto nella classe di seconda mentre stava tenendo lezione la professoressa di matematica: Sabrina Mercatelli era impegnata a dettare e discutere con i ragazzi delle regole matematiche che però ho intercettato e interpretato come valide in ogni campo e in ogni tempo.
Tutti possono imparare.
Impariamo dagli errori.
Comunicare, discutere e confrontarsi - che in questo momento sembra veramente difficile se non impossibile, tenere una discussione di alto livello senza violenza o insulti.
Impegno.
Divertimento e creatività, direi che sono i pilastri della scuola e della vita anche adulta.
Condivisione e partecipazione: il gruppo, la classe, l'aiuto.
Attenzione massima e ragionamento: non seguire la massa, ragionare con il proprio cervello, ponderare ogni possibilità.
Rispetto dell'altro e del materiale, aiuto e collaborazione: insieme sarà più piacevole e si può gioire dei piccoli successi di tutti.
Poi il nono punto si adatta ad ogni passaggio della vita, ad ogni insuccesso nel campo lavorativo o affettivo: non arrendersi, non demordere, non abbandonarsi alla disperazione. Da adulti dobbiamo spesso rimetterci completamente in gioco altrimenti come affrontare e superare la crisi globale, le avversità, le storture?
E, infine, la bellezza del creato, dell'imparare, dello scoprire.
Insomma scorpacciata di ottimismo, partendo dalla constatazione che le difficoltà esistono, non si possono negare, sarebbe sbagliato privare i ragazzi degli ostacoli o cercare di eliminare il negativo del loro mondo: la fatica, l'impegno, le caduta costano e minano la nostra autostima, qualcuno potrebbe pensare anche di arrendersi e rinunciare a rimettersi in gioco, rinunciare a cercare lavoro o a formarsi per trovare un'occupazione completamente nuova.
A me, come a molti altri, è capitato proprio questo: si torna a studiare, si approfondiscono materie, si cambia visione, qualcuno emigra, qualcuno trasloca; non sono insuccessi, si tratta di esperienza allo stato puro.
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