mercoledì 28 giugno 2017

FAI LA COSA GIUSTA

 Discorso serio, argomento sentito, discussione aperta; ne parlavo con la mia amica Francesca: cosa scegliere, quale opzione privilegiare, il lavoro che non ci piace ma ci fa stare tranquilli o la passione sofferta ma soddisfacente?
 Certo che in tempi di crisi, quando il lavoro scarseggia non possiamo atteggiarci a sofisticati, insoddisfatti ed eterni mantenuti a scopo culturale, se il lavoro c'è si mantiene, si accetta il sacrificio, si abbassano le penne e non si sputa nel piatto in cui si mangia, dice un vecchio adagio.
 Si accettano le condizioni, si accetta il capo, si accetta il triste stipendio che però ci permette di tirare il carretto familiare, pagare il mutuo, qualche cenetta, lo sport dei pargoli e qualche giro per i saldi.
 Non possiamo certo attendere il principe azzurro del lavoro dei nostri sogni, non possiamo aspettare la manna nel deserto, non possiamo accontentarci di qualche comparsata: il mutuo, l'assicurazione, i lavori condominiali, le scarpe...
 Accidenti, conciliare l'idea e la realtà, il sogno e la vita quotidiana non è certo semplice, a nessuno piace sentirsi il fantozzi della situazione, ma allora dovremmo rinunciare ai nostri sogni?
 Chi ha solidi sogni si alza in volo, al di sopra degli altri.
 Allora?
 Come crescere i figli? Nel sogno e nel desiderio o nella solida realtà e concretezza?
 A me piacerebbe vivere delle mie parole, parecchio, non lo nego, però sembra che interessino a pochissimi quando sono a pagamento...
 Ho la grande fortuna di aver trovato un lavoro precario, ma statale, che per molti non sarà la fine del mondo, ma a me piace, mi soddisfa, mi aiuta a sentirmi importante ed utile e questo non è poco (ora sono nella fase nella nullità, ma questo è un altro articolo!).
 Qualsiasi occupazione nobilita l'uomo, qualsiasi impegno lo eleva all'attenzione degli altri, altrimenti resta in disparte, discosto, inutile al benessere suo e dei suoi cari.
  In attesa dell'evolversi della situazione, in attesa di un ricco committente, editore o giornalista che si accorga del mio talento, mi arrangio, mi arrabatto e chiedo venia delle mie chiacchiere notturne, a voi miei cari e affezionati lettori.

TANTO PER ESSERE CHIARI

 Le parole hanno un loro peso specifico, molto importante: mai sottovalutare le parole che ti escono di bocca, mai scrivere un messaggio con leggerezza, chissà poi cosa legge e come interpreta dall'altra parte chi lo riceve.
 Tanto per essere chiari, quel che scrivo su codesto blog casalingo/insignificante/sempliciotto è tutta opera del mio povero intelletto, scrivo quando ho tempo, voglia, idee, illuminazione e desiderio di comunicare con il resto del mondo: non copio, non mi trastullo, non mi pagano!
 Se leggete qualche complimento - vi assicuro - è sincero e spontaneo: nessun articolo che ho condiviso su queste pagine virtuali è stato risarcito, remunerato o rimborsato... E aggiungerei "porca miseria!"
 L'altro giorno mi hanno accusata di essere troppo buona: è vero, addolcisco anche le critiche, potrei essere più velenosa, tempo al tempo, non ho ancora le spalle tanto grosse da reggere il peso di un attacco dall'alto, pesante, corposo.
 Anzi, per tutta risposta di alcuni articoli ricevo un misero e stringato messaggio, i ringraziamenti latitano e anche il pollice recto stenta a farsi strada sui social: veramente di alcuni articoli non ho avuto proprio alcun riscontro del protagonista, pace!
 Comunico, lo sapete per iscritto, sono tre anni e mezzo che va avanti questa storia, mi riesce meglio e più spontaneo, forse non tutti approvano, non a tutti piace, lo so: vorrei chiedere a tutti più spontaneità, come la penso io é chiaro; vorrei solo sapere i motivi per cui non vi sto bene io, non vi piace il blog o se comunque c'è qualcosa che non funziona.
 Non che poi cambierei, non credo sia giusto modificare forzatamente il proprio carattere, il proprio atteggiamento per essere accettati, però almeno mi ci posso impegnare, magari la smetto di arrovellarmi sul perché di certe esclusioni, sui rifiuti, sui "Poi ci sentiamo..." e inviti mai onorati.
 Grazie per l'attenzione.

STRINATI E MANTEGNA, lectio magistralis

 E quando c'è Claudio Strinati a Viterbo, non si può non andare, specie se si tratta di una chiacchierata alla sua maniera, colloquiale, spiritosa e molto accattivante.

 Chiesa di Santa Maria della Verità, quella accanto al Museo Civico, dove é stata esposta la tela di Mantegna, ore 18:00: il professore arriva, saluti, strette di mano, piccolo sopralluogo alla Cappella Mazzatosta, quella di Lorenzo da Viterbo, vanto del Quattrocento viterbese.
 Prima di tutto un po' di discorso istituzionale, che non guasta mai, ringraziamenti diffusi, raccomandazioni d'obbligo e poi via con il monologo, per più di un'ora alla scoperta delle somiglianze tra Lorenzo e Andrea, ma anche della carriera lunga e magnifica del Maestro alla corte mantovana.
 E Strinati ci racconta dello scempio del papa che ha voluto radere al suolo l'unico esempio mantegnesco romano, dell'influenza delle colte committenti del Mantegna, della corte e del cartiglio della pala prestata, di cui si analizza una fedele copia durante la conferenza.
 Lectio magnifica, non poteva che essere così, per lo spessore del personaggio, per il suo modo tranquillo e pacato di raccontare fatti anche importanti e gravi, per la facilità di portare il discorso avanti e indietro nei secoli, attraverso signorie, città e idee, dalla tecnica cinematografica di Orson Welles alla pennellata del Maestro, dallo sfumato di Leonardo alla serietà della Madonna, alla figura del S. Giovanni.
 Spiegata cosí l'arte ha tutto un altro fascino, ti appassiona facilmente, ti prende e ti conquista.
 Cosa darei solo per avvicinarmi alla sua facilitá di comunicazione e divulgazione...





martedì 27 giugno 2017

BOSCO RICCO, D'ARTE E DI PASSIONE

 Che sia di parte lo sapete, non lo sto ogni volta a ripetere; che ami il mio paesello, lo sapete; che qualsiasi evento/manifestazione/spettacolo/saggio sia ivi organizzato mi interessi lo sapete; che non mi perdo tutto ciò che mi intriga lo sapete...

 Ed oggi, in qualche modo, ho soddisfatto tutti questi aspetti del mio essere: sono andata al Bosco Didattico, ho visitato una mostra particolare e sono tornata a casa tutta contenta.

 Che il Bosco si potesse arricchire proprio non lo credevo e invece é successo, grazie ad un gruppo di artisti che hanno lavorato in Tenuta, cercato materiale naturale e lo hanno saputo trasformare in Arte, una forma particolare d'Arte, LAND ART secondo la dicitura internazionale.
 Arte - Natura - Esperienza - Bosco, queste le parole magiche, fino a domenica 2 luglio, poco lontano dal centro storico, tra alberi secolari, un'area attrezzata con i giochi per i bimbi, tavolini per far riposare gli adulti. Un grande progetto che ha coinvolto appunto sei artisti non tutti italiani, accomunati da passione per gli intrecci, le ginestre, i rami, i fiori e le foglie di castagno, i legni, la corteccia insomma tutto ciò che si può scovare nel bosco, da utilizzare per creare vere opere d'arte, installazioni che rimarranno in situ, si confonderanno con il muschio, le foglie d'edera e gli altri rampicanti, fino a immergersi di nuovo nel loro prezioso ambiente naturale.
 Mi hanno accompagnato nella passeggiata Eleonora, sempre disponibile e sorridente, e l'artista Alessia Taurchini, che mi ha spiegato i modi, i tempi e le idee per realizzare tanto grandi progetti da guardare, interpretare e capire.
 Bello, particolare, interessante, un nuovo aspetto artistico che ancora ha preso poco piede in Italia, figuriamoci nella nostra provincia, ma ho visto Alessia molto determinata e appassionata al suo lavoro di creazione, immersa nello spirito naturale e avvolta dal verde.
 Tra le altre chiacchiere, abbiamo convenuto che si potrebbe organizzare qualche corso, seminario o laboratorio per piccoli e grandi alla scoperta dei colori, delle essenze, della consistenza dei legni, dei rami, magari una serie di incontri per saggiare l'arte dell'intreccio, della creazione di strutture triangolari, di composizioni, non si finisce mai d'imparare...
 Il Bosco già meritava di essere visitato e goduto, ora ancora di più.

https://www.facebook.com/tenutasantegidio/?fref=ts

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LETTURE, LEGGERE, ESTATE, BIBLIOTECA

  E si riparte: giovedí 29 giugno, ore 17:00 presso la biblioteca comunale del paesello.
 Riprenderanno le letture estive, quelle in giardino, quelle lunghe piú del solito che si concludono sempre con una merenda, meglio se casareccia.
 Non prendete impegni, non prenotate visite o appuntamenti, nessun controllo o lavoro straordinario, niente: in biblioteca con i pargoli tutti, quelli che hanno piacere di stare in compagnia delle volontarie.
 Quest'anno poi ci saranno tante novitá, colpi di scena, improvvisazioni e interventi approfonditi, roba d arimanere senza parole: non si possono rivelare tutto e subito, perché poi non sareste invogliati ad intervenire, peró le idee in quel posto lí non mancano mai, grazie alle ragazze, alla pazienza e alla loro esperienza.
 Allora, per poter partecipare a questi incontri gratuiti, aperti ai piccoli piú curiosi e vivaci, spigliati, effervescenti, alti o bassi, mori o biondi, bisogna minirsi di
gioia di vivere
tanta pazienza con i piú piccoli che elaborano sempre mille domande
colori e materiale cartaceo, penne e occorrente per il laboratorio
voglia di ascoltare e rimanere in silenzio
praticitá con forbicine, colla e coloti
tantissima curiositá.
 Dunque tutti in biblioteca, dove il caldo insopporabile non arriva, solo voglia di stare insieme, di divertirsi e di imparare tante nuove storie.

domenica 25 giugno 2017

DA CICCIO, GNAM!

 E quella che cammina, quella che si allena, quella che si alza all'alba per affrontare un duro allenamento anti-bilancia...Poi?
 Pranzo domenicale diverso, per accontentare una vecchia e ripetuta richiesta dei pargoli, attenti buongustai, loro.
 Siccome in televisione guardiamo spesso quei programmi di cucina, cuochi e cibo di alta qualità - della serie facciamoci del male - ci siamo imbattuti anche in una puntata girata tutta nelle nostre vicinanze, a pochi chilometri da noi e, fortuna e bravura, il cuoco vincitore é risultato proprio quello facilmente raggiungibile, accattivante e spiritoso.
 Dopo lunghi rinvii insomma, oggi abbiamo prenotato da Ciccio con grande soddisfazione del piccoletto, che quando se l'è visto davanti, ma con i capelli più corti, sprizzava gioia e acquolina da tutti i pori! Trattoria di campagna, lontano dal centro abitato, ultimo tratto di strada sterrata: abbiamo pranzato all'aperto, sotto una tettoia, liberi nei movimenti, arietta fresca, servizio veloce e molto accattivante. Si sceglie da un menù, ma anche i fuori menù non sono niente male, anzi!
 I piccoli ed io, come nelle peggiori situazioni secondo l'implacabile giudizio del grande, ci siamo emozionati, abbiamo stretto la mano alla celebrità che, a sorpresa, ha posato anche per una foto! Tatone, intanto, si vergognava...
 Mio marito si é scelto e gustato tutto, dall'antipasto all'amaro: tagliere ricco, ravioloni ai porcini, vitella porchettata e porcini al forno con finocchietto selvatico, sorbetto al caffè, caffè e amaro. Ora é li che si lamenta...
 Noi invece fedeli al controllo e a non appesantirci, abbiamo alternato e diviso tutte le portate, ottima scelta e gusto garantito.
 E niente, stiamo stati benissimo, i dolci ci sono stati offerti e poi per gioco i pargoli hanno votato, come nella trasmissione televisiva per
location, termine che non amo, ma ahimè...
menù
servizio
conto, ottimo tanto paga il babbo.
 Felici, soddisfatti e satolli ce ne siamo tornati al paesello: gita azzeccata e come ci potevamo sbagliare!






SAGGIO FINALE, GRANDE SODDISFAZIONE

 E anche quest'anno é arrivato al termine: il saggio in palestra che chiude nove mesi di impegno, lavoro, muscoli, musica e ritmo é andato, nel migliore dei modi per gli occhi innamorati delle mamme. Palestra comunale stracolma di pubblico, caldo afoso quasi insopportabile se non fosse che i protagonisti sono i nostri cuccioli e che ci guardano insistenti se noi a nostra volta li ammiriamo e ci salutano con la manina, belli e colorati.
 Abiti sgargianti, abiti sartoriali, cuciti a mano, accessori, scarpette, trucco e parrucco tono su tono, anche la scelta del colore dello smalto non é lasciata al caso, mai.
 Bravi tutti, anzi di più per le nonne che hanno occhi solo per i loro nipotini/eroi, mamme di lacrima facile e padri inorgogliti dallo slancio e dal ritmo della cucciola di casa: che volete, essere imparziali in questi momenti é davvero difficile, quando poi si tratta di fine corso, si dimenticano tutte le corse, gli incastri di orari/impegni/compiti e si battono le mani a tempo, si agitano gli avambracci e si punta il cellulare per riprendere ogni mossa, ogni movimento, ogni volteggio dei piccoli protagonisti. Tutti seri loro, nella parte fino in fondo per non perdere la maestra, per non bloccare la fila d'entrata e allinearsi al punto giusto, mica facile la vita dell'atleta!
 Brave le maestre a tenere il gruppo, a insegnare la disciplina, il dovere, l'ascolto e il silenzio, la fatica e il coraggio di affrontare un pubblico enorme e rumoroso. Ogni anno si ripetono l'emozione, lo stress delle prove, i preparativi, gli inconvenienti, gli ostacoli, qualche piccolo infortunio anche, ma non ci si stanca mai, anzi l'adrenalina sale a livelli altissimi fino a quando non parte la musica, si raccoglie il miglior sorriso e si entra in pista.
 Bravi loro, dai più piccoli, alle coppie, agli atleti di zumba, classici o latini americani a noi piacciono proprio tutti e ne siamo orgogliosi.

QUANDO L'ARTE AIUTA

 Pomeriggio impegnativo, molto sentito, ben organizzato e a scopo benefico, più di così non si può...
 Già in mattinata fervevano i lavori di allestimento e preparazione: opere donate dagli artisti locali esposte nella Sala dei Pilastri di Palazzo Chigi, qualcuno stava realizzando al momento, in fieri, alla scoperta di uno scorcio da riprodurre e colorare, meraviglia!
 Appuntamento ore 16:00 per aprire l'asta, gironzolare tra le opere, inaugurare la Sala Tito, dedicata a Tito Amodei che ha donato al paesello una scultura bronzea, un bassorilievo di notevole fattura, raffigurante una Pietà; discorso delle autorità e degli illustri ospiti sopraggiunti; presentazione di tutti i partecipanti e conferimento del Premio Oleandri, all'ombra delle sculture monumentali in peperino della Fonte Papacqua. Il tutto ben orchestrato e mai noioso, quasi un salotto in cui si sono ritrovati grandi nomi dell'Arte contemporanea, che hanno raccontato, ricordato, sorriso, spiegato, donato ed esaltato il lavoro e l'impegno profuso per la realizzazione di un tale evento, che ricordiamolo é in gran parte merito di volontari.
 Il fine della manifestazione era più che nobile, la raccolta fondi a favore della Caritas parrocchiale, che si occupa di molte realtà difficili nostrane: le opere donate dagli artisti sono state vendute all'asta, il ricavato sarà devoluto in aiuto di casi seri e reali, non riesco a pensare a nulla di più nobile e importante. Quando la comunitá puó migliorare una situazione di crisi e difficoltá non si puó rimanere indifferenti, tanto piú che in cambio quest'oggi veniva offerta l'Arte.
 Ancora voglio complimentarmi con gli artisti partecipanti, che hanno devoluto opere di grande valore, artisti che nella vita si occupano di mille altri impegni, lavori, problemi, ma che esprimono emozioni e sentimenti forti attraverso le loro meravigliose realizzazioni, oggi donate alla comunitá.
 Tantissimi i nomi, mi piace peró ricordare i piú giovani a cui va il mio augurio per una carriera strepitosa e baciata dall'altruismo, come hanno testimoniato oggi: Maria Rita Anselmi e Luca Saltalamacchia, di loro sentiremo ancora parlare, a lungo, ne sono sicura.

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SARÀ SARÀ L'AURORA

 Beh, questo è uno di quei giorni in cui sono orgogliosa di vivere in questo paesello. Veramente ne sono sempre orgogliosa, quindi diciamo che oggi sento ancora più forte questa soddisfazione, per tanti motivi, che se avrete la bontà di seguirmi, di leggere tutto l'articolo notturno, sarò felice di spiegarvi, altrimenti potete chiudere qui la connessione e passare direttamente ad altro.

 Dunque, sabato 24 giugno, ultimo fine settimana del mese, il primo dell'estate, in questo sperduto centro della provincia viterbese arroccato su una collina, si sono dati appuntamento le Arti, massima espressione delle capacità umane: pittura, musica, teatro, gare atletiche...
 Sul suolo comunale, contemporaneamente si sono organizzati saggi di fine anno di danza e musica - la banda comunale - gare sportive e una mostra di arte con abbinato un premio alla carriera e un'asta di beneficenza, non credo si possa chiedere di più - e se qualcuno avesse il coraggio di parlare, o meglio di aprir bocca, dovrebbe tacere e dar prova della propria maestria.
 Dunque, tornando a faccende serie, i cittadini di ogni età, ordine, grado, professione e appartenenza rionale si sono fusi, amalgamati e connessi per dare il meglio di sé, dimostrare il proprio valore e allietare gli ospiti. E non aggiungo altro, per il momento.

 Fonte Papacqua - Palazzo Chigi Albani - Premio Oleandri
 Chiostro del Comune - Saggio finale della Scuola di musica della Banda Comunale
 Palestra Comunale - Saggio di Danza
 Località Sanguetta Gare di Ruzzolone, Campionato Italiano.

 Ma la prima grande emozione della giornata, un brivido di soddisfazione e lacrime, è merito della mia giovane amica, del suo esame e del pianto liberatorio alla fine di un lungo e tortuoso percorso: ci sono esseri speciali al mondo, ho avuto la fortuna di conoscerne qualcuno.

Forse un giorno tutto cambierà
Più sereno intorno si vedrà
Voglio dire che
Forse andranno a posto tante cose
Ecco perché
Ecco perché
Continuerò
A sognare ancora un po'...

sabato 24 giugno 2017

IL PREMIO, IL MAESTRO E UNA PICCOLA CRITICA D'ARTE

 Sabato pomeriggio, 24 giugno, tutto dedicato all'Arte, presso Palazzo Chigi Albani: estemporanea, mostra, asta di beneficenza, premio a due grandi maestri.
 Un evento che si ripete per la quinta volta, sempre emozionante però l'attesa: gli artisti che si mettono in gioco, la presentazione al pubblico, l'avvio dell'asta e la raccolta fondi - questa volta per la Caritas parrocchiale - la premiazione di due grandi personalità che hanno dedicato la loro vita alla ricerca artistica. In più quest'anno si inaugura una sala di Palazzo Chigi Albani intitolata a Tito Amodei, con l'installazione di una sua scultura donata alla collezione permanente del palazzo.
 Il programma é molto ricco ed articolato, fulcro della manifestazione é naturalmente la raccolta fondi, a favore dei meno fortunati, ottimo il luogo scelto per accogliere tutti gli artisti che hanno ricevuto il premio nelle passate edizioni e omaggiarne due di origine paesana.
 E in tutto questo, io?
 Collaboro, mi sono messa a disposizione e ricopro pure una piccola parte critica, incredibile!
 Cercherò di non annoiare più di tanto per quanto riguarda la presentazione dei vari artisti presenti, partecipanti, che hanno donato una loro creazione per la buona riuscita della manifestazione, credo si tratti di un gesto importante, ma anche simbolico per la comunità, per lanciare un messaggio di vicinanza e interesse.
 E presentare il maestro Alvaro Ricci, uno dei due artisti a cui andrà il Premio Oleandri? Sarà un compito arduo ma molto gratificante, a mio parere uno dei migliori del nostro panorama, dalla lunga e importante carriera, defilato dal grande pubblico, schivo ma conosciuto e amato da tutti.
 Per me e quelli della mia generazione, il Maestro Alvaro, insegnate di scuola elementare, di disegno, poliedrico e fantasioso, sempre pronto a stupirci con qualche nuova tecnica, segno e soggetto: ricordo ancora perfettamente i lavoretti per le feste comandate da portare ai genitori, sempre realizzati insieme a lui. In particolare, una crocefissione realizzata su una tavoletta di polistirolo, incisa con un punzone rovente e poi dipinta da noi bambini, un piccolo grande capolavoro.
 Un saluto e un grande "In bocca al lupo" a Francesca P., Angela P. e Riccardo S. che l'Arte sia con noi!

venerdì 23 giugno 2017

NON SAPERE DOVE ANDARE...

 Capita, al paesello, capita che di sabato, l'ultimo di giugno, l'offerta sia così diversificata, ampia e corposa che non ci si capaciti, non si riesca a decidere dove, come e quando partecipare agli eventi.
 Quanta noia intorno a noi, tutto il resto é noi, solo noia, mai una gioia...

 Dunque procedo con l'illustrare quanto offra il paesello, quello stantio, apatico e sonnecchiante secondo alcuni che preferiscono dileggiare, accusare e puntare il dito, piuttosto che azionarsi e partecipare, mettersi in gioco e mettere a disposizione della comunità il proprio tempo.

 Di culturale il menù prevede un pomeriggio sera ad arte, nel vero senso della parola: Palazzo Chigi Albani e Fonte Papacqua teatro di una manifestazione importante, giunta alla quinta edizione: mostra e asta di beneficenza di opere d'arte contemporanea, pittura e fotografia, a favore di un ente nostrano; in serata invece uno spettacolo teatrale che celebra il grande Pirandello ospite del paesello agli inizi del secolo scorso.

 Chi invece volesse muoversi a tempo di musica, chi volesse scatenarsi al ritmo latino-americano e volteggiare leggero come un cigno dovrà recarsi presso la palestra comunale per il saggio finale di una delle palestre del paesello, sotto la direzione delle maestre Emanuela e Silvia.

 Ancora sport, leggermente fuori il centro abitato, per i più tosti e non mi sembra poco.
 A voi la scelta, a voi la possibilità di divertirvi, di contribuire alla buona riuscita degli eventi, a voi la gioia di contribuire con una donazione alla raccolta fondi a favore dei più bisognosi.; l'alternativa é rimanere seduti a braccia conserte, ondeggiare avanti e indietro su una delle panchine di pietra panoramiche, lamentarsi del caldo, dell'afa e della solitudine del neurone.





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CONTENTI QUELLI DELL'INPS

 Non è mio costume andarci leggera con i complimenti, lo sapete che quando si tratta del mio paesello sono capace anche di carte false pur di esaltarne virtù e capacità, ma anche quando si tratta di vizi e malcostume non scherzo...

 E allora, oggi mi trovo costretta a raccontarvi una triste situazione, in cui a soffrire e a rimetterci sono le persone "deboli", io compresa, chiamasi pedoni.
 I pedoni sono una specie rara, ma poco protetta al paesello, in particolar modo se hanno superato i sessant'anni d'età ed hanno difficoltà deambulatorie, così come gli esemplari in via di sviluppo fisico, su quattro ruote, in passeggino per capirci: il pedone ha sempre torto!
 Deve attraversare velocemente, se riuscisse a volare sarebbe meglio perché intralcia l'autovettura che desidera salire sul marciapiede e sostare per tutto il tempo necessario, consentito e no.
 L'autovettura ha sempre ragione sia che si debba fermare in divieto di sosta, davanti allo scivolo per disabili o in piazza di traverso, per obliquo, in seconda fila, sulla sosta del bus pubblico, alla fine delle scale, non importa, l'auto non può portarsi in uno dei parcheggi lontani e difficoltosi adiacenti il centro storico, no, ogni esercizio commerciale, ufficio o pausa privata, una sosta, un parcheggio, le quattro frecce se vuole, altrimenti il tempo di un caffè, una chiacchiera e via...
 Malumore diffuso, nervosismo lungo la spina dorsale, clacson irritabile, marmitta sull'orlo di una crisi di nervi, attacco di panico e abbagliante traballante...
 Diamoci tutti una ridimensionata, ritroviamo il piacere di qualche passo a piedi, anche se fa caldo, riconciliamoci con il mondo e cerchiamo di non puntare, come bersagli mobili, le persone lente o in difficoltà con il carrello della spesa, il bastone o il fiato corto.

mercoledì 21 giugno 2017

ED IO...

  E niente sto a casa, ma vi pare giusto?
 No, dico, il sito ufficiale del MIUR sbaglia il plurale di traccia, Maturità 2017 ed io sto qui, seduta al tavolo della cucina davanti al portatile scrauso a digitare stupidaggini ogni sera...
 Che almeno mi sia riconosciuta parte del merito di divertirvi, di incuriosirvi, di informarvi, dico io...
 E allora? Che faccio? Intanto ho concluso tutti i vari giri burocratici, da ufficio ad ufficio, da segreteria a computer e ritorno. Dovrei a questo punto sentirmi in forma, soddisfatta, lanciata verso l'infinito e oltre, invece...

 Mi rendo conto che le persone ti raccontano la realtà dal loro punto di vista, senza tenere in considerazione la visione degli altri, che fino a prova contraria é valida almeno quanto la loro; questo mi scoraggia un poco, mi fa perdere fiducia nel genere umano.

 Mi sento sfruttata e un poco presa in giro: é una strana sensazione che mi trasmettono alcune persone, quelle che dall'oggi al domani si comportano da amiche, colloquiali e alla mano, ma che in effetti hanno poco a che spartire con me... Non mi piace essere sminuita - penso che non piaccia a nessuno.

 La bilancia mi ha dichiarato guerra, sta vincendo lei e questo peggiora la situazione già tragica di suo.

 Il caldo non aiuta, anzi innervosisce gli animi, scuote i nervi e incoraggia alla pigrizia domestica.

 É finita la scuola da pochi giorni e non si può non parlare di esami: ricordi, incubi, tema sbagliato, versione perfetta, ogni anno la stessa storia, ogni volta la solita frase "gli esami non finiscono mai, la vita ti dirà chi sei", ancora sto aspettando il mio momento, la mia rivincita.

  Mi piace comunicare con voi tutti per iscritto, lo faccio praticamente ogni giorno, nero su bianco, tasto dopo tasto: ho ricevuto qualche complimento, mi lusinga, aspetto che questa mia passione diventi un lavoro vero, devo assolutamente migliorare in parecchi punti, cominciando dal punto vita, magari.

 E poi sono qui che attendo di essere notata, invitata, messaggiata come le altre, ma non accade mai nulla di interessante, forse perché non sono interessante.

bimbominkia
bim·bo·mìn·kia/
sostantivo maschile
  1. Nel gergo giovanile, utente web che si comporta in modo stupido e infantile, intervenendo continuamente nelle discussioni e mostrandosi fastidioso o irriguardoso verso gli altri; anche, adolescente che basa il suo stile di vita sull'adesione a mode convenzionali (scrivere messaggi pieni di emoticon e abbreviazioni, essere fan del gruppo musicale del momento, ecc.).

martedì 20 giugno 2017

QUANDO È INUTILE...

 Le donne sono professioniste in questo: dedicarsi a impegni e compiti inutili, che richiedono tempo e dedizione, ma che non ripagano.
 Vogliamo parlare del ferro da stiro: attrezzo malefico, infernale in estate che cattura le donne anche per alcune ore a settimana, le costringe a lunghe sofferenze fisiche annientate poi dal resto della famiglia. Tu lavi, stendi, stiri e ripieghi per bene nel cassetto: intimo, calzoncini, magliette, ogni cosa al suo posto... Poi arriva l'eroe di turno alza un lato, sposta l'altro, sparpaglia i calzini e il cassetto sembra più un labirinto che un porto sicuro.

 Hai figli creativi, ne sei orgogliosa, hanno fantasia e la sfruttano a scuola, con gli amichetti, ma quando il loro estro emerge e prorompe in cameretta, beh non sei più tanto sicura di volere essere l'assistente di un artista, no! E metti a posto, dividi per materiale, consistenza, oggetto del desiderio, scatole e scatolette in ogni dove ripiene di spille, accessori, ritagli e fili di ogni materiale. Quando finalmente é tutto a posto, sistemato, ordinato e sei riuscito a buttare qualche vecchio cimelio di idea di due anni prima, arriva la creativa di turno e siccome non trova più nulla apre tutte le scatolette, sfoglia i giornali per creare la moda e piange perché non riesce a trovare proprio quella realizzazione che tanto piaceva al suo babbo due anni prima.

 E vogliamo parlare di quando ti prende il raptus culinario creativo: pentole e pentolini, brodo vegetale, soffritto, panatura e sembra che stai preparando un evento per il presidente, poi si siedono a tavola e non hanno appetito, magari se ci fosse stato qualcosa di più leggero, poco condito, no la pasta no di sera, meglio qualche fettina girata in padella e un'insalata di pomodori, perché fa caldo e come ti é venuto in mente di accendere il forno che non si respira, manca l'aria, anzi si boccheggia...

 Il cellulare e le continue arrabbiature contro il tuo nemico virtuale per eccellenza: prediche, minacce, cronometri, tiramolla, scendi a patti, condizioni eque e accettabili, niente nessuno ti ascolta, c'è sempre un messaggio a cui rispondere o una richiesta da esporre al gruppo... Poi arrivi all'oratorio, padre Aldo fermo, ma col sorriso rassicurante stampato, ti indica un cartello VIETATO PORTARE IL CELLULARE AL CAMPO ESTIVO e niente, il pargolo senza proferire parola spegne e ti consegna il rettangolo tecnologico della discordia. Potenza dell'Altissimo?

 Per fortuna, poi, ti consoli con chi non osa prendere decisioni senza il tuo parere, chi dice sempre "chiedilo alla mamma" o "la mamma lo sa?" e il mondo ti sorride!
 CIAO MARCO GUARDA COME MI DIVERTO!

domenica 18 giugno 2017

BALLANDO CON LE STELLE DI AMICI A CASERTA

 Dunque, da dove cominciare questa volta per non apparire banale, ripetitiva, noiosa e scontata?

 I piccoli ballerini hanno dato il meglio in passi di danza ed emozioni a Cercola - Caserta, ultima gara, ultima prova, ultima sfida e grandi risultati. Grandi per i genitori, per la maestra e per tutte le persone che li hanno accompagnati e supportati, a cominciare dal principe Alessandro: due gruppi questa volta sul campo, under 9 e under 11. Le bimbe più piccole hanno raggiunto un meritato terzo posto, anche se per noi tifosi meritavano molto di più, perché hanno ballato in modo impeccabile, come mai avevamo visto prima, giuro. I grandi invece si sono piazzati al quinto posto, buon risultato perfezionabile certo, per noi i migliori naturalmente, già solo per la levataccia che ogni volta affrontano a raggiungere la meta in pullman; bisogna comunque riconoscere la bravura dei meritati primi posti degli altri concorrenti.

 Oggi si respirava un'aria diversa rispetto alle altre puntate, sicuramente per la presenza di tanti volti noti della televisione, volti di programmi in cui si scovano giovani talenti del canto e del ballo, che hanno tenuto banco, come si suol dire: i giudici famosi si sono concessi al pubblico, foto, autografi, baci e abbracci in un bagno di folla di piccoli ballerini, genitori e ammiratrici sull'orlo di una crisi di selfie.

 Comunque ogni volta che parte la musica della sfilata iniziale, poi l'inno e all'annuncio del numero del gruppo che deve entrare in pista, beh scatta il battito animale, il cuore che sussulta, il cellulare carico e in posizione, l'occhio lucido e il fiato sospeso per quei lunghissimi tre minuti di esibizione, per cui i bimbi si sono allenati almeno due volte a settimana da nove mesi.

 Quarta gara, come se fosse la prima: trucco e parrucco al volo questa volta, sugli spalti, in un angolo nascosto, ci si aiuta, chi sa fare dà una mano per colorare e pettinare le ballerine, Jacopo sempre beato e impomatato tra le amichette. Si trattiene il respiro, non si mangia, non si ha alcun bisogno per non perdere neanche un attimo, neanche un passo e poi, dopo, ci si scioglie in un pianto si soddisfazione, quando salgono sul podio, quando alzano la coppa e ci corrono incontro con un sorriso meraviglioso.
 Piccoli grandi risultati, piccole grandi soddisfazioni.