Tata, di mestiere era una bambinaia, con la segreta passione per lo scatto, i particolari, i soggetti "rubati" alla strada: interessante ed istruttiva, la povera donna é morta in un ospedale, sola, in ristrettezze economiche ed é stata riscoperta molti anni dopo la sua scomparsa; ecco la solita storia, la solita fine: il mondo non é mai preparato al genio, al diverso, alla mosca bianca!
Forse un giorno anch'io riceverò la giusta attenzione, forse anch'io diventerò famosa.
Giro per una delle zone più caratteristiche della capitale, in una giornata assolata ma ventilata, con gabbiani grossi come aquiloni che ci planano vicini, qualche donna che chiede un obolo fuori dalla Chiesa di S. Maria in Trastevere, in cui abbiamo provato ad entrare piú volte, sempre peró durante la messa, ci siamo riusciti alla terza, senza demordere; Orto Botanico chiuso per riposo settimanale, peccato, un po' di fresco da alberi speciali ci avrebbe fatto comodo, a zonzo per le stradine tra trattorie tipiche, camerieri in costume e ambulanti stranieri, tutto bene fino a quando non siamo scesi al Tevere.
Una puzza di piscio - e scusatemi il francesismo, ma così rendo perfettamente l'idea - pista ciclabile sudicia, frammenti di vetro, immondizia in acqua, melmosa e opaca, un battello abbandonato e uno in circolazione per turisti coraggiosi: tale il Biondo, mentre sulla riva si stanno montando i gazebo di plastica bianca, ma l'impressione generale é veramente pessima.
http://www.museodiromaintrastevere.it/mostre_ed_eventi/mostre/vivian_maier_una_fotografa_ritrovata
http://www.themammothreflex.com/grandi-fotografi/2017/03/13/vivian-maier-fotografie-museo-trastevere/
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