giovedì 31 dicembre 2020

PRESENTAZIONE ON LINE

  Allora afferrate il nuovo calendario e scrivete un appunto per il pomeriggio di martedì 5 gennaio: una presentazione video, da seguire su qualsiasi dispositivo vogliate, una diretta in cui si parlerà di una nuova pubblicazione, un libro di racconti brevi con l'autrice B. M. Sarlo.

 Cosa c'entro io? Chiedetelo alla mia ex professoressa del glorioso Liceo Classico M. Buratti di Viterbo, che mi ha contattata e mi ha chiesto di far parte del quartetto, insieme ad Elisa Spinelli e Sofia Barbanti.

 La mia professoressa di italiano, ormai in pensione, dedica parte del suo tempo alla stesura di impressioni, ricordi, frammenti di vita: mi ha scritto in privato la scorsa estate, ci siamo incontrate e abbiamo cominciato a tessere qualche filo d'idea, poi mi ha presentato la giovane Sofia, altra sua ex alunna classica.

 La decisione è stata ponderata, perché non ama esporsi al pubblico né mettersi in vetrina; in una tavola rotonda in presenza - come si definisce ora la realtà - non si sarebbe sentita a suo completo agio, da qui la scelta del mezzo informatico, della diretta social, dello schermo distanti ma vicini.

 Ho letto gli undici racconti, ho preso appunti, ho selezionato alcuni passi interessanti da leggere e commentare, ho elaborato qualche domanda, curiosità, chiarimenti- la situazione si è capovolta prof!

 Intanto vi invito a lasciarvi liberi per un'oretta martedì 5 gennaio per scoprire insieme ATTIMI DI STORIE, per dialogare con l'autrice come si dice in questi casi: una situazione per me nuova e poco controllabile, non vi nascondo la mia ansia, sono più bravina dal vivo, davanti ad una platea che posso scrutare, di cui leggere lo sguardo e sentire il respiro.

 Spero di far bene, non vorrei deludere chi ha riposto in me la sua fiducia letteraria.

https://criticaleora.blogspot.com/2016/01/racconti-visionari-la-mia-recensione.html

https://criticaleora.blogspot.com/2016/01/recensione-cercasi.html

mercoledì 30 dicembre 2020

FILOSOFIA DI FINE ANNO

  Ultime ore, sgoccioli, scampoli, ritagli, conto alla rovescia.

 E allora riaffiora la vena filosofica che è in me, sopita e mai neutralizzata.

 Chi sono diventata e cosa ho concluso di buono quest'anno?

 Infantile, con slanci esagerati, quando ho un'idea meravigliosa, quando trovo l'ispirazione, quando mi propongono un progetto o mi chiedono una partecipazione.

 Adolescente quando scrivo i messaggi, infarciti sempre di faccine; lunghi e accorati quelli vocali.

 E ancora adolescente quando pretendo gesti d'amore e stima incondizionata dall'altra metà del mio cielo.

 Sempre liceale secchiona quando leggo, tanto e di tutto, scorte di testi presi in prestito dalla biblioteca comunale e qualcosa ora che posso anche acquistare con stipendio indipendente.

 Vecchia brontolona al telefono con mia sorella, con lei sfogo bene i malumori quotidiani, del resto a che servono le sorelle, quelle che ti amano incondizionatamente nonostante gli sbalzi d'umore e i ripensamenti improvvisi?

 Vecchia megera quando mi confronto con i miei pargoli, non sia mai che pensino di potermela fare sotto al naso.

 Insopportabile filosofica quando ragiono di famiglia, affetti, legami, Amicizia.

 Bulimica, a tratti anoressica, a fasi alterne perché il passato non si perde mai.

 Questa sono io, non tutta, ma una buona parte con tante spigolature. E allora mi chiedo, e vi chiedo, come possiamo noi giudicare gli altri? Eppure spesso mi capita, dovrò mordermi la lingua.


lunedì 28 dicembre 2020

LETARGO?


 Non sono sparita, non sono emigrata, non mi sono stancata di scrivere, no.
 È vero non digito più con fare quotidiano, non riporto più sensazioni d'animo o azioni umane, mi sono anche stancata di star dietro al Paesello mio che con me è duro e indifferente.
 In questi giorni di chiusura controllata, di movimenti impediti, di respiri domestici, mi sono dedicata con passione alla lettura, a succhiare come un vampiro le pagine di libri che mi hanno rubato l'attenzione e allontanata dallo scorrere del tempo.
 Mi sono immersa in vicende non mie, mi sono calata nella vita di donne forti o fragili, giovani o coetanee, in gamba o frustate dalla vita. Comunque sono stata altrove, in un altrove ogni volta diverso e per questo meraviglioso.
 Trascorro così i giorni miei migliori, in solitudine letteraria che tanto mi piacerebbe riempire anche con un mio libro.
 Per il 2021 continuerò a leggere femminile, perché ho ancora molto da scoprire, da condividere, da analizzare.
 Ora ad esempio sono alle prese con quello che sembra il racconto della vita della mia famiglia attuale, capita a volte di ritrovarsi nelle pagine di un libro ed è bellissimo.

martedì 22 dicembre 2020

AUGURI DALLA SALVO

  Ebbene sì, siamo giunti all'ultimo giorno di lezione in presenza, sempre.

 Come mio solito, scrivo per raccontarvi la vita intorno a me: non potevo certo mancare questo appuntamento importante, in questo momento blindato, in questo anno strambo.

 La scuola in cui insegno ha sempre tenuto aperti i battenti, eccettuati due giorni per sanificare gli ambienti a seguito dei primi casi riscontrati tra gli alunni, poi sono stati avviati gli aggiornamenti per la linea internet, sono state piazzate le preziose LIM, ora stanno procedendo con i lavori in palestra: ne abbiamo affrontati di buoni cambiamenti!

 Questa mattina all'alba l'automobile della fiduciaria, sempre lei, ci ha lasciate a piedi nel bel mezzo di una valle, ma fortunatamente ci sono venuti in aiuto ben due samaritani e abbiamo risolto in poco tempo. Già perché quando operi in una sede distaccata sei abituato a risolvere al volo le criticità, coprire le assenze, sostituire, reinventarti un ruolo, parola di responsabile COVID.

 I ragazzi erano stati avvertiti il giorno prima con un semplice messaggio e all'entrata hanno rispettato il "gioco": ognuno indossava un capo o un accessorio a tema natalizio, insegnanti comprese; non si possono organizzare concerti, recite, calorosi scambi di auguri, ma non per questo non si assapora l'aria di festa.

 Orario completo, sei ore, pure belle toste perché tutti i docenti hanno interrogato spiegato torchiato, senza esclusione di colpi, considerando sempre in agguato la famigerata DDI.

 E poi il libera tutti, al suono dell'ultima campanella.

 È questo il nostro modo di porgere gli auguri a tutti gli alunni, dai cuccioli ai grandi passando attraverso i più numerosi e confusionari, alle loro famiglie indispensabili per l'organizzazione delle lezioni da remoto, i certificati, i controlli, la redazione dei documenti... Non è stato un inizio di anno scolastico semplice, tra regole e igienizzanti, ma siamo lo stesso riusciti a portare avanti il compito di insegnare, educare e crescere i ragazzi, comunità educante dicono.










venerdì 18 dicembre 2020

QUELLI IN CONTINUITÀ

 Primo appuntamento con i bambini delle elementari o primaria che dir si voglia.
 Siamo in fase iscrizioni, come ben sapete, per il prossimo anno scolastico e gli Istituti si organizzano in multiformi e colorati modi per presentare i propri corsi, i docenti, i laboratori, i progetti, insomma il meglio che si possa offrire alle famiglie per una formazione completa e moderna, sempre con un occhio alla tradizione, sempre.
 La scuola secondaria dove insegno ha accolto questa mattina da remoto, con l'applicazione Meet, il gruppo in uscita appunto: sono ben diciotto alunni "pronti" a salutare le maestre per il salto nella scuola dei grandi; siamo solo un cancello più su, ma la differenza è tanta, specie nell'organizzazione oraria e nello studio di nuove materie.
 Collegamento, dicevo, in classe seconda nell'ora di tecnologia, con la professoressa Morelli alle prese con la costruzione di una decorazione natalizia: cartoncini colorati, forbici e cucitrice, non serve molto materiale per divertire, appassionare e coinvolgere gli alunni, anche se non saprei dire se si sono divertiti più quelli della Matteucci o quelli della Salvo, bellini loro composti e intimoriti.
 Secondo tempo di presentazioni e domande con la maestra Julia nel ruolo di moderatrice: qualcuno ha salutato il fratello o la sorella, qualcuno ha chiesto della scansione oraria, quelli delle medie hanno tenuto a precisare che la scuola non è poi così spassosa né interessante, capito come...
 Un veloce saluto anche da parte della fiduciaria, professoressa Spiriti, per poi lasciare spazio ad auguri e grandi sorrisi di abbracci, virtuali, ma comunque sentiti e vivaci.

 Il prossimo incontro? A gennaio, naturalmente e qualcos'altro bolle anche nella pentola letteraria.










domenica 13 dicembre 2020

PAROLE DA ILLUSTRARE, PENSIERI D'ARTISTA

 Ho incontrato un'artista giovane, capace, natia del paesello mio, trasferita da poco in altro Comune.
 Ci legano l'interesse per l'arte, le manifestazioni contemporanee e altre perle di saggezza.
 Ho un sogno, che cullo da tanto tempo: gliel'ho descritto e ho chiesto il suo parere, a cui tengo particolarmente.
 Veronica, che ha lavorato in tanti campi artistici a trecentosessanta gradi, ha scelto ora di dedicarsi ad un tipo di illustrazione, con determinate tecniche da studiare, affinare, proporre al pubblico perché ha deciso la sua strada, ha deciso cosa vuole diventare da grande.
 Bene.
 Abbiamo discusso di acquerelli, di panorami, di formato: regali.
 E poi la questione vera e propria, meticolosa, particolareggiata: pubblico, impaginazione, illustrazioni, bozzetti, parole, casa editrice, auto promozione, librerie, presentazioni, letture.
 
 Ho in mente di realizzare finalmente il mio desiderio, perché ho un lavoro che mi permette un piccolo investimento sia di tempo che di fatica, oltre che di denaro senza temere catastrofi familiari.

 Storia, mi serve una storia; un pubblico di lettori anche.
 Posso contare su qualche anno di preparazione, qualche esperienza di lettura non mi manca, certo non basta la buona volontà, anzi.

 Gira un vortice di frasi in testa, ma poi sarò in grado di trasformare il tutto in un albo, illustrato da Veronica?


venerdì 4 dicembre 2020

COSA AVETE FATTO, LO SCORSO ANNO?

  Dunque la mia fiduciaria, sempre lei, mi ha chiesto di riassumere brevemente in un articolo tutte le attività, gli incontri, i lavori che abbiamo pensato, progettato e affrontato lo scorso anno scolastico in presenza prima e a distanza poi.

 Non è stato difficile reperire il materiale, perché porto ogni evento nel cuore - e non lo dico per piaggeria - perché nonostante la sede distaccata, lontana e poco attrezzata abbiamo comunque costituito un ottimo gruppo di lavoro coeso e collaborativo che ha dato vita a tante idee, pensieri e parole.

 Ecco allora che ritornano alla mente gli esperti invitati da musei, archivi, biblioteche e studi di artisti, ma anche i docenti del consiglio di classe e la terra natia, le interviste ai genitori che per origine, lavoro o scelta del cuore hanno cominciato la loro esistenza in un luogo e proseguita in un altro.

 Direttore di museo, storico, autrici di libri, artiste, professori, musicisti, genitori europei ed extraeuropei tutti hanno concorso a costruire un anno tanto faticoso quanto importante, diverso ed anche per questo indimenticabile.

 Alla realizzazione del piccolo progetto "La biblioteca che non c'è" hanno collaborato in tanti, che ho poi ricordato negli articoli del blog, che ora vi ripropongo, con l'auspicio che nulla vada dimenticato, tutto sia diventato parte della formazione dei nostri alunni e, sicuramente, di noi adulti, che con loro ogni giorno ci confrontiamo.

 Quest'anno realizzeremo ancora tanto e meglio, perché siamo in gioco e abbiamo accettato la sfida.

lunedì 30 novembre 2020

CONTINUITÀ, PENSIAMOCI

 Poco prima di cena mi ha cercato la mia fiduciaria, collega e confidente di lunghi vocali professionali: era appena conclusa una riunione con la Dirigente, molti punti da snocciolare e tante nuove sfide.

 Non abbiamo ancora preso confidenza con il nuovo anno scolastico, ancora stiamo valutando la DDI, le riunioni, i colloqui, i corsi di potenziamento e recupero e già si discute del prossimo: proprio così tra poco più di un mese si procederà con le iscrizioni, quindi nuove leve, classi, ambienti, organico, futuro insomma.

 Ci servono idee, tante idee accattivanti e geniali, perché dobbiamo mostrare all'esterno il nostro lavoro, l'organizzazione, gli spazi, le lezioni ed ogni particolare; la costituzione e la consistenza dei gruppi per il 2021 va monitorata.

 Disponiamo di idee e mezzi?

 Come contattare, comunicare, raggiungere l'esterno?

 E siamo in emergenza, non si possono accogliere visitatori in presenza, dobbiamo escogitare qualcosa di social-media-meet per esempio; testi scritti argomentativo/regolativo/narrativo, articoli, descrizioni, interviste... Tutto può essere utile, tutto va vagliato.

 E allora comincia a mettersi in moto la creatività delle insegnanti: il gruppo whatsapp che esplode di messaggi, richieste e risposta, contatti e suggerimenti. Senti anche i genitori, scocciali; coinvolgi i ragazzi, sia i grandi che i medi con ricordi, elaborazioni, domande e risposte, letture ne abbiamo? 

 Che si fa?

 Si fa sul serio, naturalmente. Anche se siamo precari, quest'anno ci siamo e lavoriamo, il prossimo non si sa dove approderemo.

 Vale la regola del non c'è due senza tre?

martedì 24 novembre 2020

ABBIAMO LA PAGINA SOCIAL

  Come preannunciato, abbiamo fondato una pagina Instagram, l'applicazione che preferisce le foto, immediata e giovanile. E già perché a noi serve un pubblico soprattutto giovane, attento, connesso, positivo e aperto alla cultura.

 I miei figli mi hanno bacchettata, per il semplice fatto che ormai Facebook viene usato, frequentato, condiviso solo da gente "anziana", grande, non certo dai ragazzi, che prediligono altro. E allora per il momento solo su Instagram e, naturalmente, il blog per gli articoli da gustare.

 Progetto partito lo scorso anno scolastico, che viaggia a gonfie vele, anche perché i miei poveri alunni sono costretti a leggere e recensire un libro al mese, qualunque esso sia, qualunque autore, titolo, tematica, genere, l'importante che sia.

 Ieri ed oggi hanno consegnato 2A e 3A i loro lavori, chi in presenza chi a distanza: un'alunna di seconda ha realizzato una meravigliosa presentazione in power point; i ragazzi di terza invece hanno avuto la notevole fortuna di narrare le loro impressioni letterarie in giardino, come antichi e saggi filosofi, mentre i bambini delle elementari scorrazzavano in lungo e in largo, curiosi a spiarci.

 Bene, siamo partiti per un lungo viaggio annuale di parole, per giungere - speriamo - a vedere riaperta la biblioteca comunale di Faleria; intanto leggiamo e condividiamo le nostre impressioni via social tramite Instagram e il blog. E non mi sembra poco.

https://www.instagram.com/labibliotecachenonce2.0/

  In foto, alcuni dei libri consumati a novembre, private scelte o pescati dalla biblioteca scolastica.

 Questo vi chiedo, a nome mio dei ragazzi e della scuola: seguiteci, mettete "mi piace", diffondete e fateci pubblicità. Che non si parli della Scuola solo in termini pessimi, oscuri e sciatti.


martedì 17 novembre 2020

CONTAGIATI DALLA LETTURA

  Complice un meraviglioso sole novembrino e la situazione di "emergenza", dopo la prima ricreazione ci siamo armati di libri e qualche accessorio e siamo usciti al fresco, per le strade semi deserte del Paese, alla ricerca di un posto comodo, silenzioso e caldo per sederci in circolo e leggere.

 Lezione extra moenia, out door, en plein air quella di oggi dedicata a Libriamoci 2020 e al piacere della lettura condivisa, ma silenziosa, di libera analisi, ma succosa tematica.

 E già, perché si parla di innamoramento, primi barcollamenti, rossori e strane sensazioni che scombussolano a scuola, al parco, con gli amici.

 Chi prova o ha provato questo sentimento forte, chi neanche ci pensa, chi si sente in imbarazzo, chi ha già respinto diverse pretendenti e chi ha ricoperto il ruolo di ambasciatore di pene d'amore: i ragazzi rispondono in modo differente e differenziato, dopo aver consumato il brano antologico.

 Maschi e femmine raccontano in maniera quasi opposta di amicizia, dichiarazione, gruppo e primo approccio: teneri loro e dolci, alle prime indimenticabili esperienze.

 Ci piace il circolo, la condivisione di sensazioni, il tentennamento a rivelare il nome dell'amata o di chi neanche "mi si fila" e leggendo la parole di Prévert tutto appare più poetico e sognato.

 Faleria, Salvo D'Acquisto, classe 3

Les enfants qui s'aiment s'embrassent debout
Contre les portes de la nuit
Et les passants qui passent les désignent du doigt

Mais les enfants qui s'aiment
Ne sont là pour personne
Et c'est seulement leur ombre
Qui tremble dans la nuit
Excitant la rage des passants
Leur rage leur mépris leurs rires et leur envie

Les enfants qui s'aiment ne sont là pour personne
Ils sont ailleurs bien plus loin que la nuit
Bien plus haut que le jour
Dans l'éblouissante clarté de leur premier amour

I ragazzi che si amano si baciano in piedi
Contro le porte della notte
E i passanti che passano li segnano a dito
Ma i ragazzi che si amano
Non ci sono per nessuno
Ed è soltanto la loro ombra
Che trema nel buio
Suscitando la rabbia dei passanti

La loro rabbia il loro disprezzo i loro risolini
la loro invidia
I ragazzi che si amano non ci sono per nessuno
Loro sono altrove ben più lontano della notte
Ben più in alto del sole
Nell'abbagliante splendore del loro primo amore

domenica 15 novembre 2020

QUELLI CHE RESISTONO...IN PRESENZA, DISTANZA, REMOTI

 È domenica, il giorno del riposo.
 Anche il Signore il settimo giorno ha preso una pausa, ma noi no, la scuola no.
 Comincia presto il tam tam di messaggi, di note vocali e di mail perché siamo in emergenza, perché ci dovrebbero arrivare nuove disposizioni per riaprire il Plesso.
 Giro di parole tra Dirigenza, fiduciaria, consigli di classe tutti: nuovo orario provvisorio, nuovi ordini, vecchi problemi, dobbiamo coprire le lezioni in presenza e quelle dei ragazzi che sono costretti alla quarantena.
 Ogni gruppo classe una storia, ogni giorno una novità e sabato siamo stati col fiato sospeso fino al tardo pomeriggio in trepidante attesa delle risposte ai tamponi rapidi degli studenti: tutti negativi sia lode al Santo.
 Il diritto all'istruzione non si mette in discussione, la classe che non presenta criticità può tornare a sedersi sui banchi, perché la didattica efficace è quella in presenza, testa a testa, occhi a me e aperte le finestre.
 La Dirigente tiene le fila delle istituzioni, raccordo tra l'Amministrazione e il suo personale docente, la fiduciaria con un'abilità da stratega delle guerre puniche muove le ore di lezione come pedine risiko, le coordinatrici comunicano con le rappresentanti dei genitori, il tutto nello spazio di pochi minuti.

 Chi inneggia alla didattica integrata, io non lo capisco.
 Chi pretende di sostituire la presenza di un docente in aula con un filmato o un monologo davanti all'occhio delle telecamera, io non lo capisco.
 Chi chiede di tenere i ragazzi chiusi in una stanza con mille dispositivi fuorvianti e ingannatori a disposizione, alternativi agli amici, io non lo capisco.
 Davanti a noi, al loro posto distanziato, vediamo una poetessa, un'artista, un calciatore, un poliziotto, un idraulico, un sindaco, una influencer, un operaio ceramista, un'estetista, un infermiere del futuro.
 Tutti a gran voce chiedono professionalità, serietà, preparazione, ma gli avvocati, gli ingegneri, i politici di domani sono oggi i nostri studenti: meritano il meglio del nostro impegno e della nostra presenza, credo.

 Dall'alto del Governo si chiede di integrare la didattica digitale senza rendersi poi conto di quanto sta a disposizione dei docenti; si chiede di raggiungere tutti gli alunni quando le famiglie non dispongono di ogni diavoleria o di una rete aggiornata e potente, quando non c'è connessione, quando non c'è rete, quando non c'è copertura.

 E domani in alternativa al dono dell'ubiquità che ancora non abbiamo raggiunto ci divideremo, correremo da un punto all'altro della provincia per garantire a tutti la lezione, l'orario completo, il rispetto dei programmi, lo sviluppo delle competenze.

 Quanto deciso sarà messo in pratica, è il nostro lavoro, per alcuni inutile, per altri sopravvalutato, per noi docenti e spero per tanti straordinario, o quasi. Ecco perché mi fa male leggere di lamentele, di giudizi veloci e inappropriati, di discussioni sterili e sentenze inappellabili: nella scuola vive il futuro di un Paese, vive e cresce il Bene primo e più prezioso. Secondo le regole. Rispettando le regole.


mercoledì 11 novembre 2020

DI STREGHE, PROFESSORESSE E ALTRE AUTORITÀ

  Un nuovo incontro questa mattina a scuola, alla Salvo D'Acquisto di Faleria, con una signora di circa cinquecento anni, direttamente dalla memoria storica di Vetralla. Riprende in questo modo il progetto "La biblioteca che non c'è" alla scoperta di ogni forma di cultura e sapere legata al libro stampato.

 La professoressa di lettere, Claudia Pianura, ha narrato ai ragazzi di terza di una donna relapsa, conosciuta dalla comunità come levatrice e all'occorrenza guaritrice, ma anche fine conoscitrice di erbe e infusi contro i mali, una vedova di nome Laurizia. La donna ha dovuto difendersi per la seconda volta dalle accuse mosse dai suoi concittadini e da altre persone provenienti dai comuni limitrofi davanti al tribunale secolare, perché nel territorio governato dal cardinal Farnese.

 La tesi della Specialistica della docente è diventata un libro interessante e ricco di curiosità che vede come protagonista questa povera donna, appunto, a cui sono stati contestati i più disparati delitti e sortilegi, legati soprattutto alle tragiche morti di teneri fanciulli, un capro espiatorio che avrebbe dovuto essere poi arso per purificare il mondo, la realtà semplice e superstiziosa della nostra provincia.

 Abbiamo scoperto del malleus maleficarum, dei vari particolari per individuare e smascherare una strega, per torturarla, ad esempio con la tecnica detta strappata, ma poi le streghe piangevano perché soffrivano o solo per impietosire gli inquisitori? E quali poteri venivano loro attribuiti?

 Indubbiamente tutti argomenti che hanno catturato l'immaginazione e l'attenzione dei ragazzi, dai pentoloni agli ingredienti, dalla scoperta che si poteva essere accusati di accendere le candele al contrario all'essere viste in giro di notte senza fiaccola o altro fuoco: quanto hanno patito e subito le donne nei secoli e quanto hanno pagato.

 Le lezioni che ci piacciono, le docenti "interne", l'organico da valorizzare, che si offrono gentilmente a raccontare dei propri studi e delle scoperte universitarie, sottolineando quanto ci sia da imparare, catalogare, recuperare e conservare, ancora nell'archivio civico e in quello diocesano di Viterbo, ma non solo.

https://www.facebook.com/claudia.pianura

https://quintaepoca.it/laurizia-la-strega-apre-la-notte-di-mezzo-chi-erano-le-streghe-sempre-belle-sole-anticonformiste-e-invidiate/



domenica 8 novembre 2020

UN NUOVO PROGETTO 2.0

  Lo scorso anno abbiamo portato avanti un primo progetto dal titolo "La biblioteca che non c'è", che ora vogliamo perfezionare. Naturalmente, sto parlando delle mie classi alla Salvo D'Acquisto, secondaria di primo grado di Faleria, seconda e terza, belli loro, e intelligenti.

 Un lavoro cominciato a settembre 2019 in un modo e finito a distanza, che però ha visto comunque protagonisti i ragazzi con interviste in DaD, incontri social da remoto e le imperdibili relazioni scritte del libro del mese, peggio della spada di Damocle, per loro.

 Entro questa settimana devo presentare un'altra idea, curricolare, a costo zero, che aiuti i miei alunni nel percorso scolastico, nella formazione permanente, alla scoperta del mondo circostante e che concili anche la novità, attesa e temuta, l'insegnamento di Educazione Civica interdisciplinare, annuale e con almeno 33 ore complessive.

 Soluzioni ne abbiamo?

 Certamente.

  Ci sto pensando da tanto: durante la preparazione straordinaria ho avuto una sorta di illuminazione, che spero la Dirigente apprezzi e sostenga, che i genitori appoggino, i colleghi supportino. E i ragazzi? I ragazzi sono entusiasti di quanto ho prospettato già in classe, belli loro, e intelligenti.

 Ho pensato di aprire, costruire, curare una pagina social con tutto il materiale che scriviamo, leggiamo, analizziamo e amiamo a scuola insomma per divulgarlo, condividerlo e confrontarlo attraverso i mezzi che gli alunni amano e usano di più, FB e Instagram.

 Secondo il mio pensiero, si tratta di riportare quanto già i ragazzi scrivono e analizzano di ciò che leggono e conoscono, sotto la mia supervisione, correzione e beneplacito, insomma l'ultima parola sarà la mia e mio il lavoro ultimo di revisione del materiale condiviso, a loro il piacere di elaborare, fotografare e condividere a pubblicazione avvenuta.

 Sarà un grande impegno, ma questo chiedono le Linee guida e le varie indicazioni anche europee, perché gli alunni imparino, maturino e si leghino con forte interesse alla scuola non avulsa dal loro mondo, agli adulti attenti alle loro esigenze, ai "programmi" non banalmente propinati, ma aderenti al vero, vicino al loro sentire, utili perché si argini l'abbandono scolastico e si formi un cittadino europeo competitivo.

 Continua intanto l'impegno ad ingrandire la biblioteca scolastica, per permettere a tutti i cinquanta e passa alunni delle tre classi di poter avere a disposizione un volume da prendere in prestito; così come abbiamo scritto una mail al Comune di Faleria per chiedere ufficialmente spiegazioni sulla chiusura della biblioteca Ospedaletto e strappare magari una promessa di apertura, quanto meno per permettere ai ragazzi di gioire di un bene mai utilizzato, mai goduto da loro.

 Tutto questo partirà con l'ausilio di un libro, naturalmente, perché la sottoscritta è consapevole, sa di non sapere e quindi legge, legge tanto e si aggiorna.

 Teniamo conto che la legge afferma che l'alunno

È in grado di distinguere i diversi device e di utilizzarli correttamente, di rispettare i comportamenti nella rete e navigare in modo sicuro. È in grado di comprendere il concetto di dato e di individuare le informazioni corrette o errate, anche nel confronto con altre fonti. Sa distinguere l’identità digitale da un’identità reale e sa applicare le regole sulla privacy tutelando se stesso e il bene collettivo. Prende piena consapevolezza dell’identità digitale come valore individuale e collettivo da preservare. È in grado di argomentare attraverso diversi sistemi di comunicazione. È consapevole dei rischi della rete e come riuscire a individuarli. 

Linee guida per l’insegnamento dell’Educazione civica


mercoledì 4 novembre 2020

E QUELLI DEL DUEMILA?

 Non è casuale la data di questo articolo, 4 Novembre.

 I ragazzi del '99, l'ultima leva, chiamati a partecipare al Primo Conflitto mondiale, ce ne parla Gabriele D'annunzio, coloro che avevano compiuto diciotto anni, combattono per la Patria, rispettano il loro Dovere di figli e di Italiani.

 Il padre di mio marito nasceva in una Capitale bombardata, nel febbraio del '44: ha frequentato il Liceo Classico, ha studiato alla Sapienza laureandosi con soddisfazione.

 Io sono cresciuta respirando la diossina di Seveso e la nube di Chernobyl, per esempio.

 E i miei figli? Nati nel Nuovo Millennio, sotto il segno degli scambi culturali Erasmus, nell'orizzonte aperto della globalizzazione, lontani nel tempo e nello spazio dalla Guerra Fredda, dalla schiavitù, dallo sfruttamento minorile, dalla desertificazione, quale futuro hanno assicurato?

 Il grande non frequenta le lezioni nel capoluogo, sta a distanza, fa parte del gruppo dei nuovi untori, quelli che prendono l'autobus alla fermata dei giardinetti alle 7:00, gli altri due arrancano, si destreggiano tra mascherine e disinfettante, quarantena più o meno, ma al mattino entrano nell'edificio sacro, ancora almeno.

 Ai miei tempi tutti volevano fuggire da scuola, al termine della terza media, trovare un lavoro e guadagnare l'indipendenza; ora li cacciamo noi adulti e governanti dalle aule, sbarriamo loro la strada con il nastro giallo e nero a terra, del percorso a ostacoli/segui le impronte.

 L'Europa ci impone di fermare l'abbandono scolastico, di educare giovani  uomini e coraggiose donne pronte per i nuovi scenari, competitivi, poliglotti, in una sfida continua di formazione permanente che dura tutta la vita, per la dignità e la completezza della persona.

 E invece?

 Scuole chiuse, serrate, con il segnale debole, la connessione a velocità criceto, gli strumenti a rendere, i giga con i punti del supermercato, i video come sostitutivi dell'insegnante, i tutorial per ogni ricetta di fantasia, i programmi RAI per la maturità.

 La maturità? 

 Come si guadagna la maturità, come si dimostra, come si spende?

 Sono inutili i nostri ragazzi? O addirittura sono dannosi? Non voglio crederci e non ci credo.

 Hanno il sacrosanto diritto di vivere la loro giovinezza, le prove, gli sbagli, le sconfitte e la gioia della vittoria, anch'essi.

 Non a casa, da remoto, collegati ad un filo, davanti allo schermo, con la telecamera spenta e google drive pronto a suggerire, no.

 Ed io, che sono una docente quasi straordinaria, mi rifiuto di essere paragonata o peggio sostituita da un avatar, così come nessuno dovrebbe subire.

https://formiche.net/2014/07/la-leggenda-dei-ragazzi-del-99/


La vignetta presa da La Repubblica di oggi.

domenica 1 novembre 2020

LETTERA AL SINDACO

 Quello che segue è parte del progetto che sto portando avanti con i miei alunni dal titolo

"La biblioteca che non c'è".

 Sono la loro insegnante di lettere per il secondo anno consecutivo e per me resta un grande onore accompagnare questi preadolescenti nella crescita sociale e scolastica, alla scoperta di importanti discipline e fondamentali saperi, senza dimenticare il patrimonio storico artistico locale.

 Alla Salvo D'Acquisto docenti e famiglie abbiamo allestito una biblioteca scolastica a fatica, ma con grandi risultati, perché ogni ragazzo possa trovare il libro d'elezione da spizzicare quando e dove vuole, nel tempo stimato di un mese di prestito rinnovabile, cercando di attuare quanto scritto nelle Indicazioni Nazionali 2012:

 Particolare importanza assume la biblioteca scolastica, anche in una prospettiva multimediale, da intendersi come luogo privilegiato per la lettura e la scoperta di una pluralità di libri e di testi, che sostiene lo studio autonomo e l’apprendimento continuo; un luogo pubblico, fra scuola e territorio, che favorisce la partecipazione delle famiglie, agevola i percorsi di integrazione, crea ponti tra lingue, linguaggi, religioni e culture.

 Ma questo non basta se si considera quanto scritto tra gli Obiettivi ONU nell'Agenda 2030 

Ob. 4. Fornire un’educazione di qualità, equa ed inclusiva, e opportunità di apprendimento per tutti.

 Tutti quindi siamo chiamati alla realizzazione e lo sviluppo personali, l’occupabilità, l’inclusione sociale, uno stile di vita sostenibile, una vita fruttuosa in società pacifiche, una gestione della vita attenta alla salute e la cittadinanza attiva. Esse si sviluppano in una prospettiva di apprendimento permanente, dalla prima infanzia a tutta la vita adulta, mediante l’apprendimento formale, non formale e informale in tutti i contesti, compresi la famiglia, la scuola, il luogo di lavoro, il vicinato e altre comunità, secondo la Raccomandazione del Parlamento Europeo 2018.

 Come compito di realtà, dopo aver percorso i vicoli del borgo antico alla ricerca di testimonianze storiche materiali e immateriali, i ragazzi hanno stilato questa lettera, in classe, in un'azione corale.

Egregio Signor Sindaco,

siamo gli alunni della Scuola Secondaria di primo grado S. D'Acquisto e vorremmo sottoporle una questione che ci sta molto a cuore:

      perché la biblioteca comunale è chiusa?

 L'edificio, conosciuto come "Ospedaletto", dal di fuori sembra abbandonato, anche se al suo interno racchiude una raccolta di libri e arredamenti.

 Purtroppo solo alcuni di noi sono potuti entrare una sola volta e per un motivo non legato allo studio, una nostra compagna ha festeggiato il suo compleanno in un pomeriggio primaverile del 2019.

 A nostro parere, questo patrimonio culturale deve essere sfruttato e condiviso con la popolazione, anche perché crediamo nei principi fondamentali della Costituzione, art. 3 e 9.

 Vorremmo avere delle risposte al più presto e la invitiamo a scuola nelle ore di lezione, altrimenti le chiediamo di essere ricevuti da lei, secondo sue disposizioni.

 Le auguriamo buon lavoro e le porgiamo sinceri saluti

                                                                                                    Gli alunni della Salvo D'Acquisto


venerdì 30 ottobre 2020

STRAORDINARIA-MENTE

  Ecco, sono quasi arrivata, prossima settimana mi tocca, come a tanti altri prima e dopo.

 Sale l'ansia, mi prende un leggero panico da studentessa pivella, cominciano a vacillare le mie poche certezze di sapere e saper fare, qualità che non sempre ho tenuto ferme nei miei pugni.

 E allora la mente vaga, al nulla eterno, alle morte stagioni perché mi sento avanti con gli anni, forse inadeguata a dimostrare certi pregi, ma la mia vita mi ha riservato troppe sorprese e poche certezze.

 Però mi impegno, lo devo riconoscere, a scrivere proprio come ora, a leggere - sto immersa in un delizioso romanzo della Pitzorno sull'archeologia e poco, molto poco, a studiare quegli argomenti ostici, curricolari, fondamentali per riuscire a diventare straordinaria.

 Ma se non ci riuscissi?

 Cosa pensereste di me medesmo meco?

 Non sarei sempre una donna in gamba, una mamma pasticciona, una blogger forte e decisa?

 Certo di essere una valida insegnante dovrei guadagnare il titolo, dopo aver risposto ai quesiti, digitato nel tempo concesso, tradotto dall'idioma delle straniere genti dall'altra parte della nostra regione, in terra pontina, con la compagnia del mio cavaliere, fedele vassallo sin da giovinezza.

 E poi rifletto su un possible fallimento, se quanto dovessi ottenere non fosse alla mia portata, se non riuscissi a dimostrare quanto valgo, in cattedra.

 Dovrei pensare ad un mea culpa pubblico, sonoro, magari anche ad un ritiro dalla vita activa/negotium per dedicarmi alla comtemplativa, dell'otium ciceroniano/petrarchesco.

 Cigola la carrucola, tanto gentile e tanto onesta appaio, ma forse superficiale, perché non mi applico e perdo tempo prezioso.

 Ci provo a far bene, ogni giorno sin dalla prima ora, pure referente e coordinatrice, in aula come in cortile o per le vie del borgo non dal ribollir dei vini ma alla ricerca delle testimonianze storiche materiali, come scritto nelle Indicazioni:

I docenti sono chiamati non a insegnare cose diverse e straordinarie, ma a selezionare le informazioni essenziali che devono divenire conoscenze durevoli, a predisporre percorsi e ambienti di apprendimento affinché le conoscenze alimentino abilità e competenze culturali, metacognitive, metodologiche e sociali per nutrire la cittadinanza attiva.

 

venerdì 23 ottobre 2020

PER NATALE, SOLO IL MEGLIO

  Ho aderito con grande piacere ad una importante iniziativa dell'Associazione viterbese ECOCOCCOLE; si tratta di regalare libri di qualità e a scatola chiusa per chi li riceve.

 Sono coinvolte le quattro librerie storiche del capoluogo, in modo molto semplice, ma efficace per rilanciar la lettura, per coinvolgere le librerie indipendenti, per regalare qualcosa di utile e unico alle famiglie, per supportare il territorio, per non lasciare vuoti importanti sotto l'albero, per sentirci tutti veramente solidali, per riempire il vuoto di affetto da distanza con i pensieri e le illustrazioni degli albi più significativi... Devo continuare?

 Potrei scrivere a profusione, potrei calcare la mano sull'importanza della lettura, delle emozioni, del legame indissolubile che instaura la voce di chi legge nei confronti di chi ascolta, ma soprattutto le opportunità che nascono dall'acquisizione di un certo lessico, di una facilità di pensiero critico e molto altro.

 Solidarietà, amicizia, legami, affetti e soprattutto bambini che hanno bisogno di toccare con mano la nostra presenza, ascoltare la voce del nostro cuore in un mondo sempre più connesso, ma sempre meno presente e pronto ai piccoli desideri.

 Ecco allora qualche indicazione, da parte mia, per regalare un sorriso e un momento di coccole

Per i bambini dell'infanzia:

Simone Caccapupù, Babalibri; Foto di gruppo Ediz. a colori; Camillo e le bambine Beisler.


Per i bambini della primaria:

Federico, Babalibri; La fabbrica di cioccolato, Salani; Voglio una mamma robot, Arka


Per i ragazzi delle medie:

Voglio fare la scrittrice, Lafeltrinelli;  Matilde, Salani; Ascolta il mio cuore, Mondadori; Ciao, tu, Fabbrieditori; L'amico ritrovato, Feltrinelli.


E poi naturalmente qualche spunto per gli adulti che si sono dimenticati di quando erano bambini

 Piccolo Blu e Piccolo Giallo, Babalibri; Una zuppa di sasso, Babalibri; Cos'è un bambino?, Topipittori

 Se invece cercate qualcosa da leggere, ma non sapete bene dove pescare, mi permetto di lanciare i nomi di autori indispensabili per i nostri ragazzi, rigorosamente italiani, come: Italo Calvino, Bianca Pitzorno, Paola Zannoner, Elisabetta Gnone e i classici da non dimenticare mai De Amicis, Collodi, Salgari.

https://www.facebook.com/100LibriPerNatale/?modal=admin_todo_tour&notif_id=1603461484980324&notif_t=page_invite&ref=notif







lunedì 19 ottobre 2020

MA S'È SALVATO QUALCUNO?

 Oggi giorno di consegna della lettura mensile, pure questo quei miei poveri alunni delle medie.

 Si consegna la relazione breve e concisa, perché non dobbiamo annoiare il possibile lettore del nostro volume, ma lo dobbiamo accattivare, circuire, invogliare ad afferrare il libro e portarselo a casa per trascorrere ore indimenticabili.

 Comunque sia, c'è una scaletta da seguire e regole da rispettare, come il giudizio critico e le motivazioni a leggere o meno il testo.

 Questa mattina abbiamo provato anche a cercare e soddisfare consigli di lettura: autori, genere, età, insomma a d abbinare la storia giusta al giusto lettore.

 Intanto vanno per la maggiore le storie sdolcinate, romantiche, vissute e logore che poi finiscono bene, in modo nettamente positivo per la ragazza innamorata del belloccio di turno; poi a seguire i manuali delle cose da fare entro una certa età, reggono bene Harry e Percy.

 Poi la domanda fatidica:

"Ma qualcuno vive ancora degli autori che leggiamo?" Certamente, rispondo io e poi comincio a riflettere.

 Da dove muove questo quesito ingenuo eppur spinoso? I nostri ragazzi hanno poca dimestichezza con le presentazioni dei libri, gli eventi, le librerie che ospitano quelli vivi e vegeti? La scuola e i famigerati programmi scolastici sono troppo distanti da gusti e amori? Si studia solo il classico, vecchio, sotto formaldeide, che puzza di naftalina?

 O sta la colpa nella letteratura di secoli passati e lontani dai nostri gusti?

 Chiedo, per capire e spiegare.

 Intanto procede a ostacoli il percorso della passione di lettura da suscitare, inalare, assorbire e per il prossimo mese, i malcapitati alunni hanno da scegliere altro testo, altra avventura.

domenica 18 ottobre 2020

CHI VIAGGIA, CHI CASA

  Lo scorso fine settimana mia sorella si è organizzata con altre nove persone (José, Mar, Edu, Merce, Néstor, Inés, Alejandro ed Eva) per scalare i Pirenei: hanno affrontato un viaggio di quattro giorni alla scoperta di un paesaggio roccioso e impervio, difficile da scalare quanto affascinante per mettersi in gioco.

 Non serve molto: un pulmino, abbigliamento comodo e adatto, moschettoni e corde, ma anche tanta grinta e buona volontà fisica per superare le altezze, oltrepassare le passerelle, arrivare in cima.

 Casa su quattro piani in cui riposare e preparare i pasti, giro turistico eno-gastronomico, spesa in comune, bellezze storico-culturali: affascinati tutti dallo sforzo, dalla sorpresa e dal trovarsi insieme bene, anche se provenienti dai quattro angoli di Alicante, ognuno col proprio lavoro, ognuno con la propria storia. E poi se nell'escursione ci si fa male, si sopporta una storta, allora basta massaggiare, stendere pomata e stringere forte una benda, quelli tosti fanno così.

 Lascuarre, Graus, Cañon de Añisclo, sono le località toccate nella scoperta di una parte della Spagna che non conosceva, quella nazione che l'ha adottata come cittadina d'Europa.

 È fatta così mia sorella, una gitana, una pellegrina, che gira per il mondo con poco bagaglio e tante foto, cartoline da magnetizzare allo sportello del frigo. Poi quando la nostalgia si fa più forte, torna a casa, dice lei, al paesello suo, al Pisciarello di Soriano.

 Intanto oggi, domenica 18 ottobre, è di nuovo alle prese con borse e valigie, perché ha deciso un trasloco, per fine mese cambia di nuovo vita, spagnola.

https://www.facebook.com/angela.corsi.98