martedì 22 dicembre 2020

AUGURI DALLA SALVO

  Ebbene sì, siamo giunti all'ultimo giorno di lezione in presenza, sempre.

 Come mio solito, scrivo per raccontarvi la vita intorno a me: non potevo certo mancare questo appuntamento importante, in questo momento blindato, in questo anno strambo.

 La scuola in cui insegno ha sempre tenuto aperti i battenti, eccettuati due giorni per sanificare gli ambienti a seguito dei primi casi riscontrati tra gli alunni, poi sono stati avviati gli aggiornamenti per la linea internet, sono state piazzate le preziose LIM, ora stanno procedendo con i lavori in palestra: ne abbiamo affrontati di buoni cambiamenti!

 Questa mattina all'alba l'automobile della fiduciaria, sempre lei, ci ha lasciate a piedi nel bel mezzo di una valle, ma fortunatamente ci sono venuti in aiuto ben due samaritani e abbiamo risolto in poco tempo. Già perché quando operi in una sede distaccata sei abituato a risolvere al volo le criticità, coprire le assenze, sostituire, reinventarti un ruolo, parola di responsabile COVID.

 I ragazzi erano stati avvertiti il giorno prima con un semplice messaggio e all'entrata hanno rispettato il "gioco": ognuno indossava un capo o un accessorio a tema natalizio, insegnanti comprese; non si possono organizzare concerti, recite, calorosi scambi di auguri, ma non per questo non si assapora l'aria di festa.

 Orario completo, sei ore, pure belle toste perché tutti i docenti hanno interrogato spiegato torchiato, senza esclusione di colpi, considerando sempre in agguato la famigerata DDI.

 E poi il libera tutti, al suono dell'ultima campanella.

 È questo il nostro modo di porgere gli auguri a tutti gli alunni, dai cuccioli ai grandi passando attraverso i più numerosi e confusionari, alle loro famiglie indispensabili per l'organizzazione delle lezioni da remoto, i certificati, i controlli, la redazione dei documenti... Non è stato un inizio di anno scolastico semplice, tra regole e igienizzanti, ma siamo lo stesso riusciti a portare avanti il compito di insegnare, educare e crescere i ragazzi, comunità educante dicono.










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