Lo scorso anno abbiamo portato avanti un primo progetto dal titolo "La biblioteca che non c'è", che ora vogliamo perfezionare. Naturalmente, sto parlando delle mie classi alla Salvo D'Acquisto, secondaria di primo grado di Faleria, seconda e terza, belli loro, e intelligenti.
Un lavoro cominciato a settembre 2019 in un modo e finito a distanza, che però ha visto comunque protagonisti i ragazzi con interviste in DaD, incontri social da remoto e le imperdibili relazioni scritte del libro del mese, peggio della spada di Damocle, per loro.
Entro questa settimana devo presentare un'altra idea, curricolare, a costo zero, che aiuti i miei alunni nel percorso scolastico, nella formazione permanente, alla scoperta del mondo circostante e che concili anche la novità, attesa e temuta, l'insegnamento di Educazione Civica interdisciplinare, annuale e con almeno 33 ore complessive.
Soluzioni ne abbiamo?
Certamente.
Ci sto pensando da tanto: durante la preparazione straordinaria ho avuto una sorta di illuminazione, che spero la Dirigente apprezzi e sostenga, che i genitori appoggino, i colleghi supportino. E i ragazzi? I ragazzi sono entusiasti di quanto ho prospettato già in classe, belli loro, e intelligenti.
Ho pensato di aprire, costruire, curare una pagina social con tutto il materiale che scriviamo, leggiamo, analizziamo e amiamo a scuola insomma per divulgarlo, condividerlo e confrontarlo attraverso i mezzi che gli alunni amano e usano di più, FB e Instagram.
Secondo il mio pensiero, si tratta di riportare quanto già i ragazzi scrivono e analizzano di ciò che leggono e conoscono, sotto la mia supervisione, correzione e beneplacito, insomma l'ultima parola sarà la mia e mio il lavoro ultimo di revisione del materiale condiviso, a loro il piacere di elaborare, fotografare e condividere a pubblicazione avvenuta.
Sarà un grande impegno, ma questo chiedono le Linee guida e le varie indicazioni anche europee, perché gli alunni imparino, maturino e si leghino con forte interesse alla scuola non avulsa dal loro mondo, agli adulti attenti alle loro esigenze, ai "programmi" non banalmente propinati, ma aderenti al vero, vicino al loro sentire, utili perché si argini l'abbandono scolastico e si formi un cittadino europeo competitivo.
Continua intanto l'impegno ad ingrandire la biblioteca scolastica, per permettere a tutti i cinquanta e passa alunni delle tre classi di poter avere a disposizione un volume da prendere in prestito; così come abbiamo scritto una mail al Comune di Faleria per chiedere ufficialmente spiegazioni sulla chiusura della biblioteca Ospedaletto e strappare magari una promessa di apertura, quanto meno per permettere ai ragazzi di gioire di un bene mai utilizzato, mai goduto da loro.
Tutto questo partirà con l'ausilio di un libro, naturalmente, perché la sottoscritta è consapevole, sa di non sapere e quindi legge, legge tanto e si aggiorna.
Teniamo conto che la legge afferma che l'alunno
È in grado di distinguere i diversi device e di utilizzarli correttamente, di rispettare i comportamenti nella rete e navigare in modo sicuro. È in grado di comprendere il concetto di dato e di individuare le informazioni corrette o errate, anche nel confronto con altre fonti. Sa distinguere l’identità digitale da un’identità reale e sa applicare le regole sulla privacy tutelando se stesso e il bene collettivo. Prende piena consapevolezza dell’identità digitale come valore individuale e collettivo da preservare. È in grado di argomentare attraverso diversi sistemi di comunicazione. È consapevole dei rischi della rete e come riuscire a individuarli.
Linee guida per l’insegnamento dell’Educazione civica
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