E allora siamo in modalità coorte, nel senso che il corpo docente ci sta tutto: la sede distaccata, l'avamposto, l'ultimo baluardo viterbese prima della provincia romana è al completo.
Hanno preso servizio tutti i docenti, ora si sta a scuola sui banchi distanziati ma felici per sei ore al giorno per cinque giorni a settimana. E noi ne siamo entusiasti, anche i ragazzi. Forse. Peccato una leggera punta di ansia per i grandi che rischiano di non godersi fino in fondo questo ultimo loro splendido anno alle medie, proprio loro che hanno affrontato la chiusura inaspettata e prolungata, la rivoluzione digitale della DAD, la quarantena, i tamponi...
Ieri pomeriggio, dopo una leggera occasione conviviale (sembra proprio che ci piaccia riunirci, sederci a tavola, discutere e confrontarci su professione/missione, esempi morali, vecchie glorie e nuove colleghe), ci siamo riuniti per i dipartimenti secondo atto, per elaborare i saperi: eravamo dislocati nelle varie aule della sede centrale divisi per materie, ogni gruppo ha prodotto un documento imprescindibile, buono.
Cominciamo a fare sul serio: orario interno, prime pagine del libro nuovo spiegate a dovere - ma le dobbiamo studiare? - prendete il quaderno - ma dobbiamo copiare quello che sta scritto alla lavagna? - carucci loro.
E poi si fanno strada le idee geniali, le intuizioni, le associazioni professionali: progetti, formazione, prove strutturate, il libro del mese, l'ora di lettura e i diritti del lettore secondo Pennac, che quelli bisogna proprio conoscerli e analizzarli.
E il titolo del progetto della biblioteca scolastica da presentare appena possibile? Pensateci e votiamo il migliore.
Per fortuna che poi si apre una pagina a caso di R. Dahl da Versi Perversi e si declama ad alta voce:
E dice allora Cappuccetto Rosso:
<che splendida pelliccia hai addosso!>>.
<<ma no!>> protesta il Lupo. <<cosa fai?
Dovevi dire: “Che gran denti hai…”
Comunque è irrilevante la questione,
perché ora ti mangio in un boccone!>>
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