domenica 18 maggio 2025
QUANDO IMPARERÒ SARÀ TROPPO TARDI
IL MEGLIO DI...PSICO
giovedì 15 maggio 2025
PRIMA, NUN FA LA STUPIDA STASERA...
Stiamo tornando alla base, dopo una giornata romana di maggio tra un timido sole e qualche gocciolone vaticano.
Prima tappa dell'uscita delle classi prime di Istituto il Teatro Orione, per una Cenerentola rossiniana da metateatro tra il palco e le poltroncine, tra i professionisti e i bambini pronti a cantare ed interagire, un po' emozionati un po' romantici, applausi finali a scena aperta, con gridolini di approvazione dei piccoli in platea e dei grandi in galleria.
Dopo la meritata scena ce ne siamo andati a mangiare quei vettovagliamenti da scorte stipate negli zaini: panini super imbottiti, piadine triplo strato, pasta fredda, frittate, bocconcini e frutta in guscio macedonia secca caramellata candita, qualche chicco piccante per chiudere. E naturalmente tanta sete. Gabbiani grandi come tacchini in cerca di briciole sui pini dell'area verde di Castel Sant'Angelo sono la nostra migliore attrattiva.
Poi in marcia verso San Pietro, in un flusso di ospiti e pellegrini, turisti e religiosi da ogni parte del mondo. Giusto un gelato a chiudere una artistica eterna gita romana, Aleluja!
martedì 13 maggio 2025
MAGGIO LETTURE MANZI
Primo appuntamento alla scuola primaria A. Manzi di Civita Castellana per Il Maggio dei Libri '25, mi attendevano in prima. Composti, seduti ai banchi, professionali nel sistemare il materiale sul piano: mi hanno guardata con fare circospetto, mi avevano già incontrata ma meglio non fidarsi, avranno pensato.
Ho disposto gli albi illustrati sulla cattedra e messo in bella mostra la mia sporta di Nati per Leggere, non manco occasione di pubblicizzare il mio gruppo di volontariato di lettura zero-sei anni.
Ho cominciato col raccontarmi, ma gli ascoltatori in grembiulino hanno velocemente tagliato corto sulle presentazioni per passare all'ascolto, per quello ero stata invitata no?
Giusta osservazione.
Ho cominciato da La mia scuola ha un nome da maschio, delizioso, per continuare poi con il gufo i mostri gli elefanti le crosticine sulle ginocchia l'estate il talento... Insomma ho praticamente esaurito la mia scorta di illustrazioni, rime e parole, tutto d'un fiato, perché non hanno perso una battuta.
Incontro di circa un'ora terminato con una solenne votazione per scegliere l'albo più carino, la storia più divertente, le illustrazioni più azzeccate e...ha vinto il gufo a caccia della cena! Rispettabilissimo verdetto, lo hanno decretato i bimbi.
Ho salutato commossa di tanta partecipazione, raccogliendo abbracci e bacetti, cosa chiedere di più? Prossima occasione tra una settimana per una lettura ad alta voce nella classe seconda, comincio a riflettere sulla scelta.
Grazie ai bimbi di prima, alle loro maestre e alla maestra Loredana fiduciaria di plesso che ha coordinato il tutto con la sua solita immancabile dolcezza.
Gli albi illustrati provengono tutti dalla Biblioteca Comunale di Soriano nel Cimino, una garanzia.
martedì 6 maggio 2025
COS'È MANCATO QUEST'ANNO?
Tricche e ballacchere siamo giunti all'ultimo mese di lezione, ULTIMO! Roba da non crederci, quando lo vivi giorno per giorno sembra eterno ed immortale, poi arriva Pasqua e tutto precipita.
Settimana di Consigli di classe, ancora un'uscita didattica e il RE è pronto, o quasi. Ah, mi hanno contattata dalla primaria anche per un paio di interventi per il Maggio dei libri, non vedo l'ora, mi sento a casa e coccolata alla Manzi di Civita Castellana.
Questo pomeriggio ho sistemato il mio archivio personale di materiale didattico, dieci anni di vita scolastica a questa parte, ed ho scovato progetti vari interdisciplinari di lettere e musica, alcuni testi rimaneggiati e pure quelle canzoni grammaticali che tanto mi piacciono. Ecco allora, quest'anno non ho cantato, incredibile a dirsi: venendo meno alla vena canterina ereditata falla mia Maestra, non ho proposto nessuna lezione alternativa alle mie classi, perché?
Perché ho due seconde e una prima impegnative; perché ho "poche" ore di lezione che devo fare fruttare al massimo, a capoccia bassa dicesi; perché certe trovate vanno bene per la terza; perché l'animo non è ben disposto, perché non tira la giusta aria forse...
Il lavoro non è solo quello che risulta da contratto, non basta una griglia di nomi e numeri, non si vive di solo pane, non siamo monadi dislocate nell'universo.
Aria, serve aria.
domenica 4 maggio 2025
EVVIVA SANT'EUTIZIO!
Evento storico: pellegrinaggio trasporto traslazione temporanea processione, chiamatelo come meglio credete, resta un pomeriggio comunitario emozionante e unico, di profonda devozione popolare.
Era dal 1996 che non si faceva vedere, l'urna con le spoglie mortali del Martire, che ogni cinquant'anni lascia il luogo sacro per giungere a Soriano; 2025 anno giubilare trasporto prima domenica di maggio, poi tra il 14 e il 15 si estenderanno i festeggiamenti patronali "soliti".
Sembrava un cielo minaccioso, uggioso, piovoso e dispettoso, invece poi si è aperto attraversato da caldi raggi di sole.
C'erano padre Valdo, i sacerdoti e i Padri Passionisti, c'era la Banda, c'erano i facchini in formazione completa tra frazione e sede centrale, c'erano tanti fedeli devoti, di ogni età, c'era la Squadra ecologica. È stato emozionante, non trovo altro aggettivo: un lungo fiume di persone che si snodava per le campagne di Sant'Eutizio, addobbi ai lati, fiori vasi mazzolini, altari alle fermate per riprendere fiato e rifocillarsi. Le persone che hanno pensato alle stazioni di posta sono state deliziose e accoglienti, non mancava nulla per sostenere i facchini che a spalla hanno trasportato la "macchina", inizialmente in piano, poi man mano che si era in vista del Castello Orsini solo salite.
Il gruppo di fedeli a San Paolo della Croce era consistente, ma strada facendo è diventato imponente per riempire la piazza e arrivare alla Rocca di corsa, al ritmo della banda.
Soriano si stringe intorno ai facchini che hanno realizzato tutto questo, in preghiera per cercare aiuto e conforto, per chiedere una grazia, per trovare sollievo.
Evviva Sant' Eutizio!
Di seguito un assaggio del percorso seguito, quasi sei chilometri di orazioni in italiano e latino, canti e invocazioni, partendo alle 18:00 per concludere alle 21:00.
Grazie a chi ha organizzato.
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sabato 3 maggio 2025
CHE COS'È LA DIGNITÀ?
Scrive Treccani: nobiltà morale dell'uomo, amor proprio, decoro, distinzione, elevatezza, onore, reputazione, rispettabilità.
Riflessione nasce da un discorso con le colleghe, riguardo al lavoro s'intende, pagato in modo adeguato, sottopagato, sfruttato.
L'altro giorno, di nuovo, ho dovuto sorbire la solita tirata sugli insegnanti manchevoli, ignoranti, lavativi; ho taciuto per non offendere, come sempre, dimostro con i fatti, parecchi.
Combatto e lotto ogni giorno per la mia dignità come donna, madre, moglie, figlia, cittadina, come tanti altri naturalmente. Eppure molto spesso mi capita di accantonare la dignità sul posto di lavoro, per andare incontro alle esigenze degli altri, cercare la quadra anche nella situazione spigolosa, non accendere discussioni ma buttare acqua sul fuoco della polemica, perché tutti abbiamo bisogno di vivere in un clima disteso, senza acuire prese di posizioni irremovibili o tenere stretta con i denti la propria cantonata, di ciò sono fermamente convinta.
In materia di amicizia ho abbandonato da tempo la posizione dignitosa, tanto che mia sorella afferma che è ora di farla finita con la mia idea romantica di amicizia radicata nel tempo e coltivata ad ogni costo. Ho un bisogno morboso delle mie amiche, non credo di essere sempre ricambiata. E non è una loro colpa, sono io ad esagerare.
Tutti i rapporti umani possono essere temporanei, incostanti, volubili, casuali, aperti, trascurati, leggeri, passeggeri, circostanziali, perché l'amicizia dovrebbe essere un'eccezione?
Abbandono quel briciolo di dignità quando sopporto mancanze bugie doppi giochi di conoscenti e parenti, per un'esistenza misurata e pacifica: non rendo mai pan per focaccia, non faccio mai agli altri quello che non voglio sia fatto a me, non continuo la catena delle offese, che siano gli altri a vivere e operare nel torto, ma quello che io percepisco come torto magari per gli altri è normale, regolare, giusto: di questo fatico a prendere coscienza, dell'opinione altrui, del diverso modo di affrontare la quotidianità.
SCIALLA, dicono i miei pargoli, ma io non ne sono capace.