A cominciare dal titolo, a seguire l'immagine di copertina, la data e la scaletta.
Ci confronteremo sulle donne del mito, dell'antichità, della classicità: atemporali, immortali, divine.
Ognuna di noi si occupa di un campo di azione, di una parte specifica, di una identità femminile forte, di un archetipo di mulier che gli intellettuali, i poeti, i tragediografi, tutti maschi hanno pensato, scritto, giudicato e consegnato alla letteratura, alle scene, alla morale.
L'idea è di raccontare la donna, senza compiacimenti, fuori da fumosi giri di parole di esaltazione, niente di scontato che sottolinei l'abnegazione al marito, l'annullamento del proprio io che si chiede a chi mette su famiglia; senza assolute prese di posizione femministe per i diritti sacrosanti, assenti le scomode rappresaglie culturali a millenni di sottomissione, messe da parte anche le spigolature da battaglie di piazza.
Faremo quello che sappiamo fare con molta umiltà: partiremo dai Classici greci, da cui trarre le storie che tutti conoscono, amano, ricordano e prendono ad esempio ancora oggi per poi commentarle, attualizzarle se possibile, trovare paralleli con la donna di oggi, quella forte, affermata, svincolata, libera, sicura di sé e delle scelte o no?
Già perché si fa presto a dire emancipazione, progresso, diritti, affermazione, coraggio: nessuno di noi - maschio o femmina che sia - ha mai conosciuto una donna folle per amore, accecata dalla rabbia, sbandierata come trofeo di contesa, sacrilega, scandalo di letto e l'ha giudicata solo dopo aver ascoltato e cercato ci comprendere le sue ragioni?
Per chi volesse considerare il mito da diversi punti di vista, leggere oltre i soliti versi canonici e approfondire il coraggio di scelte di vita che sono diventate paradigmatiche, ci vediamo sabato 20 marzo, un sabato pomeriggio diverso e intenso. MITICO.
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