Nicola Gratteri presenta il suo ultimo libro, seduto su una morbida poltrona beige, sembra uno qualunque, vestito in modo ordinario in maniche di camicia. A ricordarci che si tratta invece di un Uomo di Stato che vive sottoscorta con la sua famiglia ci sono uomini dell'ordine di ogni divisa sparsi e anche appostati sui tetti dei palazzi che circondanola piazza centrale del Paesello mio.
Una risposta di pubblico meravigliosa, le prime tre file di sedie sono riservate, la prima per i ragazzi, gli studenti affiancati da Dirigente e professoressa, giusto.
L'evento comincia con una precisione oraria che quasi destabilizza, senza fronzoli, poche parole delle autorità e si arriva veloci al nocciolo della questione: indagini intercettazioni pedinamenti e stallo italico. Le nostre Procure soffrono arrancano mentre la criminalità viaggia a velocità sostenuta e attrezzata, siamo fanalino di coda europeo.
Gratteri parla pacato, spiega in parole povere alla portata dei non addetti ai lavori quanto stanno portando avanti in Italia e in Europa, ma i fronti sono tanti a cominciare dall'Albania, spiega i sequestri di beni mobili, l'uso dei bit coin, la nuova droga americana e tanto altro marcio mondiale.
Ho atteso in fila ordinata per far firmare la mia copia del libro, assieme a tante altre persone, degno finale di una serata importante.