Di giorno scavo archeologico, di notte palcoscenico, ovvero il sito archeologico di S. Valentino in tutta la sua bellezza e importanza per la nostra comunità.
L'appuntamento è per le 21 al parcheggio scout, di cui neanche conoscevo l'esistenza: arriviamo con poco anticipo, versiamo l'obolo di offerta e ritiriamo un biglietto; con grande stupore e gioia ci accorgiamo che è presente un nutrito gruppo di compaesani, ottimo inizio, ci faremo compagnia. Si aspetta un bel po' l'ultimo dei prenotati, che probabilmente non riesce a trovare l'imbocco, un po' nascosto a chi non è del posto.
La passeggiata è certo avventurosa: si sale, si scende, ci si inerpica tra sassi poco illuminati, sentieri stretti, rami bassi e cespugli dispettosi, ma è meraviglioso e magico, specie per i bambini (tanti piccoli curiosi soldatini in marcia armati anch'essi di torcia). Lo spettacolo si snoda tra diverse stazioni di posta, illuminate da torce, sono otto gli attori, due donne e sei uomini, vestiti tutti uguali, tranne Dida, il robot. E' un viaggio nella conoscenza, è una riflessione sui personaggi, è una presa di coscienza dei nostri limiti e delle nostre paure: il sapere, la morte, la legge, fino alla scena finale, un po' inquietante, con i fili per grandi marionette umane, che avvertono di stare attenti, di considerare che non siamo liberi come possiamo credere.
Alla fine di applausi, meritati, saluti e ringraziamenti, doverosi, si gusta un ricco buffet, a base di verdure di stagione, dopo la mente si nutre anche il corpo.
Esperienza coinvolgente senza dubbio, unico mio cruccio il ritorno: ci allontaniamo a piccoli gruppi, nel bosco, un po' incerti e titubanti, per un sentiero largo, pulito, ma non illuminato, provvisti di piccole torce a batteria, per arrivare sulla strada provinciale e quindi al parcheggio, non proprio piacevole, questa volta.
Ho rubato le foto dal profilo FB delle mie amiche presenti Francesca e Paola, grazie.
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