Fine settimana corposo e impegnativo, in giro per la provincia, alle calcagna di amici artisti, che hanno presentato, sfoggiato, parlato, discusso, dibattuto e naturalmente mostrato. Mi spaccio per una critica, cerco di mettere in pratica quel che ho studiato con tanta voglia, ma anche sacrificio, cum laude all'Università e non sempre riesco a dimostrare i risultati.
Scrivo perché mi piace, mi emoziona e ne sento la necessità: ho unito le due realtà in questo blog, che curo quotidianamente: frutto di passione quindi, para para, senza interessi economici, ancora.
Chi raggiunge certi livelli di competenza, conoscenza, fama e potere, in tutti i campi dallo sport, allo spettacolo o nel lavoro aziendale può permettersi di fare il bello e il cattivo tempo, di esaltare o denigrare, portare agli onori o affossare nella polvere i sottostanti, gli emergenti.
In particolare questo si è dibattuto nei due incontri pomeridiani con gli artisti: la forza che hanno i critici di stabilire le quotazioni, di valutare la bravura, di lasciare nell'ombra un artista piuttosto che un altro.
Perché, chi decide? Scelgono i collezionisti, i galleristi, chi investe e controlla le case d'asta o gli stessi critici, appunto. Colpa di quest'ultimi che, pagati profumatamente dai vari Paperon de' Paperoni spesso ignoranti, buzzurri ma ricchi sfondati, hanno il potere di aumentare vertiginosamente i prezzi, scrivere pagine su pagine per cercare di trovare un senso a opere altrimenti insignificanti e mediocri esposte nei luoghi della cultura alta e tradizionale.
Allora sono una dilettante ai primi passi, intellettualmente onesta, che alcune volte evita di criticare se non può scrivere bene di quello che vede, sente, inaugura, però difendo la categoria: credo, o almeno spero, che si spenda ancora per il Bello, per quanto Emoziona, per quello che fa vibrare l'anima, per il Messaggio.
Anche il pubblico però faccia la sua parte, informandosi, partecipando a eventi, leggendo oltre le parole di circostanza, spendendo per la Cultura e non solo per la tecnologia e la telefonia.
I SOGNI SON DESIDERI...
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