Passeggiata comoda, lungo la via che porta alla frazione di Sant'Eutizio, asfaltata scorciatoia ben trafficata, siamo alla ricerca di erbette spontanee che dalle nostre parti si chiamano strioli o striuli, strigoli che dir si voglia, in più finocchietto selvatico, per la minestra.
Sarebbe un percorso da suscitare invidia, ma purtroppo abbiamo trovato una situazione non proprio buona, neppure civile, poco educata: in quelli che una volta erano locali per gli animali domestici o cantine per le derrate, ora trovano rifugio sacchi di rifiuti, ingombranti e altro materiale non specificato. Anche ai lati della strada si vede di tutto, nonostante i proprietari lavorino e curino i terreni con impegno; colpa di concittadini che si sbarazzano in fretta e senza riflettere di rifiuti di cibo, scatolame, lattine, scarpe; così come soffre il ruscelletto, che interseca la strada, non vi raccomando l'odore.
E la chiesina? Restaurata e già maltrattata, visibile solo dall'esterno.
Superato questo problema, la strada è piacevole, il verde ti prende, pochi i segni di pesticidi alle radici delle piante o in bottiglie di plastica appese ai rami, ma ci sono, in alcuni punti.
Abbiamo camminato per circa due ore, portato a casa qualcosa e afferrato qualche raggio di abbronzatura; per cena abbiamo rimediato anche le nostre erbette per una frittatina, quella dei contadini, buona buona.
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