venerdì 28 febbraio 2025

A LEZIONE DI ANSIA

 Respira di petto e di pancia, contiamo e poi rilascia: siamo in Sala Cicuti e la dottoressa Rossetti prova a spiegarci che abbiamo disimparato il respiro, corto affannato poco profondo poco ossigenato e via così.
 Bene ma non benissimo, se pensiamo che siamo noi a dover rassicurare gli alunni, in caso di blocco o affaticamento, disagio o forte sudorazione.
 Andiamo anche al quadrato, che il parasimpatico ci sta sul nervo, vago, ma ci sta.
 Si ipotizzano situazioni: a scuola durante le lezioni capita di tutto, dal buio del ragionamento all'assenza di salivazione, piccole situazioni stressanti, memoria a breve termine andata, pensieri confusi e abilità instabili.
 E poi dove ci posizioniamo? Alla lavagna, al posto, in silenzio, tra la confusione, per alzata di mano, meglio uscire per ripassare o ascoltare qualche suggerimento. Cominciamo dall'argomento a piacere oppure nello specifico senza generalizzare, che poi ci perdiamo nel mare magnum degli schemi e delle mappe concettuali, misure compensative che potrebbero diventare diaboliche fuorvianti e troppo corpose, meglio la parola chiave, che apra lo scrigno del sapere.
 Di base però sempre l'incoraggiamento del docente, l'intuizione dello stato d'animo del malcapitato che magari ha affrontato una levataccia per ripassare e poi non si ricorda più nulla dopo aver torturato l'intera famiglia su date nomi cose città...
 I genitori certo dal canto loro provvedano a non soppesare prestazioni, media matematica, scritto quadrimestrale e doppio carpiato sul registro elettronico che tanti incubi fa esplodere nella mente giovane e malleabile, pura e ancora ingenua.
 Non siamo quel numero, non siamo quella verifica, non siamo quel problema: errare e comunque crescere e maturare, la prova è un'occasione di studio ripasso e, perché no, colpo di fortuna o giro di parole.
 Crescita.
 E noi ce la stiamo mettendo tutta, ci esercitiamo e seguiamo le indicazioni della Rossetti, compresi gli appunti sull'agenda e le foto allo schermo.

 Insegnare è un lavoro serio, che non si improvvisa, vuole esperienza e dedizione, corsi di formazione e tecniche di sopravvivenza.
 Grazie al Capo e alla Vice sempre presenti, a testimoniare che in gruppo si opera meglio.

 Al prossimo appuntamento, 14 marzo.



mercoledì 26 febbraio 2025

UN PO' PATOTA UN PO' LITIGIOSI

  Siamo in sede centrale al corso di formazione di Gatti, due ore pomeridiane, parliamo di film e discutiamo di metodologie, senza filtri anzi sì, quello affettivo, cortina di emozione ansiosa. Ci approcciamo dunque agli studenti con tutto l'amore e l'interesse possibili, ce lo impone l'etica professionale, nonostante il testo di storia sia troppo semplificato per i nostri gusti grammaticali. Serianni spiega in cinquanta pagine ciò per cui ne basterebbero tre, noi impieghiamo tutto un quadrimestre per la valutazione degli apprendimenti legata alla Luna in Venere ascendente Sabatini, quello della Crusca. Ma questi scolari come si attirano alla fonte del sapere se non con forme dialettali ad uso quotidiano nell'interazione tra individui? Chiaro, leggete il documento delle Dieci Regole GISCE, per scoprire che cinquant'anni fa De Mauro già sapeva e basta pure con questo sguardo al passato. Via la polvere via la coniugazione verbale, avanti ma adagio con la valenziale.

 Momento difficile quello che vede l'insegnamento della grammatica: tradizionale, cacio e pepe, vellutata, ripassata, soffritto, trita e ritrita, ognuno ha una sua ricetta di pasta madre, mista a ricordi e formazione. Al cuore latino non si comanda, chi è vecchi stampo pure classico non cede facilmente alle sirene della nuova odissea studentesca.

 Ricompensa e gratificazione non mancheranno, però il pronome personale soggetto me lo deve piazzare bene il ragazzo che si applica meno delle sue capacità, solo quando si tratta di giochi online e neologismi anglofoni, allora spiazziamo il docente, altrimenti ciao core!

 Prossima settimana ultime due ore, cominciamo così la quaresima, nel deserto dell'ignoranza da combattere tentati dal diavolo dell'apericena.

martedì 18 febbraio 2025

QUELLI CHE SI PREPARANO ALLA CRESIMA, I GENITORI

 Presso la Chiesa della Trinità o di Sant'Agostino ore 19:00, seduti ai banchi di legno, le prime file sono vuote per non passare da secchioni o primi della classe.
 Un discreto numero di partecipanti, siamo misti tra genitori di cresimandi e comunicandi, ascoltiamo le parole del formatore, ai lati anche catechisti e animatori.
 Si comincia con una preghiera e l'ascolto del Vangelo, di quando Gesù dodicenne si fermò al Tempio di Gerusalemme mentre i suoi genitori disperati lo cercavano.
 Crescita, ingresso nella comunità dei credenti, Festa del passaggio: cosa chiedete per i vostri figli?
 Si potrebbe aprire una discussione corposa, ma siamo timidi e pochi rispondono; passaggio dopo passaggio alcuni cartelli con parole chiave vengono sistemati sull'altare e riflettiamo sulla tradizione, sulle paure di noi genitori alla guida di questi bambini e ragazzi, sul dono prezioso che ci è stato offerto.
 Non mancano parole di incoraggiamento, un piccolo confronto per gruppi, ma soprattutto le riflessioni sull'esempio e l'autorevolezza che ci si aspetta in famiglia.
 Legami stretti, simboli di Amore e Affidamento, preghiera: ci proviamo, non è per nulla facile, ma partecipiamo all'incontro anche per questo, rafforzare la Fede, cercare Aiuto, affidarci, prendersi cura.

 Gesù intanto cresceva, progrediva in sapienza e godeva il favore di Dio e degli uomini.
 




ESPERTO DI LIBRIAMOCI 2025

 Mi ha contattata il maestro Francesco del Plesso A. Manzi di Civita Castellana, responsabile del progetto Libriamoci 2025 per intervenire nelle classi terza e quinta.

 Si tratta di una settimana a livello nazionale di programmi, incontri, appuntamenti, scambi di parole immagini ed emozioni sottoforma di letture ad alta voce da parte di esperti.

 Potevo rinunciare o tirarmi indietro? Ho dato la mia disponibilità per oggi, martedì, quando il mio orario di lezione è "più leggero" per incontrarci e discutere del Piacere della lettura.

 Primo appuntamento in quinta primaria, i grandi: sedie a semicerchio e albi illustrati in bella mostra; c'è un po' di tutto per attirare la loro attenzione, giocare con concetti e pensieri legati alla lettura.

 Biblioteca per chi è fortunato, libro in prestito o acquistato o regalato scelto pescato, angolo morbido e disconnessione dal mondo: i nostri bimbi di questo oggi soffrono, poco silenzio nel loro mondo e pochi attimi di pace o noia che dir si voglia.

 Ho ricordato al mio pubblico l'importanza della condivisione con gli adulti, un momento di coccole anche serale attraverso la lettura ascoltata, lo dice Pennac di non abbandonare la buona pratica di leggere ai figli che stanno crescendo e agli alunni in aula, senza chiedere nulla in cambio.

 Poi sono passata in terza, bellini, attenti e partecipi anche loro tra mostri, lupi e zuppe, bambini mangialibri e pezzettini di sé, perché in fondo siamo tutti in cerca di un giorno di niente.

 È sempre magico il tempo delle letture, dei suggerimenti, della scoperta di spunti di riflessione a partire da un albo o dai consigli di una psicopedagogista, per non dire quanto tutto ciò arricchisca ogni adulto che fa esperienza sul campo.

 Grazie dunque alle maestre che mi hanno accolta, ai bimbi che mi ascoltano sempre con occhietti vispi e alla fiduciaria maestra Loredana: quando volete, ritorno!







domenica 16 febbraio 2025

RIUNIONE, GRUPPO NPL CHIAMA

 Domenica pomeriggio, ore 16:30 a casa di Elena a Viterbo: ha messo a disposizione il suo appartamento di appoggio in città e i suoi fornelli per prepararci una cioccolata calda, ci vuole proprio per noi Nati per Leggere.

 Se vederci è una forte esigenza, trovare la giusta data è un'impresa: lavoro, famiglia, trasferta, impegni vari ci tengono distanti, dai quattro angoli della provincia e oltre, coordinarci è veramente difficile, ma non impossibile.
 Siamo in sei attorno alla tavola rotonda: Giovanna, Giuliana, Valentina I, Alessandra P, Alessandra C ed Elena appunto che però provvede pure alla dolce preparazione.
 Scopo? Alto, esagerato quasi: calendarizzare eventi per il 2025, da marzo a dicembre per mettere nero su bianco luoghi e referenti, contatti e situazioni. Alcune scadenze sono tradizionali, altre novità: settimana dei diritti, incontri in consultorio, giardino storico, parco pubblico, biblioteche!
 Si tiene un verbale, come nelle situazioni serie: una brutta copia di quattro pagine grandi perché le idee sono tante, i luoghi di cultura da "visitare" pure, servirebbe il doppio delle volontarie, ma ci stiamo lavorando, al dono dell'ubiquità s'intende.
 Quasi due ore scorrono via leggere, perché le chiacchiere riempiono e pure il torroncino di Alessandra ha un suo perché, accanto alla tazza.
 In mezzo alle varie proposte si infilano anche discussioni di lavoro, proposte di formazione, qualche lamentela, foto di famiglia e lavori artigianali, non solo volontariato anche quotidianità dunque.
 Ci salutiamo convinte di aver improntato un buon anno di letture per bimbi e famiglie, per diffondere il verbo leggere e la passione da condividere con gli adulti di riferimento, che sia solidale, museale, verde, porticato, artistico, mattutino, pomeridiano, cittadino, urbano, pre parto e post parto, bibliotecario, unito e tanto tanto altro.


mercoledì 12 febbraio 2025

È TEMPO DI TRASFERIMENTI?

  Ben trovati, mi chiamo Alessandra e insegno alla Salvo. Sono docente di lettere in tre classi su quattro, rivesto il ruolo di preposto, cioè fiduciaria di plesso. Non sono infallibile, non sono di ferro, non sono immortale, neanche indispensabile.

 Sono onorata del mio lavoro, lo considero uno di quelli fondamentali nella società civile: educazione, istruzione, insegnamento, guida, esperienza, qualità; perché qualsiasi adulto passa attraverso scuola, maestre, professori.

 A maggior ragione quando presti servizio in una sede distaccata, di periferia, nella Terra di Mezzo tra due province, due realtà differenti tra rurale e industriale, paesano e cittadino, campagnolo e urbano, sei un privilegiato per tutto quello che puoi realizzare, costruire, improntare.

 C'è da rimboccarsi le maniche, combattere, a scuola come in altri luoghi, bastione di cultura e rispetto, esempio di correttezza, giustizia e perseveranza - pure virtù teologali, dice.

 Non c'è una biblioteca, non ci sono luoghi di ritrovo a misura di ragazzo, non ci sono abbastanza spazi liberi ed attrezzati, quanti minori vedono un futuro nel posto in cui sono nati e cresciuti?

 Perché dovresti rimanere in una piccola sede, in un luogo sperduto o lontano da casa? Potresti lavorare dove la situazione socio-economica è migliore, ad alto rendimento, lingua italiana perfetta, nessun conflitto con le famiglie, rispetto a prescindere, autorevolezza dell'insegnante, librerie e musei, spazi espositivi e profumo di scoperta.

 Pensateci.

 E fatemi sapere.

giovedì 6 febbraio 2025

INCONTRO IN SALVO, PARLIAMO DI BULLISMO

 Incontro di circa due ore alla Salvo con il Maggiore dell'Arma dei Carabinieri di Civita Castellana, Raffaele Di Lauro: a classi riunite, tutti nell'aula della 2A.

 Intanto si ricorda il sacrificio del giovane carabiniere Salvo D'Acquisto in odore di beatificazione, poi si passa ai compiti dell'Arma, attraverso una veloce cronistoria, dalla fondazione regia ai corazzieri del presidente Mattarella. Attraverso un video vengono spiegati i tanti corpi speciali che si concentrano su criminalità organizzata, Beni Culturali, controllo del territorio e capillare azione di monitoraggio delle attività economiche.

 Finita questa introduzione generale, l'argomento principe è stato il bullismo prima e il cyberbullismo dopo: definizione, reato, colpa e pena prevista tanto per essere chiari e spiegare con parole semplici che anche un ragazzino può commettere azioni "criminali", comunque lesive e di una gravità crescente, fino a causare danni permanenti alla vittima. Il Maggiore ha sottolineato più volte che ad ogni azione segue una conseguenza e che responsabili sono sia il bullo che la famiglia stessa, prevedendo la legge una sanzione pecuniaria o altro più severo, una volta accertato il colpevole.

 I nostri alunni si sono dimostrati interessati agli esempi concreti portati da Di Lauro, che ha ammonito anche noi docenti a non abbassare la guardia e a rispondere prontamente alle richieste di aiuto da parte delle vittime, senza sottovalutare le aggressioni declassandole a ragazzate: il bullismo è un reato che si deve denunciare, questo il messaggio ai ragazzi, che non si sentano soli davanti alla violenza o lasciati a se stessi.

 Ogni intervento a scuola delle Forze dell'Ordine è occasione di discussione e confronto, per questo siamo sempre grati dell'opportunità che ci viene offerta.

martedì 4 febbraio 2025

LA (MIA) SINDROME DELL'IMPOSTORE

 Esiste ed è reale.

Si chiama sindrome dell'impostore, scientificamente provata: da una base di bassa autostima, non si ammette di essere abbastanza bravi e competenti da meritare un successo, il raggiungimento di un traguardo, la fine di momenti difficili.

 Nel mio caso, mi capita ancora di guardarmi intorno e di fermarmi a riflettere se effettivamente sia sicuro e concreto il mio lavoro, il ruolo che ricopro e la mansione che mi si richiede, temendo da un momento all'altro di svegliarmi da un lungo sogno, ricevere una telefonata o essere convocata da qualche Forza dell'ordine. Giuro.

 Questo è dovuto massimamente al fatto che sono arrivata tardi all'obiettivo, che sono partita da diverse convinzioni, che ho studiato all'Università Storia dell'Arte, per poi calibrare e rimpinzare esami corsi e prove pratiche. Per non parlare del mio interesse ramificato alla lettura misto frutta, che mi rode come un tarlo per intensificare e sperimentare anche un percorso formativo, magari per diventare un esperto di letteratura per ragazzi, fino ad approdare ad una meravigliosa libreria fornita ed accogliente di legno e morbide poltrone di velluto azzurro.

 Sono grandicella, tengo quarantanove primavere eppure ancora sono tanto insicura da non intervenire in certe riunioni, in alcuni convegni, non prendere la parola per esprimere opinioni perché non mi sento autorizzata al cento per cento. Per dire, secondo natura e madre di tre pargoli, ho qualche esperienza nel cassetto di vaccini malattie inserimento allattamento e via di seguito, ma come docente valgo abbastanza? Non mi convince 'sta situazione. Eppure ho sostenuto un regolare concorso straordinario, dopo alcuni anni pieni di contratto, ha cominciato con le supplenze in giro per la Provincia viterbese, mi sono fatta le ossa.

 In questo lavoro non basta mai la formazione, l'aggiornamento richiede sacrificio, l'impegno non è sufficiente a raggiungere livelli soddisfacenti.

 Credo.

 Scrupoli ortodossi o esagerati?

 Essere all'altezza delle proprie aspettative?

 Avere sin da giovane un obiettivo e perseguirlo, oppure è lecito raddrizzare la scelta, cambiare idea, adattarsi, credere di potercela fare?