Oggi pomeriggio ho partecipato alla presentazione del libro "Diario di donne" presso la Libroteca di Civita Castellana. Ci sono andata intanto perché l'autrice è una mia ex compagna di scuola, poi perché mi piace partecipare agli eventi cultural-mondani della provincia in cui vivo e infine perché nella libreria di casa c'è un piccolo spazio per i libri con dedica dell'autore, come una piccola collezione, spazio che si riempe in modo lento ma costante. La sala, in cui si è svolto l'incontro, era organizzata in maniera sapiente per lasciare visibilità all'ospite, ma allo stesso tempo raccolta e intima per uno scambio e un confronto simpatico e intelligente tra la scrittrice e il pubblico intervenuto. Priscilla, di primo acchito, non mi ha riconosciuta, poi mi ha stretta in un abbraccio energico, rivolgendomi un bel complimento; lei non è cambiata, solo i capelli sono più corti e più rossi di quando frequentavamo il glorioso Liceo Ginnasio Buratti di Viterbo.
Sono rimasta molto colpita dalla sua vitalità, mi è sembrata molto decisa e sicura di sè, convinta della validità del suo lavoro, orgogliosa del risultato e combattiva nell'esposizione del suo punto di vista circa la vita e l'esistenza delle donne. Così è affiorato nella mia mente un turbinio di ricordi: il suo modo di gesticolre non è cambiato, come non è mutato il movimento della testa verso il basso, quando fa una battuta.
Priscilla ci è riuscita, ha pubblicato un libro di narrativa: a lei vanno i miei più sinceri complimenti.
Mi accingo a leggere il suo "Diario", perché sono molto curiosa e perchè le ho promesso una recensione. Quando eravamo giovani studentesse classiche, avevamo un sogno letterario, spero anch'io di realizzare un giorno il mio come lei ha fatto con il suo.
Buon lavoro
www.edizioniarcheoares.it/murli
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