Recita un vecchio adagio: "Il lavoro nobilita l'uomo", mi permetto di aggiungere "il volonatariato lo divinizza". In questo lungo, lunghissimo momento di crisi ho constatato di persona quanto tempo libero abbia a disposizione ognuno di noi, purtroppo, da dedicare ad una qualsiasi delle istituzioni presenti sul territorio nazionale. Nel piccolo paese in cui sono nata, cresciuta e ho deciso di crescere i miei figli non esistono grandi opportunità di lavoro, opportunità di intraprendere una carriera, ma certo sono radicate nel territorio tante forti realtà, che tutti possono toccare con mano e sperimentare. Tra quelle che conosco personalmente, la parrocchia è fondamentale. Dal catechismo alla pulizia degli ambienti, dai servizi della Carias alla comunione agli ammalati tutto si basa sulla disponibilità di persone di ogni età, senza distinzione di sesso, ceto sociale o impiego. Fiore all'occhiello del mio piccolo paese è la biblioteca comunale, ampia, fornita, tecnologica, ma con forte carenza di personale, a cui sopperiscono schiere di volontari. A malincuore ho sentito le parole di una giovane ragazza, che rimasta senza stipendio da diversi mesi ha preferito lasciare il posto di lavoro e dedicarsi alla biblioteca, dove presta servizio volontariamente ma con più soddisfazione. Con questo mi permetto di suggerire alla istituzioni di impiegare nel miglior modo possibile queste splendide persone, che non si limitano a criticare, ad affermare che non funziona nulla o che quello che si fa viene svolto male e superficialmente. Troppo semplice ricordare il tempo che fu, diamoci una mossa tutti, come possiamo aiutare gli altri con il nostro operato, le nostre idee, la nostra forza?
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