venerdì 21 marzo 2014

La donzelletta vien dalla campagna

Improvvisamente è scoppiato il caldo, un piacevole caldo che ti obbliga a uscire, a passeggiare, a respirare aria di primavera. Così l'altro giorno la pausa pranzo si è trasformata, grazie all'invito di mia cugina, in una lezione di palestra, fai da te.
Mi ha invitata ad affrontare una camminata lesta attraverso sentieri campestri comodi, poco trafficati e asfaltati, appena dopo pranzo, quando i bimbi piccoli ancora sono a scuola e i più grandicelli sono in pausa riflessiva davanti alla tele.
Abbiamo affrontatato il percorso con un certo ritmo, appunto; lei è ben allenata, io un po' meno, si parla di abbigliamento, comportamento, vacanze, spese impreviste, famiglia, sempre camminando. All'andata salutiamo tre persone, le uniche incontrate, intente nella potatura di piante di ulivo, due stanno arrampicate sulle scale appoggiate agli alberi, una terza è rimasta a terra e ammucchia i vari rami per poi bruciarli: salutiamo con cortesia e passiamo oltre. Al ritorno invece, ci fermiamo giusto il tempo di scambiare qualche parola e la signora ci apostrofa con: "Mentre noi lavoriamo e fatichiamo, voi passeggiate eh!"
Si tratta solo della nostra piccola, ginnica, innocua pausa pranzo: i pargoli stanno bene, poi torniamo al lavoro dopo la doccia, i pensieri grandi e piccoli ci aspettano dietro la porta di casa.
Una considerazione: se per caso un fotografo avesse scattato una foto in quell'istante, avremmo avuto tre persone anziane pensione-munite al lavoro in campagna e due giovani donne serenamente a zonzo. Questa è l'Italia, oggi!?


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