Si sta come
d'autunno
sugli alberi
le foglie
d'autunno
sugli alberi
le foglie
Un po' tutti tesi, pronti, convocati, scrutinati, giusto.
Le coordinatrici reggono i fili delle classi e raccolgono pareri, opinioni e giudizi verbali: bisogna tirare le somme al più presto ed essere preparati, dunque il viavai di scartoffie è obbligatorio.
Si lavora di gran lena ed è scappata la battuta della fiduciaria rivolta ai docenti davanti ai ragazzi:
- Bravi, questi colleghi, così solerti!
- Certo, perché noi li facciamo i compiti assegnati!
- E veniamo anche di sabato...
Allora, ho avuto un lampo: ecco come si comincia, con i compiti assegnati per casa e portati a termine in tempo, consegnati - corretti - capiti. Siamo stati educati noi da sempre a vederci assegnati compiti e doveri ingrati eppure onorati; guai a rispondere di no a qualsivoglia adulto, dolori a chi si sottraeva al sacro impegno promesso.
Ecco, oggi i nostri figli hanno a disposizione qualsiasi tipo di aggeggio per controllare e ricontrollare, segnare, appuntare e fotografare, eppure se possono evitano gli impegni, dimenticano i compiti e, peggio, convincono l'adulto a redigere una giustificazione per impegni improvvisi e improrogabili.
Allora, poi, ci scandalizzeremo se cercheremo un dipendente serio e onesto che faccia il proprio lavoro e non lo troveremo subito, incurante degli obblighi e dei doveri?
Impariamo a responsabilizzare i cittadini di domani, che sentano il sacro fuoco dell'obbligo morale della consegna, del lavoro, delle scadenze.
Se invece li scusiamo, li copriamo, sminuiamo i loro errori e le mancanze, avranno l'idea chiara in futuro che ci sarà chi aspetterà il loro operato, chi pretenderà un lavoro finito e ben realizzato, che da loro dipenderà il buon esito degli altri?
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