E
oggi ha preso il via un piccolo nuovo progetto, un esperimento.
Al
paesello, casa di riposo per anziani gestita da una delle persone più
generose che abbia avuto la fortuna di incontrare sulla mia strada,
la
proposta:
lettura ad alta voce per gli ospiti della struttura, subito accettata
e messa in atto.
Intanto
l'appuntamento pomeridiano è stato accolto con grande entusiasmo
dalle persone, che si sono accomodate sulla terrazza esterna, in
cerchio, non tutti deambulano autonomi, ma le assistenti gentili sono a
disposizione e si trova la sistemazione in modo veloce e silenzioso.
Gli
anziani vanno calmi e
mai di fretta, non
controllano orologio o cellulare, parlano
a bassa voce e ti ascoltano sereni e seri, non parlottano tra di
loro, anzi chiedono il silenzio a chi non riesce a tacere.
Avevo
preparato due testi completamente diversi: ho cominciato con
Pirandello, per un'entrata trionfale
sulla letteratura del paesello "Canta l'epistola" e
"Rondone e Rondinella"; non che non siano piaciute queste
due novelle ambientate nel nostro territorio, ma certo non sono
proprio di svago e felici. Molto meglio con il libro Cuore di De
Amicis, ma solo i racconti mensili a lieto fine: Il Piccolo Scrivano
Fiorentino, Il Piccolo Patriota Padovano e Il Tamburino Sardo.
A
questo proprio non avevo pensato: gli adulti che ne hanno passate
tante, che si stanno riposando e che cercano pace e tranquillità
amano ascoltare qualcosa di positivo, con il finale giusto senza
lacrime e
pessimismo, bene.
Altra
considerazione, con De Amicis hanno ascoltato parole che ora non si
usano più,
ma a loro magari tanto vicine e si sono entusiasmati alle indicazioni
in lire e ai molti richiami alla Storia della Nazione, realtà che
per tanti giovani e giovanissimi è difficile da afferrare.
E
allora mi sono sentita utile, mi ha fatto enorme piacere la loro
gentilezza, mi hanno accolta con garbo e mi hanno salutata con la
promessa di altri incontri: solo racconti brevi, dall’inizio alla
fine per seguire con facilità, per trovare serenità senza patemi e
la scelta è ricaduta su Marcovaldo - con Calvino non si sbaglia mai,
ma stavo pensando anche ad una versione moderna di Boccaccio, quelle
novelle strappa-risate sarebbero proprio azzeccate...
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