Estate, tempo di sagre, mangiate, bevute, gustate, condite e condivise: siamo alla seconda e ultima settimana per questo appuntamento, organizzazione in mano al Comitato che si interessa alla festa patronale, Sant'Eutizio 15 maggio.
Negli anni passati aveva preso il via un buon meccanismo, consolidato in altre realtà limitrofe: ogni volta un gruppo di quarantenni costituiva la squadra di lavoro e poi, finita la festa, lasciava il testimone agli altri. Qualcosa non ha ben funzionato, qualcosa al paesello è andato storto e non riesco a capire bene perché, ma l'impegno annuale viene comunque portato avanti e si organizzano eventi consolidati come appunto tale sagra per raccogliere fondi e dobloni da investire in spettacoli musicali e pirotecnici.
Per sentimentalismo, per solidarietà con chi lavora per il paese e la festa, per chi impiega tempo libero ed energie per la comunità sono andata con la mia famiglia questa sera: si mangia all'aperto, nel cortile di un bel locale dismesso, uno di quelli che un tempo raccoglievano tanti clienti che poi ha ceduto alla crisi, chiudendo i battenti. La cucina è allestita appunto all'interno dell'ex ristorante, mentre tavoli e distribuzione pietanze stazionano fuori. Ognuno sceglie ciò che preferisce, ognuno si carica sul vassoio bianco il proprio pasto: carne alla brace, cocomero offerto, trasgressiva io con il condimento vegetariano e l'acqua minerale frizzante!
Bene tutto, veloce il servizio; bisogna partecipare per aiutare il fondo cassa, per portare avanti anche la festa di maggio, per non lasciare affievolire una delle tradizioni sacre più importanti del paesello, quando si parla di valori, io mi riferisco anche a questo.
Un grazie a chi lavora, a chi nonostante tutto continua: bisognerebbe ricucire lo strappo, appianare le divergenze, chiarirsi e ripartire per promuovere e rilanciare la festa dopo Venditti.
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