Giovedì pomeriggio brumoso fuori, ma caldo e colorato nell'aula magna dell'Istituto Comprensivo di Soriano, dove sono riunite tante insegnanti, sì tutte donne, di ogni ordine e grado, accomunate dall'amicizia e dall'ammirazione per la collega di un tempo.
Sparpagliati in ordine sparso sul massiccio tavolo di legno tanti volumi, chicche da mostrare come esempio durante il discorso che abbraccia la passione e i benefici della lettura ad alta voce, quella condivisa e guidata, quella di qualità e d'autore, quella di piccoli capolavori illustrati, per fatti storici cruciali, per la ricerca della felicità e del momento opportuno per coglierne l'attimo.
Soffrono i nostri figli, soffrono le nuove generazioni che si impoveriscono nel linguaggio, nella comunicazione e, di conseguenza, nella manifestazione dei sentimenti e delle emozioni: i giovani non riescono a definire le paure che li assalgono, ad esempio; i bambini possiedono una formidabile memoria nei primi sei anni di vita che permette loro di arricchire il bagaglio linguistico nel momento dell'ascolto dell'adulto, ecco perché risultano fondamentali la lettura partecipata, la narrazione, la condivisione di fiabe anche senza l'ausilio di immagini o illustrazioni.
E che dire della velocità, della corsa, dell'affanno delle nuove piccole vite? Impegni, orari, appuntamenti che soffocano la noia, che organizzano nei minimi dettagli ogni attimo di vita e di respiro per cui il bambino non sperimenta più, non trova indipendenza, non gode del semplice ed essenziale che ci circonda, anche in aperta campagna, lontano dalle distrazioni, in un giorno di pioggia con la mantellina arancione.
Perché i piccoli possono partecipare a dibattiti filosofici; possono prendere lezione di felicità o spiegare cosa cercano o cosa vedono nei particolari o nel totale, che invece sfugge ai grandi; possono anche apprezzare i colori scuri e i toni cupi degli albi illustrati che invece poco piacciono alle insegnanti; perché i piccoli hanno tutto il diritto di ascoltare una storia e di non capirci nulla, perché l'importante sta nel seme, che sedimenta col tempo.
E le attività didattiche, le recensioni, le schede critiche ammazzano il piacere della lettura? Già, perché leggere deve essere un puro piacere d'ascolto; servono il tempo giusto e un luogo adatto, un angolino basta e avanza, ma che sia esclusivo, meglio se accompagnato dal solito rito e dalla scelta esclusiva del piccolo in materia di storie, senza suggerimenti o riferimenti fuori luogo, interrogativi, esclamativi e istigazioni dottrinali adulte e inopportune.
Meravigliosa Clara.
Vi lascio qualcuna delle indicazioni di arricchimento di tematiche e indicazioni d'uso, piccoli grandi segreti di passione da condividere.
https://laterraeblucomeunarancia.wordpress.com/2016/07/25/lezioni-americane-3-esattezza-italo-calvino/
https://www.lafeltrinelli.it/libri/maryanne-wolf/proust-e-calamaro/9788834317211
https://www.giuntiscuola.it/lavitascolastica/magazine/articoli/togliere-il-troppo-alla-scuola-zavalloni-e-la-pedagogia-della-lumaca/
https://400colpi.net/2017/04/07/2717/
http://gallinevolanti.com/i-cinque-malfatti/
https://www.ted.com/talks/brene_brown_on_vulnerability?language=it
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