E oggi giornata del genitore "in vasca": come ultima lezione del mese del mono-corso di nuoto, ho potuto assistere all'allenamento della mia delfina preferita, a bordo vasca, seduta accanto ad altre mamme, nonni, zii...
Cellulare-munito l'adulto - chiunque esso sia - sfida il caldo dell'ambiente e l'odore di pulito del cloro per riprendere il movimento del braccio, la spinta della gamba e il sorriso di soddisfazione prima del tuffo finale del pargolo strizzato nella cuffia e ornato di occhialetti.
C'è la mia amica Francesca, con tanti anni di esperienza alle spalle, a spronarli e a correggerli, con il suo sorriso dolce.
Dura la vita dell'accompagnatore, con i proteggi-scarpe di plastica azzurra, si sa: entusiasmo, correzioni, incoraggiamento e saluto con la manina, dalla postazione, comoda, vi mancherebbe.
Fa sempre effetto si sa, la dimostrazione dei progressi e dei vari attrezzi da pesciolino; ferma io alla tavoletta di plastica da impugnare ai lati, ho notato tante novità: una specie di cannocchiale colorato e il tubo usato per trasformarsi in eleganti cavallucci marini.
Dolci i nostri pesciolini certo, ma tanto effetto mi hanno fatto i piccolissimi - quelli dai rotolini alle bracciotte e alle gambotte, coccolati dai padri: in braccio, avvolti negli accappatoi/animaletti con tanto di orecchie volanti!
Ma quanto sono cambiati i tempi?
Mio padre, pur giovanissimo, non mi ha mai dimostrato troppo affetto, concesso udienza lunga o passato tempo libero con me per condividere uno sport: non rientrava nella sua cultura o, se vogliamo, nella sua formazione familiare - come quella di tutti degli anni 70/80.
Oggi mi ha colpito l'attenzione di certi padri, comunque più maturi, nei confronti dei loro cuccioli - maschi e femmine, indifferentemente - l'abbraccio, il cambio, il sabato mattina di riposo.
Nessun commento:
Posta un commento