Sono tornata in Duomo, dopo tanto tempo, per la messa domenicale delle 11:30 ed una occasione speciale, con le nuove regole e tutti gli accorgimenti del caso emergenza; avremmo dovuto festeggiare la Prima Comunione del piccoletto, ma tutto è stato rimandato a data da destinarsi.
Bisogna arrivare con un certo anticipo, mettersi in fila alla porta d'ingresso - quella a sinistra della facciata; due ragazzi della Protezione Civile ci accolgono per regolare il flusso e per spararci la temperatura corporea puntando alla fronte, poi Tonino e Catia ci invitano a usare il gel igienizzante sistemato sul tavolo di traverso a chiudere il passaggio della navata laterale; Mario e Cristina, invece, ci indicano la postazione: due maggiorenni per banco, il minore rimane accanto all'adulto accompagnatore.
La messa si segue rimanendo per tutto il tempo al proprio posto, chi entra in ritardo viene comunque sistemato alla giusta distanza predisponendo sedie aggiuntive; niente scambio della pace niente offerta, canti corali soffocati dalle mascherine, i lettori si alternano in due punti distinti del transetto.
Al momento della comunione, ci raggiungono il parroco e il diacono, muniti di mascherina e guanti; nessun altro movimento; benedizione finale e segno della croce.
L'occasione speciale, oggi anche giorno di Pentecoste, è l'esposizione sul sagrato della statua di Maria, a conclusione del mese mariano, a ricordarci la Madre Consolatrice, a unirci in preghiera per chiedere aiuto e conforto. C'è la Banda Comunale, don Enzo legge una breve preghiera di invocazione: ci fermiamo ad ascoltare, in un momento di raccoglimento silenzioso, ognuno con le proprie intenzioni.
Lontani dalla normalità, ma comunque vicini e commossi di ritrovarci e poterci salutare dal vivo, emozionati a considerarci più alti, più vecchi, più o meno in forma, tutti sorridenti.
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