Siamo partiti da casa con calma, non considerando l'apertura delle acque alle 10 del mattino, spettacolo che merita ma che abbiamo già ammirato in passato; troppo tardi: il parcheggio al piano inferiore completamente occupato, abbiamo ripiegato sul Belvedere Superiore, sosta sempre a pagamento, in ombra spolverata, ma comoda.
L'unico soglio è la passeggiata che comincia così in discesa, forte e spavalda, ma che prevede tutto il percorso a ritroso in salita! Ma siamo giovani, allenati e volenterosi...
Aperti tre percorsi, a senso unico, bagnati e felici: senza indossare coperture o berretti ci siamo presi in faccia tutte le goccioline della forza dell'acqua per asciugarsi poi velocemente lungo il tragitto; solo il Balcone degli innamorati rimane aperto su prenotazione e a numero contingentato, per questa volta abbiamo passato. Pranzo al sacco, seduti sulle rocce disponibili, perché l'afflusso di visitatori non ha lasciato panchine o tavoli liberi, neanche quelli assolati.
A ritroso, dicevo, siamo scesi fino alla terrazza panoramica che regala lo spettacolo dell'altezza della piena e un veloce rifocillarsi per i pargoli, per poi ripartire verso l'alto: 582 scalini, da affrontare in un tempo stimato di circa quaranta minuti, ma il piccoletto con le fregole ci ha guidati molto più velocemente!
All'uscita foto dell'arcobaleno e altra sosta, caffè e respiri profondi: piacevole gorgoglio dello scroscio a regalarci calma.
Le uscite in famiglia, verdi e pratiche che mettono a dura prova il fisico bestiale, ci piacciono; spero per la prossima settimana di organizzare invece una visita alla Città Eterna, tanto per godere un po' di antiche vestigia e artistiche testimonianze.
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