Mi chiamo M. Cristina, ho diciotto anni e ho deciso di diventare una pellegrina; giorno per giorno vi racconterò la mia esperienza.
Lunedì 28 luglio l'appuntamento è per le sette del mattino nei pressi di Caprarola, nel bosco: ci riuniamo tutti i partecipanti delle diocesi di Civita e Viterbo, ogni parrocchia accompagnata da un responsabile, con noi padre Fabio. Il cielo non si apre ai raggi del sole, anzi rimane piuttosto cupo, ma non piove.
Saluto ufficiale del vescovo di Civita Marco Salvi e si inizia.
Appello, discorsi vari di incoraggiamento e fischietto, catechesi e supporto, in particolare suor Elisabetta ci spiega come comportarci in marcia e come procedere in caso di dolore e vesciche.
Il percorso in parte su strada asfaltata in parte sentiero pedonale prevede circa dieci chilometri di cammino con destinazione Ronciglione, non siamo spaventati anzi piuttosto carichi e allegri, la pioggia non arriva se non sul finale e non è per niente disturbante, anzi la temperatura rimane piacevole e favorevole allo sforzo fisico. Prima abbiamo camminato in gruppo, poi in fila indiana, massimo in due affiancati.
Una volta arrivati a destinazione alle 10:40 circa ci siamo ritrovati tutti in una palestra per ristorarci, giocare, distenderci; dopo altra catechesi abbiamo pranzato con tempi lunghi perché al nostro nutrito gruppo si sono aggiunti i ragazzi dell'Unitalsi: le porzioni da preparare sono state tante e abbondanti.
Non siamo rimasti tutti insieme, ma siamo stati divisi tra due palestre anche per dormire un po' e per altra catechesi, fino a tarda serata.
Domani la seconda tappa prevede come meta Nepi, siamo belle cariche, Samira ed io.
Tra le foto allegate la dotazione del giovane pellegrino per il giubileo nell'anno del Signore 2025: maglie cappello, borraccia, sacca, bandana e rosario.
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