venerdì 11 aprile 2014

L'ARTE NON HA ETA'

Non si parla d'altro che del patrimonio artistico italico allo sfacelo, crolla tutto, molto è abbandonato a se stesso, i conservatori non conservano, i sovrintendenti non sovrintendono, lo Stato riduce i costi e le spese di manutenzione. Vero, verissimo, come può agire allora il privato cittadino a salvaguardia di tanto grande tesoro?
Intanto conoscendolo, non si può amare ciò che non si conosce, si dice.
Cosa significa questo? Che gli adulti non si dovrebbero scandalizzare se le insegnanti propongono uscite didattiche, così si chiamano oggi un tempo gite, che riguardano musei, collezioni private, dimore storiche o semplicemente mostre che siano di arte antica, moderna o contemporanea. Se il messaggio di certa arte è ostico, misterioso, incomprensibile ai più, non è detto che gli accompagnatori non siano in grado di svelare l'arcano.
Gli adulti hanno il dovere morale, oltre che l'obbligo in quanto educatori, di offrire alle giovani menti quanti più spunti possibile di riflessione e ragionamento, specialmente se si tratta di patrimonio culturale.
Niente di meglio di una gita all'aria aperta in un sito archeologico, in un palazzo storico arredato con quadri e specchi seicenteschi, in una villa con giardino all'italiana e mi sono limitata a siti facilmente raggiungibili dal paesello collinare in cui vivo.
Mi soffermerei su un tema quanto mai caro: visitare, guadare, confrontare, capire opere di artisti viventi è una delle esperienze più preziose che consiglio a tutti gli uomini di buona volontà. L'artista ti illustra il suo messaggio, ti spiega il suo linguaggio, ti coinvolge e ti aiuta ad amare una parte di se stesso.
Non è semplice mettere a nudo la propria anima, sottoporre ai visitatori il proprio lavoro, convincerli che non si poteva agire altrimenti e che mente e cuore hanno lavorato all'unisono per realizzare quanto è esposto in una sala, per pochi giorni e poi via altra città, altra mostra, altro evento.





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