Pur avendo un'età non proprio fanciullesca, fatico a comprendere le dinamiche delle forze uguali e contrarie. Sono leggi della fisica, che si studiano a scuola e si vivono nel quotidiano: lavoro, impegni, sport, passioni e tanto altro.
Eppure proprio non capisco perché il nostro innato egoismo umano, il nostro curare l'orticello privato ci impedisca, quando proprio non inibisce, l'unione di forze che procedono nella stessa direzione.
Perché continuare a guerreggiarsi, piccoli sotterfugi, intrighi, che logorano, sfiniscono, innervosiscono e bruciano energia vitale, quando si potrebbe trovare un accordo, un punto di incontro buono per tutti?
I Romani lo avevano già canonizzato, divide et impera, se vuoi comandare dividi i nemici, separa le loro forze.
Se un'idea è buona per la collettività, va supportata da tutti, perché non riconoscerne la positività e l'utilità e quindi boicottarla?
Homo homini lupus? Mors tua vita mea? D'accordo, ma poi? Aiutiamoci: progetti, consigli, competenze, ad ognuno il suo riconoscimento, il giusto compenso economico, ma non solo. Però poi scrolliamoci di dosso quell'aria di superiorità, quella convinzione che se l'idea non è mia non è buona, o peggio ancora la ignoro, evitandola per la potente legge dell'invidia.
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