Giornata particolarmente frenetica, capita, bene così, almeno non ho tempo di pensare al lavoro che non ho e a come trovarne uno buono.
Dallo specialista, medico dello sport, ascolto una lunga disquisizione su quanto sia importante mantenere il peso-forma, specialmente nella fase dello sviluppo, ma al contempo quanto sia triste chi sta a dieta, chi non gode dei piaceri della cucina sopratutto in compagnia dei parenti riuniti intorno ad una tavola imbandita.
Mi reco in comune, sezione anagrafe, c'è una sola persona che aspetta e due ragazzi stranieri seduti nell'ufficio, davanti all'addetta, che ascoltano, annuiscono e parlano. Buono, penso ingenuamente. Invece la questione è lunga, complicata, ingarbugliata e i minuti passano, arrivano altre persone e cominciano il brusio, le battutine e i rimproveri.
Comunque la fila scorre, ottengo il mio certificato e di buona lena continuo il giro delle commissioni, direzione fruttivendolo: mestizia, c'è poco movimento, pochi acquisti e di conseguenza poco guadagno, quando invece le tasse sono in agguato.
In farmacia, stranamente, attendo veramente poco, colpa di settembre, "mese debole" che non vede esplodere nessun tipo di problema sanitario.
Mio marito torna a casa dopo una giornata di lavoro intensa e lunga per colpa di una riunione d'emergenza.
La sera al telefono mia sorella descrive una capoufficio terribile, incontentabile, tiranna e sanguisuga.
Ho fatto il pieno, almeno imparo a credere che il mondo mi crolli addosso...
Nessun commento:
Posta un commento