Bene bene, al terzo incontro la dottoressa Spinucci ha estratto dal portatile le sue digitali e affilate armi, tanto temute dalle insegnati non proprio digitali ed io sono in prima fila...
Si tratta di lezione strutturata, certo, di programma certo, di competenze perbacco, ma il nocciolo sta sempre nell'arrivare al nostro obiettivo primo in modo soddisfacente e fruttuoso, ma come e soprattutto con quali strumenti?
Ecco, allora qualche consiglio, in lingua inglese, ma facile da afferrare più o meno: si imposta un problema da risolvere o si argomenta un progetto e poi si arriva alla presentazione da parte dei ragazzi, tutti devono ragionare e collaborare alla riuscita finale, senza il terrore dell'errore.
Ecco altro scoglio, l'errore che non deve essere demonizzato, ma sfruttato a vantaggio del docente per capire dove andare a parare e rattoppare le mancanze - vogliamo parlare della diatriba della cromia da sottolineatura?
E poi gli spazi virtuali in cui condividere materiale e informazioni, scambiarsi suggerimenti o - come afferma la collega di tecnologia - rosicare un poco sulle attrezzature a disposizione in alcuni istituti; si cerca di capire quando e con quale frequenza centellinare un po' di esercizi da tastiera, creazione di account, tutorial, ma soprattutto i nostri ragazzi devono apprendere la sottile arte di destreggiarsi nel mare magnum delle nozioni-notizie-immagini che il vastissimo mondo di internet mette a disposizione, senza pericoli o spaesamenti, che sono comunque comuni anche agli adulti.
Inoltre, la possibilità di costruire mappe concettuali per qualsiasi materia, di vario genere, forma e colore, direttamente in classe, per coinvolgere e gratificare ogni alunno, perché non si può non coinvolgere tutti, questo oggi si chiede.
Gli stimoli sono numerosi, ci arriva anche un compitino veloce da onorare per destreggiarsi nei servizi online e devo confessare che mi ha colpito LINO e i suoi foglietti in bacheca, nonché le parole con cui la professoressa ci ha illustrato il lavoro di un docente universitario...
La prossima settimana, per il prossimo incontro a tu per tu con il computer, aula informatica non ti temo!
Dura, la vedo difficile, ma non impossibile, per l'ignoranza mia inglese, per la difficoltà di arrivare a tutti i ragazzi, per coinvolgere al sapere e all'apprendimento, che un lavoro di gruppo, comune e condiviso dovrebbe rendere anche molto piacevole, ci rassicura la professoressa, ma lei parla da esperta e appassionata... Chiare, fresche e dolci acque!
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