Appuntamento da strapazzo, ore 9:15 al campo comunale per radunare le macchine, fare la conta e partire per circa cinquanta minuti di tragitto e pistano loro, accipicchia se pistano i padri: ma noi siamo con la Punto bianca traballante, si arriva lo stesso però, nonostante gli sfottó familiari che assicurano il buonumore.
Comunque lasciati gli atleti all'ingresso degli spogliatoi, ci allontaniamo in macchina per raggiungere il bar più vicino per un caffè offerto dal Presidente; parcheggio fortunato, ma non troppo perché la solerte vigilessa è in agguato.
Settanta minuti sugli spalti, al sole sì, ma un vento... Qualcuno rimedia un cappello di lana, Isabella si arma di copertina giallorossa, ottima calda soluzione!
I nostri ragazzi vincono bene, finalmente, due vittorie consecutive che rialzano l'umore e assicurano tranquillità in classifica, si dice così? Torniamo a casa cinque ore dopo, infreddoliti un poco, soddisfatti per i minuti giocati da titolari, per il contributo dato alla squadra e con la voglia di fare meglio, per ottenere quei tanto agognati complimenti collettivi, ardua impresa insomma.
Non che le mamme capiscano molto di calcio, tattica e schemi, ma ci sono sempre assieme a padri, nonni, altri parenti e amici, con entusiasmo, qualche battutaccia e al grido di "aggressivi" incitano i campioni a salire... Ma vi sembra poco?
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