Oggi pomeriggio corso della dottoressa Falzone presso l'aula magna dell'Istituto Comprensivo, si continua ad approfondire il discorso sulle emozioni ABC calcando la mano sui virus mentali, in termine tecnico le distorsioni cognitive. Una carrellata che non vi dico, di situazioni o possibili realtà che si possono verificare a scuola, con i bambini di ogni ordine e grado, per non farci mancare nulla.
Si tratta di allenamento, di interagire con i bambini, elicitare per essere precisi, cioè stimolarli a parlare, riflettere e confrontarsi sulle situazioni, il pensiero e le emozioni conseguenti.
Gli adulti hanno il compito di stuzzicare i piccoli, proporre problemi e ricercare soluzioni, ma non fornire la via d'uscita bella e servita, il pensiero sì, la soluzione no: non sono risolutori, ma portatori di pensieri positivi, per correggere comportamenti e pensieri irrazionali, disfunzionali.
Usare la logica, sembra semplice, chiaro in teoria, ma poi nella realtà quotidiana si presentano talmente tanti ostacoli, imprevisti e difficoltà che affrontare il tutto con ragionamenti lineari e mai catastrofici, non dividere il mondo in bianco e nero, non sentirsi il peggiore, non profetizzare l'assurdo, non giudicare in modo globale o non etichettare diventa impresa ardua, anzi impossibile!
Ecco, la dottoressa ci fornisce una quantità enorme di situazioni dal suo vissuto, ma anche simulazioni o ipotesi assai probabili di genitori alle prese con figli problematici, bambini autistici che non riescono a concepire il dispetto o una marachella, insegnanti troppo coinvolte o apparentemente impotenti: ci rispecchiamo tutti in questi casi, riviviamo il nostro ruolo di educatori e peggio di madri e padri troppo bacchettoni o rigidi, adulti alle prese con il nostro passato che ancora ci costa rancore e sofferenza.
Il passato non si cambia, non tutto ciò che accade dipende dalla nostra volontà o possiamo deciderlo o modificarlo: quando ci renderemo conto dell'assoluta necessità del ragionamento sul perché di tanto arrovellamento, sofferenza o rabbia, allora miglioreremo.
E poi alla fine dell'incontro la dottoressa ci regala un momento di assoluta commozione: la lettura di una poesia che vede protagoniste quelle persone speciali che sono le mamme di bambini speciali: ci sciogliamo in lacrime mentre la dottoressa scorre le parole interrompendosi per il forte coinvolgimento emotivo.
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Hai ragione… emozione pura, vera!
RispondiEliminaCi sono parole che hanno grande potere.
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