venerdì 26 febbraio 2021

MOSTRA BARONALE

 Al venerdì pomeriggio ci siamo dati appuntamento, come privati cittadini, piccoli ancora, minorenni e qualche adulto come guida alla scoperta della mostra sulla SHOAH a Calcata vecchia, pieno centro storico, medievale, arroccato, lontano dal traffico e dagli assembramenti, ma importante, di cultura e scambi di emozioni.

 Hanno raccolto in tanti l'appello a visitare le tre sale dalle pareti arricchite di fotografie, incisioni, interpretazioni insomma della Storia, della tragedia, delle vite spezzate come una rete metallica, vagoni verdi su carta da parati, ritratti di due intellettuali che si scrivono, rappresaglia di innocenti, pietre di inciampo calpestate.

 Ad accogliere i visitatori oltre a Patrizia Peron e Cristian Di Giovanni dell'Amministrazione Comunale di Calcata, anche due degli autori: Claudio Pisani e Massimo Jatosti; si narra, si guarda, si studia e si interpreta l'Arte, intrisa del pensiero dell'artista, ma anche enigmatica, mai scontata, policroma o in bianco e nero, traforata di bocche spalancate e valigie accatastate.

 Siamo in un periodo difficile per gli scambi culturali, gli ingressi contingentati, il distanziamento, ma la Cultura va vissuta, secondo le regole e gli orari certo, ma va cercata, scovata, confrontata, anche tra generazioni, tra intellettuali e studenti, testimoni e interpreti.

 Ce ne siamo andati soddisfatti per aver comunque potuto godere di una "lezione" diversa, di un'occasione di complicità e scoperta, di sguardi arricchiti sicuramente e la speranza di poter tornare a visitare la Storia del XVI secolo, quella della costruzione baronale, della reliquia, degli affreschi. Perché la Storia e l'Arte sono a due passi da noi, ma bisogna cogliere l'attimo ed entrare.

https://www.ilmessaggero.it/fotogallery/roma/la_mostra_sulla_shoah_di_calcata_aperta_al_pubblico_5_febbraio-5730034.html




martedì 23 febbraio 2021

INTERVISTA DI CLASSE

  E anche oggi abbiamo imparato qualcosa di buono e di nuovo.

 In classe per circa un'ora abbiamo avuto ospiti in collegamento meet Patrizia Peron, Consigliere del Comune di Calcata con delega alla Cultura, e Bianca Cimiotta Lami, Presidente FIAP per Roma e il Lazio, curatrice della mostra in svolgimento ancora per tutto il mese di febbraio presso il Palazzo Baronale di Calcata.

 Gli alunni di 3A hanno potuto ascoltare le relatrici e poi intervenire a dialogare con loro sull'importanza della memoria e della memoria storica, il contributo fondamentale dell'Arte - in questo caso visuale e grafica - per trasmettere emozioni, fissare concetti anche terribili e forti, ma necessari alla formazione di ogni persona.

 L'altro, il diverso, la dignità umana, la Storia, la trasmissione dei fatti, la sistematicità dello sterminio, genocidio, leggi, forza delle idee: questi solo alcuni dei temi che sono emersi dal confronto che si è intrecciato tra gli adulti e i ragazzi, che sono sempre alla ricerca di motivazioni e spiegazioni.

 Le nuove generazioni sono distanti, estranee, alienate da quei fatti terribili che hanno segnato in particolare l'Europa poco più di ottanta anni fa? Fin dove l'uomo è stato capace di spingersi per affermare la propria idea di superiorità e perfezione? Potrebbe capitare di nuovo? Domande che suscitano dubbi, che costringono a considerare sempre attuale e vivo il pericolo della violenza e della intolleranza.

 A Calcata quaranta artisti si sono messi in gioco per manifestare, mostrare, colpire il visitatore e noi abbiamo goduto oggi della fortuna di chiacchierare con chi ha pensato e realizzato questo itinerario artistico, per approfondire certe testimonianze, scottanti e per questo sempre attuali.

 Credo fermamente nel dialogo tra generazioni, ma anche tra intellettuali e studenti, credo che l'Arte non sia qualcosa di slegato dalla realtà o troppo difficile da comprendere per i giovani, anzi.

 Credo che i nostri ragazzi meritino molta attenzione, cura nelle parole e lo sforzo di intavolare una discussione che permetta di crescere intellettualmente e moralmente. Ed oggi abbiamo fatto centro.

 Un grazie particolare a Patrizia e Bianca per averci concesso un dialogo alto e costruttivo, un grazie a Cristian Di Giovanni che si è gentilmente prestato come ponte tra scuola, Comune e Arte.

https://teresamancini.it/shoah-visioni-della-memoria-iv-edizione/?utm_source=rss&utm_medium=rss&utm_campaign=shoah-visioni-della-memoria-iv-edizione



domenica 21 febbraio 2021

SCRITTURA TERAPEUTICA

  Sabato sera bollente, ho appena chiuso la tavola da stiro, continuerò il lavoro domani in giornata; ho aperto il portatile e sono seduta al tavolo della cucina: ho bisogno di scrivere, mi devo lasciare andare.

 Ogni giorno capita qualcosa che mi destabilizza, un fatto che acchiappa la mia mente, un garbuglio che innesca congetture e giri di parole vorticosi: allora per metabolizzare rifletto e mi concentro, elaboro tutto un discorso interiore che prende la forma di articolo del blog. Non sempre poi mi impegno a scrivere di getto, succede che non abbia a disposizione quel tempo necessario per concludere, che non voglia ammorbare i miei lettori con paturnie o che sia allergica ai salamelecchi.

 Questione di abitudine, un po' di solitudine anche: non ho sempre a portata di voce qualcuno con cui sfogare i miei interrogativi; scrivo con la certezza di sciogliere dubbi, creare condivisione, catapultare fuori incertezze che stringono il cuore a tanti.

 Ci riesco?

 Sono convincente, chiara, completa, intrigante o divertente? 

 Magari invece sfioro la noia, il reale scontato, il trito, non so.

 Fatto sta che scrivo, con la pretesa di essere amata, capita e addirittura condivisa, perché sto cercando la spinta giusta a pubblicare, essere conosciuta, sfogliare...

 E il bello sta nel vedere la mia autostima sulle montagne russe, nel giro di poco passo dalle stelle del firmamento letterario alle stalle della peggiore sciatteria e insipienza.

 Ecco, tutto qui per il mio articolo numero 2256, a sette anni e due mesi dal primo.

 C'è nessuno interessato a leggere quanto scrivo? Altrimenti cambio mestiere, giuro.

venerdì 19 febbraio 2021

QUELLI DEL CLUB DEL LIBRO, PAESELLO MIO

  Ebbene sì, alla fine è successo anche al Paesello mio, in biblioteca comunale.

 Appuntamento alle 18:00 di venerdì 19 febbraio, incontro di apertura, chiacchierata, conoscenza del club di lettori, tutti invitati, nella sala grande al primo piano del Palazzo Catalani che ospita una delle collezioni più fornite e speciali della provincia di Viterbo, per ogni età.

 Ci siamo presentati, poche parole a tratteggiare i generi preferiti, il formato da portare in borsa, l'opzione del digitale, l'autore; con me Julia, Angela, Rachele, Piero, Flavia, Letizia e Barbara con il compito di introdurre e spiegare: modalità, tempi, incontri, pagine e scelta del testo da leggere per poi discuterne insieme; sul tavolo campeggiano tre titoli, tre autrici, tre epoche.

 Io, per esempio, ho confessato di leggere solo un libro alla volta, di non riprendere in mano un testo che ho interrotto e di non aver mai terminato Cento anni di solitudine, ma ho dimenticato di esprimere tutta la mia ammirazione per chi si appassiona alla letteratura russa, impresa per me memorabile, mai riuscita.

 Virginia Wolf per cominciare, che mette tutti d'accordo: non conosco né il testo né la penna, bene; fortuna vuole che possa così continuare il gioco della lettura al femminile, solo autrici. Ho preso in prestito il volume, in biblioteca naturalmente e poi ho pescato dallo scaffale del biblio-baratto tre volumi per la biblioteca scolastica, che colpaccio!

 Ci siamo lasciati con l'impegno di ritrovarci tra quindici giorni.

 Non bisogna possedere doti particolari né conoscenze letterarie accademiche, gli incontri sono gratuiti e rischiate solo di divertirvi con le parole, potete aggiungervi strada facendo.

 Consultate i vari canali social.

https://www.facebook.com/laura.sanna.12764874

mercoledì 17 febbraio 2021

ANCHE IO MANIFESTO - PAROLE OSTILI

  Altro importante appuntamento quest'oggi con la comunicazione, i social e tutto il mondo virtuale, che rischia di diventare più reale e difficile del quotidiano.

 Lezione di Educazione Civica o Approfondimento, non cambia, in classe si discute di parole, messaggi, pensieri da esprimere, concetti da tramettere per farsi capire e accettare dal gruppo, dagli amici, dai compagni e anche dagli adulti.

 Non sempre è semplice trovare il momento giusto, l'ascolto attivo, l'attimo di concentrazione: a tavola, tra una notizia e l'altra a riassumere tutti la giornata, gli impegni, le lotte e la fatica quotidiana gli adulti latitano e spesso i giovani si rifugiano nel cellulare alla ricerca di ascolto e comprensione.

 I ragazzi partecipano con gusto, quando si tratta di dialogare ognuno vuole esprimere il proprio punto di vista e si accavallano le opinioni: capire le ragioni dell'altro, non utilizzare un linguaggio volgare o infarcito di cafonaggini, rispettare il proprio turno ascolto-parlato.

 Non si tratta di sparare sentenze o giudicare infernali tutte le pagine che tanto seguono i nostri adolescenti, ma prendere coscienza di quanto si pensa, si scrive e si condivide, afferrare e pesare le conseguenze di ogni nostra azione virtuale che non differisce dal reale, anzi lo distorce, lo amplifica e lo mette al centro dell'universo di ogni famiglia, volenti o nolenti noi adulti.

 I ragazzi sono una fonte inesauribile di novità mondane, neologismi, personaggi di tendenza e sogni da alzare in volo, mentre spesso sono gli adulti a dimostrarsi quei fenomenali leoni da tastiera nell'insulto e nell'attaccare briga, invece di fornire il buon esempio, solcare la retta via, illuminare il cammino.

https://paroleostili.it/manifesto/



martedì 16 febbraio 2021

DONNE E BUOI DEI PAESI TUOI, E IL LAVORO?

  Intanto ringrazio tutte quelle persone che mi riempiono di complimenti - scritti, condivisi, in presenza, a distanza, social - che assolutamente non merito, ma che mi fanno terribilmente piacere: credo che non mi conosciate abbastanza, che non immaginiate la mia vera indole perfida, altrimenti cambiereste subito idea. Chiedete ad uno qualsiasi di quei poveretti che mi sorbiscono da dietro la cattedra, accanto alla LIM, sul gruppo, tramite la pagina Instagram, con i libri, le relazioni, con i gessetti colorati alla lavagna, per non parlare della fiduciaria, santa donna.

 Allora, sto lavorando per il secondo anno consecutivo lontano da casa, circa quaranta minuti di viaggio in macchina in solitaria quattro giorni su cinque, non molto piacevole, ma un'ottima occasione, un angolo di paradiso tant'è che potendo sono ritornata molto volentieri all'atto della scelta della sede.

 Mi diverto, mi appassiono e mi sono affezionata, sono in sintonia con colleghi e ragazzi, famiglie comprese - e non sempre risulta scontata questa ricetta. Tornerò al Paesello, servirò in patria? Non credo, almeno per il momento e per ottime ragioni.

 Intanto perché ritengo fermamente che sia difficile rimanere impassibili e neutrali, giudici severi e imparziali con chi si conosce; essere giudicati o giudicare chi si ignora è molto più equo e pacifico, almeno per me.

 Essere concittadini dei genitori dei tuoi alunni non sempre poi è sinonimo di pace e amore, lavoro sereno e libero da influenze, ingerenze, intromissioni, almeno per me.

 Ascoltare giudizi, riscontrare malumori, raccogliere vizi e virtù fuori dall'orario, in situazioni differenti e avulse dal contesto non è il massimo, almeno per me.

 Ammiro chi riesce a mantenere la giusta rotta, a rimanere freddo ed uscire incolume da certe situazioni, chi si barcamena nel mare in burrasca e chi fa di necessità virtù.

 Per il momento, e spero anche per gli anni a venire, sono soddisfatta di ritrovarmi in quell'ambiente, stanca ma coccolata come adesso.

 E poi devo assistere assolutamente all'apertura di una BIBLIOTECA!

sabato 13 febbraio 2021

DONNE IN CERCA DI RISCATTO

  Sabato pomeriggio di neve e ghiaccio fuori dalla finestra, perché febbraio ci ha riservato una bella sorpresa bianca al risveglio, ma in casa si respira una certa calda atmosfera, quella delle grandi occasioni.

 Alle 18:00 ci colleghiamo in video-chiamata, siamo in tre, legate da affetto e cultura classica; abbiamo già scoperto e condiviso il piacere della lettura e della parola il 5 gennaio alla presentazione online del libro ATTIMI DI STORIE e abbiamo deciso di continuare a supportarci e organizzare.

 Per i primi di marzo stiamo elaborando un incontro di letteratura, diritti femminili, schemi sociali saltati e sbeffeggiati: sarà un pomeriggio intenso di letture, pensieri, rimandi culturali e sociali di alto livello per esaltare la donna, analizzarla in uno sviluppo socio-culturale distaccato ma puntuale, severo e calibrato sulle passioni proprie di ciascuna delle relatrici.

 Poesia, mito, leggi umane e divine, censura maschile e apertura solidale, letteratura di genere e superamento degli schemi imposti e obbligati dal ruolo e dalla civiltà.

 Come rompere i vincoli di secoli di mortificazioni, chiusure, inadeguatezza sbandierata e costrizioni? Solo alcune donne ci sono riuscite, passate alla Storia come disumane, pazze, incoscienti, maghe, carnefici, incoerenti, omicide: ma chi ha ascoltato queste vittime del pensiero maschile? Chi le ha ritratte, delineate, esaltate o denigrate?

 La forza delle azioni, la ferma coscienza delle conseguenze, la passione dello Spirito: cercheremo di analizzare le donne, per raccontare la Donna, con le loro parole e i nostri pensieri.

 Grazie alla professoressa Bianca Maria Sarlo e a Sofia Barbanti per accompagnarmi in questa grande femminile scoperta.

 A presto altri aggiornamenti, seguiteci.

https://www.facebook.com/biancamaria.sarlo

https://www.facebook.com/sofia.barbanti

martedì 9 febbraio 2021

ONDA D'URTO, DEVI MORIRE

 Martedì 9 febbraio: a scuola le date e le occasioni di riflessione, incontri, scambi di idee e opinioni si rincorrono, si moltiplicano, si aggiungono e i docenti si organizzano.
 Giornata contro il bullismo, che spesso nella cronaca viene associato proprio all'ambiente scolastico, al gruppo/branco, agli insegnanti sprovveduti o disattenti, ai voti e ai giudizi.
 Nella nostra sede ci pensa la professoressa di Arte, Martina Cirilli a dirigere i lavori, a posizionare i ragazzi, a scegliere l'angolazione migliore per fotografare la prospettiva: installiamoci, mani coperte dai guanti, distanza di sicurezza e un poco di imbarazzo; foto e video a immortalare i nostri buoni propositi.
 Contro la prevaricazione e la violenza verbale e fisica, alziamo le mani.
 Ma gli impegni non sono certo finiti lì, perché qualsiasi spunto risulta buono per incentrare una lezione differente, ma comunque autentica e fruttuosa.
 Ogni classe ha elaborato un'idea, ha considerato vari punti di vista e forme d'arte: il monologo di Paola Cortellesi, la presentazione in power point di alcuni alunni, lo schema di annotazioni e la musica.
 I ragazzi di terza hanno analizzato il testo della canzone autobiografica di J-Ax intitolata "Devi morire", come fosse una poesia, alla ricerca di metafore, parole gergali e verbi inusuali, dal significato a dir poco imbarazzante.
 Si discute, ci si confronta, si ragiona, perché siamo a scuola, perché i ragazzi hanno il diritto di capire che nessuno è sbagliato o ridicolo, perché trascorriamo tante ore interessanti insieme.
 I professori ci sono, gli adulti vogliono dimostrare il loro appoggio, hanno a cuore il futuro dei loro ragazzi, che sia di crescita sano e forte.







venerdì 5 febbraio 2021

DOVE STA DI CASA LA BELLEZZA

  E continua il nostro percorso di scoperta e di arricchimento, siamo a scuola e questo è il nostro principale impegno.

 Ultima ora del venerdì, in classe 3A con l'insegnante di religione Maria Teresa Frezza e il suo libro si discute di bellezza, arte e passione: la sua tesi di laurea e la sua esperienza nel campo del volontariato sono diventate una testimonianza importante, che noi ascoltiamo con interesse.

 Intanto il volontariato è una vocazione, che prevede una formazione coinvolgente e un lungo periodo di prova in uno dei tanti settori in cui poter incontrare e aiutare gli ultimi, gli afflitti, i disperati: ci vuole tanta forza, armati di coraggio per ascoltare le storie, entrare in confidenza con chi ha perso tanto e si ritrova svuotato dei beni materiali ma anche della forza di credere nelle proprie energie.

 La professoressa ci illustra come nasce l'idea della tesi, lo studio e le considerazioni sul Bello che circonda la Chiesa cristiana, cattolica in particolare e l'invito ad aiutare e soccorrere gli ultimi, gli spregevoli, i non graditi che certo non possono permettersi di pagare un biglietto d'entrata ai Musei più ricchi.

 Quanto un uomo si sente solo, quanto risulta brutto e ripugnante, come il Signore in croce?

 La morte umiliante, il dolore e la sofferenza per tramettere e divulgare la Parola, in questo consiste il messaggio evangelico, partendo proprio dai diseredati e non da chi ha raggiunto una posizione; cadere nel fango, dover elemosinare attenzione o peggio allungare una mano ad afferrare un piatto di minestra caldo da un estraneo, temerne il giudizio e annullarsi.

 Solo nella fatica del cammino ci imbattiamo nella vera bellezza di Cristo e dell'Amore, perché la sofferenza diventa occasione di rinascita, per sperimentare l'infinito: noi che proprio rifiutiamo il dolore e la sofferenza.

 Un percorso, un lungo prendere coscienza dei sentimenti, dei desideri veri per elaborare una decisione che vada oltre l'utile e il convenzionale, siamo alla ricerca della felicità, perché cristiani, non possiamo fermarci o accontentarci dell'infelicità quotidiana tanto rassicurante, ma si procede inquieti, lo dice Platone, con il demone buono.

 Altro incontro formativo, una nuova occasione di scambio di punti di vista, ma anche di scoperta di un lato nascosto e nuovo degli insegnanti, oltre la solita lezione frontale.

https://www.facebook.com/teresa.frezza.10

L'ENIGMA DELLA BELLEZZA

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martedì 2 febbraio 2021

FEMMINISTA IO?

  Ma quanto mi piace dialogare con i ragazzi, i miei alunni, i giovani e scoprire diversi ed interessanti punti di vista: li avete mai ascoltati quando raccontano dei loro genitori alle prese con i social e le foto? Sono avvocati implacabili, critici oltremodo e impietosi giudici di usi e costumi adulti. Di questo argomento parleremo in altro articolo, presto.

 Si correggono i temi, si discute di lessico e linguaggio, spunta fuori una considerazione puntuale che merita approfondimento: femminista, la professoressa, quando ci ha fatto tagliare la parte del paragrafo del libro di letteratura sulle donne di Dante.

 Minimo, ribatto io, un argomento mal posto e, peggio, che dà adito a riflessioni errate e inutili.

 E allora mi parte la vis classica, etimologica, mai sopita che anzi riprende coraggio ogniqualvolta si tratta di ragionare e far ragionare i giovani - adulti di domani.

 Dal latino, dal greco, vocabolario di lingua italiana: rivendicare pari diritti tra uomo e donna, il voto del 1946, il divorzio, l'aborto e il matrimonio riparatore. Femminicidio, ultimo in ordine cronologico ieri in Puglia, quanto orrore ancora?

 Mi scaldo, mi infervoro, scrivo di gesso colorato e riempio la lavagna, ma guardando tutti negli occhi: partiamo dal presupposto che le donne sono superiori, ma non tutte forse ne siamo consapevoli.

 Dialogo.