Altro importante appuntamento quest'oggi con la comunicazione, i social e tutto il mondo virtuale, che rischia di diventare più reale e difficile del quotidiano.
Lezione di Educazione Civica o Approfondimento, non cambia, in classe si discute di parole, messaggi, pensieri da esprimere, concetti da tramettere per farsi capire e accettare dal gruppo, dagli amici, dai compagni e anche dagli adulti.
Non sempre è semplice trovare il momento giusto, l'ascolto attivo, l'attimo di concentrazione: a tavola, tra una notizia e l'altra a riassumere tutti la giornata, gli impegni, le lotte e la fatica quotidiana gli adulti latitano e spesso i giovani si rifugiano nel cellulare alla ricerca di ascolto e comprensione.
I ragazzi partecipano con gusto, quando si tratta di dialogare ognuno vuole esprimere il proprio punto di vista e si accavallano le opinioni: capire le ragioni dell'altro, non utilizzare un linguaggio volgare o infarcito di cafonaggini, rispettare il proprio turno ascolto-parlato.
Non si tratta di sparare sentenze o giudicare infernali tutte le pagine che tanto seguono i nostri adolescenti, ma prendere coscienza di quanto si pensa, si scrive e si condivide, afferrare e pesare le conseguenze di ogni nostra azione virtuale che non differisce dal reale, anzi lo distorce, lo amplifica e lo mette al centro dell'universo di ogni famiglia, volenti o nolenti noi adulti.
I ragazzi sono una fonte inesauribile di novità mondane, neologismi, personaggi di tendenza e sogni da alzare in volo, mentre spesso sono gli adulti a dimostrarsi quei fenomenali leoni da tastiera nell'insulto e nell'attaccare briga, invece di fornire il buon esempio, solcare la retta via, illuminare il cammino.
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