Venerdì 13 dicembre eravamo tutti concentrati nella prima aula del corridoio della Primaria XXVAprile-Civita, in sede centrale, a ragionare con la dottoressa Rossetti, il Capo e la Vice di compiti e come sopravvivere. Era il secondo incontro scuola/famiglia in calendario, dopo la pausa natalizia continueranno.
Avevamo programmato tutta la giornata: lezioni, corso di formazione, incontro e cena dei fiduciari e affini. Siamo arrivati a fine giornata stropicciati ma felici, abbiamo attraversato la strada verso il meritato pasto.
Ristorante al buio, corrente saltata: che si fa? Altri avrebbero desistito, ma non i fiduciari che hanno colto l'occasione per una chiacchierata/confessione a lume di candela, dopo comunque aver telefonato ed essersi accertati di un fattibile Piano B.
Disposizione dei posti veloce quasi indolore, attesa dei ritardatari e saluti a chi invece ha dovuto rinunciare causa malanni familiari. In un alternarsi di piatti e fiamminghe abbiamo pasteggiato dialogando di scuola, guarda un po', strano! Vizi e virtù, difficoltà, continuità, cori e strumenti, tutor presenti e passati, incontri con le famiglie, colloqui e collegio, straordinario è dir poco.
Al momento della scelta del dolce, di nuovo corrente ballerina, sarà stato un caso? Amarezza non ci hai vinto: ci siamo persi nella foresta nera, in amarena veritas, senza troppi sbattimenti.
La fiduciaria c'è sempre e anche quando non c'è, viene cercata; la fiduciaria conosce l'orario a memoria altrimenti tiene l'agenda a portata di mano, per le supplenze del giorno dopo; la fiduciaria ha la responsabilità della sicurezza di tutti, ma teme sempre di sbagliare; la fiduciaria ci mette sempre la faccia, sorridente e distesa anche quando vorrebbe scappare; la fiduciaria non teme il freddo, non teme il caldo, ritrova il filo del discorso e la circolare; la fiduciaria accoglie e ascolta tutti, perché conosce tutti o quasi.