sabato 14 dicembre 2024

QUELLI OCCHI DI GATTI

  Venerdì pomeriggio in aula 1, quella con l'immagine di Umberto Eco sulla porta, prime tre ore di venticinque, in assetto di formazione. Banchi a ferro di cavallo chiuso dalla postazione di Daniele Gatti, il nostro formatore, il docente dal multiforme ingegno e la doppia vita, letteraria alla sede centrale musicale in quella periferica.

 Siamo pronti, in L2 come da DM66 che non è una combinazione da battaglia navale ma da Metodologia dell'insegnamento.

 Come prodi affrontiamo la linea del tempo delle nostre pregresse occupazioni, dai primordi giovanili alle situazioni in cui ci siamo sentiti mancanti e sprovveduti.

 Ci si immerge nei lontani ricordi, nelle prime esperienze negative che ci hanno permesso di crescere e capire meglio il percorso da intraprendere, depennando il peggio, considerando limiti e ripartenze. 

 Siamo coinvolti, ascoltiamo chi vuole "confessarsi" tra incompetenze linguistiche ed eco di Valli nordiche, finché il Nostro non ci mostra testi e contesti: il vangelo secondo Pennac, l'esperienza di lettura della Wolf e le Indicazioni ministeriali del 2016, tanto per cominciare.

 Siamo tutti bravi docenti con chi è un bravo discente, ma è con i difficili che ci dobbiamo armare di strategie, dal piano orario alle tematiche condivise, dell'alfabeto al segno... che Recalcati ce la mandi buona! L'ora di lezione, s'intende, altrimenti convergiamo su Carofiglio, come estimatori dell'errore. 

 Il pomeriggio ricco di parole ed impressioni, gruppo di lavoro tra Primaria e Secondaria che diventa d'ascolto: ma quanto ci piace dialogare?

 Ci si rivede martedì.


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