sabato 8 marzo 2025

NEL MAGAZZINO LIBRAIO DI MARCO POLI

  Sabato mattina ore 10:30 appuntamento a Vignanello con Marco Poli, cultore del libro e della lettura quando non impegnato per lavoro nel settore socio-sanitario. Ho conosciuto Marco qualche anno fa, volontario in biblioteca e giudice in un concorso letterario, quando mi ha contattata per donare dei volumi alla biblioteca scolastica di Faleria, poi abbiamo organizzato diversi eventi.

 Oggi mi ha invitata nel suo nuovo spazio privato, un locale al centro di Vignanello in cui ha iniziato a raccogliere la sua collezione privata di libri: con orgoglio e passione mi ha parlato dei suoi obiettivi, dei progetti e di una collaborazione per divulgare la lettura cominciando dai bambini in età scolare, bello ed entusiasmante.

 Marco è un fiume in piena di aneddoti, ricordi, personaggi ed eventi: mi vuole coinvolgere in presentazioni, letture, scambi di pagine e tanto altro. Ci sto, quando si tratta di cultura e libri nessun disturbo, anzi, solo cose belle.

 La sua associazione sta muovendo i primi passi nel mondo reale e in quello social, si rimane contagiati da tanta energia, veramente.

 E per finire, mi ha preparato una bustone di libri per i miei alunni della Salvo D'acquisto e i miei figli, troppo gentile ed altruista.

 Appena potete contattatelo, è una persona da conoscere.



giovedì 6 marzo 2025

SOLO CONTRO CHI?

  I nostri ragazzi si illudono di appartenere ad una comunità di giocatori, dicono gli esperti, senza rendersi invece conto che siedono nella loro postazione soli in una cameretta chiusa, sigillata al mondo, cuffie in dotazione che li isolano anche acusticamente dal resto dei sapiens familiari. Questo loro gioco li isola sistematicamente e inesorabilmente dalla vita reale, dal campetto, dalle sfide e dalle prove di crescita, non dico di iniziazione, ma quasi.

 Solitudine spesso si appaia a vecchiaia, vero. Però le scappatoie o gli incastri per i diversamente giovani risultano molteplici, specie nelle piccole realtà: i giardini pubblici, la pubblica Piazza, il sagrato del duomo, i cantieri edili, il circolo anziani, la ginnastica dolce, la sala lettura in biblioteca, il volontariato in Croce Rossa in chiesa nel rione in parrocchia...

 Quando arriva il momento di scegliere la scuola superiore ti spaventa il passo? Vai dove ti porta il cuore, l'amicizia o la compagnia? La solitudine è uno dei requisiti che potresti mettere in conto, se perseveri persisti ti incaponisci, maturi. Come nel praticare un determinato sport poco popolare o non presente sul territorio in modo capillare, si abbandona si mette da parte si scosta si accantona.

 Per il mio lavoro ricevo anche attestazioni di affetto quotidiane, qualcuno di sbilancia e mi scrive complimenti o me li lancia de visu. Bene, commossa, ma se mi chiedono cosa provo e vivo, allora rispondo che mi sento sola spesso, alla ricerca di confronto e collaborazione attiva. E non è una bella sensazione.

 Famiglia, anche in una situazione confusionaria e caciarona potresti provare solitudine, di affetti ascolto o confronto. Perché parlare è fisiologico, ascoltare un'arte, sopraffina.

mercoledì 5 marzo 2025

SOCRATICI CON SFUMATURE EPICUREE

  È finito il corso L2, italiano seconda lingua, nella seconda vita dei nostri ragazzi, perché la prima è in famiglia, nel paese di origine o di seconda generazione, quando si complicano i problemi.

 E già, se sei un NAI quindi appena giunto nel Bel Paese, tutto ti sembra difficile complicato fumoso, ma se i tuoi genitori ti hanno messo al mondo in suolo italico, allora sei straniero per l'Italia e italiano per la madre patria. Questo è più o meno il discorso base dei nostri alunni, che vorrebbero assomigliare a tutti gli altri senza ferire i genitori, parlare dialetto locale senza dimenticare l'idioma materno.

 Oggi, tanto per cambiare, abbiamo discorso due ore due di come si percepiscono gli alunni, quanto sono inclusi o quanto esclusi, nonostante ogni nostro piccolo accorgimento. Colore della pelle, credo, espressione linguistica, musica, preghiera, canoni di bellezza: avete mai effettivamente pensato a cosa "ci divide" e a cosa "ci unisce"? E quei piccoli sospesi tra tradizioni da portare orgogliosamente avanti, cucina tipica speziata, usi e costumi che coprono l'igiene personale, l'abbigliamento e il saluto. Perché in una cultura fortemente maschile difficilmente si vedrà in un'insegnante donna un punto di riferimento per i piccoli senza destabilizzare.

 Dialogo: si fa presto a teorizzare lo scambio, l'arricchimento, l'accettazione; sul campo la quotidianità è ben diversa, in una fase della crescita in cui ognuno prova timore del proprio aspetto, del proprio carattere, della personalità e facilmente si inibisce, si chiude.

 Mediatore culturale, amicizia, insegnante aperto e privo di preconcetti: in un ambiente scolastico sano le soluzioni possono essere molteplici, ma pensare di trovarne tante è utopia.

 Per fortuna poi ci sono i docenti illuminati, quelli socratici che guidano i loro discepoli, capiscono le esigenze, guardano negli occhi oltre le apparenze: questo lo ha detto Gatti a chiosare un suo discorso di ampio respiro filosofico.

 La Cultura, il Sapere, la Conoscenza rende liberi.

 Lo diceva uno che adesso mi sfugge.

 Poi, dopo tanto discettare e tanto arrovellarsi, ci siamo seduti attorno ad una tavola imbandita rettangolare e abbiamo condiviso gioie e dolori vegetariani e carnivori, con un brindisi iniziale dal vago colore arancione alla Sapienza, guida dei popoli.

lunedì 3 marzo 2025

HO QUALCOSA DA DIRE...

  Ho qualcosa da dire e scrivo un articolo, fatto che accade ormai da più di dieci anni, un libro e tante conversazioni.

 Oggi la mia professoressa del liceo mi ha inviato una foto, una sua novità cartacea importante: urge incontro per riallacciare vecchi discorsi e annodare fili di trame mai concluse.

 Non tutto ruota come vorrei, neanche come dovrebbe in verità: vivo in un limbo di attesa, pondero risposte e costruisco discorsi tutti miei, poi la mia amica mi chiede se le devo confessare qualcosa, se ho bisogno di aiuto e glisso, fingo, mi raffreddo come se nulla fosse, tutto sotto controllo. Niente è sotto controllo.

 Continuo a scrivere messaggi, richieste di attenzioni e desideri di confronto, sono ridicola perché non ricevo neanche risposta, vengo sistematicamente scartata, dimenticata, accantonata. Però io stoica persisto, la mia mente si arrovella nella disfatta, ipotizzo ciò che dovrei rispondere a domande mai poste e che mai verranno poste.

 Personalità complessa, fatta di solitudine cercata e attenzioni desiderate, non cancello i messaggi che mi hanno offesa, quelli che ho finto di non capire, quelli che mi hanno inviato per sbaglio in cui mi si prendeva in giro: a imperitura memoria di come sono fatte le persone, della stessa sostanza di opportunismo.

 Continuo a rimuginare, a organizzare e disdire, sperare e cucire rapporti: ancora di salvezza per il mio EGO. Vivo di questioni di principio, non manco mai alla parola data, ogni promessa è e un debito, mi vergogno se non concludo ciò che mi è stato affidato, pure se mi fa schifo.

 Mi accanisco a rimanere anche dove non vorrei per non perdere l'ultimo contatto con certe persone che altrimenti uscirebbero dalla mia vita: per queste stesse persone sono quasi invisibile, c'è del masochismo nella mia sofferenza poetica. Peccato che non sia in corsa per il Nobel della Letteratura.

 Attendo con ansia di entrare nell'Olimpo delle dee, per il momento vivo come Efesto, nella bocca di un vulcano, tutti sanno dove trovarmi, mentre forgio armi indistruttibili.

venerdì 28 febbraio 2025

A LEZIONE DI ANSIA

 Respira di petto e di pancia, contiamo e poi rilascia: siamo in Sala Cicuti e la dottoressa Rossetti prova a spiegarci che abbiamo disimparato il respiro, corto affannato poco profondo poco ossigenato e via così.
 Bene ma non benissimo, se pensiamo che siamo noi a dover rassicurare gli alunni, in caso di blocco o affaticamento, disagio o forte sudorazione.
 Andiamo anche al quadrato, che il parasimpatico ci sta sul nervo, vago, ma ci sta.
 Si ipotizzano situazioni: a scuola durante le lezioni capita di tutto, dal buio del ragionamento all'assenza di salivazione, piccole situazioni stressanti, memoria a breve termine andata, pensieri confusi e abilità instabili.
 E poi dove ci posizioniamo? Alla lavagna, al posto, in silenzio, tra la confusione, per alzata di mano, meglio uscire per ripassare o ascoltare qualche suggerimento. Cominciamo dall'argomento a piacere oppure nello specifico senza generalizzare, che poi ci perdiamo nel mare magnum degli schemi e delle mappe concettuali, misure compensative che potrebbero diventare diaboliche fuorvianti e troppo corpose, meglio la parola chiave, che apra lo scrigno del sapere.
 Di base però sempre l'incoraggiamento del docente, l'intuizione dello stato d'animo del malcapitato che magari ha affrontato una levataccia per ripassare e poi non si ricorda più nulla dopo aver torturato l'intera famiglia su date nomi cose città...
 I genitori certo dal canto loro provvedano a non soppesare prestazioni, media matematica, scritto quadrimestrale e doppio carpiato sul registro elettronico che tanti incubi fa esplodere nella mente giovane e malleabile, pura e ancora ingenua.
 Non siamo quel numero, non siamo quella verifica, non siamo quel problema: errare e comunque crescere e maturare, la prova è un'occasione di studio ripasso e, perché no, colpo di fortuna o giro di parole.
 Crescita.
 E noi ce la stiamo mettendo tutta, ci esercitiamo e seguiamo le indicazioni della Rossetti, compresi gli appunti sull'agenda e le foto allo schermo.

 Insegnare è un lavoro serio, che non si improvvisa, vuole esperienza e dedizione, corsi di formazione e tecniche di sopravvivenza.
 Grazie al Capo e alla Vice sempre presenti, a testimoniare che in gruppo si opera meglio.

 Al prossimo appuntamento, 14 marzo.



mercoledì 26 febbraio 2025

UN PO' PATOTA UN PO' LITIGIOSI

  Siamo in sede centrale al corso di formazione di Gatti, due ore pomeridiane, parliamo di film e discutiamo di metodologie, senza filtri anzi sì, quello affettivo, cortina di emozione ansiosa. Ci approcciamo dunque agli studenti con tutto l'amore e l'interesse possibili, ce lo impone l'etica professionale, nonostante il testo di storia sia troppo semplificato per i nostri gusti grammaticali. Serianni spiega in cinquanta pagine ciò per cui ne basterebbero tre, noi impieghiamo tutto un quadrimestre per la valutazione degli apprendimenti legata alla Luna in Venere ascendente Sabatini, quello della Crusca. Ma questi scolari come si attirano alla fonte del sapere se non con forme dialettali ad uso quotidiano nell'interazione tra individui? Chiaro, leggete il documento delle Dieci Regole GISCE, per scoprire che cinquant'anni fa De Mauro già sapeva e basta pure con questo sguardo al passato. Via la polvere via la coniugazione verbale, avanti ma adagio con la valenziale.

 Momento difficile quello che vede l'insegnamento della grammatica: tradizionale, cacio e pepe, vellutata, ripassata, soffritto, trita e ritrita, ognuno ha una sua ricetta di pasta madre, mista a ricordi e formazione. Al cuore latino non si comanda, chi è vecchi stampo pure classico non cede facilmente alle sirene della nuova odissea studentesca.

 Ricompensa e gratificazione non mancheranno, però il pronome personale soggetto me lo deve piazzare bene il ragazzo che si applica meno delle sue capacità, solo quando si tratta di giochi online e neologismi anglofoni, allora spiazziamo il docente, altrimenti ciao core!

 Prossima settimana ultime due ore, cominciamo così la quaresima, nel deserto dell'ignoranza da combattere tentati dal diavolo dell'apericena.

martedì 18 febbraio 2025

QUELLI CHE SI PREPARANO ALLA CRESIMA, I GENITORI

 Presso la Chiesa della Trinità o di Sant'Agostino ore 19:00, seduti ai banchi di legno, le prime file sono vuote per non passare da secchioni o primi della classe.
 Un discreto numero di partecipanti, siamo misti tra genitori di cresimandi e comunicandi, ascoltiamo le parole del formatore, ai lati anche catechisti e animatori.
 Si comincia con una preghiera e l'ascolto del Vangelo, di quando Gesù dodicenne si fermò al Tempio di Gerusalemme mentre i suoi genitori disperati lo cercavano.
 Crescita, ingresso nella comunità dei credenti, Festa del passaggio: cosa chiedete per i vostri figli?
 Si potrebbe aprire una discussione corposa, ma siamo timidi e pochi rispondono; passaggio dopo passaggio alcuni cartelli con parole chiave vengono sistemati sull'altare e riflettiamo sulla tradizione, sulle paure di noi genitori alla guida di questi bambini e ragazzi, sul dono prezioso che ci è stato offerto.
 Non mancano parole di incoraggiamento, un piccolo confronto per gruppi, ma soprattutto le riflessioni sull'esempio e l'autorevolezza che ci si aspetta in famiglia.
 Legami stretti, simboli di Amore e Affidamento, preghiera: ci proviamo, non è per nulla facile, ma partecipiamo all'incontro anche per questo, rafforzare la Fede, cercare Aiuto, affidarci, prendersi cura.

 Gesù intanto cresceva, progrediva in sapienza e godeva il favore di Dio e degli uomini.
 




ESPERTO DI LIBRIAMOCI 2025

 Mi ha contattata il maestro Francesco del Plesso A. Manzi di Civita Castellana, responsabile del progetto Libriamoci 2025 per intervenire nelle classi terza e quinta.

 Si tratta di una settimana a livello nazionale di programmi, incontri, appuntamenti, scambi di parole immagini ed emozioni sottoforma di letture ad alta voce da parte di esperti.

 Potevo rinunciare o tirarmi indietro? Ho dato la mia disponibilità per oggi, martedì, quando il mio orario di lezione è "più leggero" per incontrarci e discutere del Piacere della lettura.

 Primo appuntamento in quinta primaria, i grandi: sedie a semicerchio e albi illustrati in bella mostra; c'è un po' di tutto per attirare la loro attenzione, giocare con concetti e pensieri legati alla lettura.

 Biblioteca per chi è fortunato, libro in prestito o acquistato o regalato scelto pescato, angolo morbido e disconnessione dal mondo: i nostri bimbi di questo oggi soffrono, poco silenzio nel loro mondo e pochi attimi di pace o noia che dir si voglia.

 Ho ricordato al mio pubblico l'importanza della condivisione con gli adulti, un momento di coccole anche serale attraverso la lettura ascoltata, lo dice Pennac di non abbandonare la buona pratica di leggere ai figli che stanno crescendo e agli alunni in aula, senza chiedere nulla in cambio.

 Poi sono passata in terza, bellini, attenti e partecipi anche loro tra mostri, lupi e zuppe, bambini mangialibri e pezzettini di sé, perché in fondo siamo tutti in cerca di un giorno di niente.

 È sempre magico il tempo delle letture, dei suggerimenti, della scoperta di spunti di riflessione a partire da un albo o dai consigli di una psicopedagogista, per non dire quanto tutto ciò arricchisca ogni adulto che fa esperienza sul campo.

 Grazie dunque alle maestre che mi hanno accolta, ai bimbi che mi ascoltano sempre con occhietti vispi e alla fiduciaria maestra Loredana: quando volete, ritorno!







domenica 16 febbraio 2025

RIUNIONE, GRUPPO NPL CHIAMA

 Domenica pomeriggio, ore 16:30 a casa di Elena a Viterbo: ha messo a disposizione il suo appartamento di appoggio in città e i suoi fornelli per prepararci una cioccolata calda, ci vuole proprio per noi Nati per Leggere.

 Se vederci è una forte esigenza, trovare la giusta data è un'impresa: lavoro, famiglia, trasferta, impegni vari ci tengono distanti, dai quattro angoli della provincia e oltre, coordinarci è veramente difficile, ma non impossibile.
 Siamo in sei attorno alla tavola rotonda: Giovanna, Giuliana, Valentina I, Alessandra P, Alessandra C ed Elena appunto che però provvede pure alla dolce preparazione.
 Scopo? Alto, esagerato quasi: calendarizzare eventi per il 2025, da marzo a dicembre per mettere nero su bianco luoghi e referenti, contatti e situazioni. Alcune scadenze sono tradizionali, altre novità: settimana dei diritti, incontri in consultorio, giardino storico, parco pubblico, biblioteche!
 Si tiene un verbale, come nelle situazioni serie: una brutta copia di quattro pagine grandi perché le idee sono tante, i luoghi di cultura da "visitare" pure, servirebbe il doppio delle volontarie, ma ci stiamo lavorando, al dono dell'ubiquità s'intende.
 Quasi due ore scorrono via leggere, perché le chiacchiere riempiono e pure il torroncino di Alessandra ha un suo perché, accanto alla tazza.
 In mezzo alle varie proposte si infilano anche discussioni di lavoro, proposte di formazione, qualche lamentela, foto di famiglia e lavori artigianali, non solo volontariato anche quotidianità dunque.
 Ci salutiamo convinte di aver improntato un buon anno di letture per bimbi e famiglie, per diffondere il verbo leggere e la passione da condividere con gli adulti di riferimento, che sia solidale, museale, verde, porticato, artistico, mattutino, pomeridiano, cittadino, urbano, pre parto e post parto, bibliotecario, unito e tanto tanto altro.


mercoledì 12 febbraio 2025

È TEMPO DI TRASFERIMENTI?

  Ben trovati, mi chiamo Alessandra e insegno alla Salvo. Sono docente di lettere in tre classi su quattro, rivesto il ruolo di preposto, cioè fiduciaria di plesso. Non sono infallibile, non sono di ferro, non sono immortale, neanche indispensabile.

 Sono onorata del mio lavoro, lo considero uno di quelli fondamentali nella società civile: educazione, istruzione, insegnamento, guida, esperienza, qualità; perché qualsiasi adulto passa attraverso scuola, maestre, professori.

 A maggior ragione quando presti servizio in una sede distaccata, di periferia, nella Terra di Mezzo tra due province, due realtà differenti tra rurale e industriale, paesano e cittadino, campagnolo e urbano, sei un privilegiato per tutto quello che puoi realizzare, costruire, improntare.

 C'è da rimboccarsi le maniche, combattere, a scuola come in altri luoghi, bastione di cultura e rispetto, esempio di correttezza, giustizia e perseveranza - pure virtù teologali, dice.

 Non c'è una biblioteca, non ci sono luoghi di ritrovo a misura di ragazzo, non ci sono abbastanza spazi liberi ed attrezzati, quanti minori vedono un futuro nel posto in cui sono nati e cresciuti?

 Perché dovresti rimanere in una piccola sede, in un luogo sperduto o lontano da casa? Potresti lavorare dove la situazione socio-economica è migliore, ad alto rendimento, lingua italiana perfetta, nessun conflitto con le famiglie, rispetto a prescindere, autorevolezza dell'insegnante, librerie e musei, spazi espositivi e profumo di scoperta.

 Pensateci.

 E fatemi sapere.

giovedì 6 febbraio 2025

INCONTRO IN SALVO, PARLIAMO DI BULLISMO

 Incontro di circa due ore alla Salvo con il Maggiore dell'Arma dei Carabinieri di Civita Castellana, Raffaele Di Lauro: a classi riunite, tutti nell'aula della 2A.

 Intanto si ricorda il sacrificio del giovane carabiniere Salvo D'Acquisto in odore di beatificazione, poi si passa ai compiti dell'Arma, attraverso una veloce cronistoria, dalla fondazione regia ai corazzieri del presidente Mattarella. Attraverso un video vengono spiegati i tanti corpi speciali che si concentrano su criminalità organizzata, Beni Culturali, controllo del territorio e capillare azione di monitoraggio delle attività economiche.

 Finita questa introduzione generale, l'argomento principe è stato il bullismo prima e il cyberbullismo dopo: definizione, reato, colpa e pena prevista tanto per essere chiari e spiegare con parole semplici che anche un ragazzino può commettere azioni "criminali", comunque lesive e di una gravità crescente, fino a causare danni permanenti alla vittima. Il Maggiore ha sottolineato più volte che ad ogni azione segue una conseguenza e che responsabili sono sia il bullo che la famiglia stessa, prevedendo la legge una sanzione pecuniaria o altro più severo, una volta accertato il colpevole.

 I nostri alunni si sono dimostrati interessati agli esempi concreti portati da Di Lauro, che ha ammonito anche noi docenti a non abbassare la guardia e a rispondere prontamente alle richieste di aiuto da parte delle vittime, senza sottovalutare le aggressioni declassandole a ragazzate: il bullismo è un reato che si deve denunciare, questo il messaggio ai ragazzi, che non si sentano soli davanti alla violenza o lasciati a se stessi.

 Ogni intervento a scuola delle Forze dell'Ordine è occasione di discussione e confronto, per questo siamo sempre grati dell'opportunità che ci viene offerta.

martedì 4 febbraio 2025

LA (MIA) SINDROME DELL'IMPOSTORE

 Esiste ed è reale.

Si chiama sindrome dell'impostore, scientificamente provata: da una base di bassa autostima, non si ammette di essere abbastanza bravi e competenti da meritare un successo, il raggiungimento di un traguardo, la fine di momenti difficili.

 Nel mio caso, mi capita ancora di guardarmi intorno e di fermarmi a riflettere se effettivamente sia sicuro e concreto il mio lavoro, il ruolo che ricopro e la mansione che mi si richiede, temendo da un momento all'altro di svegliarmi da un lungo sogno, ricevere una telefonata o essere convocata da qualche Forza dell'ordine. Giuro.

 Questo è dovuto massimamente al fatto che sono arrivata tardi all'obiettivo, che sono partita da diverse convinzioni, che ho studiato all'Università Storia dell'Arte, per poi calibrare e rimpinzare esami corsi e prove pratiche. Per non parlare del mio interesse ramificato alla lettura misto frutta, che mi rode come un tarlo per intensificare e sperimentare anche un percorso formativo, magari per diventare un esperto di letteratura per ragazzi, fino ad approdare ad una meravigliosa libreria fornita ed accogliente di legno e morbide poltrone di velluto azzurro.

 Sono grandicella, tengo quarantanove primavere eppure ancora sono tanto insicura da non intervenire in certe riunioni, in alcuni convegni, non prendere la parola per esprimere opinioni perché non mi sento autorizzata al cento per cento. Per dire, secondo natura e madre di tre pargoli, ho qualche esperienza nel cassetto di vaccini malattie inserimento allattamento e via di seguito, ma come docente valgo abbastanza? Non mi convince 'sta situazione. Eppure ho sostenuto un regolare concorso straordinario, dopo alcuni anni pieni di contratto, ha cominciato con le supplenze in giro per la Provincia viterbese, mi sono fatta le ossa.

 In questo lavoro non basta mai la formazione, l'aggiornamento richiede sacrificio, l'impegno non è sufficiente a raggiungere livelli soddisfacenti.

 Credo.

 Scrupoli ortodossi o esagerati?

 Essere all'altezza delle proprie aspettative?

 Avere sin da giovane un obiettivo e perseguirlo, oppure è lecito raddrizzare la scelta, cambiare idea, adattarsi, credere di potercela fare?


venerdì 31 gennaio 2025

AUGURI CINQUANTENNE

 E così sono arrivati i primi compleanni, c'è chi festeggia, chi passa, chi condivide e chi rimane in disparte nell'abbraccio della casa.

 Oggi tocca ad una persona che conosco da quando frequentavo l'asilo comunale con la maestra Vanda, l'ultima di una numerosa e gentile famiglia, sempre pronta all'accoglienza e all'aiuto.

 Non si vede spesso in giro, preferisce passare inosservata, viaggia e scopre senza una vita social da mostrare, non parla mai a vanvera né urla o strepita, sempre contenuta e puntuale.

 Non ci incontriamo di frequente, eppure...

 Rinnovo i miei auguri con le parole che avevo scritto dieci anni fa, con uguale se non superiore affetto.

Ti auguro di crescere i tuoi figli, come i tuoi genitori hanno allevato te e i tuoi fratelli, nel rispetto, nell'amore e nella condivisione; ti auguro di educarli e di istruirli come ha fatto tuo padre con te, con modestia, sincerità, senza alzare mai la voce e senza disturbare i presenti.

 Ti auguro di allevarli con la stessa dedizione, la semplicità, il sorriso di tua madre e di essere ricordata da loro ormai grandi con una lacrima tra le ciglia, con le tue parole preferite e gli amorevoli rimproveri.

 Ti auguro di non cambiare mai, anche nella tua indecisione e nella tua scrupolosità, con la competenza e le capacità che ammiro in te.

mercoledì 29 gennaio 2025

DAI SAPERI AGLI ICEBERG È UNO SHOCK

  E naturalmente parliamo di educazione interculturale, di formazione e corso pomeridiano col Gatti.

 Quest'oggi abbiamo capito che per insegnare non bastano più la padronanza dei contenuti, la linea del programma da seguire o le tematiche bibliche condivise, eh no!

 Intanto si tratta di guardarsi bene allo specchio e non parliamo di estetica, ma di orpelli e preconcetti, stereotipi e approccio.

 I nostri alunni, i ragazzi in classe ci ascoltano, ma ci capiscono? Ci guardano ma ci imitano o intendono il significato dei gesti, il secondo livello del linguaggio. E noi che fissiamo i loro occhi, percepiamo il sommerso?

 Voi insegnanti, docenti, maestri e professori come vi vedete nel ruolo di facilitatore? Si intende colui che facilita il percorso di apprendimento, con il grande impegno a non lamentarsi della situazione ma con la voglia di sporcarsi le mani, eliminando quella dinamica negativa che inquina i rapporti e avvelena il clima di classe: inutile stare a sindacare su ciò che non si è fatto in precedenza, sulla situazione tragica di esercizi e approfondimenti, rimboccarsi le maniche e andare a operare laddove mancano la grammatica, il metodo, il lessico specifico o la sintassi di sopravvivenza.

 Perché sembra sia sport nazionale accusare il ciclo di istruzione precedente, criticare il lavoro di chi ci ha preceduto, lavarsi le mani della situazione stagnante senza poi offrire soluzioni o quantomeno provare a rimediare, proseguire oltre, mettersi in moto.

 E poi arrivano gli spunti, i discorsi degli esperti, i suggerimenti accademici, che fortunatamente non ci trovano impreparati né sprovveduti, perché anche noi nel nostro piccolo ci ingegniamo abbastanza per superare gli ostacoli di linguaggi, le divergenze e trovare quegli appigli culturali per accorciare le distanze storiche geografiche e linguistiche tra Paesi Popoli e Culture che si ritrovano seduti ai nostri banchi ogni mattino per almeno sei ore per cinque giorni.

 E già stiamo riflettendo in termini didattici culinari, s'intende!





TRAGUARDO 50

  Ebbene, alle falde del Monte Cimino in quel Paesello dal castello merlato ci si organizza in modo laborioso e frenetico per un grande scopo, una Festa che rappresenti degnamente il 1975.

 Proprio così, sembra che sia arrivato il cinquantesimo anno di quelli che sono nati nell'ultimo quarto del Novecento e hanno già attraversato il primo quarto dei Duemila.

 Sono pronte, lista in mano, ben quattro munelle che dedicano gran parte della loro vita pubblica ai commerci, agli scambi, all'approvvigionamento e sono Gilda, Rosanna, Alessia e Simona con i loro negozi nei pressi della pubblica Piazza ad attendere adesione ed anticipo, impeccabili!

 Cosa si è pensato? Un sabato sera godereccio, ballerino, simpatico, elegante, esclusivo, divertente, saporito in una villa all'uopo destinata, con un menù ricco e musica. Tanta musica, magari quella che ha accompagnato balli all'Anspi alla Trinità, o i cartoni animati televisivi o le canzoni della domenica pomeriggio al Vitty...

 Per realizzare tutto ciò serve poco: un enorme gruppo in cui confluiscono coetanei, decisioni sverde e tanta pazienza, ma quella non manca.

 Dunque, rappresentanti del Popolo cinquantenne dai quattro angoli della Provincia, dalla Capitale, dalle regioni limitrofe e dal profondo Nord vi aspettiamo a Soriano per il 15 marzo.

 Cinquantenne avvisato, cinquantenne organizzato, chiedete e vi sarà risposto.

mercoledì 22 gennaio 2025

MANTENIAMO LE DISTANZE

 Naturalmente, titolo provocatorio per questo articolo che vuole racchiudere il quarto incontro del corso di formazione L2 di Gatti - e altri intellettuali, ossia noi corsisti.
 Clima caldo, aria frizzante nella parte iniziale perché la vediamo in modo diverso, opposto addirittura su certi aspetti fondanti e fondamentali: contenuti, libertà di insegnamento come da Costituzione, indicazioni ministeriali, scelte singole o programmate... Il nostro formatore insiste sul concetto di libertà da pregiudizi e preconcetti, magari valutando storia e situazione di chi abbiamo di fronte a confronto con noi stessi studenti indisciplinati o fuori dagli schemi.
 Culto, credo, radici culturali: il campo spirituale è sempre spinoso e minato, facile impelagarsi in qualche diatriba sociale, sospetta chiusura mentale, superiorità o superomismo controproducente.
 Per fortuna arriva la pausa caffè che distende gli animi e abbassa i toni, sempre culturali, ci mancherebbe, ma pur sempre tesi e ben sostenuti da interruzioni ed esempi frequenti, proprio quello che bacchettiamo ai ragazzi.
 Secondo tempo, squadre di lavoro.
 E allora offriamo il meglio della nostra professionalità, dal gospel alla scrittura cinese, dalla famiglia patriarcale alla coppia dipinta che nasconde messaggi criptati, passando per fave di cacao e letture consigliate.

 Capita così che il confronto alzi i toni, che il cerchio del dialogo diventi arena in cui confrontarsi su questioni lessicali, sociali, dialogiche: volano termini pesanti tipo famiglia declinata in forme orientali, colonialismo che azzera i popoli o risuscita spiriti.

 Bello il confronto, costruttivo e peculiare, che sia orizzontale tra colleghi di ordine o verticale tra più ordini. Il colore viola piace, lo specchio Arnolfini cattura, il capostipite attecchisce.

 Alla prossima settimana, universal-menti.
E comunque dovremmo leggerlo, Cazzullo!

lunedì 20 gennaio 2025

CI FACCIAMO IN QUATTRO

 Questo è un articolo che difende l'operato dei docenti, cerca di spiegare certe dinamiche e suggerisce pure di rispettare chi lavora con le giovani menti del futuro prossimo.

 Ci facciamo in quattro, ed è giusto sacrosanto. Non sia mai che veniamo pagati forfettario senza merito. Anche sabato mattina, ci siamo collegate dai quattro angoli delle umili dimore in cui attendevano faccende e famiglia, per capirci qualcosa e prendere accordi sul decreto.

 Ministero non ti temiamo, sta' sereno e respira forte.

 Gli eventi delle scuole aperte pretendono organizzazione, inventiva e coordinamento che non vengono su proprio come la cicoria di campo, tocca impegnarsi pure lì con materiale, filmati, giochi, esperienze ed esperimenti, magari calibrati sull'attenzione dei partecipanti.

 l'Istituto Comprensivo organizza incontri mensili con la psicologa esperta? Tutti a raccolta venerdì 24 gennaio, dalle 17:15. Ma prima che ti vuoi distrarre, no! Ci mancherebbe, ci sono da accogliere i genitori dei futuri studenti, i 2014, che entreranno in secondaria, ricordatevelo. Riunione, ascolto, accoglienza.

 È fine quadrimestre, si tirano le somme e non certo medie e mediane a vanvera: fiumi di messaggi vocali per scambiarsi impressioni, opinioni, strategie da mettere in campo per risollevare le sorti storiche, matematiche e anche un po' linguistiche.

 Corsi ne abbiamo? Come più ti aggradano, dalla DADA a L2, da inglese al coding non ci tiriamo certo indietro, si tratta di formazione, almeno venti ore da attestare più tutto il resto.

 E poi, ognuno al suo lavoro extra cattedra, da coordinatore a fiduciario, da responsabile sicurezza a spalla su cui piangere, quando c'è tempo tra una crisi da interrogazione a un attacco d'amore dei ragazzi, non si dimentichi.

 Tutto ciò noi lo facciamo con Gioia, che provvede a rimpinzarci di memorandum e circolari, casomai ci dimenticassimo di qualcosa. I dipartimenti, Cristiana!

venerdì 17 gennaio 2025

SE LA SCUOLA APRE LE PORTE

 Tempo di iscrizione gennaio, tempo di apertura straordinaria per la scuola.
 Il plesso in cui ho l'onore di prestare servizio da sei anni consecutivi ha organizzato accoglienza in grande stile in un venerdì pomeriggio di sole invernale.
 Fermento tra i docenti, grande partecipazione degli alunni addetti al saluto iniziale e alla guida nei vari locali, collaboratrice Liana che supervisiona: una squadra fortissimi fatta di gente fantastici che dedica anima e corpo alla riuscita dell'evento.
 Divisi per discipline: ci sono Chiappini e Stornelli in aula lingue, Ferrante in cerchio musicale, Celsi e Pontillo in aula informatica per lettere digitali, Forliti addetta alla tecnica matematica, tangram! Una parte della biblioteca scolastica per il progetto di lettura, quello un poco indigesto ma inevitabile.
 Gli alunni della Salvo, in tutto una decina, attendono trepidanti gli scolari perché devono cimentarsi in un discorso plurilingue, accompagnare nelle varie aule, spiegare la scrittura creativa, sono uno spettacolo.
 Oltre alle famiglie arrivano anche la Dirigente Cicognola e la vice, professoressa Treglia, che visitano gli ambienti dialogano con genitori, ragazzi e docenti, tutto fila liscio che neanche sembra vero...
 Bellini i bambini coinvolti nei giochi, a passo di danza in un battito di zanzara, curiosi di chiudere la torta frazionata.
 Lavorate in una sede distaccata non è semplice, spesso bisogna trovare soluzioni in poco tempo e con pochi mezzi, qualcuno crede che sia meno nobile.
 Invece...



mercoledì 15 gennaio 2025

GLI INCONTRI, LI INCONTRI, QUESTIONE DI L2

  E oggi abbiamo scalato piramidi, sì piramidi culturali di diverse competenze e abilità per conquistare la vetta, ossia il risultato desiderato esterno. Armati di acculturazione e civilitas seguendo il verbo del guru dell'italiano per stranieri Balboni, ci siamo addentrati nelle spirali del pensiero etnocentrico per giungere a conclusioni di relativismo culturale strizzando un occhio a Galimberti divino, padre misericordioso di coefficienti sociali.

 Dialogo, intercultura, facile a dirsi ma poi i parametri? Ego-centrici, europei "superiori" e civili? La globalizzazione c'è o ci fa? Parliamo di politica, quella seria, di approfondimenti e confronti, senza woke. Sì senza cancellare, rivedere, correggere a posteriori, ci riusciamo a mantenere mente vigile e linguaggio corretto? Ma che razza di processo nell'arco di una vita vogliamo affrontare? Che sia un vissuto, ai nastri di partenza noi comunque siamo la summa di tutto, famiglia in primis.

 Ritrovarsi in quartieri ghetto in cui insegnare a gruppi scolastici a forte prevalenza straniera, di seconda generazione, che cercano l'inclusione o soffrono le differenze? Capita, anche in piccoli centri, non necessariamente grandi città cosmopolite: potremmo imbatterci in forme di patriarcato? Attenti al lessico a destra e ai contenuti a sinistra, cantiamo Gaber suggerisce qualcuno; rivalutiamo il femminile singolare è la grammatica che ce lo chiede, apriamo le porte scientifiche e letterarie cercando di accorciare i tempi e annullare secoli di dimenticanza, leggiamo la Mazzucco, esaltiamo la sorella di Mozart.

 Tutto questo ed altro ancora al terzo incontro di formazione L2, grazie al professore Daniele Gatti e ai miei colleghi corsisti. Il confronto è sempre un piacere, piccante e confusionario ancor di più.

martedì 14 gennaio 2025

AMO IL MIO LAVORO

  Sono arrivata tardi ad una buona posizione, ho scoperto tardi il mio posto su questo pianeta, sono un'inguaribile sognatrice che crede ancora di poter rendere migliore il mondo con l'impegno spassionato e costante, con l'esempio e la perseveranza.

 Amo il mio lavoro anche quando mi dicono che odiano studiare storia.

 Amo il mio lavoro anche quando affermano che quest'anno ci capiscono di più e meglio con la nuova prof.

 Amo il mio lavoro anche quando non mi consegnano i compiti, inventando millemila scuse.

 Amo il mio lavoro anche quando ricevo messaggi dopo le 21:00 e la conversazione prosegue senza posa, a oltranza.

 Amo il mio lavoro anche quando le ore da coprire sono più numerose degli scacchi.

 Amo il mio lavoro anche quando all'entrata mi dicono che c'è un problema: solo uno? Chiedo io.

 Amo il mio lavoro anche quando si intasa la casella di posta elettronica, sul RE sono comparse otto circolari e viene programmato un collegio straordinario.

 Amo il mio lavoro anche quando non sono proprio pronta per le emergenze, le prove di evacuazione, gli scoppi di pianto, ansia, stress...

 Amo il mio lavoro anche quando le verifiche non sono proprio andate bene come speravo e non ho visto una gioia neanche in cinque ore consecutive.

 Amo il mio lavoro quando discutiamo di libri e autori, diritti dei bambini, sofferenza delle donne, idee rivoluzionarie, Agamennone cuore di cervo e barbari come rozzi.

 Amo il mio lavoro quando declamiamo la Divina e ci immedesimiamo in Ugolino che sgranocchia il cranio.

 Amo il mio lavoro nonostante tutto, ma il mio lavoro ama me?

sabato 11 gennaio 2025

APERTI PER ISCRIZIONI

 La sede centrale è aperta, illuminata e illustre. 
C'è l'accoglienza delle famiglie: chi dovrà frequentare il prossimo anno la prima classe della secondaria è ben accetto, accettato, accolto.
 Si lavora per DADA, da un punto all'altro dell'emisfero scolastico, da lettere a musica passando per la rossa cabina telefonica londinese e una luminosa Champagne da cruciverba.
 Ci sono quelle quadrate di matematica che si impegnano veramente tanto, irretiscono anche altre colleghe tra le spirali batteriche dei capillari colorati che poi scrutano al microscopio.
 Molecole d'acqua per brindare e tante stem a loro...
 Poi passi davanti ad un paio di ali artistiche e non puoi sottrarti, prima ti siedi in classe e ti dai da fare con matite e pennelli poi attacchi il risultato al muro, murales da scatto! 
 C'è la professoressa di musica che cerca una zanzara fastidiosa e riesce in poche mosse a mandare a tempo anche i legnetti che incontrano i triangoli e ruotano le braccia in un cerchio a terra.
 Lavoro di squadra a cominciare dal Capo, affiancata da un gruppo di collaboratori affiatato forte sempre sul pezzo.
 E poi una merenda non si nega a nessuno, perché dopo tanto sapere nessuno se ne vada con le farfalle nello stomaco, dolce pensiero che pizza!

 Suona la campanella, allo scoccare delle 17:00, ma la magia non finisce, si riporta solo un po' di ordine tra i banchi e gli strumenti.
 Lunedì si ricomincia.


mercoledì 8 gennaio 2025

QUEI DOLCI IN FORMAZIONE

 Secondo incontro, tre ore di formazione pomeridiane in aula 1, sede centrale, Daniele Gatti al comando.

 Volano parole grosse oggi, di un certo peso filosofico da integrazione a inclusione da intercultura a evangelo globale.

 Si discute naturalmente, anche con una certa partecipazione, sui nostri ragazzi da includere, cioè? Come reagisce l'insegnante ad un nuovo arrivo, nuova nazionalità, nuovo bisogno? Intanto con una scoperta culinaria, perché il cibo si sa accomuna sempre tutti, quindi momenti di condivisione e giornate del gusto sono ben accette, ma anche assaggi per ricorrenze varie non si disdegnano. Con costumi ufficiali, ancor più azzeccati.

 Classi a forte presenza straniera o con un'alta percentuale di certificazioni sono le realtà più frequenti, conosciamo anche i numeri delle varie comunità territoriali, stranieri di seconda generazione combattuti tra la tradizione nazionale, lingua e cultura respirate in casa e il desiderio di scoprire e vivere il territorio che li ha visti nascere e crescere, entrare nel gruppo dei compagni, amalgamarsi.

 Strategie, strumenti per insegnare, ma anche solo comunicare per i bisogni immediati e giornalieri: non è mai semplice interagire, entrare in contatto, capire fino a dove si può chiedere e tradurre: a scuola viviamo tutti insieme, a stretto contatto, canzoncine di compleanno comprese.

 E le certificazioni, le analisi, i livelli, le diagnosi? Altro scoglio grande, ma non impossibile se insegnanti e famiglia collaborano dialogano si supportano, senza alzare muri, parlando appunto la stessa lingua per il bene del minore e la serenità tra i banchi.

 Abbiamo dialogato sulle varie esperienze di vita scolastica: il corsivo, la comprensione del testo, le ore di compresenza, l'italiano bistrattato e l'invasione stem, per giungere ad un articolo polemico, estremo che trasuda accuse contro la scuola - ma guarda! - e contro la deriva della società, a cominciare dalla famiglia, strano.

 Ci lasciamo con la fiducia in un mondo scolastico migliore in cui vengano riconosciuti gli sforzi del lavoro quotidiano, delle idee geniali, della lettura libera e consapevole, della valutazione equa e giusta.

 Per fortuna che tra la prima e la seconda parte abbiamo potuto addolcire i ragionamenti con i pasticcini offerti da Laura e Daniela...

 Al prossimo mercoledì di formazione.



lunedì 6 gennaio 2025

DONO, DONARE, DONARSI

 Feste natalizie uguale dono, viene automatico: scambio, cortesia, presente, riconoscenza, sdebitarsi...
 Sia che piaccia sia che venga percepito come un assillo o un dovere, immancabile arriva.
 Costoso, ricercato, unico, personale, artigianale, in serie, industriale, precotto, ma anche riciclato o riadattato, il pacchetto va scartato con curiosità, dimostrando interesse e gioia.
 Una dimostrazione di affetto, d'amore, di sottomissione, di superiorità, di affiatamento, di scuse o di pace, chi non freme all'idea dell'appuntamento per lo scambio?
 A chilometro zero, con corriere, di mano in mano, in busta, in carta riciclata, col fiocco, con un biglietto firmato, fatto a mano e con il cuore, esportato da uno dei quattro angoli del mondo.
 Che sia originale, giusto, adatto, abbinato, in edizione limitata, serie Gold, indispensabile, desiderato, da mercatino o su catalogo, equo e solidale, rigenerante.
 
 Ad ogni modo, qualsiasi sia la vostra soluzione migliore, regalate anche tempo, per un caffè una chiacchierata o scambio di impressioni, un complimento un abbraccio forte forte, uno spuntino, un aperitivo, un ascolto silenzioso, uno sguardo d'intesa, un tacito accordo, una profonda complicità, un atteso parere.

  Esserci, stare uno di fronte all'altro, guardarsi negli occhi, commuoversi nel conversare, buttare fuori tutto, confessarsi.
 Basta volerlo, veramente.

domenica 5 gennaio 2025

FESTE, A TAVOLA

  Sono trascorsi diversi giorni, abbiamo scavallato l'anno e sempre a tavola ci ritroviamo.

 Le feste comandate servono anche a questo, sedersi attorno ad una tavola imbandita colorata abbinata ricca speciale e raccontarsi per riannodare i fili. I mesi corrono veloci, tra impegni di lavoro e familiari, ma arriva poi quel periodo dell'anno da dedicare ai legami e la cucina in questo gioca un ruolo fondamentale.

 È bello, inutile negare, è un abbraccio caldo l'invito che ti arriva in tempi non sospetti quando si cominciano a programmare spese portate abbinamenti.

 Ci sono momenti canonici, tradizioni consolidate, appuntamenti che prevedono uno specifico menù e poi ci sono le serate organizzate come una puzzle con convitati assortiti con passione comune, parentele e amicizie: entrare in una casa per la prima volta e sentirsi subito accolti senza impaccio è una delle esperienze più motivanti, una prova sostanziale.

 Certo l'arte culinaria è un'arma a doppio taglio, ti lusingano le attenzioni o i manicaretti, ma ti potrebbero anche affossare, annegare in una sorta di paragone tra la tua tecnica e quella di una vera appassionata e quindi mangi per dimenticare il tuo "triste secondo".

 Ho invitato commensali al mio umile desco, per stringere amicizia e per ricambiare affetto, sventare la solitudine e colmare vuoti. Sono consapevole, mi arrabatto e mi impegno, ma non arriverò mai ai livelli delle cuoche che ci hanno aperto la loro casa e ci hanno viziato, condito, deliziato, addolcito.

 Sono riconoscente per ogni momento trascorso, delizia assaggiata, sorriso ricevuto, ricetta condivisa, parola di conforto ricevuta e, naturalmente, dolce assortito.

venerdì 3 gennaio 2025

IL PRIMO DELL'ANNO

  Questo che state leggendo è il primo articolo del 2025, un anno importante con molte ricorrenze familiari, promesse da mantenere e scadenze.

 Non molto comunque è cambiato dal passato: dormo poche ore notturne con conseguente appannamento mentale, annovero desideri da realizzare e lavoro da ultimare ma stanchezza fisica, soffro piccole delusioni che ritornano, previste quindi, ma sempre cocenti.

 Cosa mi aspetto? Non dovrei attendere nulla per non rimanere delusa, dicono. Inutile cercare di cambiare le persone, te le prendi così come sono o passi oltre; scrivo perché mi piace questa forma di comunicazione, mi piace emozionare, trasmettere emozioni, ma anche per diventare famosa e forse non lo sarò mai.

 Ho registrato qualche fregatura, sono combattuta tra il restare amica di persone sfuggenti e il depennare, mi aspetto trasparenza, ho smesso di cercare le conoscenze e alcune non sono "tornate".

 Ho imparato a raccontare solo una parte dei miei pensieri, delle aspettative e della realtà perché non tutti sono sinceri con me e venire a conoscenza della verità da estranei o dai social mi ferisce, sempre.

 Voglio diventare una persona migliore e un po' più distaccata.