domenica 3 agosto 2025

IL GRANDE GIORNO, SABATO DI VEGLIA E DOMENICA INCONTRO FINALE

 Sabato ci siamo svegliate abbastanza tardi, intorno alle 7:30, ci siamo preparate e abbiamo preparato lo zaino per la notte, colazione e celebrazione messa. Dopo aver preso il sacchetto del pranzo ci siamo incamminati tutti insieme verso il treno e la metro strapiena di gente, da Valle Aurelia ad Anagnina.  Comunque Tor Vergata non si poteva raggiungere con i mezzi, solo a piedi, quindi non so se abbiamo camminato sotto lo scoppio del sole per cinque/sei chilometri: però una grande organizzazione, ovunque distribuzione di acqua, gazebi ed estrema gentilezza e cortesia di polizia locale, protezione civile Croce Rossa primo soccorso e ambulanza.

 I punti di ombra erano praticamente solo all'entrata poi la spianata assolata, fila per entrare lenta ma costante, ma meglio di Lisbona. La scelta del settore è stata "personale" dove si trovava posto, invece in Portogallo ce lo avevano assegnato loro; ci siamo accampati benissimo, stavamo anche abbastanza larghi e grossa disponibilità di bagni chimici con la possibilità anche di rinfrescarsi e lavarsi.

  Intrattenimenti vari fino all'arrivo del Papa verso le 20:00 ed è rimasto fin verso le 22:00: ha parlato in modo semplice e diretto, ci ha esortato a non vergognarci della nostra fede anzi a testimoniarla e a viverla quotidianamente. Non si è proprio espresso in questo modo, ma molto più filosofico! Poi ha annunciato la prossima GMG a Seul per il 2027, dandoci appuntamento a tutti dal 3 all'8 agosto.

 I vari interventi sono stati molto interessanti in spagnolo italiano e inglese, chi invece non capiva queste tre lingue più diffuse poteva utilizzare una applicazione specifica per ascoltare in diretta la traduzione con le cuffiette.

 La notte è trascorsa a fatica per la pioggia e il freddo, qualcuno invece russava!

 Non ho trovato nessun negozietto o bancarella per comprare qualche ricordino della Giornata della Gioventù.

 La messa domenicale è andata bene, cominciata alle 9:00 e finita verso le 11:30 in latino però quindi non ci ho capito molto. Alla fine grande confusione di festa e gruppi che ballavano e cantavano.

 Siamo riusciti ad uscire verso mezzogiorno dalla spianata e dopo quattro ore stiamo ancora in viaggio a piedi e in metropolitana verso la struttura delle suore per recuperare gli ultimi bagagli e tornare a casa.







LA SITUAZIONE È FAGGETA, LETTURA DI AGOSTO

  Domenica 3 agosto di buona lena ci siamo inoltrati nel bosco di faggi del nostro Paesello per un serio sopralluogo.

 Il noi indica Marcomio ed io, alle 8:00 del mattino domenicale quando in giro non c'è nessuno neanche le api e le cicale: prima tappa Le Vedutelle, ossia l'area antistante la panchina gigante arancione per toccare con mano e realizzare qualche scatto per testimoniare la situazione.

 Silenzio, isolamento, sentiero pulito.

 Si prosegue poi per la cima vulcanica, i massi trachitici e faggi secolari: ci sono due cantieri aperti, o meglio perimetrati da rete arancione e transenne, ma posto per passeggiare sedersi riflettere respirare aria buona ce n'è in abbondanza, anche panchine e tavoli.

 Percorso sinuoso, rigenerante, in solitaria: scattiamo diverse fotografie, io con il cellulare e Marcomio con la sua attrezzatura professionale al grande soggetto e al micro particolare, dai primi ciclamini alle more non ancora mature, attraverso tronchi che marciscono a terra e sassi di verde muschio rivestiti.

 Prima di andarcene passiamo a "salutare" il Sasso Naticarello il vero custode della nostra Storia.

Allora, come da tradizione dal lontano 2017, organizziamo una lettura ad alta voce in Faggeta, un appuntamento che occupi tutta la giornata: prendete nota per giovedì 21 agosto dalle 11 più o meno, ma per i particolari poi ci aggiorneremo più avanti.

 Naturalmente per qualsiasi chiarimento mi scrivete o mi contattate via social.

 Allego alcuni "ritratti" della Faggeta del Monte Cimino, spettacolo.








sabato 2 agosto 2025

VENERDì, PORTA SANTA

 Sveglia alle 7:00 e colazione un'ora dopo, poi partenza dalla struttura che ci ospita per San Pietro con il treno.
Ci siamo messi in fila per la Porta Santa, ad ogni gruppo una croce e ad ogni pellegrino un foglio con la preghiera penitenziale: la fila cominciava dal porticato del Bernini, ma c'era talmente tanta gente che le persone ad attendere arrivavano a Castel Sant'Angelo. La folla di fedeli era un flusso continuo, tanto che la chiusura della Porta Santa prevista per mezzogiorno l'hanno posticipata per mezzogiorno e mezza, poi addirittura alle 13:30, noi ci siamo rientrati bene nell'orario.
 E in tutta questa "confusione" padre Fabio ha incontrato degli amici brasiliani e qualche amico italiano che abita in Brasile, bello! E il cardinale Zuppi è venuto tra di noi, vestito proprio da cardinale: lo ha fermato pure la Polizia per farsi qualche foto, poi un poliziotto lo ha fatto salire in macchina e lo ha portato via.

 Caldo esagerato, fontane "nuove" per rinfrescarsi e bagnare i cappelli, ma si moriva veramente dal caldo, anche all'interno della Basilica; alcune persone si sono sentite male nell'attesa e sono state soccorse con le sedie a rotelle, anche alcuni dei nostri hanno accusato un malore rinunciando al passaggio della Porta Santa. Una volta dentro don Marco e suor Elisabetta ci hanno spiegato il significato dei segni giubilari, dividendoci in gruppi diocesani.

 Siamo riusciti a tornare in struttura per le 15:00 per pranzare e rinfrescarci sotto la doccia.

 Secondo le regole, con il passaggio della Porta Santa bisogna anche confessarsi e partecipare alla Comunione, questo sia otto giorni prima che otto giorni dopo: così ci siamo tutti confessati nel pomeriggio finendo alle 20:00 circa e poi ci hanno offerto la possibilità di una messa "secca", cioè una lettura la Comunione e lo scambio della pace. Nonostante fosse facoltativa, abbiamo partecipato tutti.
 Dopo aver cenato, abbiamo ringraziato tutti compresa la suora capa, la sorella generale, si dovrebbe chiamare, che è americana e parla solo inglese: ci ha voluto fare un discorso in inglese con un aiuto, che abbiamo capito a grandi linee! Ci ha detto che quando affermano che la Chiesa è morta, non dobbiamo crederci perché noi siamo la prova che la Chiesa non sta morendo anzi è ancora viva; ci ha trasmesso tanta gioia.
 Era il compleanno di uno dei ragazzi, quindi hanno posizionato le candeline su un ciambellone e lo abbiamo "costretto" a fare un discorso in inglese, lo abbiamo preso in giro, aggredito per bloccarlo nel suo inglese di ringraziamento interrotto. Festeggiare così è stato simpatico, abbiamo riso e giocato tutti insieme.




venerdì 1 agosto 2025

GIOVEDì, ROMA SAN PIETRO

  Svegli all'alba, erano le cinque del mattino per partire un'ora e venti dopo, per affrontare la scarpinata nelle ore più fresche. Siamo arrivati a Roma nella struttura ospitante alle dieci circa, tutti mezzi morti, tranne le suore che sono più contente e pimpanti di noi: alcune parlano in italiano e altre solo in inglese, i preti parlano loro in italiano e quelle rispondono in inglese, però si capiscono. Doccia rigenerante e pranzo; purtroppo c'è stato un incidente, quindi il mezzo che ci doveva raggiungere con gli zaini è rimasto bloccato lungo la strada e alcuni di noi non avevano i loro effetti personali, hanno dovuto aspettare un bel po'. Ci siamo preparati, ci hanno dato il pasto del pellegrino, il biglietto che vale per tutti i mezzi per settantadue ore e siamo arrivati a San Pietro intorno alle sedici, quindi relativamente presto e la folla non era tanta, ma più procedeva il pomeriggio più arrivavano pellegrini. L'evento vero e proprio è cominciato alle diciotto, ma già prima alcuni cantanti si sono esibiti sul palco, si sono alternati brani di musica e letture dei vangeli, qualche esperienza in Cristo e nelle fede.

 La mamma è riuscita a cercarmi in videochiamata proprio quando si stava esibendo Mr. Rain, che tempismo! 

Poi il cardinale Zuppi ha tenuto una specie di preghiera, non una messa vera e propria: benedizione con un ramoscello di ulivo ci hanno "tirato" l'acqua santa e per ogni diocesi c'era una persona, quindi per noi don Francesco - Civita e don Marco - Viterbo.

 Il Papa non c'era.

 Siamo ritornati in struttura tardi, dopo le 21:30 con il treno: carini e disponibili i vigili nelle stazioni perché ci hanno divisi per gruppi/diocesi e ci mandavano uno per volta per evitare troppa confusione, ci hanno aiutato nello spostamento a capire la nostra fermata che è Ipogeo degli Ottavi. Qualcuno ci aveva suggerito di non scendere lì anche se più vicino, ma senza spiegazioni, non gli abbiamo dato retta e così ci siamo ritrovati al buio, tutto spento e chiuso, ci abbiamo messo un po' per uscire perché non sapevamo proprio la strada.

Abbiamo utilizzato le torce dei telefoni, perché illuminazione pubblica zero! Camminare per Roma non è semplice, gli automobilisti cattivi e nervosi, sarà che eravamo tanti in giro, invece i vecchietti sono contenti, parolacce e insulti a valanga: suor Elisabetta si è messa in mezzo e ci ha aiutato ad attraversare.

 Accoglienza delle suore ottima, contentissime e foto ricordo: di gruppo, singole e tanta emozione, sono tutte vecchiette disponibili a soddisfare ogni richiesta; siamo in una scuola dell'infanzia, ci sono bambini piccoli in giro con educatrici. tutto è molto pulito, non c'è polvere, le docce come quelle di casa, ci hanno fatto mangiare bene e si sono preoccupate che tutti stessimo bene. In serata molti sono andati a cercare il dottore, anch'io per un dolore al polpaccio, dovuto allo sforzo della camminata, mi ha dato una pomata.

 Alle 23:30 ultimo incontro di raccomandazioni per mantenere l'ordine e la pulizia, per seguire il silenzio contemplativo senza usare il telefono; a mezzanotte liberi di riposare perché la sveglia del giorno dopo sarebbe stata alle 7:00.


 

giovedì 31 luglio 2025

MERCOLEDÌ DI PELLEGRINAGGIO, LE RUGHE, FRAZIONE DI FORMELLO

 Ci siamo messi in cammino presto, ma non prestissimo per la terza tappa, mercoledì, la più tosta: da Nepi a Le Rughe, dura e lunga che è finita con una ripida salita. In totale erano previsti trentadue chilometri, ma poi ne abbiamo affrontati a piedi solo ventidue o ventitré, perché è venuto a salvarci un pullman di quelli granturismo che a gruppi ci ha trasportati alla meta. Ero in cima alla fila e sono stata una delle prime a salire, che fortuna!

Siamo arrivati quindi e abbiamo potuto fare la doccia: interna o esterna comunque acqua fredda, rigenerante, la fila per l'attesa del turno è naturalmente lunga, ma poi si riprendono le forze. A pranzo, che ci sta sempre bene, abbiamo mangiato panini con la carne, insalata e frutta, buono. Dopo il pasto ci si riposa sempre per ricaricarsi un poco, alle 17:00 circa è cominciata la catechesi.

 Ha preso la parola una coppia di sposi con una storia particolare: proposta di matrimonio da parte di lui alla GMG di Lisbona nel 2023, si erano fidanzati alla GMG della Gioventù nel 2018 e adesso aspettano i gemelli che nasceranno tra circa un mese, quando festeggeranno l'anniversario di matrimonio, sono giovanissimi perché lei ha venticinque o ventisei anni e lui sei di più.

 Dopo questo incontro sono arrivati altri pellegrini, mi sembra da Perugia e si sono uniti al nostro gruppo, con loro siamo circa trecento persone: hanno organizzato per tutti una festa con catering e cibo caldo, buonissime la patate al forno! C'era anche il dj che ci ha fatto ballare fino a tardi: una giornata lunga e impegnativa tra giochi, balli e canzoni, che ha messo a dura prova la resistenza per il giorno seguente.

 Con noi, con l'organizzazione di don Francesco, ci sono sempre i ragazzi dell'Unitalsi, che viaggiano con i mezzi e ci aspettano ad ogni tappa per trascorrere insieme la parte ludica, di catechesi e la notte, un bel gruppo quindi con delle esigenze da rispettare e capire. Ho conosciuto un ragazzo autistico che sta provando questa esperienza con il suo educatore.

 Dormiamo nella palestra e per svegliarci portano la cassa e mettono la musica a palla, ma Samira dorme sempre beata, nonostante la confusione intorno la devo svegliare io! Ho saputo che abbiamo uno sponsor che ha pagato una parte dei "divertimenti" di oggi e una maglietta per tutti.


mercoledì 30 luglio 2025

PELLEGRINAGGIO, SECONDA TAPPA: NEPI

 La seconda giornata di pellegrinaggio comincia presto, intorno alle 6 del mattino, colazione e preparazione zaini con destinazione Nepi. Una marcia tosta e lunga, non si arrivava mai, dicono una ventina i chilometri macinati, all'arrivo eravamo distrutti.

 Dopo poco dalla partenza, quando ancora eravamo freschi e riposati, abbiamo effettuato la "pausa lodi": alcuni di noi si sono comunque seduti per chiacchierare e sgranocchiare qualcosa, altri invece sono rimasti in piedi e anzi hanno hanno passeggiato e scherzato, stancandosi di più.

 Abbiamo camminato in mezzo al bosco, bellissimo, abbiamo incontrato una chiesa semi abbandonata meravigliosa, ma la strada per arrivare a Nepi centro è stata parecchia, come la fatica! La struttura che ci ha ospitato non è proprio modernissima, ma almeno è provvista di docce; ci hanno subito fatto pranzare, ottimo!

 Utilizziamo un forno enorme, trasportato di tappa in tappa, acquistato dalla Diocesi di Viterbo; un parroco di Viterbo, quello provvisto di fischietto, ha tenuto una catechesi veramente gajarda, ma sembra sempre arrabbiato: i suoi ragazzi ci hanno spiegato che è una sua caratteristica, sembra ma non lo è; pure le vecchiette in chiesa si sono abituate a questo suo modo di fare, perché è tranquillo e pure contento però sembra arrabbiato!

 Dopo la catechesi del pomeriggio abbiamo il momento della condivisione, uno dei più coinvolgenti: il palco in palestra è carino, ma il caldo "t'ammazza" anche di notte! Abbiamo cenato tardi e poi la veglia, quindi siamo andati a dormire dopo le 23:00, sfiniti ma molto contenti, anche perché abbiamo ricaricato la borsa del pellegrino di viveri per il nuovo giorno.

 La sensazione più divertente il tifo dei vecchietti che incontriamo strada facendo sia a Ronciglione che a Nepi: ci salutano e ci sostengono come le persone famose!



lunedì 28 luglio 2025

COMINCIA IL PELLEGRINAGGIO GIOVANILE

 Mi chiamo M. Cristina, ho diciotto anni e ho deciso di diventare una pellegrina; giorno per giorno vi racconterò la mia esperienza.

 Lunedì 28 luglio l'appuntamento è per le sette del mattino nei pressi di Caprarola, nel bosco: ci riuniamo tutti i partecipanti delle diocesi di Civita e Viterbo, ogni parrocchia accompagnata da un responsabile, con noi padre Fabio. Il cielo non si apre ai raggi del sole, anzi rimane piuttosto cupo, ma non piove.

 Saluto ufficiale del vescovo di Civita Marco Salvi e si inizia.

 Appello, discorsi vari di incoraggiamento e fischietto, catechesi e supporto, in particolare suor Elisabetta ci spiega come comportarci in marcia e come procedere in caso di dolore e vesciche.

 Il percorso in parte su strada asfaltata in parte sentiero pedonale prevede circa dieci chilometri di cammino con destinazione Ronciglione, non siamo spaventati anzi piuttosto carichi e allegri, la pioggia non arriva se non sul finale e non è per niente disturbante, anzi la temperatura rimane piacevole e favorevole allo sforzo fisico. Prima abbiamo camminato in gruppo, poi in fila indiana, massimo in due affiancati.

 Una volta arrivati a destinazione alle 10:40 circa ci siamo ritrovati tutti in una palestra per ristorarci, giocare, distenderci; dopo altra catechesi abbiamo pranzato con tempi lunghi perché al nostro nutrito gruppo si sono aggiunti i ragazzi dell'Unitalsi: le porzioni da preparare sono state tante e abbondanti.

 Non siamo rimasti tutti insieme, ma siamo stati divisi tra due palestre anche per dormire un po' e per altra catechesi, fino a tarda serata.

 Domani la seconda tappa prevede come meta Nepi, siamo belle cariche, Samira ed io.

 Tra le foto allegate la dotazione del giovane pellegrino per il giubileo nell'anno del Signore 2025: maglie cappello, borraccia, sacca, bandana e rosario.



venerdì 25 luglio 2025

PRESENTAZIONE DI RISPOSTA, RIBOLLE DI FESTA

  Giovedì 24 luglio è stata un'altra ghiotta occasione di incontrare il pubblico del Paesello, i compaesani di Soriano e vivere alcune ore insieme di colore, beneficenza e Arte teatrale.

 Gruppo di volontariato delle Fatine appuntamento ore 17 in loco, chi prima chi dopo per organizzare gli spazi ed essere pronte: Sara, Mariangela B ed io, due tavolini, qualche scatola di oggettistica e articoli personalizzati. Ognuna il suo ambito: Mariangela addetta alle pubbliche relazioni perché conosce e saluta tutti, Sara alle prese con ogni tipo di gioco e divertimento per soddisfare i piccoli, dai tatuaggi alle maglie, dai portachiavi ai palloncini, ma soprattutto lo Sparabolle dell'unicorno, una vera chicca! Ed io? Poco e niente, chiacchiero.

 Giovanni, padrone di casa, ci accoglie e da buon affabulatore attira interesse e sorrisi, poi arrivano via via gli altri e gli attori: Fatine e Compagnia La Vojola, foto di rito. Poi si corre all'organizzazione della serata, intanto le bolle si riproducono, i bambini sorridono, le persone passano per un saluto e le donazioni affluiscono.

 Ore 20:00, moderna Cenerentola, scocca la mia ora d'ansia: sigla, presentatori e vengo chiamata sul palco a raccontare il mio libello. Siamo seduti in tre sulla panchina, un po' Forrest Gump un po' Notting Hill e parliamo; Maria Paola mi affianca e Giovanni pone domande, rispondo tranquilla, riesco a non mangiarmi le parole, dizione quasi perfetta.

 Il passato, la genesi dello scritto, il blog, il volontariato, i progetti per il futuro: e se scrivessi un testo teatrale, magari una commedia in dialetto? Una ventina di minuti che volano piacevolmente, per una volta non ho avuto il dilemma del vestito da indossare per la maglia di ordinanza gialla, anche se non appaio con un fisico bestiale, tutt'altro.

 Una volta scesa dal palco la parola passa al Presidente dell'Associazione delle Fatine, c'è della commozione nel filo del discorso e nel video a sorpresa del piccolo Simone.

 E poi il gran finale, lo spettacolo teatrale in due atti, in cui ragionare di fedeltà e amicizia, tecnologia e vecchia scuola, nuove generazioni e padri onnipresenti, scherzi al limite del consentito e sentimenti privati vissuti pubblicamente, come cerimonia vuole.

 Una giornata impegnativa, con un susseguirsi di emozioni, un piccolo ruolo da protagonista che mi ha entusiasmata fino alla paura di non essere abbastanza convincente, per sciogliersi tutti in una risata collettiva dal sapore amaro e riflessivo, come sempre succede in teatro.

 Grazie a chi ha organizzato, a chi mi ha incoraggiato, a chi era presente, a chi mi ha chiesto informazioni sul mio libello; quando volete contattatemi e risponderò con grande piacere. Quasi quasi comincio a scrivere la commedia: c'era una vorda su'ppe la Rocca una fimmina de bona creanza, che gnava a cerca' i'mmarito joppe la bettola...

Alla prossima occasione.






domenica 20 luglio 2025

EMOZIONI DI PAROLE

  Ogni tanto permettetemi un articolo per ringraziare chi legge le mie parole, chi condivide le mie frasi, chi commenta i miei pensieri, chi elogia le mie riflessioni.

 In quest'ultima settimana ho raccolto molto apprezzamento, tramite numerose condivisioni, messaggi pubblici e privati e persone che mi hanno fermata per strada o durante gli eventi a cui ho partecipato con dolci parole di complimenti.

 Mi commuovo, perché nulla è scontato né obbligatorio.

 Scrivo per necessità. Necessità di mettere nero su bianco quanto mi frulla in testa, se sto provando forti emozioni negative o positive che siano.

 Tramite i social ho fatto conoscere al mondo la mia piccola grande passione della scrittura, non sono ancora famosa e richiesta nei salotti che contano ma ci sto lavorando. Probabilmente non riuscirò mai a realizzare tutti i miei sogni, non per questo desisto o smetterò di impegnarmi ed esercitarmi.

 Il complimento più toccante riguarda proprio la commozione che ho suscitato rendendo pubblici ricordi del passato, vita familiare di tempi felici e poi il buio, ma anche considerazioni sul volontariato o sul Paesello mio. Scrivo di tutto ciò che mi passa accanto, ciò che colpisce la mia mente o la quotidianità più semplice, ma dal mio punto di vista ricca di sfumature.

 Ho capito che più gli argomenti sono da me sentiti e veri più riesco ad essere incisiva e arrivare ai lettori. Tutto quello che è costruito o confezionato non smuove altrettanto entusiasmo, dunque tutto al naturale senza filtri aggiunti.

 Dunque grazie dal profondo del cuore a chi mi sta supportando, a chi pur non conoscendomi di persona o non frequentandomi regolarmente ripropone i miei articoli, condivide i miei post e mi "pubblicizza".

 Ne sono onorata.

venerdì 18 luglio 2025

QUESTO NOSTRO PICCOLO GRANDE CUORE VERDE

  Gran finale del grest parrocchiale, dopo ben sei settimane intense forti piene.

 Siamo a Sant'Eutizio frazione dove il convento dei padri passionisti ha accolto più di duecentoventi iscrizioni, tra alti alberi ombrosi e spazi aperti al gioco; caposquadra degli animatori e degli aiuto-animatori sempre la dolcissima Alice, sotto la supervisione di padre Fabio e gli altri fratelli di Sant'Anna, un gruppo unito e collaudato, pronto agli scherzi e al lavoro sodo.

 La festa ha previsto diversi momenti canori e ballerini, per un pausa riflessiva e di preghiera al microfono si sono alternati padre Valdo e Marco Salvi, il vescovo della diocesi di Civita Castellana che ha elogiato l'impegno e la forza del gruppo, ha esortato le famiglie a stare in guardia e vegliare sui bambini: l'amore richiede impegno e sacrifici e la famiglia è la base di partenza.

 Sempre una grande emozione ascoltare la parodia di alcuni testi adattati alle circostanze, le dediche, i ringraziamenti, vere e proprie dichiarazioni d'amore e fedeltà eterna al gioco di squadra, ai difetti, al sodalizio che si è creato, alla magia di alcuni incontri, alle amicizie di lunga data e a quelle appena sbocciate.

 I ragazzi in maglia rosa e quelli in maglia gialla sono uno splendore, un fiorire di sorrisi e sguardi di intesa con i bambini, un corri corri con bicchieri dell'acqua, un trenino sgangherato di passi nella polvere, una canzone stonata e un richiamo da lupetti al G R E S T.

 Gioia si respira, mista a terra naturalmente, siamo in aperta campagna, giochi di squadra a pallavolo e lunghe cavalcate nel campetto di calcio di tutti contro tutti, poi la carrellata di foto ricordo proiettate sul muro e il finale mangereccio, dove ogni proposito dietetico è stato dimenticato o affogato.

 Sono di parte, lo so, ma la grande famiglia del campo estivo dell'Unità pastorale è un momento imprescindibile, in cui non ti senti solo o sbagliato, ma unico e perfetto nella tua imperfezione, senza temere giudizi, ma amato e accolto.




venerdì 11 luglio 2025

RISCOPRIRE CORVIANO

 Con una visita guidata direttamente da chi ha effettuato gli scavi.

 Appuntamento pomeridiano organizzato dal Comune e Universitas: ritrovo, bus navetta e poi un bel tratto sterrato a piedi fino al "castello" dalle Mura quadrate. Saluti istituzionali e poi divisi in due gruppi abbiamo ascoltato gli operatori, chi ha effettivamente ritrovato piani, cocci, laterizi, strutture di rocca e incastellamento, pezzi di abside forse o incastri di ecclesia castri.

 Dopo la doppia spiegazione ad opera di giovani e volenterosi studenti siamo passati alla visita in situ di abitazioni rupestri e necropoli, antropomorfe, a logette.

 Lo scavo ha occupato ben quattro settimane, il verde è incantevole, l'ombra propizia e le idee circolano: ipotesi di riutilizzo, ricerca di tracce romane in dolia a pezzi triangolari, alette di laterizi e colpi di picconate.

 Mura ben strutturate e pianificate, sfruttamento del territorio, aggregati umani di una certa consistenza: un tesoro sepolto che ha ritrovato la luce e la valorizzazione giuste.

 Eravamo un nutrito drappello composto da curiosi, dilettanti archeologi in cerca di ispirazione territoriale, conoscitori del territorio e guide turistiche ufficiali che per oltre due ore ha goduto della Storia raccontata e spiegata, delle tracce mute e misteriose degli uomini, della passione che muove la terra, i massi e altre presenze.

 Abbiamo pure compilato un curiosario pensato dall'Universitas per conoscere attitudini e aspettative dei visitatori, in cui si chiedevano anche suggerimenti di miglioramento.

 Grazie al Comune di Soriano, a chi ha gestito l'organizzazione, grazie a tutto il personale della Tuscia in loco, squisiti, ma soprattutto veramente disponibile e preparato Giancarlo Pastura, una certezza accademica.

 Allego qualche foto generica dell'esperienza perché del lavoro di scavo naturalmente non si può svelare ancora nulla, bisogna attendere la fine e le varie pubblicazioni.








mercoledì 9 luglio 2025

TUTTI GLI ARTICOLI CHE HO SCRITTO

 Sono ben duemilaottocento.

Quando ho aperto il blog il mio scopo era scrivere di Arte ed Eventi, vivere di questa passione, che invece di è rivelata insana, quasi inutile, economicamente parlando: non ci mandi avanti una famiglia, non ci paghi bollette e mutuo e, soprattutto, nessuno ti prende sul serio, come critico d'arte. E così ho dovuto ripiegare su altro, nella quotidianità, rimboccarmi le maniche e gli articoli del blog hanno seguito questa corrente, questo cambio di rotta.

 Dall'arte alla famiglia, dalle mostre al volontariato, dal Paesello alle aspirazioni di gloria, poi la svolta netta con la scuola. E il blog sempre fedele alleato, registratore di umori, avventure, alti e bassi.

 Ho pensato di smettere, di chiuderlo più di una volta, perché non vedevo risultati perché mi sentivo frustrata e sfruttata, perché come una cretina credevo - e credo - nelle favole. Ma sono sempre tornata sui miei passi, anche dopo lunghi periodi buio e silenzio, ho ripreso a scrivere, con frenesia.

 È vero, spesso l'ho utilizzato per raccontare il mio intimo, le fregature, la fine di amicizie che mi hanno sconvolta, le pretese di falsi esperti o venditori di fumo: non porto rancore, ho solo annotato fedelmente ciò che è successo, quando vorranno un confronto sarò ben lieta di riceverli.

 Da quando sono entrata nel mondo della scuola è cambiata la mia vita, la percezione che ho del mondo e di chi mi circonda, sempre tutto nero si bianco. E poi il libello, una piccola soddisfazione, certo non un campione di incassi e vendite.

 Contino a scrivere, per ricordare certi momenti vissuti, per fermare un ricordo, per ringraziare chi mi accoglie e chi mi emoziona: c'è chi mi ringrazia per questo, chi condivide e chi mi elogia - molto in privato, qualche volta in pubblico.

 Da grande diventerò una buona scrittrice, riconosciuta e amata, di quelle a cui si chiedono pareri autorevoli e lezioni, incontri e conferenze.

 Per il momento rimango qui, sospesa tra desideri e fame, non fama, fame proprio.

lunedì 7 luglio 2025

CHE MERAVIGLIA L'ABRUZZO

 Ci siamo ritagliati tre giorni di coppia, capita una volta l'anno, regalo di compleanno, quando i pargoli sono impegnati in altro.

 Meta scelta a caso, secondo le disponibilità delle strutture e così siamo arrivati a Scanno, provincia de L'Aquila, un paese abbarbicato tra verdi boschi e placidi laghetti.

 Abbiamo trovato grande disponibilità di acqua, ombra e motociclisti, salite rassodaglutei, buon cibo, punti raccolta di libri e tanta gentilezza: strada facendo ci si saluta, si chiedono informazioni, si lascia il passo, ci si incoraggia.

 Avvistato un non meglio identificato cervo/daino e vari pennuti.

 Per il tempo a nostra disposizione abbiamo potuto visitare: Rocca Calascio, Scanno paese e il lago a forma di cuore, Sulmona, Villalago e il Lago di San Domenico e infine Pescasseroli. Il mio posto del cuore Rocca Calascio e il miglior cibo il crostone con pecorino fuso, scaglie di mele e noci, una bontà.

 l'Abruzzo è un po' come la vita: devi procedere con calma per i tornanti, curva dopo curva, perché non ci sono rettilinei e non sai mai cosa ti aspetta dopo, la velocità potrebbe causare danni a te e a chi incontri per strada quindi rallenta e goditi il paesaggio.

 Ritorneremo, sicuramente.

 Allego alcune foto indicative delle bellezze ammirate.