domenica 4 maggio 2025

EVVIVA SANT'EUTIZIO!

  Evento storico: pellegrinaggio trasporto traslazione temporanea processione, chiamatelo come meglio credete, resta un pomeriggio comunitario emozionante e unico, di profonda devozione popolare.

 Era dal 1996 che non si faceva vedere, l'urna con le spoglie mortali del Martire, che ogni cinquant'anni lascia il luogo sacro per giungere a Soriano; 2025 anno giubilare trasporto prima domenica di maggio, poi tra il 14 e il 15 si estenderanno i festeggiamenti patronali "soliti".

 Sembrava un cielo minaccioso, uggioso, piovoso e dispettoso, invece poi si è aperto attraversato da caldi raggi di sole. 

 C'erano padre Valdo, i sacerdoti e i Padri Passionisti, c'era la Banda, c'erano i facchini in formazione completa tra frazione e sede centrale, c'erano tanti fedeli devoti, di ogni età, c'era la Squadra ecologica. È stato emozionante, non trovo altro aggettivo: un lungo fiume di persone che si snodava per le campagne di Sant'Eutizio, addobbi ai lati, fiori vasi mazzolini, altari alle fermate per riprendere fiato e rifocillarsi. Le persone che hanno pensato alle stazioni di posta sono state deliziose e accoglienti, non mancava nulla per sostenere i facchini che a spalla hanno trasportato la "macchina", inizialmente in piano, poi man mano che si era in vista del Castello Orsini solo salite.

Il gruppo di fedeli a San Paolo della Croce era consistente, ma strada facendo è diventato imponente per riempire la piazza e arrivare alla Rocca di corsa, al ritmo della banda.

 Soriano si stringe intorno ai facchini che hanno realizzato tutto questo, in preghiera per cercare aiuto e conforto, per chiedere una grazia, per trovare sollievo.

 Evviva Sant' Eutizio!

 Di seguito un assaggio del percorso seguito, quasi sei chilometri di orazioni in italiano e latino, canti e invocazioni, partendo alle 18:00 per concludere alle 21:00.

 Grazie a chi ha organizzato.

















sabato 3 maggio 2025

CHE COS'È LA DIGNITÀ?

 Scrive Treccani: nobiltà morale dell'uomo, amor proprio, decoro, distinzione, elevatezza, onore, reputazione, rispettabilità.

 Riflessione nasce da un discorso con le colleghe, riguardo al lavoro s'intende, pagato in modo adeguato, sottopagato, sfruttato.

 L'altro giorno, di nuovo, ho dovuto sorbire la solita tirata sugli insegnanti manchevoli, ignoranti, lavativi; ho taciuto per non offendere, come sempre, dimostro con i fatti, parecchi.

 Combatto e lotto ogni giorno per la mia dignità come donna, madre, moglie, figlia, cittadina, come tanti altri naturalmente. Eppure molto spesso mi capita di accantonare la dignità sul posto di lavoro, per andare incontro alle esigenze degli altri, cercare la quadra anche nella situazione spigolosa, non accendere discussioni ma buttare acqua sul fuoco della polemica, perché tutti abbiamo bisogno di vivere in un clima disteso, senza acuire prese di posizioni irremovibili o tenere stretta con i denti la propria cantonata, di ciò sono fermamente convinta.

 In materia di amicizia ho abbandonato da tempo la posizione dignitosa, tanto che mia sorella afferma che è ora di farla finita con la mia idea romantica di amicizia radicata nel tempo e coltivata ad ogni costo. Ho un bisogno morboso delle mie amiche, non credo di essere sempre ricambiata. E non è una loro colpa, sono io ad esagerare.

 Tutti i rapporti umani possono essere temporanei, incostanti, volubili, casuali, aperti, trascurati, leggeri, passeggeri, circostanziali, perché l'amicizia dovrebbe essere un'eccezione?

 Abbandono quel briciolo di dignità quando sopporto mancanze bugie doppi giochi di conoscenti e parenti, per un'esistenza misurata e pacifica: non rendo mai pan per focaccia, non faccio mai agli altri quello che non voglio sia fatto a me, non continuo la catena delle offese, che siano gli altri a vivere e operare nel torto, ma quello che io percepisco come torto magari per gli altri è normale, regolare, giusto: di questo fatico a prendere coscienza, dell'opinione altrui, del diverso modo di affrontare la quotidianità.

 SCIALLA, dicono i miei pargoli, ma io non ne sono capace.

domenica 27 aprile 2025

TORINO DI PONTE

  Scrivo questo articolo mentre percorriamo la strada del ritorno, siamo in treno, Frecciarossa destinazione Roma Tiburtina. Siamo partiti da Torino Porta Nuova alle 7:40, abbiamo trascorso il ponte nel capoluogo piemontese, arrivati giovedì all'ora di pranzo sempre in treno. È il nostro primo viaggio familiare su rotaia; mi hanno causato qualche piccola ansia il laccio dell'orario, il costo non proprio economico, l'incastro dei vari spostamenti, ma i punti a favore sono veramente tanti non ultimi la velocità e la comodità di guardare dal finestrino intorno ad un tavolino tutti insieme.

 Torino è una città signorile, nobile, reale: strade dritte e parallele, piane e pulite, palazzoni a destra e a sinistra che si aprono in enormi spazi aperti e geometrici. Abbiamo imbeccato un tempo meraviglioso, assolato, primaverile, solo questa mattina il cielo piange per la nostra partenza mentre attraversiamo una città grigia deserta addormentata.

 Abbiamo soggiornato in un piccolo appartamento, attrezzato, centrale, affacciato su una corta interna, da cui muoverci per ogni escursione giornaliera: a piedi, zainetto, felpa giovanile. Certo una permanenza turistica non ti offre il polso della situazione, ma la sensazione è positiva per il flusso consistente ma ordinato delle persone, per i servizi, i locali aperti, le luci notturne sulle facciate storiche, il parlare educato e mai volgare.

 Cosa ci ha colpito: la pulizia, gli spazi, la varietà internazionale dell'offerta del cibo, le biciclette utilizzate da tutti, l'assenza di salite e gli scoiattoli "addomesticati". Per cause di forza maggiore abbiamo operato una scelta dei monumenti e dei siti da visitare, ma il Museo Egizio è imperdibile.

 Una volta a casa cominceremo a programmare il prossimo viaggio, ci aspetta di nuovo il cipignolo dei risparmi da rimpinzare. Idee: Matera, Ferrara o Mantova.







mercoledì 16 aprile 2025

I RAGAZZI SONO IN GIRO

    Per la continuità.

Ovvero, abbiamo organizzato un'uscita di gruppo.

 I bambini della quinta primaria Matteucci e i bambini della prima della secondaria di primo grado SDA si sono incontrati per un appuntamento importante, di scambio e confronto, di passaggio di testimone quasi. Semplice semplice: giro per il borgo di Faleria, a partire dalla scuola fino ad arrivare ai giardini, per scoprire il prossimo futuro scolastico.

 A tappe, a soste, a declamazioni: dalla Piazza troiana ai Ciclopi, dall'Ospitaletto al Castello Anguillara, attraverso forre e leggende, versi immortali e domande scomode.

 Una bella squadra assortita, tre musicisti con strumenti a fiato e una presentatrice, vari rapsodi, aedi e stornellatori di filastrocche ad allietare un pubblico attento e concentrato, a tratti esigente.

 Abbiamo recitato il decalogo giusto più uno, illustrato la geografia del territorio, suonato l'inno, formulato rime baciate, declamato proemi immortali, invocato muse e protettori, richiamato alla memoria storie leggendarie pur di essere apprezzati, non annoiare, ottenere una bella figura e testimoniare il cambiamento vissuto alla "scuola dei grandi".

 Una nuova grande esperienza che certamente ha bisogno di miglioramenti, piccoli accorgimenti e un pizzico di voce più alta, però tutto sommato positiva.

 Si cresce a passi giusti e lenti, ma costanti.





venerdì 11 aprile 2025

COME PUÒ ESSERE COSÌ DIFFICILE? PROVA

  Incontro di aprile, l'appunto mensile con la psicologa di Istituto per inquadrare la situazione, analizzare il problema, trovare una possibile soluzione.

 Solo che questa volta ci siamo messe in gioco, tutte donne, tutte coinvolte dal tema del seminario ovvero DSA e come procedere: dalla Dirigente alle madri, dalle professoresse alle maestre, funzione strumentale doppia e vice, ci siamo, un bel gruppo di professioniste, a trecentosessanta gradi.

 Primo punto, capiamoci sulla terminologia, i riferimenti di legge e le diagnosi di strutture pubbliche o private: una certa differenza tra BES e Disturbo Specifico dell'Apprendimento, intanto nella "durata" e nella "localizzazione".

 Subito in campo le famiglie che devono necessariamente collaborare con la scuola, tempestività della diagnosi e personale attrezzato formato e motivato a tirare fuori il meglio dal minore.

 Ci sono parole che non si possono proprio utilizzare, ci sono concetti che "mancano" ai meno sensibili, ci sono situazioni delicate in cui un alunno con DSA vive e impara che sfuggono al sentire comune: meglio immergersi negli esercizi, ebbene sì siamo state coinvolte in "giochi" di ruolo.

 Come scrive un disgrafico, come percepisce un testo scritto un dislessico, cosa si comprende da un testo di cui conosciamo i singoli termini ma non l'ambito disciplinare, cosa riusciamo a capire se leggiamo un testo che ricorda il Lonfo di Maraini, come interpreti un'immagine all'apparenza macabra, racconta una storia a catena senza utilizzare parole che contengano una lettera specifica e così via, tanto per intenderci sui confini pratici del disturbo, che non è un capriccio né una situazione temporanea.

 La dottoressa Sarah Rossetti ha dato prova di una grande versatilità, ci siamo divertite, abbiamo toccato con mano, è il caso di dirlo, lo specchio del nostro lavoro e ragionato sulla forma di un intervento giusto e rispettoso; appuntamento al prossimo incontro a maggio.

 Per informarci meglio dell'argomento abbiamo avuto questo suggerimento video, caldamente consigliato:

https://www.youtube.com/watch?v=9Wb7vS3k2Lc






giovedì 3 aprile 2025

PARLIAMONE

  Riflettevo sul ruolo della scuola, fatto che praticamente occupa tutta la mia giornata sia come genitore che come docente: quello che vivo come professoressa già l'ho sperimentato da studentessa o da madre, con più o meno intense sfumature certo.

 I nostri ragazzi non parlano e non si parlano, comunicano con il resto del mondo con messaggi o piccoli video, si identificano in questo e quel personaggio e allora il momento del dialogo diventa una parte della lezione scolastica, magari in presenza di un esperto che li guidi nella discussione. Perché?

 A casa al rientro non trovano nessuno oppure non possono fermarsi a tavola devono correre da un punto all'altro della provincia dal banco alla piscina, dal banco al pratino verde, dal banco al cesto di pallacanestro. Molti non si siedono a tavola, mangiano dai contenitori all'ultima ricreazione oppure direttamente in macchina, durante lo spostamento.

 Oppure ancora pasteggiano con il cellulare come prolungamento del braccio, occhio puntato e orecchio attento al mega televisore in salotto. Chi ha comprato il diabolico dispositivo e tutto l'apparato che hanno reso il pargolo muto quasi cieco e ameba?

 All'Istituto scolastico il compito di richiamare all'ordine i numeri delle assenze, strategiche o meno, scuola dell'obbligo ha ancora un valore? Qual è l'alternativa alle ore di lezione? Solitudine in cameretta, connessione veloce, serie TV a raffica sparate per ore consecutive. Libertà?

 Istruzione è non essere mai più schiavi o dipendenti dal potere; bisogna però frequentare, studiare, superare le prove, ottenere un certo risultato, continuità e assiduità: perché noi genitori cerchiamo il sotterfugio, chiediamo il minor impegno possibile dei compiti, contestiamo la valutazioni, il metodo, lo schema, la mappa concettuale...?

 Ansia, ansia da prestazione, ansia da registro, ansia da obiettivo mancato, ansia da confronto ed esposizione...

  Sono i nostri giovani belli, eleganti, fotogenici, felici, una gioventù performante che ottiene il massimo, che si impegna per il miglior risultato per poi pubblicare tutto il nostro orgoglio di genitori appagati.

 O no?

martedì 1 aprile 2025

BELLEZZE AL MUSEO E IN BIBLIOTECA: PRIMA!

   E abbiamo trascorso circa quattro ore del mattino del martedì nel centro storico di Civita Castellana a scoprire le bellezze artistiche e artigianali del Museo della Ceramica e poi la raccolta della Biblioteca Comunale E. Minio: noi di prima abbiamo apprezzato.

 Sempre meglio che due ore di storia, commento testuale!

 Con lo scuolabus abbiamo raggiunto la meta e subito visita guidata al Museo con Silvia e Alice: abbiamo ascoltato con interesse, preso appunti vari sugli oggetti in esposizione, i materiali, le tecniche di lavorazione, i documenti del 1940, il fondatore della fabbrica di ceramica Marcantoni, naturalmente.

 Attenzione massima sul grande water, livello GGG e su un vaso decorato a motivi arabeschi, con scritte in arabo di invocazione ad Allah. Alle domande della guida abbiamo risposto a volte spediti a volte titubanti, specie sull'argilla, la cottura nelle fornaci, le decorazioni e i pigmenti: in effetti, un conto sono gli argomenti letti e studiati sui libri di testo, un conto osservare e analizzare teste modellate, vasi da notte usati come recipienti e il tornio artigianale da manovrare con il piede, forte!

 Poi un veloce spostamento, giusto il tempo di rifocillarci, per arrivare in biblioteca dove ci hanno accolto la responsabile Daniela Puzzovio e il suo gruppo di collaboratori: un ambiente enorme, ripieno di scaffali di libri, colorato, accogliente, con un tavolo rettangolare al centro in cui abbiamo preso posto come ospiti d'onore! Scambio di impressioni, esperienze di lettura, difficoltà di "connessione" con la parola scritta e preferenza dell'immagine, dei video, delle faccine.

 Laboratorio di caccia al tesoro con coordinate alfanumeriche per gruppi da tre e intanto gli altri hanno preso confidenza con le tematiche; lettura ad alta voce e qualche dritta dalla criminologa: abbiamo tranquillamente ammesso di non amare Storia, quando la prof era lontana e non sentiva! Due ore che sono volate e senza sofferenze fisiche nell'ammettere che la lettura e i libri cominciano a piacerci, poco ma ci piacciono! Per concludere in bellezza abbiamo anche ricevuto in dono alcuni libri che stazionavano in deposito: andranno ad arricchire la nostra Biblioteca che non c'è, meglio di così!

 Un'ottima esperienza quella di oggi in cui abbiamo discusso di contenuti adatti alla nostra età, di letteratura che fa crescere e letteratura "spazzatura" creata apposta per vendere copie e cartoline, di esigenze di noi piccoli lettori in crescita.











martedì 25 marzo 2025

IL NOSTRO DANTEDÌ

  È stato il grande giorno, quello di un evento importante che ha visto coinvolte due classi, le seconde della Salvo D'acquisto.

 Appuntamento in piazzetta ore 15:00, ma prima abbiamo condiviso un momento conviviale seduti ad un bar, tra panini e tramezzini, bevande e caffè macchiato.

 Tutti puntuali, ansiosi al punto giusto, libro di letteratura in mano; le gemelle invece sono armate di strumenti a fiato un leggio e qualche spartito: a loro l'onere e l'onore di introdurre o accompagnare ogni lettura.

 Che qualcosa non sarebbe andato bene l'abbiamo capito quando Maria ci ha avvertiti che l'elio per gonfiare i palloncini era terminato prima del terzo, di necessità virtù abbiamo legato due coppie per aprire la strada, gli altri palloncini rossi li abbiamo tenuti al guinzaglio.

 Discorso introduttivo, un pizzico di emozione che ci permette di sbagliare pure qualche accento: ci sta è la prima volta!

 E poi via in lungo e in largo per i vicoli del Paese tra periferia e borgo, scale e raffiche di vento: ci siamo persi nel nocchieto oscuro, traumatizzati davanti al cancello di scuola, innamorati sulle scale della collegiata, infuocati di cultura all'Ospedaletto, terrorizzati alla stella della piazza centrale e mostrati eretici sulla piazzetta del forno.

 È stato entusiasmante vedere genitori, amichetti e colleghi al nostro fianco, camminare con noi e ascoltare parole e musica d'autore; abbiamo raccolto un bel gruppo di giovanissimi letterati appassionati di poesia somma e melomani, abbiamo condiviso un pomeriggio diverso dal solito.

 Un primo esperimento che a noi è piaciuto perché abbiamo dimostrato che si può, anche con pochi mezzi, nonostante qualche difficoltà, con la collaborazione fattiva di tutti i declamatori di versi infernali, ma in particolare della tecnologica Anastasia, delle musiciste Arianna e Giulia, della tuttofare Maria e delle guardie del corpo Andrea e Bruno.

 Grazie infinite al pubblico, a chi è rimasto con noi dall'inizio alla fine, ai genitori pazienti fotografi e cineoperatori, a Liana che ci ha assistito dalla prima idea all'ultimo endecasillabo.

 Abbiamo raccolto anche piccole e grandi offerte nel barattolino che diventeranno libri, materiale e desiderata scolastici.