martedì 25 novembre 2025

VIOLENZA VERBALE

 Giornata da onorare, il 25 novembre, contro la violenza sulle donne.
 Di testimonianze e buoni propositi è pieno il mondo reale e virtuale, foto articoli eventi e panchine non mancano, voglio comunque scrivere una mia riflessione a seguito dell'ultimo oltraggio, in ordine cronologico, verbale che ho subito, in casa mia per di più.
 Operaio di ditta regolarmente chiamata, con accordi presi e misurazioni e materiale pronto. Sono stata inondata di bestemmie insulti e minacce da codesto operaio, ripeto in casa mia dove sono io proprietaria e borsa di denari, perché il lavoro di un giorno, sì un giorno, non stava procedendo come quest'uomo aveva previsto nella sua testa.
 Il turpiloquio non era rivolto propriamente a me, ma a tutti gli esseri che respiravano vicini a e lontani, perché poi ha cominciato anche a telefonare e inveire contro il suo datore di lavoro.

 Perdita di calma, fretta nelle conclusioni, bassa gestione nella risoluzione dei problemi, inesistenti correttezza gentilezza e rispetto della mia dimora.
 Non sapevo come parare questo fiume in piena, non ho trovato le giuste parole di risposta, ma nessuno accanto a me mi difendeva o cercava una semplice soluzione tipo "riprendi fiato, controlla il respiro". 
 Una volta allontanato il tizio, ho mandato un messaggio vocale al capo ditta in lacrime, spaventata e sconvolta per l'unica colpa di aver chiesto un intervento in casa mia, aggredita e messa a tacere.
 Mi sono state fornite scuse solo per messaggio, dal capo, non dall'operaio, che il giorno dopo è stato sostituito, da una meno competente ma gentile.

 Per le scuse: è fatto così ma sa il suo mestiere, è rozzo e incivile ma innocuo, non te la prendere è abituato a parlare così bestemmie e parolacce, ma con tutti non è personale.

 Mai mi sarei immaginata di ritrovarmi vittima nel mio modesto appartamento, per un lavoro atteso e poi subito pagato. Con scuse cellulari. Perché di persona è difficile guardare negli occhi.

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