In questa cittadina umbra anche la domenica tutto si ferma per le ore centrali del pranzo, pure i locali del Corso, come i vari musei e le chiese, quindi ci si arrangia per strada a passeggiare, guardare le vetrine, inseguire i piccioni o mangiare il gelato seduti al bar sulla piazza centrale.
Siamo andati su idea di mio marito fotografo per passione, che ha proposto la visita ad una mostra di autori americani "Flags of America", per poi passare alla Calamita Cosmica.
Il Centro Italiano di Arte Contemporanea è un parallelepipedo arrugginito fuori, anonimo e un po' spettrale nel contesto cittadino, per aprirsi in uno spazio bianco meraviglioso all'interno. Le signorine alla biglietteria sono gentilissime e pazienti, peccato che la guida alla visita si riduca a qualche foglio fotocopiato da riconsegnare all'uscita, meglio comprare il catalogo.
Interessante l'esposizione, particolare ma interessante, siamo soli in visita e questo ci permette una certa libertà di azione, movimento e chiacchiera.
Pagando un solo euro in più di biglietto abbiamo abbinato anche la visita ad un'esposizione permanente: uno scheletro unano gigante adagiato sul pavimento di una ex chiesa, inutile scrivere che i bimbi ne sono rimasti affascinati e incuriositi, per la possibilità di avvicinarci senza toccare e di seguire un percorso fino al ponte sospeso in alto, gajardo!
E poi camminando verso il parcheggio ti imbatti in un gioiello, un vero gioiello di quelli che si studiano sui manuali di Arte, una cappella minuscola, in cui per entrare bisogna suonare il campanello alla porta e rimani a bocca aperta a guardare il maestro di Raffaello e il suo Battesimo di Cristo, ma anche la Crocefissione e la Deposizione dalla croce. E te ne ritorni a casa tutta soddisfatta.
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