Ogni giorno ne sento una, da ogni articolo nascono idee e considerazioni, apprezzamenti e critiche, che raccolgo ben volentieri, ci mancherebbe: non sono infallibile come il papa, né sapiente come Socrate.
Accetto umilmente tutto pur di crescere in qualità scritta e quantità di lettori affezionati ed attenti, commentate in pubblico, contattatemi in privato, fermatemi per strada e se avete voglia di un cappuccino sono sempre libera per una puntatina al bar.
Ultima in ordine di tempo questa: sono troppo buona con il mio paesello, sembra che scriva di verità sacrosante o qualcosa del genere, in una mitica età dell'oro e Paradiso Terrestre. Grazie, ma non è così.
Mi piace presenziare ad eventi culturali, più che a partite sportive, vero; mi piace sottolineare quel che si fa di buono, vero; cerco di trovare il lato positivo e divertente di ogni pessima situazione, anche nella peggiore delle discariche abusive incontrate per strada, vero; parlo con tutti e tutti mi parlano, vero; penso di essere molto fortunata a vivere e a crescere i miei pargoli in un paesello, vero; c'è molto da migliorare, verissimo.
Sono una mamma-moglie-scansafatiche blogger non una politica: di solito, nelle contese amministrative si va a cercare il pelo nell'uovo avversario o sbaglio?
Mi arrangio, mi arrabatto, non chiedo di vivere di denaro pubblico, ma adoro partecipare ad eventi gratuiti organizzati dall'amministrazione, dalle associazioni, dalle confraternite, dai comitati, perché no? E quando c'è da contribuire non mi tiro certo indietro, anzi.
Penso che sia mio precipuo dovere crescere i figli nella convinzione di cogliere ogni esempio buono e bello, qualsiasi sia la genesi, la mano che lo ha creato o la mente che lo ha pensato; da qualsiasi pulpito venga la predica, prima si ascolta poi si giudica e si agisce di conseguenza, secondo coscienza.
Il lavoro onesto va riconosciuto e apprezzato, non si chiede agli altri di fare ciò che non si ha voglia di realizzare in prima persona.
Si rispetta sempre chi lavora e ci mette la faccia, facile sparlare e criticare se non si è combinato niente per cui si debba essere giudicati.
Grazie dell'attenzione, al prossimo articolo.
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