Sì, mi incaz@o e non poco.
Mi arrabbio se qualcuno non mi porta rispetto, se non porta rispetto per mia madre o per la mia famiglia; mi arrabbio se vengo ignorata per strada - come quelli che fanno finta di non vederti - ma anche sui social: se scrivo gli auguri, aspetto risposta, basta anche un pollice alto, se non gradisci le mie parole cancellami dalla lista, pace: se mi hai ignorato di proposito, basta non essere più "amici".
Non sopporto le mancate risposte ai messaggi, già lo sapete, lo trovo di estrema scorrettezza: basta talmente poco, una faccina qualsiasi, tanto per capire che non sono proprio invisibile.
Vorrei essere trattata come tratto io gli altri, non sono la scema del villaggio che sta sempre zitta e buona in un angolino alle dipendenze degli altri; non sono il galoppino di nessuno.
Non tollero chi mi risponde picche con la scusa degli impegni e poi perde giornate intere con gli amici buontemponi, ci vuole serietà e sincerità: meglio la triste realtà che una bella e colorita bugia.
Non sopporto che si sorvoli sui miei articoli sulla mia pagina e poi ritrovo commenti e apprezzamenti sulle pagine altrui, perché? Non sono sempre io? Si preferisce omaggiare l'amico o chi per esso? Oppure non mi si vuole concedere troppa importanza?
Non sopporto le bugie e i complimenti mirati e circoscritti a date precise, legati ad eventi: finiti gli eventi finite le moine; passata la burrasca buttata a mare, via.
Non sopporto che mi si fermi per strada con una laconica promessa che mi fa stare sulle spine tutta la settimana e poi non cavarne nulla: mi fa sentire a disagio, ho le palpitazioni nervose e poi non ottengo alcun risultato.
Basta parlare chiaro, rispondere è cortesia, chiedere è lecito.
E se qualcuno ha dei dubbi sul mio sfogo, mi contatti pure, io non evito mai nessuno né ignoro, non è mio costume.
Nessun commento:
Posta un commento