sabato 20 gennaio 2018

TUTTI I BANCHI SONO UGUALI

 Alla presentazione di questo libro, ore 18:00 a Viterbo ho partecipato - lo devo confessare - solo perché tra i nomi degli ospiti compariva quello della Preside del mio amato Liceo; non conoscevo l'opera né la libreria, in cui sono entrata per la prima volta in questa occasione, tra i primi per gironzolare un poco tra gli scaffali e scattare qualche foto.
 Ho dedicato dunque il pomeriggio alla scuola, tanto per rimanere in tema di approfondimento, formazione, giovani, futuro, lavoro a tempo...
 Un bell'incontro, senz'altro, cominciato con un certo ritardo, che si è protratto oltre le aspettative, grande partecipazione di pubblico, quasi tutti docenti, tanto da far esclamare di sentirsi in un collegio.
 L'autore è un giovane insegnante romano, che cambia scuola e quindi esperienza da un anno all'altro, ci racconta delle novità riscontrate sul campo, alcune aberrazioni tutte italiane, alcune incongruenze e "scandali": si parla, libri alla mano, si citano autori, opere, studi e statistiche. Mi sento piccola, inesperta e profondamente ignorante, tanto che qualche citazione l'appunto, qualche nome lo cerco su internet al volo: meraviglia, così si impara e si migliora.
 La discussione è portata avanti dai tre al microfono in modo veloce, pungente: rimandi e richiami alla filosofia scolastica sul campo, alle ideologie, alle riforme, ai pedagogisti, alle ultime uscite di padri sessantenni fuori dalla realtà cocente.
 Un conto le idee, la passione, la forza creativa, la determinazione, i sovversivi LeopardiMazziniGiovannaD'Arco, un conto il programma, l'orientamento, la valutazione e il famigerato voto: come si lavora in gruppo, come ci si rapporta con il ragazzino di terza media alle prese con la scelta delle superiori? Vogliamo lasciare fuori l'alternanza scuola/lavoro? Ce n'è per tutti e per tutti i gusti: la scuola ad un certo punto della storia patria ha fallito, se siamo passati dagli articoli costituzionali al massiccio abbandono scolastico, se il numero dei laureati è irrisorio e la prova Invalsi scatena un putiferio, qualcosa non è andato secondo i piani. Come porvi un rimedio? La Preside crede nell'insegnamento, nel lavoro del docente: forza, determinazione e coraggio possono fare la differenza.




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