Ne siamo sicuri?
Quante volte vi siete trovati a disagio davanti a qualcuno borioso, supponente, vanaglorioso?
Ci sono persone che ti mettono in difficoltà al solo contatto visivo, con la loro presenza.
Vantarsi o rimanere in penombra? Uscire allo scoperto o rimanere nel grigio dell'indifferenza? Anonimi e sconosciuti o vuoti ma famosi?
Mi sono fermata ad una bancarella di libri usati, il ragazzo/proprietario dalla barba incolta con un cappellaccio dava proprio l'idea di un disgraziato, un poco a desiderare anche l'igiene personale; poi mi ha accompagnato passo passo nella scelta dei volumi, consigli di lettura e breve biografia di ogni autore; il suo lavoro penserete voi, già. Ma dall'aspetto sembrava un poveraccio disperato, non un intellettuale informato.
Sembro o sono una valida persona? Confessare o no di sentirsi in difficoltà?
Ebbene sì, certe volte mi capita di provare quella sensazione di soffocamento - smarrimento - ansia specie se davanti mi trovo un interlocutore sul suo personale piedistallo, voi no?
E quelli che chiacchierano e chiacchierano della loro vita/morte e miracoli? Ne vogliamo parlare?
Rimanere un passo indietro e, al momento giusto, stupirli.
Vestire comodi e all'improvviso mostrarsi splendidi e irresistibili.
Illudersi di catturare l'attenzione altrui con le giuste considerazioni, le parole filosofiche e i ragionamenti quelli sani e poi... Neanche ti premiano con un pollice, con un mi piace, con una dimostrazione d'affetto, anzi.
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