Sabato mattina limpido che invoglia a camminare.
E noi abbiamo prenotato la passeggiata gratuita organizzata dal Comune con l'architetto paesaggista Marco Arriga, si parte dal piazzale della Faggeta e ci si inoltra nel bosco impoverito e si scopre, a cominciare dal primo slargo, dalla camera magmatica alle rocce effusive, intrusive, ceneri e camino vulcanico, senza tralasciare il sistema vicano.
Piacevole camminare tra il marrone delle foglie a terra, il sottobosco di sambuco e il verde delle chiome che si contendono il raggio di sole; abbiamo capito la tattica del seme del faggio, la posizione dei licheni, l'importanza del tronco caduto a terra. Tracheite, peperino, tufo a portata di cristalli; umidità e radici a disporsi come contrafforti per stabilizzare un poco la pianta centenaria sbattuta dalle raffiche di vento.
Un Sito di Interesse Comunitario, studiato e mappato dai programmi universitari; alberi cedui e pascolo di animali domestici: tutto questo e molto altro a portata di spiegazione semplice e chiara, per tutti i partecipanti.
Come cambia la popolazione boschiva, quali specie sono autoctone e quali importate e infestanti, quando tagliare un esemplare e quando non intervenire.
Neanche a sottolineare la bellezza dei colori che ci hanno accolti: la Natura in autunno stupisce anche gli occhi più avvezzi, a cominciare dal rosa della distesa dei ciclamini, il verde intenso del muschio ai tronchi centenari e l'argento screziato dei licheni che attestano la purezza dell'aria.
In circa due ore di percorso per due chilometri di scarpinata in dislivello, la Faggeta da scoprire, amare, passeggiare e con l'aiuto di un esperto come Marco, un grande piacere.
Sono iniziative particolari, molto interessanti, che ci permettono di conoscere ancor meglio il nostro Patrimonio, con la possibilità di chiedere spiegazioni, confrontare vari habitat e apprezzare nella giusta misura quanto ci circonda.
Da parte mia, ancora un grazie alla professionalità e alla simpatia di Marco Arriga.
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